Ciao Violetta, vedo che a parte l'horror e il thriller, generi che sfrutti solitamente con i tuoi lavori, con ammirazione sai destreggiarti con argomenti che riguardano gli stupri (in riferimento che poco fa ho letto e recensito "Diario di una ragazza) e l'antisemitismo come qui "Olocausto e bombardamenti" che hai presentato attraverso due punti di vista di due bambini con la "colpa" di essere ebree.
Cronologicamente, come è giusto che fosse ho cominciato con Marina che dispone di una costruzione del personaggio che si attesta sul quanto basta per rendere l'idea.
Leggendo ho subito associato a "Il diario di Anna Frank", quest'ultima però un po' più grande di Marina in termini di età e nascosta (ma poi ahimè scovata dai nazisti) in Olanda.
Marina desidera andare in Svizzera, più che tante caramelle, direi tanta cioccolata ma la cosa più dolce e più buona sarà la libertà di cui gliela auguro sensibilmente.
Finito di leggere "Marina" mi chiedo come si possa prendere in considerazione l'idea di perdonare, la vicenda della bambina è un ulteriore lente d'ingrandimento non solo sulla sua vicenda ma anche sul contesto in sè.
La scelta di rimanere in un ambito più "personale" crea forse dei limiti, ma allargando ulteriormente il discorso avrebbe certamente creato un sovraccarico al racconto di un periodo storico già complesso di suo.
Mi è piaciuto. Adesso vado a leggere e recensire "Hannah" |