Ciao, Queeny!
Non ti sento da un po', come stai?
Ti avevo promesso che sarei passata a recensire questa storiella, quindi eccomi qui.🥰
Quando ho letto questa cosa, onestamente mi sono venuti i brividi. Inizialmente hai creato una scena ricca di suspance, che poi però si è rivelata essere una metafora fantastica e quindi mi hai sorpresa ancor di più di quanto già non lo fossi.
È interessante come spieghi che, nella tua mente, ad ogni fine giornata con la tua pistola poni fine alla vita di quelle persone che ti hanno fatto del male, e che in quel modo uccidi anche il ricordo che tu porti di loro.
Però, nonostante questo, alla fine sono sempre i ricordi delle esperienze negative quelli che ci tormentano davvero – come dici tu stessa. Ho infatti adorato come, alla fine, spieghi che l'aver sparato a te stessa sia stato solo per porre fine a quei dolori che vivono dentro di te, dentro ciascuno di noi.
In poche righe sei stata capace di costruire una metafora bellissima e toccante allo stesso tempo, seguendo un linguaggio semplice e uno stile piuttosto scorrevole. Complimenti davvero!❤
Ho notato solo una piccola cosa, in realtà. Non capisco bene cosa vuoi dire in questa frase qui: "Non so che cosa succede, ma ad un certo un ricordo collegato a quella persona mi paralizza sempre."
Volevi forse dire "Non so cosa succede, ma quel ricordo collegato quella persona in particolare riesce sempre a paralizzarmi" o qualcosa del genere?
Dimmi tu.
Bene, detto questo, ti rinnovo i miei complimenti più sinceri e ci sentiamo alla prossima occasione!
Un bacio,
Lily🌸 |