Carissima <3
Gira che ti rigira, ce l'ho fatta, ad arrivare qui! Non perdo tempo a dirtelo: questa è probabilmente una delle tue one-shot che preferisco, per tutta una svariata serie di motivi che cercherò di convertire in frasi di senso compiuto.
Partendo dal fatto che abbiamo una sorta di headcanon parallelo, sull'origine della frase che rimane impressa a Tony (ma su questo mi dilungherò altrove), ho amato tutto di questa storia, e sapere di averti inconsapevolmente ispirato non può che rendermi felicissima (anche se alla fine in Back In Black neanche stavo citando Pieraccioni :'D)
Cerco di andare con ordine, ma sappi che non potrò fare a meno di concentrarmi sulla primissima parte. Il rapporto tra Tony e Howard, lo sai, è un mio tallone d'Achille, e credo tu l'abbia reso in modo magnifico. I silenzi, gli scambi di battute spigolosi, quei timidi tentativi di viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda che risulta sempre troppo tesa... l'ho amato, e ho amato il fatto che quel regalo venga aperto proprio in seguito all'Afghanistan, con la realizzazione che non si possono rimandare per sempre queste incombenze.
L'idea della "pensione" riferita a Tony, con tutti i cavilli del caso quale il reattore "per sicurezza" è stata una trovata apprezzatissima, e molto, molto più coerente del canon, soprattutto in quel frangente pre-Infinity War in cui tutto sembra finalmente risolto, anche se non esattamente per il meglio; e c'è comunque un valido successore nelle vesti dell'iperattivo Spider-Man <3 Ti adoro per aver coperto il tremendo buco di trama di Far From Home. Che poi non è esattamente un buco di trama (quegli occhiali potrebbe appunto averli dati a Fury in un qualsiasi momento) ma è vera e propria pigrizia narrativa, il non voler spiegare perché o percome Tony abbia lasciato quegli occhiali a lui ben cinque anni prima già conscio della propria morte (il nome di EDITH lascia poco adito a dubbi sulle sue intenzioni), quando lo schiocco non era nemmeno remotamente preventivato.
L'idea di un'eredità positiva, pensata per un futuro in cui lui guarderà col sorriso chi lo succede da dietro le quinte, mi piace enormemente di più di un mero passaggio obbligato "in caso di morte". Questo per dirti che ho adorato la tua ipotesi e la prendo dunque come canonica, ignorando i guazzabugli cinematografici <3
Il resto, mia cara, è stato un susseguirsi di pugnalate a tradimento, come ci piace, giusto per tirare di nuovo in ballo Shakespeare. Morgan, Pepper, il loro ruolo salvifico nella vita di Tony sia prima che dopo lo schiocco (con Morgan intesa prima come "idea" di un meritato futuro sereno): hai ricreato quel senso d'aspettativa che ho provato al cinema nel vedere Tony andare avanti in quei cinque anni, e avere la piccola possibilità di un futuro felice dinanzi a sé, con una famiglia, di sangue o adottiva, e l'affetto di cui è riuscito a circondarsi nel corso degli anni... e ricrei anche la brutale, dolceamara delusione nel vedere che non sarà quello, il suo futuro, ma che sacrificandosi ne ha spalancato le porte per tutti gli altri.
Nota di merito altissima per l'aderenza del testo della canzone alla storia, con immagini vivide, un sottotono scanzonato anche in faccia alla morte, e quel picco d'egocentrismo autoironico che cela molto più di un semplice genio, miliardario, playboy, filantropo; ovvero una persona che, in vita sua, una vita imperfetta di corde mancanti, stonature e rime sbagliate, è riuscito a trovare e a creare un'armonia, e alla fine dato tutto ciò che era e che aveva per proteggerla.
Mi fermo o rischio di piangere sulla tastiera se provassi anche solo ad affrontare a quell'ultimo "ehi, Pep".
Bravissima, Tì, forse l'ho già detto (e spero di ripeterlo in futuro) ma stavolta ti sei superata <3
Un bacione, e spero a presto (oggi torno a romperti, sssì)
-Light- *in lacrime* |