Carissima Cosa là!
Come stai? Io, dopo la rilettura di questa storia, benissimo! E sai perché? Perché hai scelto di tradurre una storia dove c'è un Peter tanto, tanto IC, e sinceramente ne avevamo bisogno. Io, almeno – in attesa di Back in Black – ne avevo fortemente bisogno. Piagnone, sottomesso, impaurito? No, Peter Parker non è questo. Peter Parker è uno che, in una AU ispirata ad Hunger Games, reagisce d'istinto e si offre volontario per andare al posto di Ned. Peter Parker è uno che si sveglia al mattino, il giorno del pescaggio del nome, con lo stomaco rivoltato ma col sorriso sulle labbra, per non far preoccupare May e nessun altro. Ecco, cos'è Peter. Un adolescente che cerca un posto nel mondo, e qui non lo trova comunque, ma dà la possibilità al suo migliore amico di risparmiarsi quell'esperienza dalla quale, quasi sicuramente, non ne uscirà vivo. Non che Peter sia convinto di sopravvivere, ma come ho detto sopra, reagisce d'istinto. Lo fa perché non gli importa delle conseguenze che sarà costretto a pagare, ma gli importa del resto. Perché Peter metterà sempre il bene degli altri prima del suo, ed è questo il motivo per cui penso sempre che, quel ragno, abbia scelto la persona giusta da mordere (e questo è un discorso più canonico, ma è di Peter, che si parla e lo sai che mi parte lo sproloquio quando c'è lui di mezzo... QUEL CINNAMON ROLL DEL CACCHIO ?).
Tutta la sua backstory è interessante, che segue da canone la dipartita di zio Ben, che è stato portato via e zia May che lo cresce da solo. Lo sai, il canone a noi molto caro è qualcosa che ricerco in una storia che comunque si discosta dal vero universo perché, di fatto, i personaggi hanno quegli elementi caratteristici che li delineano. Magari quegli elementi che a loro tempo ce li hanno fatti amare, perciò ritrovare qui un Peter che ha perso quasi tutto, e gli è rimasta solo May, anche qui, è sempre straziante ma giusto. Rende il tutto più familiare. Si ha la sensazione che questo Peter sia esattamente quello che conosciamo, e in effetti è così ?
Altro elemento che ho adorato è la scelta di rendere Tony il campione. In realtà, col senno di poi, mi rendo conto che non c'era personaggio migliore di lui (senza tener conto il rapporto mentore/allievo che ironspider affronta sempre nelle sue storie e che quindi rendeva la scelta quasi obbligata, ma in realtà Tony è un personaggio talmente complesso che poteva essere qualsiasi cosa) Un campione che ancora paga le conseguenze di quell'Hunger Game, che affoga nell'alcool la disperazione di essere sopravvissuto ma di aver anche dovuto uccidere per farlo. Un peso che la vita non può mantenere e che riprende tantissimo i traumi che Tony sviluppa nel primo Iron-Man! Quindi anche qui: IC e canone si fondono e io gongolo ?
Insomma, dopo averla letta in inglese, e averla riletta in italiano, posso dire che non solo è una storia che chiedeva di essere tradotta, ma che il tuo lavoro è assolutamente impeccabile e che, l'adattamento, è gestito magistralmente non solo grazie alla tua conoscenza della lingua inglese, ma soprattutto quella della lingua italiana e che ti ha permesso, infine, di portarci qui un prodotto perfettamente godibile e adattato a quelli che sono i nostri timbri grammaticali.
Daje co', sono veramente felice di essere riuscita a passare qua e spero di non metterci un'altra manciata di anni luce, prima di tornarci ancora. Fino a quel momento ti mando un sacco de bacetti e sappi che ti amo 3000 *___* Stai facendo un lavoro magnifico, quindi daje forte ?
Sempre tua, cosa lì,
Miryel |