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di koan_abyss

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
21/04/20, ore 16:37

Ciao koan! Sono, alla fine, passata per le recensioni premio.
Ho scelto questa storia per due motivi: innanzitutto, Harry Potter è uno dei pochi fandom che abbiamo in comune, e secondo, Severus potrebbe essere uno dei miei personaggi preferiti di tutta la saga, e vederlo in un contesto così inusuale come la sua infanzia (senza Lily) fa sempre molto piacere!
Mi piace come hai tratteggiato il rapporto fra lui e sua madre: sembra quasi che i ruoli siano inverititi, il piccoletto tutto serio e la madre sempre pronta a divertirsi. Ammetto di non sapere come sia rappresentata Eileen nel canone/fanon, ma questa rappresentazione è una che mi ha messo il sorriso sulle labbra, e che rende la lettura di questa storia molto dolce e piacevole. Non che sia tutto zucchero e miele, naturalmente: già il carattere del piccolo Severus pare essere troppo rigido per il suo bene, e la questione di tutte le regole e del padre getta un'ombra fosca su tutto, ma non così tanto da far virare troppo la lettura.
Da quel che ho letto di te, adori riempire le storie di particolari e descrizioni, dando così un ritmo rilassato alle tue opere. E' una cosa che ho riscontrato anche qui, sopratutto all'inizio con la pozione di Eileen, ma che si rivede anche nella gita a Diagon Alley, o nel dettaglio della prima, vera magia consapevole di Severus (la rosa). Se il ritmo lento e calmo è il tuo punto forte, trovo però che a volte possa ritorcere contro: viene richiesta un'attenzione più alta del normale al lettore, che se non risulta molto coinvolto può limitarsi a scorrere sulle parole, piuttosto che a leggerle- non che ti stia dicendo di modificare tutto, ci mancherebbe altro, ma ti suggerirei un dosaggio più attento.
Per il resto, non ho mai pensato di volere una raccolta sull'infanzia di Severus, ma la tua mi ha fatto capire che ne avrei bisogno. Attenderò con ansia il prossimo capitolo!
Ciao,
Claire

Nuovo recensore
02/01/20, ore 18:54

Wow che perla mi ero persa!! Questa one shot mi è piaciuta un sacco, sopratutto la caratterizzazione di quell'aspetto della personalità di Seveus, il suo essere super concentrato, tanto concentrato da non riuscire a vedere poi i risultati fantastici che raggiunge.^^
Il rapporto dolce con la mamma mi ha fatto tanta tenerezza, e secondo me è stato proprio così, lei era forse l'unica assieme a Lily a mostrargli un pò di attenzione, anche se non si sbilanciava in baci e abbracci. 
Spero porterai avanti la serie, io per sicurezza l ho messa nelle seguite ^^
ciao ciao

Recensore Master
22/09/19, ore 15:11

VALUTAZIONE DAL CONTEST "LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI"

STILE E LESSICO: 9.75/10
Ho trovato la tua storia estremamente curata: l’ho riletta diverse volte, ma non ho trovato refusi né imprecisioni.
A parte questo, ho apprezzato moltissimo lo stile che hai scelto di utilizzare: uno stile curatissimo, seppur, in apparenza, scorrevole. A una lettura distratta, infatti, il tuo è uno stile che potrebbe apparire quasi “trasparente”: non si fa notare in maniera chiassosa, non ci sono elementi che saltano all’occhio con prepotenza, ma scorre con una limpidezza e una facilità tale che è facilissimo lasciarsi trascinare nella narrazione. Invece, appena si presta un po’ più di attenzione si nota una ricercatezza estrema: c’è un ritmo musicale e piacevolissimo, che attira e culla in maniera a mio parere molto particolare e molto riconoscibile. Ogni frase è una costruzione precisa e ben calibrata, piena di immagini sottili, che colpiscono l’immaginazione del lettore andando a costruire un’atmosfera densa ed estremamente reale, che va oltre la semplice narrazione presente, rendendo evidente che i tuoi personaggi sono persone tridimensionali che si muovono in un mondo complesso e concreto. Già all’inizio, ad esempio, con quella descrizione delle piccole azioni compiute da Eileen per preparare una pozione, catapulti il lettore in un mondo complesso, pieno di finezze sottili, che si assaporano quasi inconsciamente, ma che aiutano a entrare in un mondo denso e vivido.
La cosa secondo me particolarmente interessante della tua storia è che il protagonista è un bimbo di cinque anni, che pensa, ragiona e vede il mondo proprio come potrebbe farlo un bambino di cinque anni, eppure la voce narrante, pur arrivando al punto di vista di Severus, è quella di un narratore tutto sommato onnisciente, sì, ma anche piuttosto distaccato e impersonale. Questo ti permette di mantenere un registro linguistico medio-alto, utilizzando dei sinonimi precisi e piuttosto ricercati, dando spazio a descrizioni ampie e vivide, che appagano appieno il gusto di un lettore adulto.
È un equilibrio sottile, questo protagonista piccino raccontato con una narrazione tanto adulta, ma è un equilibrio che tu gestisci divinamente, e che io ho apprezzato moltissimo.
Mi piace molto come poi tu sia riuscita a mostrare moltissimo pur nascondendo tanto tra le righe: i pensieri di Severus sono, appunto, appropriati per quelli di un bimbo piccolo, spesso sfuggenti o concentrati su dettagli non davvero importanti, e spesso incapaci di problematizzare o mettere completamente a fuoco questioni più complesse e difficili, eppure tu riesci a nascondere degli indizi, dei suggerimenti per il lettore ad andare oltre, e a leggere in un semplice gesto molto di più.
L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto sono i lunghi incisi tra parentesi: mi piacciono, sono pensieri importanti e perfettamente inseriti nella trama però, essendo tanto lunghi e densi, forse avrei preferito una soluzione anche grafica diversa da queste lunghe parentesi.
Si tratta, comunque, davvero di un’inezia, perché il testo, in generale, è estremamente curato, molto maturo e riflessivo, denso di immagini suggestive e molto belle, quindi non posso che farti i miei complimenti.

SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO 9.75/10
Da questo punto di vista, sono pienamente soddisfatta: hai preso il tema centrale del contest, lo hai inserito in una storia complessa e densa di significato, lo hai reso il tema portante della tua trama, facendolo un po’ il vettore di tutti gli elementi che vi hai costruito intorno e, soprattutto, lo hai secondo me interpretato in maniera molto originale e personale.
Ho apprezzato moltissimo che il tema della prima magia fosse non solo presente alla fine, in maniera esplicita, ma anche la tematica che porta Severus a fare tutto quello che fa. È, secondo me, estremamente coerente con il personaggio di Severus (ambizioso, determinato, attento e brillante), seppur bambino, cercare esplicitamente di compiere la sua prima magia per scelta. Il fatto poi che non voglia compiere una magia banale e qualsiasi, ma qualcosa di bello, qualcosa di spettacolare che possa rendere felice sua madre, mi ha stretto il cuore.
Questa determinata ricerca della sua prima magia è l’asse centrale della tua storia, quello che porta Severus non solo a ripercorrere per noi lettori il bellissimo rapporto che lo lega a sua madre, ma anche il pretesto (decisamente plausibile, e apprezzabilissimo) per ripercorrere alcuni suoi ricordi: forse non i più salienti, forse non i più importanti, ma di sicuro dei ricordi estremamente adatti a mostrare al lettore le condizioni in cui è cresciuto, e il rapporto che fin da piccolo lo ha legato al mondo della magia.
A questo proposito, ho apprezzato tanto che il parlare dei primi scoppi di magia di Severus sia servito anche, in generale, a parlare del suo rapporto con un mondo che sembra molto lontano da lui e Eileen Prince: le descrizioni della magia, quell’elemento conosciuto e riconoscibile, che dà un odore diverso agli ingredienti e crepita fra le dita di sua madre, è qualcosa di veramente molto bello. Ed è bello che una descrizione così venga da Severus, un bambino attento, che brama la peculiarità del mondo magico forse per sfuggire a un ambiente che qui non è ancora del tutto degenerato, ma già inizia a mostrare i primi segni di disagio (ed è significativo invece che un ragazzino impulsivo ma a volte un po’ poco attento come Harry, queste sottigliezze non le avesse notate per nulla).
Mi ha fatto sorridere l’ingenuità di Severus che, convinto di aver fallito, si lascia alle spalle tutta una sica di piccole magie delicatissime, fino ad arrivare la finale buffo e inaspettato, con quella magia del tutto involontaria (proprio dopo una giornata intera a cercare di farne una volontarissima!) che, indubbiamente, è più che adatta a rendere felice sua madre.
Certo scrivere di Severus in un contest che non voleva storie angst è stato un bell’azzardo, ma anche da quel punto di vista te la sei cavata molto bene: i momenti divertenti non mancano, e per quanto gli accenni (impliciti, e soprattutto legati alle riflessioni del lettore, che sa come andranno certe cose) a situazioni difficili e potenzialmente dolorose ci siano, il fatto che siano più che altri riferimenti impliciti impedisce alla storia di scivolare completamente sulla china angst (che come sai, comunque, in linea di massima non mi dispiace per niente).
Insomma, brava davvero!

IC E INTROSPEZIONE: 10/10
Sotto questo punto di vista, credo che tu abbia fatto un lavoro davvero egregio. Non c’è un singolo dettaglio stonato, o anche solo poco a fuoco, e questa cosa mi fa impazzire di gioia.
Non è mai facile prendere un personaggio che conosciamo bene da adulto, e mostrarlo da bambino. Non è nemmeno facile scrivere di bambini in generale, secondo me. E non è facile scrivere di Severus Piton da bambino, perché è necessario spogliarlo di tutte le sue contraddizioni, del suo mistero, del suo conflitto interiore, di tutta quell’immensa complessità che lo caratterizza da adulto. Eppure, tu ci sei riuscita, e ci sei riuscita con una dolcezza immensa, che mi ha davvero commossa.
Severus non potrebbe essere disegnato meglio di così: ha un’ingenuità inedita, e qualche fragilità in meno, ma già si possono scorgere in lui i germi della personalità che svilupperà da grande, come il suo sottile snobismo e l’arroganza nei confronti di chi ritiene, per certi versi, “inferiore” (che sia un bimbo più piccino, una donnetta pettegola e impicciona o un commesso sciocco e supponente).
C’è tutto il conflitto che già lo lacera, dividendolo tra il mondo babbano in cui sta crescendo e quel mondo mitico, privilegiato, corteggiato da lontano, come una terra delle fiabe, che è il mondo magico. La passione e l’affetto con cui guarda alla magia della madre, l’avidità con cui conserva i brandelli di magia che lo sfiorano, i racconti su Hogwarts e sul suo mondo, le gite a Diagon Alley e quelle rare occasioni in cui può mettere le mani sulla Gazzetta del Profeta sono davvero commoventi, e secondo me molto significative.
Gli altri personaggi che compaiono in questa storia sono in realtà quasi dei personaggi originali, ma anche con loro hai fatto un lavoro egregio: prima fra tutti, Eileen.
La Eileen Prince che tu hai costruito qui è un personaggio davvero delizioso, che mi ha stretto il cuore con il suo entusiasmo un po’ infantile, e la dolcezza con cui ama Severus, e la dedizione con cui coltiva i suoi pochi momenti di contatto col suo mondo d’origine, nonostante i conflitti con un marito che forse, almeno con lei, ha già dimostrato parte della sua violenza. Questa Elieen mi appare come una donna molto giovane, che forse si è trovata coinvolta in una situazione più grande di lei, una situazione che non si sarebbe aspettata e che ora non sa bene come gestire, ma in cui lei sta davvero cercando di fare del suo meglio. Il suo legame con Severus mi ha commosso: in certi momenti, mi sono sembrati quasi due bambini entrambi, con le loro risate davanti a un gruppo di biglie colorate e le confidenze e l’entusiasmo per Diagon Alley a Natale. Eppure, nei piccoli gesti si vede l’amore che lei nutre per lui, e tutto il suo impegno nel cercare di proteggerlo dalla crudeltà della vita (che si tratti delle insinuazioni delle pettegole, o dalla rabbia e dal disprezzo di suo padre). Davvero, hai saputo costruire un personaggio bellissimo ed estremamente interessante, che spero davvero di poter conoscere meglio. Oltretutto, hai collegato la sua caratterizzazione a quel poco che sappiamo di lei nella saga originale in maniera molto leggera, senza mai calcare la mano: noi la conosciamo come campionessa di gobbiglie, e qui le gobbiglie ritornano, e lo fanno in maniera significativa e per niente forzata.
Anche Tobias Piton, pur apparendo solo marginalmente, mi è sembrato molto ben tratteggiato: non è ancora l’uomo violento e incontenibile che diventerà, ma già in lui si vedono i semi di quel disprezzo (e soprattutto della paura) che lo porteranno a rispondere nel modo più sbagliato possibile alle stranezze di sua moglie e di suo figlio. Ho apprezzato molto che tu, seppur solo di passaggio, abbia accennato alla complessità della sua situazione: quel gesto d’affetto incompiuto, le sue risate un po’ sprezzanti e un po’ spaventate, tutto concorre ad abbozzare l’immagine di un essere umano complesso, e non solo di un mostro bidimensionale.
Infine, credo sia estremamente interessante anche la folla senza nome, che incarna la società bigotta e pettegola che ha messo all’angolo Eileen, che continua a fare insinuazioni, che non sa tendere una mano… insomma, è soltanto un dettaglio, ma contribuisce appunto ad allargare il fuoco sul mondo oltre la tua storia, e io l’ho apprezzato davvero moltissimo.

ORIGINALITA’ E STRUTTURA DELLA TRAMA: 10/10
Questa credo sia la prima volta in assoluto che mi imbatto in una storia che parli di Eileen Prince. Il fatto, poi, che lo faccia mettendo al centro dell’attenzione il suo rapporto con Severus è ancor più originale, e io l’ho apprezzato moltissimo. Sono tematiche secondo me molto interessanti, anche se estremamente complesse, e sono molto contenta che tu le abbia affrontate con questa delicatezza e attenzione ai dettagli.
In generale, le storie che partono da una situazione al presente, e raccontando una trama tutto sommato semplice e non troppo significativa (come i tentativi di un bimbo di fare una magia) vanno a trovare il modo di raccontare una vita intera con ricordi e digressioni, a me piacciono molto. E ancor di più mi piacciono quando lo fanno in una maniera così delicata e attenta, in un connubio perfetto, dove ricordi e digressioni si inseriscono con una naturalezza incredibile all’interno della narrazione al tempo presente.
I ricordi scorrono in maniera molto naturale, sembra davvero di seguire il flusso di pensieri di un bambino, spesso un po’ incerto e ondeggiante, che passa da un pensiero all’altro con naturalezza e senza problematizzare troppo le sue riflessioni. I ricordi che proponi sono in apparenza casuali, non sono per niente forzati, eppure sono scelti con molta cura, e concorrono a creare una rete di rimandi a elementi e situazioni complesse che esulano dal mero intreccio di trama.
Parlando invece della trama in sé, ho trovato davvero adorabile l’idea di questo piccolo Severus che vuole mettere alla prova le proprie capacità per rendere felice sua madre: l’idea che lui sia convinto di aver fallito ogni tentativo, quando in realtà la magia è per lui qualcosa già di tanto naturale da seguirlo quasi in ogni cosa (l’albero che si fa scala o amaca assecondando i suoi desideri è un dettaglio finissimo) è molto divertente.
Certo, da un lato quasi c’era da aspettarsi che i suoi tentativi darebbero falliti, salvo poi rivelarsi alla fine in una magia involontaria e completamente spettacolare, ma in un tipo di storia come questa, dove il vero punto focale sta soprattutto nell’introspezione e nei rapporti fra i personaggi, non mi infastidisce per nulla che l’intreccio di per sé sia, in un certo senso, prevedibile. Anzi, questo è quasi rassicurante, tanto più che poi quella magia finale ha un tocco molto divertente, e un significato, dietro il primo livello di lettura, molto interessante.

TITOLO E INTRODUZIONE: 3.75/5
So che c’è una lunga diatriba sui titoli in inglese sì/titoli in inglese no: io, personalmente, trovo che soprattutto quando parliamo di un titolo sia fondamentale che una frase colpisca, attiri l’attenzione ma, anche, che sia musicale, abbia un bel suono anche a livello quasi inconscio. Ecco, in questo caso, secondo me, il tuo titolo risponde a tutti questi requisiti: è un titolo che attira l’attenzione, incuriosisce e non svela troppo (anzi, svela pochissimo, lasciando al lettore tante domande e la voglia di scoprire quali siano, questi ricordi. Eppure, una volta terminata la lettura, ci si rende conto che il titolo è perfettamente calato sul contesto della storia e che, anzi, sembrerebbe quasi dare la giusta chiave di lettura alla storia: al di là della semplice trama, che certo è divertente e molto piacevole, il punto fondamentale di questa storia sono proprio i ricordi di Severus, e l’intreccio di riflessioni lasciate al lettore, più che a Severus, che scaturiscono proprio dall’analisi di questi ricordi.
Mi ha convinta invece un filino meno l’introduzione: riassume bene il punto di partenza della storia, questo è indubbio, ma ho un po’ l’impressione che nasconda un po’ la profondità che si cela invece nella tua storia, e questo è un peccato, perché si tratta di una delle cose più particolari che io abbia letto. Ti è poi sfuggito un errore di battitura, scrivendo “distrare”: è chiaramente solo un refuso, però è un peccato trovarlo proprio nell’introduzione, che è il “biglietto da visita” di una storia.

GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
La tua storia, credo sia ormai evidente, mi è piaciuta tantissimo: Severus non è uno dei miei personaggi preferiti, ma non lo è soltanto perché, temo, la sua complessità è tale che raramente ho trovato qualcuno in grado di descriverlo bene. Tu invece hai fatto un lavoro straordinario, incastonando il tutto in una storia che, pur rispondendo perfettamente ai requisiti del bando, ha una enorme dignità anche al di fuori del concorso.
Ho apprezzato moltissimo l’idea che tu abbia voluto dare spazio a un Severus bambino, e soprattutto a un Severus bambino e al suo rapporto con sua madre: Eileen è un personaggio molto sfuggente, ma il ritratto che tu ne hai fatto qui mi ha letteralmente conquistata (tanto che non vedo l’ora di leggere gli altri capitoli della raccolta.
Oltretutto, ne avevamo già parlato un sacco di tempo fa, ma mi piace tantissimo il modo in cui hai dipinto la nascita della passione di Severus per le pozioni: se io avevo inizialmente legato questo fatto a Lily, ormai questa tua storia mi ha fatto definitivamente cambiare idea: il suo rapporto con sua madre è una cosa così dolce e così struggente che non voglio nemmeno pensare ad altre ipotesi. L’infanzia di Severus è questa, punto.
Brava, brava davvero!

TOTALE: 48.25/55

Recensore Master
13/09/19, ore 08:38

Ciao :-)
Partecipo allo stesso contest e sto passando a dare un'occhiata alle altre storie in gara.
Questa storia è veramente carina e il finale, totalmente inaspettato, mi ha strappato una risata (il che credo fosse uno degli obiettivi).
È bello e strano allo stesso tempo leggete di un Severus bambino che ancora preserva intatta la propria innocenza: non ha nulla a che fare con il vecchio e iroso professore quando cerca di compiere una magia che piaccia alla mamma.
Mi piace anche come l'hai descritto perché mi sembra verosimile per un bimbo di cinque anni: l'esperimento con le rose non funziona, le rose non gli sono mai piaciute; le signore pettegolano? Lui non se ne cura. Oh, se potessimo conservare per sempre la leggerezza e la semplicità dei bambini sarebbe bellissimo (e probabilmente non ci sarebbero stupide insinuazioni perbeniste da parte di persone stupide e ignoranti).
Infine la prima magia di Severus! Oh, oh che fine che hanno fatto le polpette! Possiamo dire che il bambino ha ritrovato le gobbiglie aahahhahah
Brava, veramente originale!
In bocca a lupo per il contest ;-)
A presto,
Carme93