Quarta classificata al contest "Una storia per tre" indetto da Camilla19
Stile e lessico: 4,5/5
Anche se la grammatica non rientra nei parametri di giudizio della vecchia giudice, riporto per completezza errori e refusi. Nel tuo caso, ho riscontrato solo un paio di piccolezze.
”l riscaldamento non era dei migliori, soprattutto in camera di Riccardo, e li aveva costretti a rimediare qualche coperta nelle quali imbacuccarsi anche solo quando volevano guardare un film dopo cena. ---> ”nella quale imbacuccarsi”.
”-“Meraviglioso”?! Ha! Te lo avevo detto questa mattina: oggi...-“ ---> “ha” è la terza persona singolare del verbo avere, mentre “ah” è un’interiezione primaria e, quindi, la corretta grafia da utilizzare in questo caso.
Dal punto di vista stilistico, hai un modo di scrivere molto scorrevole e chiaro, immediato e privo di orpelli, che ho trovato molto funzionale al tipo di narrazione che hai proposto: la storia da te presentata è fresca, divertente e leggera e il tuo stile si è ben accordato a questi aspetti. I periodi, anche quando sono lunghi, sono ben strutturati, pertanto risultano chiari e non fanno perdere il filo della lettura. Ottimo anche l’uso della punteggiatura, volta a enfatizzare e sottolineare le parti salienti del testo, donando a quest’ultimo un ritmo disteso, che pure ho trovato molto congeniale all’atmosfera rilassata della tua storia. Unico appunto che ho da farti riguardo i segni d’interpunzione è un uso forse troppo massiccio dei tre puntini sospensivi: ho notato che li utilizzi spesso e anche laddove non sono necessari, potendoli tranquillamente sostituire con altri segno d’interpunzione. Ciò rende la lettura rallentate e frammentaria. Ottimo il modo in cui hai integrato discorsi diretti e narrazione: il fatto che tu abbia prediletto i primi, piuttosto che la seconda non è stato fastidioso, ma ha anzi contribuito a rendere ancora più “leggera” la lettura, come il genere richiedeva. Sempre per quanto riguarda i dialoghi, ho notato che hai la tendenza a inserire il punto fermo al termine di un discorso diretto quando la frase prosegue e, quindi, non termina con il discorso diretto stesso. Benché alcune volte ci siano state delle controversie a riguardo, in nessun libro che io abbia mai letto ho riscontrato questo fenomeno, inoltre anche secondo l’Accademia della Crusca e la Treccani il punto fermo non va inserito nel discorso diretto laddove la frase continua, pertanto lo considero scorretto; inoltre, in generale, l’uso della punteggiatura nei discorsi diretti non sempre è preciso e corretto, ma so che questo è un ostacolo spinoso, quindi te lo segnalo solo come appunto.
Per quanto riguarda il lessico, usi dei termini semplici e colloquiali, ma non per questo la tua narrazione risulta scarna o poco dinamica, anzi. Grazie alla scelta dei termini e degli aggettivi, riesci a rendere molto d’impatto ciò che scrivi, e a far immedesimare il lettore nella storia sin dalle prime righe e senza difficoltà. Ho gradito molto il fatto che tu abbia utilizzato un lessico semplice, che si avvicina al quotidiano, perché credo che si accordi molto bene con il genere da te presentato. Ho, inoltre, gradito moltissimo l’inserimento del dialetto nello scambio di battute tra i due protagonisti: ha contribuito a rendere il componimento realistico.
Trama: 9,5/10
La trama da te presentata è molto ben congeniata e costruita, risulta coerente e non ci sono “buchi”. Ho apprezzato moltissimo il modo in cui hai deciso di costruire la storia, partendo dalla fine, per poi disvelare man a mano i fatti che hanno condotto alla situazione presentata nell’incipit: è stata una scelta molto furba, perché da subito nel lettore nasce la curiosità di sapere, di scoprire cosa sia accaduto e, quindi, di proseguire la lettura. Fai immediatamente sapere che il motivo per cui Riccardo si trova dal parrucchiere è dovuto al fatto che abbia i capelli pieni di gomme da masticare, ma di nuovo accendi la curiosità del lettore, asserendo che Francesco si sta vendicando per qualcosa che Riccardo ha fatto all’ora di pranzo. E, di nuovo, si vuole assolutamente proseguire la lettura, per scoprire che vendetta sta attuando Francesco e che cosa l’abbia scaturita. Per come hai costruito la storia, rischiavi di generare confusione e di non rendere chiari gli eventi, e invece sei stata molto abile nel dare fluidità al racconto e nel non lasciare punti oscuri o rendere il lettore disorientato. Ti faccio i complimenti per il modo in cui hai strutturato il racconto e per come lo hai gestito. Ottimo anche l’inserimento del flashback, con il quale hai deciso di narrare cosa sia accaduto a Riccardo e Francesco a pranzo, piuttosto che farlo dire ai personaggi.
Per quanto riguarda l’originalità, ho trovato la tua storia abbastanza innovativa per la situazione bizzarra che hai descritto. Sei riuscita a creare una storia interessante nella sua semplicità, e non scontata. Spesso, con il genere Comico, si rischia di scadere in trame semplici, che guardano più all’obiettivo di far ridere che al contenuto, ma nel tuo caso non è stato così. Pur presentando un tema leggero, hai creato una vicenda coinvolgente e ben studiata, gestita con maestria e competenza, e che in ogni momento mantiene alta e viva l’attenzione del lettore, suscitando in lui una curiosità continuamente alimentata dai dettagli che disveli man a mano sui fatti oggetto della tua storia. Complimenti!
IC/Caratterizzazione: 8/10
Nella tua storia ci presenti due personaggi, Francesco e Riccardo. Di loro ci fornisci il necessario per averne una conoscenza sufficiente a comprendere il loro carattere, ma che rimane piuttosto superficiale. Senz’ombra di dubbio, la brevità del racconto da te presentato ha giocato un ruolo determinante in questo. Dei due protagonisti si sa ben poco e prettamente ciò che è funzionale per la trama; hai anche voluto dire qualcosa delle loro vite al di fuori della vicenda presentata, il che di per sé è lodevole, perché contribuisce a caratterizzare i personaggi, tuttavia lo fai tramite infodump: ad esempio, quando parli di Riccardo, ci sveli esplicitamente aspetti del suo carattere (è svogliato, disordinato, represso), anziché lasciarli trapelare dai suoi atteggiamenti e comportamenti. In generale, in questo tuo racconto, ho visto un’assenza di show, don’t tell: credo che, anche qui, la brevità del componimento abbia giocato a tuo sfavore, facendoti propendere per il rivelare tutto e subito al fine d’inquadrare i personaggi. Personalmente, non è una tecnica che gradisco molto: avrei preferito scoprire il carattere dei protagonisti tramite il loro agito, piuttosto che leggerlo direttamente dall’autore.
In generale, hai fatto un buon lavoro di caratterizzazione per quanto concerne ciò che serve per la trama, ma l’introspezione è totalmente assente e la caratterizzazione è superficiale. Ovviamente, il genere Comico non si presta all’introspezione, quindi è chiaro che questa non sia presente, né mi aspettavo di trovarla, però avrei gradito leggere qualcosa di più dei protagonisti: s’intuisce che siano personaggi con cui hai familiarità e che hanno una personalità ben definita e studiata, tuttavia qui riveli molto poco di loro, rendendoli piuttosto piatti. Se non fosse stato per le informazioni che ci fornisci esplicitamente su di loro, come detto sopra, sarebbe stato difficile inquadrarli: sia Francesco che Riccardo si comportano come si comporterebbe un qualsiasi altro ragazzo della loro età; non hanno, quindi, dei caratteri distintivi che si riescono a cogliere nel loro agito e modo di fare, e che li rendono immediatamente riconoscibili. Una maggiore attenzione alla caratterizzazione avrebbe senz’ombra di dubbio contribuito a rendere i personaggi più tridimensionali: ad esempio, avresti potuto dilungarti meno sulla descrizione dell’appartamento che i due condividono, in favore di una maggiore attenzione ai personaggi.
In ogni caso, i protagonisti della tua storia mi sono piaciuti perché sono degli allegri e solari adolescenti, che affrontano la quotidianità con la grinta e la voglia di vivere tipica della loro età. Inoltre, ribadisco, s’intuisce che hanno un personalità ben definita, anche se in questo scritto non emerge più di tanto. In linea di massima, quindi, hai fatto un buon lavoro.
Uso del pacchetto: 10/10
Gli elementi che dovevi utilizzare erano il colore arancione, un brutto taglio di capelli e gomma da masticare.
Hai fatto davvero un ottimo lavoro per quanto riguarda l’utilizzo dell’elemento della gomma da masticare, che è, di fatto, il motore di tutta la vicenda: Riccardo è costretto a recarsi dal parrucchiere perché dei ragazzini, in autobus, hanno ben pensato di appiccicare tra i suoi capelli delle gomme da masticare, per divertirsi. Nonostante i solitamente infallibili rimedi della nonna, lo sventurato non è riuscito a liberarsi del problema, pertanto è stato costretto a tagliare la chioma a cui tanto tiene. La gomma da masticare è, dunque, al centro di tutto, quindi hai usato alla perfezione quest’elemento.
Anche con il colore arancione hai fatto un bellissimo lavoro. Innanzitutto, ho apprezzato il fatto che tu l’abbia indirettamente richiamato attraverso il tuorlo d’uovo finito tra i capelli di Riccardo, tanto che inizialmente credevo fosse lì l’utilizzo fatto di questo elemento. In seguito, hai invece usato il colore arancione per la tinta scelta da Francesco, rendendolo il centro di un altro momento di comicità.
Anche il brutto taglio di capelli è stato ben utilizzato: compare solo alla fine della storia e viene brevemente nominato e analizzato, ma il fatto che all’inizio tu abbia posto l’accento su quanto Riccardo tenga ai suoi capelli ha reso quest’elemento d’impatto tanto quanto gli altri.
In generale, quindi, hai usato molto bene i tre elementi, intrecciandoli alla vicenda in maniera coerente e andando a renderli i pilastri della narrazione, come richiesto dal contest. Pertanto, punteggio pieno più che meritato.
Gradimento personale: 4,5/5
La tua storia mi è piaciuta. Il Comico è un genere che difficilmente apprezzo (ho un senso dell’umorismo un po’ particolare), ma la tua storia mi ha divertita e fatta sorridere. Ho apprezzato moltissimo il modo in cui hai costruito la storia, disvelando pian piano tutti gli avvenimenti che hanno portato un Riccardo di pessimo umore dal parrucchiere, canzonato dal suo amico. Mi ha fatto sorridere il modo in cui hai descritto il rapporto e le dinamiche tra i due coinquilini, tanto realistiche quanto veritiere.
Ho apprezzato i due protagonisti di questa breve storia e il loro rapporto fraterno dettato da anni di conoscenza. Hai descritto una storia realistica e tutto sommato plausibile, pur nella stranezza degli eventi e, da amante del realismo quale sono, ho molto gradito quest’aspetto.
Come detto sopra, mi sarebbe piaciuto conoscere un po’ di più del carattere e del modo di pensare dei protagonisti, ma tolto questo, la tua storia è stata davvero molto piacevole da leggere. Non sei scaduta nel demenziale, pur riuscendo a creare qualcosa di divertente e gradevole, e per questo ti faccio tanti complimenti.
Bonus: +2
Nella tua storia dovevano essere presenti dei momenti comici: senza dubbio, hai usato pienamente il bonus, dato che il Comico è il genere principale della tua storia e la comicità è ben presente in ogni momento della storia.
Punteggio totale: 38,5/42 |