Ciao! Sono felicissima che il fandom di kny si stia attivando, spero che facciano presto la sezione apposita! Che dire, anche per me Akaza era uno dei miei personaggi preferiti. L'ho odiato inizialmente per la morte di Rengoku, ma il combattimento contro Tanjirou e Tomioka me l'ha fatto amare. Questa drabble è meravigliosa, ben scritta, poetica e sopratutto ti tocca il cuore con una delicatezza e un impatto, al contempo, davvero meravigliosi. Mi hai subito trasmesso quel sentimento dolceamaro che, almeno per me, caratterizza sempre un ottimo scritto. Buona la scelta anche delle parole, di certo il tuo non è uno stile banale, e sei stata molto brava a non appesantirlo troppo, nonostante sia ricercato!
Spero a presto! ^^
P. S.: se muore anche Tomioka io do di matto.

Hai pubblicato questa storia da, uhm, trenta secondi e io sono già qui a recensire? That's more likely than you think! ❀
Sì, con il computer sottomano non ho potuto non accorrere subito qui per riversare tutte le mie telematiche lacrime su questo commento che, se non fosse per quel po' di autocontrollo del quale sono dotata, non consisterebbe altro che in un ammasso di lettere pigiate a caso.
Sarò onesta, questa è l'unica coppia che fin da subito mi abbia colpito all'interno di kimetsu no yaiba. Forse per via del suo tragico destino, forse a causa della sua purezza – ma non ho potuto non amarla se non dal primo istante. L'angst ci scorre nelle vene più del sangue stesso, che dire.
Quel che ho adorato di più è che tutta la confusione di Akaza, tu la esprimi benissimo in questa double drabble: Koyuki non è forte, è di costituzione minuta e fragile e per questo diventa quasi un'icona alla protezione, eppure ha la forza di trattenere un demone che nei secoli si è fatto quasi invincibile (eccezion fatta per il suo spirito, al quale mancava qualcosa – o qualcuno). Koyuki lo ferma, dunque, lo ringrazia: perché lei sa che quel che Hakuji ha inconsciamente fatto è stato mantenere la sua ultima promessa, ovvero quella di diventare sempre più forte così da proteggere il loro futuro insieme.
La frase finale mi ha spezzata dentro, tanto, tantissimo, e il fatto che coincida alla perfezione con il “Bentornato a casa, marito mio” di Koyuki rende il tutto ancora più doloroso – e dolce allo stesso tempo.
Ecco, ora mi sono tornati i feels (quelli potenti) e forse, dico forse, la motivazione per scrivere su di loro. Anche se ora me ne andrò a piangere in un angolino, credo.

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(Recensione modificata il 20/09/2019 - 07:32 pm)