Recensioni per
Dirupisti Vincula Mea (In Revisione)
di Hoel

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 146
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

E il Nostro è finalmente ricongiunto ai suo cari. Vedo che la conversione non gli ha fatto perdere l'affinità per lo stuzzicare il prossimo, anche se con Zilio è comunque stato più contenuto che con Mercurio. Ma il meglio è stato vederlo riunito a Thomà a fra' Anselmo, a Helena e Maria.
Fantastico vedere le reazioni di ... praticamente tutti. Hironimo si è fatto talmente tante pare mentali su come nessuno si sarebbe curato di lui, ed ecco tutti quelli che abbiamo seguito dalla parte di Venezia che si affrettano a correre a visitarlo.
Zuaneta fa veramente tenerezza, perché ... è 'na ragazzina. Una ragazzina che arrossisce per una cotta, che si dà atteggiamenti importanti per fare le 'ambasciate', che va in confusione a veder manifestare emozioni complesse e ingarbugliate come quelle di Marco a sapere che Hironimo è tornato.
Davvero grandiosa la scena del ricongiungimento dei due fratelli: come partano con due letture della situazione completamente diverse, Hironimo aspettandosi che Marco fosse incazzato e Marco sconcertato all'idea che il loro litigio contasse ancora. E si vede che questi due non sono abituati a comunicare pacatamente, vedi come Marco sia partito con uno sclero per darsi dell'idiota subito dopo. Ma alla fine ci sono riusciti, si sono comunicati per davvero il loro affetto, il loro cambiamento nell'ultimo mese.
E Hironimo che vuole sempre scendere in battaglia, questa volta pensando do poter fare qualcosa per difendere la gente comune, alle prese con una questione micidiale: 'perché io sì e loro no?'
Davvero un bellissimo capitolo, complimenti!

Recensore Master

Davvero cupa la scena a inizio capitolo. Malgrado la popolazione abbia chiaramente subito le angherie degli invasori, non c'è proprio nulla di trionfale o catartico nella loro esecuzione.
E con Zilio, per Mercurio inizia anche a tirare aria di tradimento! Però la questione di Treviso rimane aperta, quindi sul fronte veneziano non è che vada tutto a meraviglia.
Dalla realtà dei campi di battaglia e della strategia si passa di botto al miracolo. Ecco qui la famosa apparizione della Madonna che assiste nelle evasioni, e devo dire, mi piace come hai reso la sua figura. Ne emergono, al tempo stesso, una compostezza ieratica e una dolcezza infinita, in come Hironimo si sente come accolto da una carissima amica che non vedeva da tempo.
Mi è piaciuta la conversazione tra Helena e Anselmo ... lui che si fa prendere la mano per i pregiudizi verso le altre forme di fede e lei che sbotta per lo stress, e subito dopo entrambi si danno degli scemi per come si sono comportati. Un dialogo tra due che sono brave persone, ma umane, che fanno i loro scivoloni.
E finalmente, Hironimo ritorna ai suoi. Mi è piaciuto il momento in cui il frate e le guardie lo ritrovano mezzo morto, senza capire se ci fosse effettivamente stata una donna con lui, e fiutano rose, e non ci capiscono più niente. Un evento miracoloso, a confronto con persone molto prosaiche e confuse.
Complimenti per un altro gran bel capitolo!

Recensore Master

Gli scontri tra Mercurio e Hironimo continuano, ma su un piano diverso: bello il fatto che il Nostro, malgrado la fortissima crisi e rinnovamento spirituale, non riesca a cambiare del tutto atteggiamento dall'oggi al domani, lottando ancora contro il suo orgoglio. Anche se non è più toccato dalle parole di Mercurio come prima, cosa che fa imbestialire ancora di più quest'ultimo.
Fa sorridere Marco che si aggrappa alla memoria di antenati illustri, visto che suo fratello fa la stessa identica cosa anche se con una concentrazione tutta particolare per il padre.
Intanto i preparativi per la battaglia continuano, con pronostici più o meno soddisfacenti per la fazione veneziana.
L'assedio di Soave sembra stare andando bene ... ma così anche quello di Treviso per i franco-imperiali.
Va bene, Soave è stata proprio presa, e i soldati si abbandonano al saccheggio e all'uccisione di gente che non aveva fatto niente di più che lavorare per la parte avversa. Mi piace che in questa storia non ci siano davvero 'buoni' o 'cattivi': in una situazione esasperante come la guerra, tutti possono diventare dei mostri, dai soldati ai cittadini qualsiasi, a prescindere dalla fazione.
Trovo davvero interessante la rinnovata volontà di vivere di Hironimo: non per orgoglio, ma per poter dedicare la sua vita ad altri fini (anche se la motivazione del rendere orgogliosi i genitori c'è sempre stata).
Bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
10/02/22, ore 08:48

Molto ben scritta la conversazione iniziale tra Mercurio e il Gambara: alla fine il capitano gode di pochissima considerazione da tutte le parti, e il Gambara è bravo a rigirare il coltello nella piaga, con l'indiretto aiuto di Hironimo.
Mica male il modo in cui hanno costretto i francesi alla ritirata! Per di più con Mercurio che inizia a considerare seriamente di pensare sooo ai propri comodi, non la vedo molto bene per i franco-imperiali ... anche se una vittoria la strappano.
Tornando a Hironimo: afflitto tra le altre cose ora pure dalla dissenteria, è preso in una battaglia mentale tra il rassegnarsi alla morte implorando perdono e lo slancio vitale che lo spinge a redimersi vivendo. Poi incontra ancora Mercurio Bua, e non vedo l'ora di future interazioni tra il capitano e un Hironimo che avanza spedito sulla via della santità, mi sa che saranno radicalmente diverse da quelle avute finora.
Ecco, appunto. Il Nostro inizia a mettere in pratica la sua risoluzione, soccorrendo un contadino e indirettamente, sospetto, convincendo Mercurio a salvargli la vita. Mercurio, dal canto suo, inizia a notare il cambiamento del suo avversario, e chissà se se ne farà influenzare in qualche modo.
Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
31/01/22, ore 20:16

Iniziamo con un bel barba Batista sul piede di guerra, con i figli a fargli da assistenti.
E si continua con Thomà che, dopo aver dato una mezza crisi al povero fra' Anselmo, si imbatte in Marco ed Helena, proprio i due che in questo momento hanno più voglia di notizie di Hironimo.
Altra gran bella parte quella di Hironimo. Passato il tormento infernale, fatto il riconoscimento delle proprie colpe, arriva il pentimento, la riflessione, la preghiera genuinamente devota. Tra l'altro, fantastico lo stile con cui hai descritto la situazione: allucinazioni tali che non si capisce quasi cosa sia vero e cosa falso quando Hironimo si tormenta sui suoi passati peccati, e quando invece inizia a pregare questo lo rende più lucido, come lui stesso nota, riflettendosi in una narrazione più lineare e comprensibile, una riflessione lucida invece dello sconvolto flusso di coscienza. Quanto alle sue meditazioni, sono molto appropriate per il personaggio; ho apprezzato molto il momento in cui essenzialmente inventa una nuova linea della preghiera, spontaneamente, per poi fermarsi a riflettervi, soppesarla, e poi ripeterla con convinzione. Un approccio ben lontano da quello rigidamente clericale da lui condannato poco prima, fatto di fede spontanea e convinta.
Nel frattempo anche Mercurio ha avuto le sue rivelazioni e sta uno schifo, situazione a cui però reagisce progettando vendetta contro un Hironimo visto come simbolo di tutte le sue disgrazie. Purtroppo per lui, il Nostro è troppo occupato a incamminarsi verso la santità e dubito che gliene fregherà alcunché di qualunque cosa abbia in mente il Bua.
E intanto i feudi non solo non rendono niente al greco-albanese, glieli attaccano pure. Prevedo meraviglie per il suo umore.
Complimenti per un altro gran bel capitolo!

Recensore Master
26/01/22, ore 19:32

E quindi Hironimo combina concretamente qualcosa con la sempre affascinante Luzia. Sempre affascinante, ma con le sue insicurezze anche lei: se il suo mondo fosse rimasto il solito magari non ne avrebbe risentito tanto, ma con la guerra, gli stravolgimenti sia a livello sociale sia nel carattere degli uomini che l'hanno accompagnata nella vita, le inizia a nascere questo desiderio di conservare qualcosa, una conferma di essere ancora bellissima come quando andava tutto bene (e poi mi immagino l'impatto che abbia avuto quella frase della madre, detta a una ragazzina adolescente poi).
Quanto a Momolo, inizia a subire le conseguenze dei vari strapazzi che ha subito in vita sua: le insicurezze che ha avuto fin da bambino si mescolano in un mix terrificante con una situazione drastica e stressante per tutti.
Momolo, che diamine combini davvero! I suoi pensieri su Marina, concupita solo per fare uno scorno a Jacomo, sono decisamente disgustosi, specie se contrastati con la bella amicizia che avevano da bambini; ma è questo che lo rende un personaggio interessante, pieno di difetti e proprio per questo più luminoso quando vi lotta contro, vincendoli come in questo caso.
Tra parentesi, quella zingara ha una precisione da cecchina nelle predizioni; specie per la povera Marina, manco il tempo di dirle il futuro che già le piomba addosso.
Momolo ha bisogno di sfogarsi e, come aveva fatto dopo aver seppellito il nipotino non nato, lo fa saltando addosso a una donna, Lucia in questo caso. Bello vedere questo tratto caratteriale costante, il desiderio di Hironimo per un contatto fisico. Tra l'altro con Luzia ha più confidenza, lei è brava ad ascoltare e a capire. Anche se poi gli arruva la lavata di capo dallo zio, risistemandolo nel ruolo di ragazzetto che proprio non si decide a comportarsi bene.
Che conclusione! Per la miseria, che conclusione! In primo luogo, fighissima la rappresentazione del diavolo: una delle immagini più da incubo che ne abbia mai letto. Poi è perfetto nel rappresentare il lato negativo di Hironimo: da una parte il suo desiderio di spiccare, di essere superiore agli altri, e al contempo la sua disperazione, il suo odio di sè stesso, la sua convinzione di essere imperdonabile dagli Altri, un'unica massa di giudici severi.
E come se la cava Hironimo? In due modi, paralleli ai tentativi di traviarlo: il Confiteor, il riconoscimento delle proprie colpe e della responsabilità in esse; e l'appello alla Madonna, figura di perdono e amore incondizionato che, in modo simile a quel Padre ambiguo, si confonde con la madre di Hironimo. In altre parole, smette di sospettare che l'Altro voglia solo il suo male, che lui sarà sempre giudicato colpevole, e fa questo gesto di disperato e intensissimo abbandono religioso, in una notte da incubo.
Tirando le somme sui capitoli Confiteor: per certi versi, mi hanno ricordato molto 'Il Testamento di Tito'. E a scanso equivoci, lo dico come una cosa molto positiva, è probabilmente la mia canzone preferita. Diciamo che condividono il tema di una disamina dei Dieci Comandamenti, di cui il protagonista non ha lasciato in piedi uno; e condividono l'uscita da questo ragionamento sconfortato con uno slancio totale verso l'Altro, che sia per mostrargli amore o implorarne il perdono.
La grossa differenza sta nelle tempistiche: questa è una storia scritta che se fosse stampata verrebbe un libro bello grosso, non una canzone, e quindi c'è una bellissima esposizione non solo del protagonista ma di tutto il contesto che lo circonda, dai suoi familiari alla società in cui vive, che aiuta a definirne il carattere e le motivazioni. I personaggi hanno dei momenti veramente abietti? Bene! Li rendono profondamente umani e fanno brillare quelli in cui invece danno prova delle loro qualità migliori.
In sintesi: complimenti. Uno splendido capitolo, la degna conclusione dell'esplorazione del passato del nostro. Gran lavoro!

Recensore Master

Luzia è semplicemente strepitosa: adoro il modo che ha di rapportarsi con Momolo, capendo praticamente tutto del ragazzo e sforzandosi di confortarlo e incoraggiarlo. Tra i due mi sembra non ci sia amore vero e proprio - Hironimo la idealizza parecchio, e lei dal canto suo sembra quasi materna nei suoi confronti - ma c'è un legame di stima e affetto reciproco.
Se c'è una cosa che non si potrebbe mai dire di Momolo, è che sia indifferente alla sua famihlia. Li adora tutti quanti, malgrado i litigi, e si dannerebbe l'anima per vederli tutti stare bene. Vedi come cerca di aiutare Querina, o si fionda in rissa per l'onore di Helena.
Jacomo emerge, al confronto, come un gran bel coglione.
Altro bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
18/01/22, ore 12:56

Quindi questi capitoli sono dedicati alla vita sentimentale di Momolo, fin dagli inizi. C'è da dire, il Nostro ha un più che discreto senso della decenza a questo proposito, senza mai spingere le cose troppo oltre; e quando fa uno scivolone, quello di Marina, tronca subito tutti i contatti.
Molto interessante il primo incontro con Lucia Trevisan, per il ritratto che emerge di questa donna: in pubblico abilissima farfalla sociale, in privato diciottenne ansiosa di non fare brutta figura (mi ha ricordato un po' Helena alla festa di fidanzamento con Marco e parenti). Interessante la confidenza che ha quasi da subito con Battista, con il quale si lascia andare a battute molto più salaci e gergali, e la dolcezza che riserva a Momolo.
Il secondo incontro è ancora più interessante per il ritratto ambivalente che si crea della vita di questa donna: da una parte musica celestiale, eleganza, lusso, stravaganze orientaliste e flirt raffinati; dall'altra un lutto fresco,e le uniche persone che abbiano riconosciuto il suo legame sincero con il compositore e il fatto che lo stesse davvero piangendo, e che le abbiano porto sentite condoglianze, si contano su una mano (con la maggior parte delle dita libere).
Molto interessante anche il vero e proprio amor cortese che Hironimo inizia a nutrire per lei, e le argute osservazioni della cugina (vittima innocente il povero Tiziano).
Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
14/01/22, ore 10:11

E si torna a respirare un po' con i flashback del nostro, in questo caso sul rapporto, in cui lui ha fatto da testimone, tra suo fratello Marco ed Helena.
Devo dire che non mi aspettavo che la situazione degenerasse così. Siamo passati da due fidanzati innamorati, a un gruppo di giovani che si divertono tra balli e cavalcate, a due neosposini che cercano di affrontare la nascita del primo figlio con il supporto più o meno efficace dei parenti, a un cesareo d'urgenza clandestino (mi è parso di capire che l'operazione fosse quella), a una sfilza di aborti spontanei che mandano in crisi Helena e il suo rapporto con Marco.
Interessanti due cose: primo, come un elemento all'inizio relativamente innocuo, l'ansia di Helena ad essere messa a confronto con donne veneziane (che uno poteva pensare, i Miani e Morexin la stanno accogliendo bene, non le è certo andata male) si sia poi trasformato nell'elemento cardine di tutta la crisi, un vero e proprio terrore di essere abbandonata da parte della donna, in una cultura che pone tutto il suo valore nell'essere una buona moglie (e Hironimo, con tutta la buona volontà del mondo, non riesce a dirle che i suoi timori sono infondati).
Secondo, come Hironimo sia uno zio super affettuoso che strilla a Marco di passare tempo con i figli (al contrario di come Anzolo aveva fatto con lui, eh?) e lo critica per il suo disappunto nell'aver avuto una femmina (ricordo male o aveva anche un complesso legato al non sentirsi voluto dai genitori?). Insomma sta proiettando peggio che un cinema, ma non si può dire che faccia cattive osservazioni.
E la situazione peggiora ulteriormente. Direi che la cazzata la fanno in due: Helena a evitare Marco e a non spiegargli il vero motivo del suo comportamento, Marco a non confrontarsi direttamente con la moglie, esprimendo per allusioni vaghe il castello di congetture che si è costruito. E il povero Momolo ci resta preso di mezzo, volendo bene a entrambi.
Alla fine, bene o male la nascita di Scipione rappresenta il punto di esplosione finale: il castello di bugie implode, singhiozzi, urla tali da fare arrivare la polizia, e infine la spiegazione, dalla quale nascerà il rapporto finalmente sincero, affettuoso e complice che si vede nella storia principale. Almeno Marco capisce le ragioni di Hironimo, ma questi rimane con il segreto di aver seppellito il nipote non nato, a chiedersi che tipo di persona sarebbe stata.
Davvero un bel capitolo, molto intenso e ben descritto. Complimenti!
P.s. dopo circa un anno che leggo questa storia, mi è saltato il ticchio di cercare su google chi fosse Girolamo Miani. Non l'avevo mai sentito nominare, e leggendo, avevo assunto che poi sarebbe diventato un condottiero più famoso; verso la fine avevo iniziato a teorizzare che si sarebbe dedicato alla vita religiosa; comunque pensavo di star leggendo di una figura molto oscura, anche perché sei la prima a citare le fonti che sono poche ... e ora scopro di aver letto una fottuta agiografia?! No, scherzi a parte, la scoperta è cascata a fagiolo. Santo patrono di orfani e gioventù abbandonata. Di nuovo, non mi è mai venuto da piangere.
P.p.s: a proposito delle fonti: potresti per cortesia dirmi dove le trovi? Sto iniziando a lavorare a un progetto per cui mi servirebbero informazioni sulla Serenissima, in particolare a livello di organizzazione sociale e vita quotidiana, e tu mi sembri molto bene informata visti gli approfondimenti in questa storia. Grazie comunque!

Recensore Master

Come commentare questa gemma di capitolo? ... passa qui il barattolo del cioccolato, me lo devi.
Scherzo! Non ho assolutamente pianto da nessuna parte del capitolo. Non quando Hironimo è arrivato al culmine della sua disperazione e del suo odio per sè stesso, vedendosi come un mostro incapace di bontà, malgrado tutte le prove del contrario. Certamente non quando ha mandato via Thomà e fra' Anselmo, praticamente nello stesso momento in cui il suo disgusto per sè stesso ha libera uscita, pensando solo alla loro sicurezza. E assolutamente non quando Thomà l'ha chiamato padre. No no.
E la scena del passato, in cui Hironimo ricorda quella storia sentita da ragazzino: proprio lui che, tra i fratelli, aveva dato l'interpretazione meno impostata e scolastica per fornire quella più spontanea, che desse maggior risalto all'amore di Dio, adesso è nella disperazione più nera e si vede come lontano da qualunque speranza di salvezza. 'In che modo si sarebbe presentato a Padre' ... una frase brillante nella sua leggera ambiguità, si potrebbe riferire sia al Padre Universale che giudica tutti gli uomini o ad Anzolo Miani la cui guida è mancata troppo presto a Momolo che ha passato la vita a cercare di rendersi degno della sua memoria, andando a finire mezzo morto in una segreta; o forse ormai Hironimo non distingue più chiaramente tra le due figure.
Infine, semplicemente brillante la scena in cui Mercurio inizia a ricordare come fosse davvero Caterina e si disillude sulle circostanze del suo 'rapimento', mentre le parole realmente pronunciate dalla donna e che all'epoca aveva ignorato si sovrappongono a quelle del prigioniero che gli ha dato il tormento da quando è stato reso tale. Veramente ben scritta.
E chiudiamo con uno spizzico di allegria per i fratelli Madalo, subito troncato dal povero Thomà che prontamente scoppia a piangere.
Be', che dire? Davvero complimenti per uno splendido capitolo.

Recensore Master
13/12/21, ore 19:08

Seee!! Lucia e Zanze se la sono cavata!! Cioè, più o meno, Zanze ha comunque subito la violenza ... ma tanto è da quando aveva dodici anni che ci fa il callo, che sarà mai! (porcodemonio ... spero che lo zio dia crepato malissimo).
Comunque, le due hanno una certa presenza di spirito, poi per fortuna arrivano Anselmo e Hironimo a reggere loro il gioco, e per di più dare loro un'occasione di scappare. Il Nostro sarà anche una bella testina di rapa, ma ha anche slanci di generosità fenomenali).
E arrivano proprio da Marco Miani! In pratica salvate in combo power dai due fratelli, e loro neanche lo sanno. Comunque, divertentissimi i siparietti di Helena, fiera custode della virtù del marito. Della serie, un palco di corna basta e avanza, grazie!
E la generosità del nostro eroe è ricompensata da Fra Thomà che nonostante il voto di castità riesce nella mirabile impresa di inculare sia lui che Mercurio.
Insomma c'è chi sta bene e chi (come al solito Hironimo) sta peggio. Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
05/12/21, ore 08:49

Mi piace la reazione di Michele al racconto di Cabriel, la trovo molto umana.
Intanto un po' di rivalsa per Anselmo: innanzitutto il cazziatone che ha fatto a Mercurio, estremamente meritato, nonostante avesse sgamato il bluff di Hironimo; poi la possibilità che aiuti i nostri a scappare. Sta diventando decisamente figo questo frate!
Be', ecco un aspetto interessante del disprezzo che i nobili hanno verso il popolino devoto a Venezia: si sono chiusi in una fortezza di spie. O meglio, tecnicamente lo sono quei due che si sono fatti il Piave a nuoto, ma a conti fatti è la servitù, quel gruppo di invisibili che si è mosso per tutto il consiglio di guerra, che ha fatto il lavoro vero e proprio. Mi sa che per Mercurio e i Collalto si mette veramente male, ora che Venezia sa i loro piani e ha una lista abbastanza precisa delle loro forze.
Interessante vedere il terrore che questi contadini riescono a suscitare nei loro invasori. Cosa che però dura poco: un po' di pianificazione da parte di Mrcurio e quei poveracci si rivelano per quello che sono, persone che non combattono di professione, donne incinte e ragazzine che lottano per disperazione. Meno male per la povera Zuaneta che è arrivato Marco ... il quale si è praticamente trovato a un tiro di schioppo da Hironimo, ma per sfiga non se ne è risolto niente.
E pure Batista fa abbastanza simpatia, a questo punto.
Non quanto Hironimo, che crepa nei sensi di colpa e non riesce neppure a silenziarsi il cervello con una rissa, e soprattutto non quanto Lussìa, rappresentazione umana di un bel vaffanculo all'astratto 'occhio per occhio' del lombardo. Anvedi che stronzo ... lei fa davvero pena, spero di avere notizie positive nei prossimi capitoli sebbene sia un personaggio davvero minore.
Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
07/11/21, ore 16:56

Anselmo fa abbastanza simpatia, una persona che chiaramente ama la vita tranquilla e contemplativa e si trova preso in una situazione del genere. Ma probabilmente è anche tra quelli messi meglio lì.
Sempre adorabile il legame tra Hironimo e Thomà, ma intanto le cose iniziano a mettersi male per i nostri, con il rischio di Milano.
Alla faccia di tutte le preoccupazioni di Hironimo, la sua famiglia si sta facendo il mazzo per riaverlo, è proprio una combinazione dei Bua marito e moglie e della Signoria stessa che si mette di mezzo.
Quanto al Nostro stesso: inizia la sua recita, e mi sembra abbia avuto effetto più perché ha confuso Mercurio che per effettivo convincimento. Fatto sta che il loro confronto si è concluso con una sola botta, e continuano a interessarsi a vicenda.
Spiegazione su cosa sia successo in quell'attacco, ovvero il risultato delle tensioni tra tedeschi e francesi; intanto come al solito ci va di mezzo il popolino, e mi sa che si preparano altre storie come quella di Thomà.
Altro bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
25/10/21, ore 13:46

Bene, si prospetta già dalle prime righe una spiegazione più approfondita dello scorso capitolo.
Stavo per fare la battuta 'Momolo puttano' ben prima che la facessero i suoi nuovi goderecci amici, ma non mi aspettavo che tutta la famiglia si rivelasse, per usare un raffinato francesismo, 'un bordel'. Povera Leonora, lei in pratica è l'unica che sia modello di qualche decenza.
Molto bella la scena con Marco e Hironimo. Si passa da questi due che fanno un ritorno che ai contadini pare quasi quello di due condottieri trionfanti, a vedere esattamente quanto siano ragazzini, quanto abbiano dovuto ingoiare lo stress che adessi viene fuori per le inezie.
Ed è interessante anche la questione di Lena. Al di là della relazione appena accennata nella lettera, lei e Hironimo sembrano avere un legame molto interessante: niente amore, certo, ma il tono estremamente prosaico e al tempo stesso l'assoluta sincerità riguardo le proprie vicende passate e i propri affetti lo fa sembrare molto più solido rispetto alla relazione appena accennata con la misteriosa Domina.
La questione di Gigliola poi è molto ambigua: da una parte la nobildonna ipocrita e superficiale, che lascia che le sue terre siano saccheggiate e poi insulta le risultanti donne disperate, che blatera di come avrebbero dovuto suicidarsi piuttosto che prostituirsi per sopravvivere per poi cascare dal pero quando le fanno notare che lei potrebbe 'salvare il proprio onore' allo stesso modo, è una persona facile da schifare; dall'altra c'è Hironimo, che sta facendo minacce terrificanti a una persona che è completamente in suo potere, e in buona parte per colpe che non sono nemmeno sue, perché gli ricorda la tizia che l'ha piantato.
Insomma una situazione molto interessante, per quel che rivela del carattere di tutti i coinvolti. Complimenti per un bel capitolo!

Recensore Junior

Questa storia non stanca mai. ❤️❤️❤️

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