Recensioni per
Rim of Spirits
di Enchalott

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/06/20, ore 06:25

Buongiorno.
Una storia che... è davvero commovente!
A volte i percorsi della nostra mente sono infiniti. Un trauma, un incidente, ma anche un'esperienza, modificano qualcosa in noi e ci rendono... originali, più di prima.
La protagonista non faceva niente di male.
La sua però è stata una fine che in un certo senso ha lasciato una scia di amore, ha lasciato qualcosa dietro di sé, al suo passaggio.

Recensore Master
22/05/20, ore 17:11

Ciao^^
E' da tantissimo tempo che non passo dalle tue parti e mi spiace davvero tanto. Purtroppo per vari impegni sono stata costretta ad interrompere la lettura della tua long, ma spero di tornare prima o poi.
Nel frattempo ho deciso di fare un salto qui!
La prima particolarità che mi ha colpita in questa storia è il nome della protagonista. Mi piace quando i nomi hanno dei significati, e ho apprezzato il fatto che tu abbia voluto spiegarci le origini di questa scelta.
Hai trattato in modo realistico il trauma subito dalla protagonista, ovvero l'origine di tutta la narrazione.
La sottile linea tra illusione e realtà è superata più volte, e l'unione tra questi due mondi, come da te rappresentati, paralleli è davvero intrigante.
Hai gestito molto bene il gioco tra reale-tangibile e illusorio-onirico.
Inizialmente siamo portati a pensare che Nao abbia creato questa figura per esorcizzare il suo dolore, ma alla fine ciò non è importante perché per Neo la figura di Rim sempre più reale diventa la sua unica salvezza.
Un altro aspetto importante che hai voluto sottolineare è il rapporto con la sorella, è evidente il forte legame che persiste fino alla fine del racconto. Tara, essendo la sorella maggiore, prova in ogni modo a proteggere la sorella, soffre per lei e si sente responsabile per il suo dolore. Alla fine non riesce a separarsi da lei, ed insiste a mantenere vivo il suo ricordo.
E' bello che nel finale, molto commovente, ella possa capire che finalmente Nao è libera e felice.
Complimenti, è stato davvero un piacere leggere questo racconto.
Alla prossima! :)

Star_Rover

Recensore Master
19/10/19, ore 09:38

Ciao, che bella storia onirica! Ogni tanto un bel sogno ad occhi aperti ci vuole proprio! In questa storia succedono tante cose, ci sono ricordi spiacevoli e patimenti ma è tutto ovattato... Vediamo la realtà della protagonista da diverse prospettive ma rimane il fatto che ciò che la aiuta a vivere bene, dopo il terribile incidente in cui ha perso i suoi, sono i sogni. Fino a un certo punto ci chiediamo se lui esiste davvero o è stato un'allucinazione ed è bello sia pensare che facesse parte dei soccorritori e, nello stato di shock in cui era, lei ne ha fatto un suo angelo personale; sia pensare che anche lei non c'era più e continuava a frequentare quei posti come se fosse ancora viva, e con la costante presenza di lui a farla compagnia...
Invece lei per fortuna era viva, ma quel sogno a occhi aperti continuava ancora per noi lettori.
La parte "ansiogena" secondo me era questa: ***Mia sorella mi ha tranquillizzata e il medico le ha dato man forte, tuttavia dalla sua espressione rigida e professionale ho compreso che aveva pienamente colto il senso della mia richiesta. Forse contava proprio su quello: allontanarmi dal lago per farmi comprendere che l’uomo che ero convinta di vedere ogni giorno era un mero frutto della mia immaginazione. Che non sarebbe mai venuto a trovarmi, non per cattiva volontà, ma perché non esisteva affatto.***
Le persone razionali o "che non ci sono passate" dimostrano di avere un paraocchi...! E se fosse stato così? Cioè se la ragazza fosse uscita di senno, si fosse fissata con l'esistenza di un ragazzo inesistente di cui si era innamorata? Che male ci sarebbe? Se ciò non la danneggia in alcun modo né la rende pericolosa, perché ci dev'essere gente che "per il suo bene" cerca di riportarla su un piano di realtà dove quel sogno che la aiuta non c'è? Non la renderebbero più infelice?
Nessuna persona che non sia stupida si estranea dalla realtà tanto per, se qualcuno lo fa vuol dire che in quel periodo ne ha bisogno. E se lei si fosse ancorata ad un sogno irrealizzabile, anche lasciarglielo vivere quel sogno che male fa?
Immagino che la sorella: in qualità di sorella maggiore; con la responsabilità di prendersi cura dell'altra; più il senso di colpa per essere l'unica scampata all'incidente; alla razionalità cui tende di più per sua stessa natura... non si rende conto dell'egoismo che dimostra cercando di far rinsavire la sorella? Parlo di egoismo perché è ovvio che mentre il medico ci prova in quanto tira dritto a fare il suo lavoro e "non capisce", la sorella maggiore (anche per il fatto di non avere nessun tassello riguardo all'incidente) in realtà sente se stessa - proprio lei che è la più razionale e forte - come un pesce fuor d'acqua. Forse ha dovuto diventare così per badare a entrambe, ma se la sorellina è persa nel mondo dei sogni, per lei non c'è. E quanto hanno bisogno tutte e due di affetto!
L'ho letta appena pubblicata, quando c'erano ancora 0 commenti ma volevo rifletterci un po' e lasciartene un commento come si deve. Penso che mi sto perdendo in chiacchiere.

La parte che ho trovato drammatica è stata questa:
***Lui ha preso dalle mie mani fredde e contratte l’album con i suoi ritratti.
“Sarò con te”.

Nove anni. Il periodo trascorso senza Rim. Per la precisone, senza il suo essere fisico, perché il suo spirito non mi ha mai abbandonata. Ha mantenuto la sua parola.***

Tra la promessa di stare insieme e "nove anni" non c'è niente, c'è solo un doppio spazio perché con l'assenza di Rim lei non ha "vissuto", ha "tirato a campare senza emozioni". Sono stati anni in cui Tara e lo spichiatra si sono illusi ma anni del tutto vuoti e inutili per lei, tranne per il fatto che ha sopportato questa lunga attesa unicamente per il fatto che continuava a sentirlo vicino.

Sono stata davvero contenta di sapere che lui esisteva davvero, che quell'amore così delicato e sincero esisteva davvero, che quell'anello non era una finzione (però un cabochon rettangolare o quadrato dev'essere scomodo e "pungere". :P Tanto a me si imbriglierebbe tra i capelli), e quando alla fine arriva la bambina a rassicurare la zia avrei voluto esclamare un bel tiè! ma non potevo per non rovinare il romanticismo di tutta la storia.
Forse, mi sarebbe piaciuto di più che rimanesse sospesa, con l'immagine di loro due che entrano nel lago, questo però perché per me i finali più romantici in assoluto sono quelli da magone nel cuore.

Lui l'ho immaginato dall'inizio alla fine come un gran figo! Si capisce che sei appassionata di manga, che da essi trai grande ispirazione, e ci sono anche diversi richiami al disegno, che però trasmettevano più della passione della protagonista per ritrarre tutto. Ora ho la curiosità di sapere se disegni anche tu e sappi che dopo questa storia immagino te come una ritrattista. ^^

L'unica cosa che ho dovuto rileggere è questa, perché era all'inizio e mi ha creato qualche confusioni su quale delle due sorelle raccontasse la storia.
***“Beh, a essere sincera mi pare molto più di un semplice omaggio”.
Mia sorella Tara ***
Se lasci una doppia interlinea prima di "Mia sorella Tara" si comprende meglio la differenza di pensieri tra Tara e Nao, anche se c'è un'altra doppia interlinea dopo tre righe.

Ecco, ho detto proprio tutto, ho fatto anche la saputella. E ora vado a fare colazione.

PS: la scorsa settimana avevo preso in biblioteca il dvd de "Gli anni spezzati" di cui mi avevi parlato quella volta. Solo in questi giorni mi sono ricordata che il consiglio partiva da te. Grazie per avermelo fatto conoscere, anche quello era un film drammatico ma dove il dramma si comprendeva mostrando vite normali e senza mostrare niente di cruento.

Ciao, alla prossima!

Recensore Master
17/10/19, ore 14:23

Ciao carissima!
Che storia bella e particolare, complimenti. Mi piace molto lo stile remoto, languido che hai scelto per narrarla: sembra veramente la voce di chi ha già vissuto tutto quanto ed è al di là delle emozioni che può suscitare la vicenda.
Un terribile incidente, la comparsa di una figura misteriosa, bellissima, con cui Nao comincia a interagire. Sarà vera? Sarà un prodotto della sua mente stremata dalla sofferenza? Eppure la figura è costante, paziente, sempre al suo fianco, come una presenza rassicurante e amica, tanto che Nao incomincia a provare affetto nei suoi confronti, anche quando le viene detto che è un parto della sua fantasia, anche quando viene curata per quella che tutti interpretano come un'allucinazione.
Mi è piaciuta molto la fine che hai scelto per la storia: dolce, struggente, carica di tenerezza. Nao se n'è andata, è vero, ma ora è felice. Lo dice anche la bambina: mamma dice che non devi preoccuparti, che lei sta bene.
Una vicenda bellissima, come sempre scritta in modo impeccabile.