Ma buongiorno!
Ciao amica cara, che piacere (e mai termine fu più adatto, date le circostanze) partecipare a questa piccola iniziativa in tua compagnia. Sapevo per certo che non mi avresti delusa, perché già parecchio tempo fa ho avuto modo di apprezzare il tuo gusto squisito nel descrivere certi tipi di situazione, però devo dire che in questo caso il valore aggiunto è particolarmente prezioso, dati i soggetti coinvolti.
Graham e Matilda intesi come coppia estrapolano dai nostri rispettivi HC, ma racchiudono un potenziale a dir poco esplosivo. E certo, noi vogliamo tanto bene a George e a Leanne; non potrebbe essere altrimenti, però è anche vero che il bello della letteratura è anche il poter giocare con l'immaginazione e creare scenari nuovi, alternativi e non per questo offensivi o inappropriati. Anzi. Io stessa, più di una volta (e tu lo sai, perché te l'ho detto spesso), leggendo Cattiva Condotta sono rimasta con quel gusto di "oh, ma cavolo!" in bocca, perché al di là dellla tua decisione di incastrare quel brano nel tuo HC, mi rimaneva in qualche modo la pulce nell'orecchio (cit.) Eppure, a ragion veduta, credo che ambientare questo incontro "definitivo" più avanti negli anni, quando i due sono ormai piú adulti e consapevoli, mi è parsa una scelta molto più azzeccata (sai quanto poco sopporti gli adolescenti che dimostrano esperienza comparabile ai divi del porno: semplicemente, non sono credibili. E fra parentesi: parimenti, non è perché ora i due sono adulti che il loro rendez-vous sia comunque da paragonare con le performances dei suddetti, eh. Tutt'altro, anzi. Nonostante il tema scottante, il buon gusto la fa da padrone, e su questo sfido chiunque ad affermare il contrario). Dicevo, insomma, che avere scelto questo momento specifico per riprendere in mano la questione lasciata in sospeso, mi sia parsa una scelta assolutamente pertinente.
L'atmosfera della os è malinconica e perfettamente in riga con le corde che tu sai trattare con grande maestria, senza però risultare mai pesante (su questo posso rassicurarti ad occhi chiusi); mi è piaciuto che tu abbia deciso di ambientare la scena al matrimonio di Draco e di come Matilda, dinnanzi la felicità del fratello che si unisce ufficialmente all'amore della sua vita, avverta su di sé il peso della solitudine - che tante volte ha sopportato, dimostrando un raro stoicismo, ma che talvolta è fin troppo gravoso, anche per una persona forte come lei. Trovarsi davanti Montague, anche lui eternamente in balia di una qualche pressante indefinizione (perché no, un Montague che, nella sua vita, non ha ancora incontrato il suo punto fermo, è ancora un KainCraigGraham che lotta per autodefinirsi, e che si sente incompleto e solo) e che però per fortuna, agli occhi di Matilda, non risulta essere né un ripiego né un premio di consolazione, è davvero un toccasana per entrambi. Sono molto felice del modo in cui dipingi questo ragazzo tanto problematico, che da sempre cerca se stesso, che tavolta si è autodipinto come duro e insensibile, ma che in fin dei conti non lo è: dico questo perché, qui, il nostro Montague è molto meno Kain di quanto avrebbe potuto; un pochino Craig quando balla alla festa e definitivamente Graham in quel meraviglioso "va tutto bene" finale da cui merge il Montague rude ma buono,figlio di una Tassorosso (parlo di sua madre, ma non solo) quello che sa rassicurare con la sua sola presenza, lo Spezzaincantesimi capace di scacciare gli incubi e regalare un sonno profondo dopo tanti mesi di insonnia. È un finale davvero commovente che, devo dire, mi ha molto toccata.
Ti mando un abbraccio forte e orgoglioso, grata per il privilegio di aver potuto apprezzare un brano tanto bello, così raro da trovarsi oggidì sul sito e non solo.
Adho |