Recensioni per
La maledizione di Rhoslyn May
di Dark Sider

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/11/23, ore 20:56

Ciao!
Ho letto volentieri questo racconto che attraversa il tempo e destinato a non terminare.
Rhoslyn cammina sorretta dalla disperazione, poi trova quel che cerca e crea ciò che desidera. È il libero arbitrio a renderla responsabile della scelta, la presunzione di aver ingannato il demone è il miele colato a coprire la coscienza di aver compiuto un atto abominevole.
Aldamoq sa di avere la vittoria in pugno, vede il futuro e conosce la natura umana, le debolezze, il tormento. Se ne nutre e procurarsi il cibo, riavviare un'esistenza è una gelida consuetudine.
Per la ragazza è una lotta impari, dividersi tra amnesia e consapevolezza è un'altalena crudele e l'ultima sequenza, ove vede morire il bambino, vale per tutte le vite di cui è stata protagonista.
Ma che accadrebbe se, anziché odiare il nemico, lo amasse come si legge nelle Scritture?
Forse è impossibile che accada con una creatura infera, forse il trascorso è troppo pesante per qualunque soluzione.
Un bel racconto. ^^
Un saluto! 😘

Recensore Master
25/12/21, ore 00:09

BUON NATALE!
Carissima, ciao!
Mi era mancato tantissimo leggere qualcosa di tuo (ç.ç) e sono molto felice di dedicarti una recensione in questo giorno speciale *^*
Questa storia è bellissima. Ogni volta che leggo qualcosa di tuo so già che amerò ogni parola ancor prima di iniziare e, inutile dirlo, mi è successo anche in questo caso.

I concetti di “vita”, “vita eterna” e “morte” si uniscono e si scontrano in una drammatica poesia lungo tutto il testo: la vita è ciò che Rhoslyn sta per perdere a causa della peste e che vuole assolutamente salvare; la vita eterna è ciò che ottiene dopo aver stipulato un patto con Aldamoq, la quale inizialmente appare come una meravigliosa salvezza; la morte è tutto ciò che ottiene non appena inizia ad amare qualcuno ogni vita possibile.
Il tutto può essere racchiuso nella parola “condanna” poiché è esattamente questo che diventa l'esistenza di Rhoslyn: una condanna dalla quale non può fuggire poiché Aldamoq le fa dimenticare tutto il suo passato a ogni nuova vita e, solo nel momento in cui sta per consumarsi la tragedia Rhoslyn inizia a ricordare e a pentirsi di aver stipulato quel patto.

Questa storia mi ha lasciata con un senso di “pesantezza” addosso non indifferente. E con “pesantezza” non intendo nulla di negativo, anzi (!) è una sensazione che non so nemmeno bene come spiegare, ma farò del mio meglio: sai che io tendo a rimuginare un sacco sulle cose, soprattutto quando affronto tematiche tanto importanti. Ecco, i concetti di “vita” e di “morte” bisogna saperli trattare e sviscerare a dovere, altrimenti sembra solo uno zibaldone privo di senso.
In questo caso in particolare, il mio rimuginare su questi concetti mi ha portata quasi all'esasperazione, complice la tua scrittura e il modo in cui hai affrontato queste tematiche – in parole povere: ho delirato non poco, lol
Inoltre, noi siamo creature mortali e qui entra in gioco anche la vita eterna la quale, in ogni sua forma si presenti, sarà sempre e solo una condanna per noi.

Ho davvero amato questa storia. Una tra le letture più belle di quest'anno. Grazie di cuore.
Nella speranza che tu stia bene, ti auguro di trascorrere una piacevole giornata.

M a k o

Recensore Master
30/06/21, ore 11:11

Ciao, ci ritroviamo^^
Un vecchio adagio recita: attento a quello che chiedi, perché potresti ottenerlo.
Rhoslyn vorrebbe tanto vivere, ma sta morendo. Muore come il mondo che la circonda, di malattia, di freddo, di fame. Il bosco che descrivi non ha nulla di poetico, non ci sono fiori nè cerbiatti: è solo un susseguirsi di tronchi spogli, ammantato di nebbia. Ma nasconde un segreto: una capanna che si trova solo se la si vuole trovare con tutto il cuore, esattamente come chi sta morendo vuole con tutto il cuore vivere.
È lì, in quel frangente, più che in quel luogo, che il demone attende le sue vittime. Offre la salvezza, ma in cambio di cosa? Un prezzo che sembra esiguo, la morte di chi è già morto. Una persona disperata, divorata dalla malattia, potrebbe mai rifiutare?
Ma il dono si rivela una maledizione.
Vita dopo vita, Rhoslyn si vede costretta ad assistere alla morte di chi ama, con la consapevolezza di essere stata lei, seppure indirettamente, a causarla.
Eppure, una volta siglato il terribile patto, non lo si può più spezzare.
Una storia molto bella, cupa e affascinante come il tuo demone, che seduce le vittime per trascinarle nel baratro.
Complimenti e a presto!

Recensore Master
07/09/20, ore 01:38

Mamma mia... Da brivido questa storia. Mi aspettavo qualcosa del genere quando ho letto l'incipit, anche se trovo che il patto del demone sia tecnicamente incorretto: ha detto che lei avrebbe visto morire "tutte le persone che ami", tempo presente, non "tutte le persone che amerai". Forse il problema risiede nel fatto che il demone sembra coesistere in tutte le epoche, quindi ha sicuramente un senso del tempo diverso da quello degli umani, ma dal lato umano del contratto credo che tecnicamente sia impugnabile. Il problema è che non c'è un'autorità più alta a cui fare ricorso, e soprattutto lei non si ricorda di volerlo fare perché ogni volta si risveglia in una vita nuova convinta che sia una gran figata. È proprio la mancanza di ricordi quello che impedisce di prendere contromisure, anche contromisure sofferte come "mi impegnerò a non voler bene a nessuno". Già così sarebbe dura. Vivere escludendosi volontariamente dai rapporti umani è dura. Ma senza ricordi è impossibile, senza ricordi lei continua a condannare a morte persone che ama.
Trovo anche una discreta fregatura il fatto che ogni sua vita duri solo pochi anni, certo questo la rende eternamente giovane però impedisce di avere dei traguardi nella vita. Mettiamo che un certo punto lei decida di diventare una scrittrice famosa o un'artista, il fatto di avere una vita breve impedisce i progetti a lungo termine e questo per me sarebbe fastidioso già di suo, senza il bisogno di vedere anche morire le persone che amo.
In realtà esiste una sola via d'uscita, ma è assolutamente impossibile: lei dovrebbe riuscire ad amare il demone. Però non si ricorda di lui fino a quando lui non le causa un dolore terribile, quindi è impossibile.
Il titolo è molto adeguato perché questo patto è davvero una maledizione.
Volevo anche farti i complimenti per il tuo stile di scrittura che in questa storia è perfetto come al solito. Mi è piaciuta veramente tanto.
(Recensione modificata il 07/09/2020 - 01:39 am)

Recensore Master
13/08/20, ore 18:49

Ciao cara, sono qui per lo scambio.
Che storia!
Crudele, stupenda, senza un filo di speranza.
Non ho molto da dire, il che è molto strano, ma proverò a mettere in fila qualche frase in maniera perlomeno decente.
Innanzitutto Rhoslyn all'inizio mi era davvero antipatica: egoista all'inverosimile, ma immagino sia quella forma di egoismo umano che prende in punto di morte. Pensare solo a se stessi, non riflettere... tremendo.
In qualche modo mi ricorda una storia che ho scritto io, dove l'errore sta proprio nell'agire egoisticamente, ma era molto diversa e nel mio caso c'è la possibilità di "tornare indietro" pazialmente.
Qui invece non c'è nessuna speranza: così è e così sarà per sempre.
Il per sempre in tal caso non è come quello delle fiabe, suona molto sinistro, come effettivamente è.
Il demone truffaldino è favoloso: egoista e sadico.
Egli si nutre della sofferenza altrui, esattamente come tanti serial killer nella storia, e la sua personalità è davvero ben fatta, a mio avviso.
Non si fa scrupoli nell'approfittarsi di una ragazza morente e ciò mi ricorda molto diversi venditori che si approfittano dei più deboli per soldi, tipo quelli che entrano nelle case dei vecchietti soli per far firmare contratti o rubare.
Ma la differenza è che in questo caso lei se l'è andata a cercare.
In questo ultimo, disperato gesto di Rhoslyn ci vedo una sorta di valutazione del sé come essere "superiore", qualcuno che deve riuscire a sopravvivere a tutti i costi.
La conferma me la da la convinzione di aver fregato il demone: non aveva pensato nemmeno per un attimo che avrebbe intessuto altri rapporti nella sua vita immortale.
Arriva a pentirsi, molto probabilmente avendo ormai assorbito un po' di saggezza.
La sofferenza l'ha forgiata e qui si vede un cambiamento molto profondo, anche se non racconti nel dettaglio ogni fase, ma è comunque intuibile e palpabile. Peccato che ormai sia troppo tardi.
Una storia molto bella, mi ha davvero catturata.
Non posso esimermi dal dire quanto mi abbia commossa la morte del bambino. Avevo intuito tutto dai primi accenni della sua ottocentocinquantesima vita ed ero lì a dirmi mentalmente "oh no, no, no, no" andando però avanti nella lettura.
Nonostante sapessi, ho sperato fino all'ultimo che il bambino si salvasse. Povera stella.
Inebriante il fatto che, nonostante sia una storia di stampo fantastico, il tuo risulti molto realistico, dall'egoismo prettamente umano alla saggezza frutto dell'esperienza.
Anche la fine dolorosa è tale, perché non può essere diversamente.
Tuttavia, pur trattandosi solo di una storia, finisci di leggere commentando con un "Poraccia!", perché una responsabilità del genere non l'augureresti neanche al tuo peggior nemico.
Ero indecisa tra altre storie, penso proprio che mi farò una bella scorpacciata nel tuo profilo!
Alla prossima!

- A.

Recensore Veterano
29/04/20, ore 20:00

Ed eccomi qua.
Di nuovo. Ho deciso di fare una piccola deviazione della long perché... beh insomma... soprannaturale? Veramente? Non credo di dover aggiungere altro. Partiamo da una premessa: hai messo per iscritto un'idea che mi spaventa da anni. Ho sempre pensato anche io di mettere giù una storia che parli della maledizione dell'immortalità, a quanto questa possa sembrare avvilente per chi la vive alla lunga. Per cui, con curiosità almeno doppia, mi sono avvicinato a questa storia. E devo dirti, quasi ci son rimasto male che sia terminata. Non mi dispiacerebbe se la utilizzassi come prologo di una qualche long, l'idea di una ragazza che è scampata alla morte per ottocentocinquanta volte mi stuzzicherebbe parecchio, specialmente se inserita in un contesto più moderno e attuale rispetto a quello dov'è nata. Oh, mo' che ho detto la minchiata, ricominciamo. Lo stile che hai utilizzato in questa storia somiglia un po' a quello che conosco molto bene di In nome del padre, anche le atmosfere che riesci a tingere con rinomata maestria hanno qualcosa in comune con quella storia. Insomma, ogni volta che a schermo trovo qualcosa di tuo, vengo immerso nel Dark fino al collo. Non a caso fai Dark Sider di nickname, eheheh. Comunque.
Rispetto all'altra storia ci troviamo subito di fronte una protagonista purulenta e febbricitante che vaga in cerca di una speranza a cui aggrapparsi. La trova, poi, in una vecchia ed enigmatica strega che vive nel bosco che le dice come salvarsi la vita: uno strano rituale che prevede tutta una lista di schifezze. Comprese le ali di pipistrello. Che di 'sto periodo non è che goda propria di una buona reputazione.
Sta di fatto che Rhoslyn si procura tutto il necessario e scava una buchetta, invocando il demonio. Poco dopo si palesa lui: l'agente immobiliare. Tempo due secondi questo le dice "Tranquilla compà! Tu sarai immortale, fidati a mmè. Firma! E firma!" e mentre lei sta apponendo un paio di sigle lui riparte "Ah, giusto una piccola clausolina piccina picciò. Se per caso ami qualcuno questo finirà morto spiaccicato nei peggiori modi. Ma tanto a te che cazzo te ne fotte a te? Firma, firma!" e lei firma. Lui se la ride e se ne va.
Ora, scherzi a parte, ho trovato l'idea del patto col demonio, per quanto usata e abusata nel tempo, efficace e congeniale alla storia. Anche se, la vera chicca è nel farle dimenticare di aver stretto il patto se non per un brevissimo periodo di tempo prima che lei e la persona amata muoiano. Ecco, quella è proprio una cattiveria nei confronti della protagonista. Fattelo dire. Quella già è nata mezza sfigatella, no? Il suo villaggio distrutto dalla peste, lei piena di piaghe e che è rimasta senza manco un congiunto [lascio una piccola postilla. Questa recensione è stata lasciata nell'aprile del 2020, poco dopo il discorso del Presidente riguardo lo stato d'emergenza da CoVID 19. Lo specifico perché, qualora un giorno molto lontano tornassi a leggere questa recensione, almeno 'sta postilla fa contesto.] con cui godersi quel poco di vita che le è rimasta. E tu che fai? Le doni la vita eterna ma a patto che debba morire e rinascere ogni volta che ama qualcuno?
Fattelo dire in amicizia, se fossi uno dei tuoi personaggi mi cacherei addosso.
Scusami, sono partito di nuovo per la tangente. Tornando alla storia, eravamo rimasti che lei se ne torna tutta contenta dal patto col demone, sapendo di poter campare a dispetto di qualsiasi cosa possa accaderle da lì in poi. Non passa molto tempo prima che debba assistere alla prima morte che le macchia la coscienza. E qui viene spiegato quel sadico meccanismo dei ricordi in merito al rituale.
La parte che più mi è piaciuta arriva soltanto negli ultimi paragrafi, a seguito di un salto tempo di ottocentocinquanta vite. Quando ho letto di Thomas, che a soli cinque anni è entrato in una tua storia, devo dire che ho portato la mano alla fronte e mi son detto: "Madonna mia... che finaccia che farà 'sto ragazzina. Non lo sa manco lui in che mani è capitato!".
Breve inciso in cui lascio un complimento: ho letteralmente adorato l'inserimento della filastrocca in questa storia. È una di quelle chicche che mi fa letteralmente impazzire all'interno di storie dal sapore agrodolce.
Insomma, 'sto ragazzino non fa in tempo a recitarla che BAM! Passava il CoTraL delle 18:30 per Vergate sul membro che lo tira sotto. Dietro, in lontananza, si può scorgere una trafilata Rhoslyn che cerca di correre verso Thomas per salvarlo mentre il demone le canticchia nell'orecchio. Che scenetta per niente inquietante.
Ora, tornando per l'ennesima volta seri, capisco perfettamente per quale motivo questa storia si sia classificata prima nel contest a cui partecipava. È forte, spinge a pensare e a mettersi nei panni della protagonista e inoltre ha un finale impattante che sicuramente non le permette di passare inosservata. Una storia che è una piccola perla sia per cosa riporta al suo interno che per forma in cui sei riuscita a metterla su carta. Sì perché, senza ulteriore indugi, devo spendere ancora un paio di parole su COME hai scritto. È innegabile che tu abbia talento, si vede dalla prime frasi di questa storia da come riesci a calare il lettore nell'atmosfera che vuoi, scegliendo e mescolando le parole in maniera sublime. Non un difetto. Non una sbavatura o un refuso. Perfetta.
L'unico appunto su cui ti invito, nuovamente, a riflettere è quella di prendere in mano il personaggio per tirarne fuori una long.
Pensa che bello se Rhoslyn si innamorasse di un certo Salveenee.

Ti saluto intanto. Grazie per la bellissima lettura,

ci leggiamo presto.

Recensore Junior
26/03/20, ore 16:21

Eccomi finalmente!

La scelta che ho compiuto - quella di leggere questo racconto - si è rivelata giusta.
La parte iniziale mi ha proprio coinvolta e stravolta, rimanendo, per me, per tutta la durata del racconto, quella che più mi è piaciuta. Per quanto avessi un limite di parole dovuto al contest e quindi tu dovessi dedicarti maggiormente all'azione, è innegabile l'attenzione che viene posta fin da subito sui dettagli: mi sono totalmente calata nell'ambientazione che hai creato, percependo appieno tutta l'inquietudine di questa ragazza, così spaventata dalla morte. Il paesaggio che hai creato intorno a lei, infatti, si sposa perfettamente con quello che è il suo stato d'animo, le sue paure, i suoi timori.

Il primo pensiero che ho avuto quando Aldamoq le ha proposto quel tipo di patto è stato una cosa tipo "ahia, ragazza, ti ha proprio raggirato bene bene e tu ci sei proprio cascata".
Carino anche l'escamotage per il quale lei non ricorda precisamente le vite precedenti - e la sofferenza che caratterizzava - se non al punto di morte dell'ennesima persona: il demone l'ha proprio incastrata fino in fondo.

La parte in cui Rhoslyn e Aldamoq è forse quella che mi è arrivata un po' di meno, sebbene ritenga che hai fini della storia fosse fondamentale: è come se lei avesse acquisito la consapevolezza di non poter avere consapevolezza; è stato il momento in cui ha realizzato ciò che davvero aveva comportato firmare il contratto quella notte e quanto sempre se ne dimenticherà.

Il fatto che tu abbia inserito la figura di un bambino al quale lei si è affezionata l'ho trovato un po' meschino nei confronti di noi poveri lettori, oltreché della tua protagonista :P
D'altronde, sia noi che lei, dobbiamo essere coscienti del fatto che ci sono trilioni di rapporti diversi al mondo e che l'amore può concretizzarsi in mille modi diversi: tutti possono morire se le stanno intorno più del dovuto.

Il finale... Il finale, per quanto brevissimo, l'ho trovato perfetto. Rende totalmente l'idea di questo circolo vizioso che purtroppo non è destinato ad interrompersi, ahia di nuovo.

Non so, spenderò due parole dal punto di vista stilistico, benché abbia ben poco da dire. Al di là dell'aspetto sintattico-grammaticale - sul quale non serve neanche soffermarsi: è palese il lavoro e la consapevolezza che c'è dietro al tuo scritto -, ho proprio apprezzato il tuo modo di narrare.
Quando mi ritrovo di fronte a qualcosa che mette in luce la capacità dell'autore di districarsi tra le subordinate, quando le descrizioni sono complete, puntuali e precise, quando viene data importanza e spessore sia ai personaggi che all'ambiente in cui essi si muovono, io non posso che stare bene.

Son contenta di essermi trovata qua, alla prossima spero,
Bongi

Recensore Master
23/02/20, ore 12:49

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger II Edizione” indetto sul Forum di Efp, giudice Shilyss.

Cara Dark Sider,
è incantevole e spero di riuscire a dire tutto quanto, ecco. Il tema del patto col demonio in letteratura ha molti esempi, tra cui il Faust di Goethe. Rispetto a questo, però, la tua è una visione decisamente più cupa e dark: se nell’opera goethiana il mago riesce, tramite la Divina Provvidenza, a trovare un modo per sfuggire al patto, Rhoslyn ne rimane invischiata in una storia che non ha buchi di trama né punti morti. La ragazza scappa dal villaggio per sfuggire alla peste (tra l’altro che ironia che la recensisco proprio oggi, ma vabbé, non cadiamo in allarmismi) e si ritrova a stringere un patto con un demone che conosce già il passato e il futuro. S’illude di poterlo ingannare a sua volta o di non perdere poi così tanto, dato che è sola al mondo, ignara di essere capitata in una maledizione che la costringe a non ricordare con esattezza. Se lo facesse, le basterebbe campare nella solitudine più nera e, così facendo, riuscirebbe a ingannare il demone. Ma poiché lui deve cibarsi del suo dolore, ha pensato anche a questo.

Lei ogni vive, l’inconsapevolezza la fa affezionare a persone che le muoiono davanti, la consapevolezza del passato e del patto rende la perdita più straziante, la morte subitanea la trascina in un loop dove non c’è salvezza né speranza di liberarsi. Se avesse più tempo a disposizione, forse, potrebbe, ma non lo ha e la chiusa finale, con Aldamoq che attende vestito da strega mi fa pensare alla ciclicità tremenda del male. Il modo in cui racconti i passaggi non facili della vicenda denota una volta di più la tua grande bravura nello scrivere e nell’inventare trame e delineare personaggi. Aldamoq in tal senso ruba la scena a Rhoslyn, o meglio, la condivide perfettamente, col suo fascino demoniaco cui si accosta però un aspetto spesso repellente, intangibile e inafferrabile, molto intrigante. Da un punto di vista di storia della mentalità, hai giustificato bene il senso di straniamento di Rhoslyn nel passaggio alle varie epoche – cosa di cui all’inizio, come spieghi, è vagamente cosciente, anche se non ricorda i termini del patto. Le parti ambientate nell’anno Mille hanno il giusto pathos e l’attaccamento alla vita di questa ragazza ben inserito anche in un contesto, come quello medievale, appunto, dove la speranza di una vita nell’Aldilà era spesso l’una consolazione. Insomma, sono soddisfattissima, ma come sempre, del resto, di ciò che scrivi. E niente, vola tra le preferite <3.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Junior
24/01/20, ore 14:26

1 - La maledizione di Rhoslyn May – Dark Sider (parimerito)

Stile 5 su 5:
Un modo di scrivere impeccabile, suggestivo e vivace. Una lettura scorrevole, appassionata e che mi ha lasciata in hype per tutto il tempo. Un lessico fiabesco e che a tratti mi ha ricordato le favole dei fratelli Grimm; ricordate soprattutto per i loro particolari molto cruenti. La punteggiatura è ottima... I miei sinceri complimenti, davvero!

Trama e Originalità 10 su 10:
La descrizione iniziale, quella in cui mostri al lettore un ambiente lugubre nel quale si trova a vagare Rhoslyn May, mi ha raggelato il sangue. Anche quando presenti il suo aspetto devastato dalla peste, ho avvertito un insopportabile sensazione di disgusto, oltre che di immensa pena. L'obiettivo della ragazza è quello di continuare a vivere e con le ultime forze rimaste, si dirige a casa di una strega. Riesce a trovarla e ripone in lei la sua totale fiducia, infatti Rhoslyn esegue alla perfezione gli ordini impartiti dalla vecchia strega e finisce con l'incontrare Aldamoq – il demone dei patti. Quest'ultimo le propone un accordo secondo la quale donerà a Rhoslyn una vita lunga e. in cambio, tutti coloro che ama moriranno. La peste aveva sterminato già tutte le persone per cui lei nutriva affetto e dunque, pensando di farsi beffa di Aldamoq, accetta.
La scena in cui c'è un vero e proprio contratto tra il demone e la ragazza, con tanto di firma, è un dettaglio che mi ha piacevolmente colpita.
Rhoslyn è sfuggita alla morte e se in un primo momento è contenta di questo traguardo, col trascorrere del tempo, diventa sempre più tangibile la realtà in cui lei è maledetta. Le persone a cui si lega, muoiono in circostanze misteriose e a questo punto veniamo a conoscenza di molto particolari, come: le sue perdite di memoria riguardo la maledizione, che la strega non è altro che Aldamoq trasformato e che usa questi stratagemmi per trarre in inganno disperati come Rhoslyn.
Sono passati parecchi anni da quando Rhoslyn è diventata immortale. Lavora come domestica per una famiglia benestante e tra le varie mansioni doveva badare anche a un bambino di cinque anni di nome Thomas. Nel momento stesso in cui Rhoslyn ha riversato il suo amore per lui, lo ha praticamente condannato a morte e, infatti. questa scena non tarda ad arrivare. La canzoncina che canta Thomas prima di morire e che poi verrà ripetuta dal demone, mi ha destabilizzato l'umore. Purtroppo Rhoslyn non può nulla contro il demone e si ritroverà all'infinito a rivivere la morte delle persone che ama in loop.
La storia eccelle di originalità e la cosa che più mi ha impressionata è che il demone è stato cristallino nel dire i termini principali del contratto. Certo, Aldamoq ha omesso alcuni dettagli ( è pur sempre un demone e la sua indole perfida deve permanere ) ma è sorprendente il fatto che è stata Rhoslyn ad andare dalla strega, a volersi appoggiare alle forze oscure per sconfiggere la morte e ha firmato di suo pugno un accordo, credendo di fare la furba. Si è messa in questa posizione scomoda con le sue stesse mani. Una mossa dettata dalla disperazione, lo capisco, ma rimane lo stesso poco astuta e a tratti anche megalomane.

Caratterizzazione e Introspezione dei personaggi 10 su 10:
La caratterizzazione di Aldamoq e di Rhoslyn è spettacolare. I dialoghi, le parti descrittive e quelle narrative li racconta, li definisce perfettamente come personaggi. Ogni cosa parla di loro e anche la componente introspettiva non è da meno. Ho avvertito l'ingenuità di Rhoslyn, la sua disperazione e il suo dolore mentre, in Aldamoq, c'è divertimento, goduria nel guardare la sua vittima in preda allo sconforto. È come uno spettatore che guarda in loop il tragico destino di Rhoslyn e se ne compiace. Eccellente lavoro, complimenti.

Utilizzo pacchetto 10 su 10:
Hai scelto di utilizzare il “Pipistrello” come pacchetto e, in sintesi, chiedeva di inserire una maledizione all'interno della storia e hai pienamente soddisfatto la richiesta. Rhoslyn è costretta a veder morire le persone che ama in continuazione. Una sorte che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico!

Gradimento personale 10 su 10:
Una delle storie più belle mai lette sul forum! Ci sono talmente tanti punti su cui soffermarsi in questa One che verrebbe una valutazione lunghissima, ma spero di essere riuscita almeno a cogliere i più importanti . Se vuoi la valutazione approfondita, non ho problemi a inviartela in separata sede ;). Grazie per aver proposto questo gioiello di storia. Voto pieno più che meritato!

Totale 45 su 45

Recensore Junior
28/12/19, ore 14:54

Ooooh, una maledizione medioevale e che maledizione!
I tempi tenebrosi della Peste Nera , quanto li adoro?Sono un ottimo spunto per storie horror, tipo questa.
Cupa, triste e oscura. Ottima davvero!

Recensore Master
27/10/19, ore 20:06

Ed eccomi qui per lo scambio del giardino, scusami il ritardo.
Ho scelto questa original perché mi ha attratta subito dalla trama e posso dire che non mi ha affatto delusa, anzi mi è piaciuta davvero tanto.
Hai descritto bene tutto, a partire dall'inizio dove si parla della peste, i sintomi tutti giusti, complimenti davvero, per non parlare della casa e l'aspetto della strega, che dire hai descritto tutto proprio come qualcuno si immagginerebbe le streghe.
Come giudicare la povera Roshlyn, infondo voleva solo vivere, non morire a vent'anni, su questo non possiamo fargliene una colpa, nessuno a quell'età vorrebbe, ha tutta la vita davanti e a volte proprio la disperazione ti porta a fare queste scelte azzardate come un patto demoniaco. Ma ogni patto ha un prezzo e questo è quello che è stato, l'immortalità non è bella e questo lo penserò sempre, può sembrarlo ma non lo è, ti vedi le persone morire davanti e tu niente e rimani sempre sola, in quei casi proprio come succede a Roshlyn preferiresti essere morta quando era il momento e far così andare il ciclo della vita.
Mi è dispiaciuto tantissimo per Thomas, speravo davvero che la nostra protagonista riuscisse a salvarlo e chissà così porre fine al patto, ma così non è stato, che dire, è proprio la sua condanna.
Hai scritto tutto in modo fluido senza stancare mai, ancora complimenti, continua così e alla prossima, ciaooo

Recensore Veterano
26/10/19, ore 20:58

Ciao cara, perdona il ritardo per il nostro scambio libero, come al solito accumulo un po’ di letture e recensisco con calma a pc, con una tastiera in mano che è decisamente meglio del touch screen del telefono...
Nel mentre che attendo con ansia il nuovo capito de Nel Nome del Padre (ho visto ora che hai aggiornato e son troppo in hype!), mi sono goduta avidamente questa OS, a tema Halloween -direi!-,di cui già ti faccio i complimenti. È scritta divinamente, come sempre del resto; ormai saprai bene che amo il tuo stile tanto quanto le tematiche oscure e "borderline" che tratti. Io amo tutto questo e non importa che la storia sia moderna oppure fantasy... più sofferenza c’è, meglio è. Adoro struggermi nel “drama” e, anche se sono pro-lieto-fine, non disdegno quello che si conclude malamente, perché è parte della vita e, spesso, non c’è mai un happy ending.
La lettura è stata fluida, piacevole, carica di suspance e phatos, ed è stata capace di far riflettere su molte cose. Sai, mi è sembrato di leggere una vecchia fiaba, di quelle “vecchio stampo”, con quella punta di angoscia e terrore dietro l’angolo, ben lontane dagli adattamenti Disneyiani di oggi, un po' come le versioni originali dei fratelli Grimm.
Non poteva certo finire bene per la povera Rhoslyn, che ha davvero creduto di poter fregare un demone, giovane, illusa, disposta comunque a tutto pur di continuare a vivere... la tua storia insegna che l’abbraccio della Morte è si un qualcosa di triste, difficilmente “concepibile”, accettabile, ma che fa parte del naturale evolversi del mondo e, sicuramente, è meglio spegnersi anziché vivere un eternità di sofferenze.
Ho trovato geniale l’idea delle varie epoche che sono come sovrapposte, per le entità demoniache, capaci di muoversi a loro piacimento e di essere onniscienti verso tutto ciò che accadrà. E geniale è stata la filastrocca/rito di invocazione oltre che al modo in cui la protagonista ne viene a conoscenza/se ne ricorda.
La storia si conclude in un loop agghiacciante, che lascia l’amaro in bocca al lettore, ma che non si aspettava niente di diverso: è il degno finale per questa OS, la punizione per Rhoslyn per essersi allontanata dalla via della fede, finendo intrappolata nell’oblio.
Riservo un posto nelle storie ricordate e ti rinnovo i complimenti: leggerti è sempre un grande, gradissimo piacere e, nulla, ti saluto e alla prossima ♥

Recensore Master
24/10/19, ore 23:40

Carissima,
In primis ti chiedo scusa per il ritardo, non ho scusanti ma... la cosa più importante è chiederti: come fai? Da dove accendenti ti vengono queste idee e, soprattutto, come fai a metterle per iscritto in questo modo così affascinante e incantevole? Come?
Leggerti è sempre come avere davanti un vero e proprio libro da sfogliare e questa storia mi ha finito di convincere nei riguardi della tua bravura e del tuo talento.

La storia di Rhoslyn è affascinante, quanto terribile. Terribile perché la ragazza spera anzi, è convinta, di poter ingannare il demone, ma è ovvio che non ci riuscirà. Nessuno può e questa arroganza le costerà cara; ho letteralmente adorato però il finale, che non era per nulla scontato. Rhoslyn poteva morire e porre fine a quel loop senza fine, o vivere e riuscire a ingannare davvero il demone, ma no... la maledizione continua, lei continua a tornare in vita senza ricordare, a perdere persone care, e a sfamare Aldamoq con la sofferenza che ne genera. Un vero e proprio loop, terribile, infinito. Eppure a me Aldamoq ha rubato il cuore.
Sarà che ho amato letteralmente la sua entrata in scena, sarà che adoro i personaggi come questi, demoni così crudeli da saper fingere la gentilezza e ingannare gli umani. Demoni che conoscono tutto: passato, present e futuro, e quindi ogni errore in cui cadono i mortali... per quello ho amato ogni accenno a ciò che avverrà nel futuro così lontano dal tempo di Rhoslyn. Un mondo che comunque poi arriverà a vedere, in una delle sue infinite vite.
Veramente meravigliosa questa storia, e veramente due personaggi ben delineati, ben caratterizzati, ma davvero Aldamoq ha il suo fascino: sarà che mi ricorda vanamente La bestia di Over The Garden Wall (cartone bellissimo che, a mio parere, TU dovresti recuperare se non l'hai visto. Lo ameresti), sarà che la sua gentilezza e crudeltà sono il mix che ho preferito. Sarà che tu sei sempre capace di affascinarmi con le tue storie, con i tuoi buoni e con i tuoi cattivi ma soprattutto con l'ampatia dei personaggi.
Complimenti davvero, leggerti è un privilegio magnifico,
a presto,
Miry

Recensore Master
24/10/19, ore 16:15

Ma come fai? Perdonami l'esordio brutale, ma questa è la tua seconda storia che leggo e sono veramente colpita. Sei bravissima a rendere le atmosfere cupe e le emozioni più Angst, per non parlare dei dialoghi molto incisivi e di tutta la trama. L'idea di collegare la morte e il ricordo è per me originale: la protagonista può vivere felicemente finchè tutti i suoi cari non muoiono e allora è costretta a ricordare che è colpa sua. È stata egoista senza neanche rendersene davvero conto; un senso di colpa infinito eppure silente, in sostanza ciclico e ineluttabile. Davvero brava. Posso fare un'altra profezia? Secondo me vinci anche questo contest ahah:) il dark fantasy è proprio il tuo ambito! Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
22/10/19, ore 10:01

Carissima, già le righe iniziali sono stupende. Sarò onesta: Halloween in sé non mi dice niente ma i racconti a tema li adoro. Il tuo sopra molti, davvero. Incipit meraviglioso, dalla nebbia come sudario alla fiaccola come fuoco fatuo… Descrivi magistralmente la malattia di Rosylin, calandoci in fretta nel suo declino fisico e morale, dallo sgomento per essere stata contagiata fino al terrore. Talmente forte da cercare la strega. E di strega si tratta in effetti, rappresentata in modo perfetto secondo i canoni della tradizione ma pure con qualcosa di più. Ho in effetti anche io una specie di personaggio simile negli ultimissimi capitoli della long ma per ora posso dire che le nostre streghe si somigliano solo fino ad un certo punto. Poi, dopo aver terminato la tua storia, posso confermare che le nostre “streghe” non si somigliano per niente, anche perché la tua nasconde ben altra natura sotto. Di grandissimo impatto descrittivo l’apparizione del demone subito dopo aver officiato il rito blasfemo. Mi è piaciuto il tup punto di vista della morte come declino, che fa paura e ribrezzo, disgusto ma, anto, tutti la dobbiamo attraversare. Ingenua Rosilyn, non capisce il significato dell’immortalità, il concetto del tempo cge avanza e torna indietro. Del resto, anche se sa scrivere il suo nome (cosa rara per una ventenne dell’anno mille), è pur sempre una ragazza digiuna di certe tematiche e poi, conoscendole, le capirebbe? Troppo semplicistico pensare che i propri cari sarebbero solo quelli già morti. Si esclude la consapevolezza di vivere in futuro. Me lo sono chiesta, in effetti, tutti quelli che ami non sono quelli che hai amato. Dei contratti, purtroppo, bisogna leggere bene le righe in piccolo. E Rosy non lo fa. Troppo ingenua, superba, crede addirittura di aver fregato l’ingannatore per eccellenza… o qualcuno al suo seguito. Sempre li siamo. Il tuo demone si discosta dai canoni cristiani, abbraccia un significato più ampio: il tempo circolare, una sorta di punto di vista pagano, con il ciclo di rinascite ed un attimo di sofferenza lancinante della sua vittima, che gli fa da nutrimento. In un certo senso, è “quasi” buono: concede lunghi anni di dimenticanza a Rosy (perdonami se storpio il nome della tua protagonista) prima dell’iperbole finale. E’ si spietato quando uccide ma attira anche, mellifluo, anche se è puro male. Per certi versi, illude che il sotto il velo ci sia si un abisso ma pure che faccia “meno male”? Non lo so. Dopotutto, l’orrore è sempre orrore. Bello l’adattamento della filastrocca. Azzeccato, di impatto Ho divorato la tua shot, letteralmente. Non deludi mai, maestra. Al tuo prossimo gioiello :)

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