Recensioni per
Cà d'Anime è in vendita
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/06/20, ore 00:10

Povero Ninèn, è uno dei favoriti di Sua Magnificenza La Sfiga: pure lo sfratto! Certo, era alloggiato in condizioni infami, ma era pur sempre un tetto sopra la testa.
La maglia della salute rosa che assume un nuovo significato è fenomenale, mi ha veramente fatta ridere.
Quindi ... quel conte era un fantasma a sua volta? Il famoso violinista, nientemeno? E sara vera la storia del notaio, o è in qualche modo in combutta con i fantasmi e ha improvvisato un testamento per dare la casa al tizio che volevano loro?
E malgrado i morti ammazzati, la storia ha un lietofine. Tra inaspettate manifestazioni di solidarietà, amici ritrivati, e sogni recuperati, Massimo se la passa bene anche stanziato in un sacco a pelo in un vecchio rudere di villa, con il lavoro nei campi ad aspettarlo.
Una storia veramente carina, complimenti!

Recensore Master
24/05/20, ore 23:03

Ed eccoche i fantasmi esprimono la loro gentile opinione anche sul tizio della palestra, tra l'altro implicato in affari poco puliti. Un bilanciere in faccia ... ci vuole una certa creatività sadica per queste cose.
Certo che per le telefonate che riceve le suonerie del Ninèn sono molto appropriate.
Be', finalmente il nostro cede alla sua chiamata all'agricoltura ... troppo tardi per il disgraziato Balotti.
Altro capitolo davvero carino, complimenti!

Recensore Master
23/05/20, ore 20:28

Quindi è questa la situazione dei fantasmi: restano finché qualcuno se li ricorda. Ma trattano quella vecchia villa come una vera e propria casa, che non possono lasciare perché altrimenti ... affronterebbero una seconda morte? O si ritroverebbero senzatetto? Comunque sia, non la vedo bene per questo tizio della palestra.
Questo conte d'Anime pare un tipo interessante, anche con lo sconforto per le sue pessime prospettive future. Di sicuro sa un sacco di cose sulle leggende della sua casa, e pare avere proprio un buon rapporto con i fantasmi che vi abitano. Anche se le marionette di Secchio e Anguilla sono un bel po'inquietanti!
Altro bel capitolo, complimenti!

Qualche informazione in più su cosa sia capitato ai ragazzi. Uno in coma seguito da trauma che sfiga sul cibo, gli altri due proprio morti e aggiunti al novero dei fantasmi di Ca' d'Anime.
Ehm, fine ingloriosa per il trio di ciarlatane. Alla faccia del malocchio! La povera Clotilde è stata vendicata, ma i poveracci dell'agenzia si ritriveranno con Ca' d'Anime di nuovo in mezzo ai piedi.
Devo dire che il Ninèn mi sta simpatico, con l'entusiasmo con cui fa fuori i suoi dolci, la suoneria di Suspiria e il nomignolo al capo. Comunque sì, mi sa che i suoi problemi sono appena iniziati.
Complimenti per un altro bel capitolo!

Recensore Master
26/04/20, ore 22:57

Sai che adoro il tuo stile? Sei riuscito a passare con assoluta disinvoltura al tono poetico di Dies Irae e La Signora della Montagna al gioiellino di comicità che è la prima parte del capitolo. Sarà che sono del Nord Italia anch'io, ma ho capito senza troppi problemi il dialetto (che pure capisco meno dell'inglese) e mi sembrava proprio, in certi punti, di stare ascoltando i vecchietti al bar dalle parti di casa mia.
Comunque ho adorato il piglio ironico con cui e descritto tutto, dall'esperienza dei tre ragazzini alla tragica fine del povero Punghèn.
E il tono si mantiene scanzonato nella seconda parte, con un Ninèn ormai adulto alle prese con due medium defecapudenda che non riescono a sentire fantasmi spernacchianti che commentano a gran voce la loro simpatia.
Un prologo davvero interessante e divertente, complimenti!

Recensore Master
09/04/20, ore 22:15

Davvero molto bella anche questa storia.
Mi è piaciuta molto la descrizione dei ragazzini, la loro avventura iniziale un po' in stile Goonies "nostrani".
L'ambientazione emiliana è perfetta, io non sono emiliana ma ci vivo da vent'anni e mentre leggevo mi sembrava quasi di conoscere i luoghi descritti.
Anche i personaggi sono caratterizzati benissimo.
Il Passerini ha tutta la mia simpatia e la collega che alla fine gli regala di nascosto i 200 euro mi è piaciuta molto.
Il finale mi ha commosso, mentre l'arrivo di Trifola mi ha riportato alla mente un film con Kiefer Sutherland e Julia Roberts, visto tanti anni fa. Anche se li l'apparizione era inquietante mentre nella tua storia è allo stesso tempo un incontro felice e malinconico.
Davvero una bella storia, scritta benissimo e con un tocco di umorismo che apprezzo molto.
Complimenti!

Recensore Master
28/12/19, ore 15:26

Ciao!
Mo che blazza! La bolognesità e l'esoterismo, lo ripeto, creano un contesto che mi piace moltissimo. Questo conte burattinaio, che in realtà è un fantasma, ma interagisce tranquillamente con i meritevoli, questa casa persa nelle campagne, abitata dai fantasmi degli amici... e chi non la vorrebbe una casa del genere? Chi non sarebbe felice dell'esistenza dei fantasmi, se i suddetti fossero i regaz con cui si sono passate infanzia e adolscenza? Ma ti immagini arrivare a casa e fare della balotta tutte le sere?
Hai saput rendere tutta la storia con immagini poetiche, sfumate, indistinte come quando sulla bassa gravano quei nebbioni che non si vede di qui a lì. I tuoi personaggi si incidono nella memoria, si fondono in un affresco padano e antico, che pur ambientato in epoca odierna conserva tanti elementi di altri tempi.
Come sempre complimenti per una prosa che incanta e per le tue vicende originali e affascinanti.

Recensore Master
28/12/19, ore 14:58

Ciao!
l'esoterismo bolognese è qualcosa di eccezionale.
È un esoterismo che, come Bologna, è pieno di bonimia e buon senso, ma è anche pungente quando uno meno se l'aspetta.
Il famoso "Di' ban so, fantesma" è emblematico di questo atteggiamento ironico e dissacrante, che non attribuisce facilmente il valore della serietà a certe cose.
I manutengoli e i profittatori hanno fiutato la bazza, ma nulla possono contro il mondo del soprannaturale, soprattutto se questo mondo etereo ha la qualifica della bolognesità.
È bellissimo l'intreccio di tutti questi personaggi, che sembrano usciti di primi (e migliori) film di Pupi Avati.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
26/12/19, ore 09:51

Ciao Y, ave anche qui.. ai tempi lasciai il commento ma internet traditore non mi ha assistito .. nulla, siamo giunti alla fine dell’excursus tra fantasmi e misteriose sparizioni.. Il mitico conte conte Filippetto e il notaio Pungipeli hanno ottenuto il successo, in zona Cesarini, di far avere finalmente la Cà D'Anime al suo "regolare" proprietario, o in limine, qualcuno che quel villone tra nebbie e pali decadenti lo apprezza sul serio, contenuto e contenitore, inquilini incorporei compresi..
Il conte è burattinaio di fatto e di lavoro, pare un deus ex machina.

Nulla ..avventura godibilissima, all’insegna dell’ironia, nella bassa padana che ci hai amare e riscoprire.. Un sequel ci potrebbe stare bene, come se la caverà M. con i suoi manuali di coltivazione, i suoi fantasmini e tanto altro? Alla fine, la cà diventa non più il palazzo abitato dagli spiriti, bensì la magione degli amici, davvero ben riuscito .. A la prochaine e tanti auguri JQ

Recensore Master
13/12/19, ore 09:24

Uh! Le baloccate di neve che arrivano addosso e quei 'simpatici' rimasugli che immancabilmente scivolano lungo la schiena.... Robe da strozzare chi le lancia!
Ma giocare a tirarsi le palle di neve in fondo è uno dei simboli più immediati della felicità e del voler vivere la vita.
"Zitadèn, che combini?... Fai i dispetti ai fantèsmi?”
È un passaggio che mi piace davvero molto: il Passerini, sì, secondo me, ora è felice, come non lo era da tanto tempo, da quando era solo un cinno che giocava con i suoi amici. Ora ritrovati, seppur in circostanze sovrannaturali. A tal proposito un'altra frase che mi è rimasta impressa fin dalla prima volta che l'ho letta è quella che dice che "quando qualcuno (di caro) muore, a chi rimane spetta di vivere anche per lui".
È stata detta dagli amici-fantasmini, dal Conte Filippino in veste di burattinaio, e anche dall'anziano notaio Pungipeli. E il destinatario era sempre la stessa persona, il Ninen, che abbiamo scoperto essere l'erede inconsapevole della Cà d'Anime. Evidentemente era destino, già al tempo dell'incidente era stato l'unico superstite. Tutte le vicende della storia poi sembrano essere manovrate dietro le quinte dal Conte Filippetto, che forse a questo punto non a caso faceva il burattinaio.
Doveva lasciare la Cà d'Anime ad una brava persona, che se ne sarebbe presa cura con rispetto ed umiltà, e poi la sua 'missione' si sarebbe potuta considerare conclusa, come è la sensazione che mi ha lasciato il suo saluto da lontano in chiusura della storia.
Il fine giustifica i mezzi? Chissà...
Fatto sta che per realizzare questo suo sogno ha dovuto mietere più di una vittima: Massimo doveva mantenere dei legami con la Cà d'Anime, e per questo si è assicurato la presenza eterna degli amici fantasmini; gli serviva poi un efficiente e pratico (molto pratico) custode e il Punghen ha svolto questo ruolo in modo impeccabile, difendendo la villa con ogni mezzo (furgoncini e treni compresi) e con la vita se serviva (difatti sono servite la sua e quella degli sventurati mal-compratori); il Ninen doveva poi tornare fisicamente alla villa e neanche a farlo apposta ha dovuto lasciare la casa in affitto e hanno posto sotto sequestro l'agenzia immobiliare. Sfighe? O poco velati indizi del buon Filippetto? :)

Questa storia mi è piaciuta veramente molto. Non è che ci faresti, se non una long, almeno uno special? Così, giusto per sapere come se la cava il Passerini alle prese con la Cà d'Anime e i suoi amici. Sarebbe bello!

Complimenti ancora e a presto!

Recensore Master
09/12/19, ore 21:58

Buonasera, yonoi~!
Ma... cosa fa il Ninèn!? Ignora i suoi amici??
I fantasmini continuano a farmi tanta simpatia, in questo caso ho anche provato molta tenerezza e pena per loro, quando cercavano di far sentire la loro voce in una discussione in cui, ahimè, di voce in capitolo non ne avevano proprio. Poveriii!!
E continuo a pensare una cosa delle tue storie: quando scrivi un racconto horror hai questa capacità di renderlo come una favola, che viaggia a metà strada fra i racconti dei Piccoli Brividi e i film d'animazione di Tim Burton. È un genere che amo proprio per questo tema dell'aldilà trattato in termini terreni, come se l'aldi fosse di qua, e si potesse sempre rimanere connessi con gli scomparsi.

La scena dei burattini l'ho adorata!! Per quanto da piccina mi facessero paura — perché certi burattini hanno delle facce inca**ate nere. xD
La figura del signor d'Anime mi intriga assai, ha una personalità unica, particolare, e sospetto che l'uomo sia in contatto con i fantasmi? Se non altro, lascia intendere di sapere cosa succeda attorno alla villa.
E i burattini che si muovono burloni nello sfondo?? Adoro questi dettagli! (*-*)
A presto~♥

Recensore Master
08/12/19, ore 08:40

Prima classificata

Cà d'Anime è in vendita / Yonoi

Grammatica e stile: 10\10

Grammaticalmente non ho trovato davvero nessunissima imprecisione, ti faccio tanti complimenti soprattutto vista la lunghezza notevole del tuo testo! Dal punto di vista stilistico mi hai semplicemente lasciato senza fiato. Il testo è scorrevole e fluido, nonostante sia davvero ricco di descrizioni, di aggettivi e di avverbi. Mi piace tantissimo questa tua caratteristica di descrivere alla perfezione i personaggi, i loro gesti, i luoghi. Ti avvali di tante metafore e paragoni geniali, perchè sono inusuali e inaspettati, ma funzionano alla grande! Te ne copio e incollo giusto qualcuno, dal primo e dal secondo capitolo, non vorrei rendere questo paragrafo infinito:
'... perché dal fiume saliva una caligine rasoterra, che serpeggiava a guizzi e spirali come le bisce.'
'Di lì a poco anche il lampione, forse per la tristezza di ritrovarsi solo o perché si era adeguato all’andazzo del posto, aveva cominciato a pencolare storto.'
'... di un nebbione che si tagliava col coltello...'
'Che i cinni ci credessero, lo dimostrava il fatto che in quel preciso momento i tre avanzavano tra i mucchi di calcinacci e le scritte a spray sui muri [...] tenendosi stretti come i rondinini nei nidi. Di quando in quando, inciampavano l’uno nelle scarpe dell’altro. '
'Fuori aveva smesso di piovere e le strade si scrollavano la gobba come i cani.'
'Trovò rifugio nell’auto, uno spazio ridotto dove gli incubi non potevano starci tutti o almeno si sarebbero sentiti un po’ stretti.'
Diciamo che in generale ho trovato il tuo intero testo brillante. Poi, un'altra caratteristica che ho notato è che sei molto 'leggero' nella narrazione. Cioè, non in senso negativo, non povero di significato o di emozioni, ma è come se il narratore utilizzasse un tono 'ironico', nonostante la vicenda sia effettivamente drammatica. Con questo 'espediente' riesci davvero a rendere la storia divertentissima da leggere, concedendo comunque il giusto spazio alle sensazioni (ne riparleremo alla voce 'gradimento personale'). Per quanto mi riguarda sei stato davvero travolgente e ogni frase era una sorpresa, credo che la creatività sia proprio ciò che ti ha caratterizzato maggiormente, sia per quanto riguarda la trama che per quanto riguarda il tuo modo di scrivere. Non sapevo cosa aspettarmi, e veramente mi hai colpito praticamente con ogni periodo. Ho adorato l'utilizzo del dialetto, ha attribuito tantissimo carattere e veridicità alla storia e ai personaggi. Ho trovato tutto perfettamente amalgamato, introspezione, narrazione, descrizioni e dialoghi. Quest'ultimi, poi, li ho veramente trovati fantastici. Insomma, oltre appunto a una scelta del lessico che ho trovato davvero pulita (non c'erano ripetizioni, non ho trovato il testo sovraccarico), hai saputo mantenerti 'semplice' (la storia, per quel che mi riguarda, scorreva veramente a meraviglia) e al contempo davvero 'fantasioso'. Praticamente la tua storia è stata tutta una sopresa, sia dal punto di vista del contenuto che dal punto di vista stilistico, infatti l'ho riletta più di una volta e continuerò a farlo, hai veramente creato moltissimi spunti interessanti e vorrei avere una memoria infinita per potermi ricordare davvero ogni singola parola che hai scelto.

Utilizzo simbolo e frase: 5/5

Allora, come simbolo hai utilizzato quello dell'acchiappasogni, il cui intento 'è quello di allontanare gli spiriti maligni dai sogni. Una persona con questo tatuaggio desidera scacciare l’influenza negativa, pensieri e sensazioni paurosi, o tristi'. Significato rispettato pienamente, che nella tua storia assume un doppio significato: il protagonista cerca sia di scacciare il trauma della sua infanzia, la morte dei suoi amici, che degli spiriti veri e propri, dei fantasmi che sono reali. C'è anche appunto lo sviluppo psicologico di ninèn, che riuscirà a vincere i suoi demoni interiori proprio avvicinandosi a ciò che era il suo passato 'oscuro', vivendo nella casa che ha sempre visto come quella 'degli orrori', ritrovando però qualcosa che credeva di aver perso. Per quanto riguarda la frase, anche qui non ho niente da dire, l'hai utilizzata e anche più di una volta nel testo, inoltre il suo significato era perfettamente inerente alla trama da te proposta, che contiene appunto l'elemento del fantasma, e quindi della morte.

Caratterizzazione personaggi: 5/5

Iniziamo dal protagonista, Ninèn\Passerini: l'ho amato. Un protagonista davvero, davvero ben strutturato, ce lo hai presentato a trecentosessanta gradi, praticamente io lo avevo materializzato davanti (o meglio, io ero materializzata all'interno della tua storia). Ce lo presenti da appena quattordicenne, dove metti subito in chiaro le sue caratteristiche principali (un personaggio abbastanza timoroso, durante l'esplorazione con Anguilla e Secchio è praticamente terrorizzato, mi ricordo ancora l'espressione di quando urla 'come un mailino da latte', ma anche molto dolce e sensibile), ho adorato la parte in cui si strappa la maglia del Bologna autografata (anche se, conoscendoti, avevo già annusato la tragedia) e in generale la descrizione dell'esplorazione della villa è stata una parte meravigliosa e divertente, a tratti anche horror non appena fa la sua comparsa la signora senza gambe. Nel secondo capitolo, invece, ci presenti appunto la sua vita. Ci parli di cos'è successo dopo l'incidente, del trauma feroce che ha riportato, e di come abbia poi da lì sviluppato tutti i suoi problemi alimentari. Insomma, una parte molto triste, ma necessaria, che ha contribuito a farci avere un quadro ancor più approfondito di questo personaggio. Da qui, poi, inizia il suo sviluppo, di come da terrorizzato abbia poi preso coraggio per iniziare a 'indagare' sulla villa, spinto dalla curiosità e anche un po' dal bene che voleva ai suoi amici. Ho adorato come all'inizio sia così terrorizzato, e alla fine finisca poi per andarci a vivere, in quella villa, spinto anche da situazioni esterne (come la perdita del lavoro, o lo 'sfratto'). Un personaggio al quale è davvero impossibile non affezionarsi, dolce, sensibile e che riesce davvero a entrarti dentro, mi è piaciuta moltissimo la parte introspettiva e tutte le varie riflessioni che ha fatto durante la storia, l'ho trovato davvero meraviglioso e reale. Essendo appunto un personaggio dinamico, e che quindi cambia carattere in base al procedere delle vicende, aumenta ancora di più il senso di coinvolgimento del lettore nei confronti della tua storia. Passiamo ora ai fantasmi.
Anguilla e Secchio: anche loro li ho adorati, infatti mi sono commossa soprattutto 'a causa' loro, nella parte finale, quando scendono di rimandare il sonno fintantochè in quella casa vivrà Ninèn. Io ho un debole per le storie di amicizia, e questa ha saputo trattare l'argomento in maniera davvero meravigliosa, senza banalizzare nulla, ma con molta verdicità e realismo. E questi due personaggi mi hanno fatto semplicemente innamorare, ho adorato i dialoghi con cui li caratterizzi nel primo capitolo, e anche il loro modo di comparire più in là sottoforma di voci, di fantasmi. Mi hanno colpito tanto proprio perchè, nonostante appunto dicessero sempre cose divertenti, in particolare Anguilla, di fatto erano stati schiacciati da un furgone ed erano ormai morti, perciò questo sentimento dolce-amaro ha contribuito proprio a farmi entrare in grandissima empatia con loro, e a farmici affezionare moltissimo. Il momento in cui parlano per la prima volta dopo anni con Ninèn, quando lui rientra nella villa per venderla alla 'maga', mi ha fatto ridere moltissimo, ma l'ho trovato anche toccante. E la parte finale, in cui gli tirano le palle di neve, mi ha proprio fatto sciogliere. Insomma, due figure davvero esilaranti, ho riso tantissimo alla loro battute ironiche, tuttavia 'appesantite' (in maniera positiva) anche dalla loro sorte infausta. Mi è piaciuto però che l'accento sulla loro situazione fosse più ilare, che drammatico, ho davvero amato la positività di questi due amici.
Punghèn: sicuramente questo personaggio ha contribuito a dare davvero tanto carattere alla tua storia. Davvero enigmatico, a tratti brutale, ho amato alla follia la tua idea di renderlo una specie di spirito 'malvagio', che assassinava spietato chiunque 'minacciasse' Cà d'Anime. Ho veramente amato le parti dei delitti, sono state tra le mie preferite in assoluto, quella in cui perdono la vita Moira Fabbri e Adalghisa è stata davvero troppo avvincente, ha proprio conferito all'intero racconto la sensazione di 'o mio dio cosa sta succedendo devo andare assolutamente avanti cascasse l'universo'. Insomma, una personalità dannatamente intrigante, che è stata fondamentale nel tuo testo, proprio per la sua personalità cruda e malvagia, che almeno per quanto mi riguarda, sono sempre caratteristiche che mi agguantano in un testo. Mi sono piaciuti anche i suoi disegni!
Il conte Filippetto: che personaggio meraviglioso, l'idea del burattinaio è stata davvero stupenda. Ho adorato la parte in cui parla delle leggende di Cà d'Anime tramite il suo spettacolo, in cui emerge anche la storia d'amore con la Ninfa (che colpo quando dici che la donna è stata murata viva, in più ho adorato l'idea che, nel suo affresco, cambiasse posizione). In generale, le marionette in una storia sovrannaturale sono sempre un elemento che adoro, quindi sono stata contentissima che tu l'abbia inserito tramite appunto questo personaggio che è davvero enigmatico, e soltanto nell'ultimo capitolo se ne comprendono le effettive origini! E' sicuramente una personalità che fa parte degli elementi misteriosi che ti spingono a continuare la storia, e in generale mi è piaciuto tantissimo il suo carattere e il suo modo di parlare e di relazionarsi al protagonista. Poi, soltanto per l'immagine finale che ci regala mentre suola il 'viulèn', merita tutto, davvero!
Poi, ottimi ovviamente anche tutti gli altri personaggi secondari, da 'La Granella' al notaio, hanno tutti contribuito alla stesura di una trama davvero ben costruita e appassionante. I dialoghi li ho trovati davvero perfetti, hanno contribuito a caratterizzare con ancor più minuzia tutte le personalità comparse nella tua storia.

Gradimento personale: 5/5

Grazie per questa storia, dal profondo del mio cuore. E' una delle più belle originali che mi sia mai capitato di leggere nella mia vita. L'ho veramente amata dall'inizio alla fine. Innanzitutto, mi hai commossa, ma commossa nel senso di 'pianto a singhiozzi'.
Mi riferisco in particolare al capitolo conclusivo, per la precisione in questa parte qui ho iniziato a piangere:
“Voi invece non ci pensate proprio, a farvi un bel sonno?”
“Noi siamo tuoi amici,” rise l’Anguilla. “E finché starai qui ci saremo anche noi, per fare un po’ di balotta insieme come ai bei vecchi tempi.”
“Mo che bellezza,” rispose il Passerini, che non voleva ammetterlo ma in fondo era contento."
Poi è arrivato Trifola e niente, colpo al cuore definitivo, e ho iniziato a singhiozzare proprio come un fiume in piena. Infine, l'immagine conclusiva del Conte lontano con il violino in mano che fa un cenno di saluto prima di venir portato via dalla brezza è proprio l'apice della commozione. Ci lasci proprio con una scena meravigliosa, della melodia dello strumento che riecheggia malinconico superato dal 'canto del primo usignolo di stagione'. Davvero, una conclusione perfetta, poesia pura, mi hai veramente toccato le corde dell'anima. Ho visto e sentito tutto quello che hai descritto, ci sono stati un coinvolgimento e un'immedesimazione totali, mi sembra di aver vissuto un'avventura. Mi hai lasciato positivamente scombussolata ed emozionata. Ritengo davvero che questa storia possegga tutte le qualità per poterla definire un capolavoro. L'idea di base era quella di una casa infestata dai fantasmi, ma tu sei riuscito a tesserci sopra una trama davvero particolare, inaspettata e originale, ricca di peculiarità affascinanti che mi hanno impedito di abbandonare la lettura anche solo per un istante. L'ambientazione generale l'ho trovata davvero ben fatta, hai dedicato molto spazio ai luoghi, ho adorato l'utilizzo del dialetto e l'inserimento di varie leggende. Hai proposto molti personaggi senza creare confusione nel lettore, tra l'altro -se mi permetti- uno più bello dell'altro, e sei riuscito davvero a dar vita a un altro mondo. Quando ho terminato la lettura, ho provato la stessa sensazione bella e malinconica che arriva quando finisco un libro che mi appassiona. Sei stato in grado di proporre immagini molto evocative, ho visto tutto quello che hai proposto e sentito le voci dei personaggi, pareva davvero che mi avessi teletrasportato al fianco del tuo protagonista, ed entrare in quella villa è stato meraviglioso e al contempo inquietante. Come avrai capito, adoro il genere sovrannaturale, e tu sei riuscito a creare una trama davvero intricata che mi ha tenuto incollata per tutto il tempo, inserendo una grandissima varietà di elementi fantastici. Tutti e cinque i capitoli mi sono piaciuti al medesimo modo, ho apprezzato come tu abbia intrecciato le vite dei vari personaggi per creare collegamenti tra di loro, e l'ho trovato davvero un testo dinamico, ricco di moltissime caratteristiche. Insomma, hai creato davvero una storia interessante, misteriosa e a tratti inquietante (ho apprezzato le occasionali parti più macabre, davvero le ho adorate), dove hai dedicato spazio e cura davvero a tutto!

Totale: 25/25

Recensore Master
07/12/19, ore 01:44

scusa il ritardo caro, giornate....dense.....😅
proprio un bel finale, speranzoso, leggermente malinconico ma con un aura scanzonata, la stessa che in effetti aleggia per tutto questo bizzarro tragitto. bel finale ricco dicevo, anche se.... MACCOS.... 😱😱 pure il conte era un fantasma?! e riappare pure il cane uguale a quello che aveva da giovane Passerini!
eheheheheh, dovevo aspettarmelo però, tipico tuo in effetti, lo hai fatto anche in altre storie..... 😁😉😊
se negli altri capitoli incombeva però il senso di mistero, qui aleggia il malinconico (per una storia finita ma anche per una che inizia: dopotutto nuova casa, nuova vita tante coincidenze e un Passerini con l'animo un po' più leggero....) e pure però un che di serenità. Anche perchè in fin dei conti va a finire bene no? gli approfittatori e i cacciatori di denaro sono stati puniti per la loro idea di voler sfruttare la villa, il capo del Passerini, colluso, sparisce; Granella non si dimostra poi così acida come tipo, anzi, il fantasma più "pericoloso" (e imbranato a disegno) se ne va da solo cancellando le prove, e la villa viene magicamente ereditata per un caso fortuito proprio da chi doveva venderla, che buffa coincidenza!
ma a proposito, sicuri sicuri che il notaio vecchietto in cima al palazzo e immerso in quelle stramberie non fosse anch'egli un bel fantesma?😛😛 per più di un attimo l'ho pensato e che Passerini si fosse sognato tutto o boh, non saprei....
bene, complimenti per questa avvincente avventura che ho seguito con molto piacere, auguriamo buona vita e buon raccolto al buon Passerini e un caro saluto a te!
a presto!
Nala

Recensore Master
03/12/19, ore 18:06

Rieccomi.
Non so perché, ma mi sono convinto che il Passerini farà molta fortuna con la vendita di ortaggi, magari gli appiccica l'etichetta di km 0, che tanto fa scena (nonché utilità) e si mette a fare le on segne lui stesso. Magari in bici, tanto per smaltire un pochino, con 200 € qualcosa in piú di un cancello con i pedali potrebbe anche trovarlo.
È così sì che renderebbe onore alla prematura scomparsa dei suoi amici.
Ho sorriso nello scoprire che alla fine avrebbe venduto, senza saperlo, una proprietà sua in tutto e per tutto.
Molto romantico....
Rinnovo i complimenti per questa fantasmagorica storia e ci rileggiamo alla prox!
Ssjd

Recensore Master
03/12/19, ore 12:22

Devo ammetterlo. Pur non essendo un tipo emotivo, quest'ultimo capitolo di emozioni me ne ha fatte provare un bel pò. Parecchie risate (per le sfighe del Ninen, che a questo punto potrebbe anche ambire a un posto sul libro dei record. Tra lo sfratto ad opera di Maga Magò, la chiusura dell'agenzia e le paranoie sui manifesti da ricercato, c'è solo l'imbarazzo della scelta), un leggero senso di inquietudine (del resto, con una storia di fantesmi non poteva essere altrimenti, soprattutto dopo la rivelazione odierna. Mi pareva che il vecchio conte Filippetto avesse qualcosa di strano...), un pizzico di malinconia (perchè la storia è finita...sigh), ma anche felicità. Sì, perchè finalmente, dopo una sfilza di brutti eventi, il buon Massimo ha finalmente trovato un luogo dove essere felice. Lui, e ovviamente i suoi amici spettrali.

Grazie mille per questa magnifica storia, yonoi! A presto!

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