Recensioni per
Il potere di Adamo
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
28/10/19, ore 13:22

Cosa dire se non che amato tutto di questa OS, dalla parte introspettiva, angst a quella dolce e fluff. Qui l'angelo è propio un bastardello perchè pensa di avere un vantaggio e lo sfrutta con finta nonchalance, il demone ovviamente se ne accorge e ne è fiero ma giustamente lancia la scommessa ma si dimentica di non aver pensato ad un premio per sè, ahi l'amore xD
Gli scambi fra Zira e Crowley su Adamo e l'umanità sono scritti in modo impeccabile, giuro che starei a leggere per ore loro che filosofeggiano fra un bicchiere di vino e l'altro, s'intende.
Zira in difficoltà nel rapportarsi con Warlock tanto che la tata che deve mostrare all'angelo come farlo giocare è stata una scena dolcissima e divertente allo stesso tempo.
Arriviamo alla parte che ho amato alla follia, la tata che cerca, inutilmente, di far dire Satana al bimbo e quello per tutta risposta se ne esce con un ma-ma. Sono rimasta scioccata tanto quanto il demone. Qui hai fatto una stupenda introspezione sul rapporto doloroso del demone con Sua madre, colei che lo ha creato e poi rinnegato; un dolore che per Crowley è ancora e sempre sarà radicato in lui. La tata che si chiede che madre sarebbe visto che non conosce l'amore, però lei l'amore lo conosce ed è Zira, quel pensiero se ne va troppo presto a causa di Warlock che si agita e vuole il giochino, e qui la tata si risponde da sola (se solo se ne fosse accorta) su che madre potrebbe essere, una madre attenta e premurosa, perchè la tata si ricorda che quel gioco non è adatto ad un bimbo di circa un anno..Complimeti per questa parte che è stata un vero colpo al cuore.
Alla fine le due entità convengono che l'anticristo, per ora, è solo un bimbo normale e si comporta come tutti i suoi coetanei umani..Dai ragazzi prima o poi lo capirete xD
Quando Zira capisce che Warlock ha chiamato mamma il suo migliore amico riesce a non mettere il dito nella piaga, capendo quanto il demone sia sensibile su quell'arogomento.
Crowley che poi propone di cenare al Ritz nonostante la scommessa fosse finita in un nulla di fatto mi ha fatta sorridere, ma più di tutto uno Zira che fa sempre il finto reticente per poi cedere il secondo dopo. E no nemmeno fra qualche millennio il demone riuscirà a dire no al suo angelo.

Anche questa OS finisce dritta nelle preferite, io mi trovo sempre piacevolmente spiazzata quando leggo una tua storia perchè riesci a trasmettere sempre tante emozioni creando questi piccoli grandi gioielli. E ormai per me le tue storie sono canon..Come sempre complimenti e alla prossima.

Recensore Veterano
28/10/19, ore 09:39

Beh, cosa dire, mia cara? Una One Shot fantastica! La situazione che ha fatto da trama a questa storia è semplicemente esilarante ahah.
Ho adorato come entrambi i nostri protagonisti si scervellassero per fare pronunciare al piccolo Warlock quelle santissime (e maledettissime XD) parole. Satana e Dio, che impresa! 
Crowley che arriva quasi all'esasperazione con il piccolo è adorabile e la parte in cui Warlock pronuncia per la prima volta le sillabe mama è troppo carina, e la reazione del povero Crowley mi ha fatto troppa tenerezza; avrei voluto abbracciarlo! 
Il nostro angelo invece, ci vede troppo lungo e conosce troppo bene Crowley per evitare di intenerirsi per la scoperta che il bimbo ha priviligato il demone con l'appellativo di "mamma" , invece che la sua vera madre. 
La questione di Adamo e l'origine delle parole come le conosciamo noi l'ho trovata molto interessante e stimolante, complimenti!
Perdonami se non scrivo una recensione più lunga, ma sono un vero impiastro a scriverle. 
Complimenti ancora!
Baci 


Nanami 

Recensore Master
27/10/19, ore 11:51

Eccomi qui, darling! <3

Ma cosa non è questa OS? *.* Una meraviglia su tutta la linea!
Partiamo subito da una considerazione: mi avevi detto che la storia si era complicata a più riprese durante la stesura e che avevi finito per renderla meno fluff e un po' più seria per poi recuperare all'ultimo la componente più tenera che si era inizialmente persa a metà strada. Detto questo, mi aspettavo una shot variegata, con momenti più “gravi” alternati a passaggi più leggeri, un po' sulla falsariga dei capitoli della tua long “Una settimana e un giorno”. E in effetti così è stato. Tutti gli elementi (da quello comico a quello più introspettivo, da quello più riflessivo-filosofico fino ad arrivare a quello della tenerezza e a quell'accenno di angst dopo che Warlock pronuncia la fatidica parolina), sono posti in perfetto equilibrio tra loro e si compenetrano senza problemi arricchendo ciascuno la storia con il proprio apporto unico e vario che però non stride mai con quello delle altre componenti. Sei stata bravissima a porre tutte queste variazioni di tono in modo da far prevalere ora l'uno, ora l'altro, a seconda del momento e dell'esigenza derivante dal contesto, ma senza creare un contrasto esagerato che avrebbe potuto, se fossi stata un'autrice mediocre e non il genio che sei, mandare in confusione emozionale il lettore.
Quindi, già per questo meriti tutti i miei complimenti. ;)
Passiamo alla storia in sé. Mi è piaciuto molto il taglio filosofico che hai dato alla discussione di Crowley e Aziraphale a proposito del linguaggio, sia nella prima parte che successivamente, quando riprendono il discorso mettendolo in relazione con Adamo.
L'uomo è un animale simbolico sì! Altroché! <3 Tendiamo ad investire di significato anche i fatti più trascurabili, ci serve per dare senso al mondo, per ordinare un disordine che è appunto oscuro e ineffabile e il linguaggio verbale è la via maestra per operare questa impresa. Le parole organizzano, identificano, etichettano, conferiscono senso... ma hanno anche un potere creativo che non può essere ignorato. Attraverso la Parola si può acquisire il dominio sulle cose, da qui tutta la sfaccettata costellazione di miti e fiabe dove i nomi hanno un'importanza vitale. Nel caso dell'Anticristo, questo potenziale si potrebbe tradurre in qualcosa di molto più concreto e Crowley e Aziraphale ne sono giustamente preoccupati. Se le parole danno metaforicamente forma al mondo, allora quelle di Warlock potrebbero mutarlo radicalmente in base alla sua volontà.
Mi è piaciuta molto l'idea della scommessa: è vero che i due dovrebbero lavorare per perseguire la neutralità, ma una piccola sfida come far pronunciare al bambino la parola “Dio” piuttosto che la parola “Satana” non può certo nuocere. Ho adorato il modo in cui hai reso Aziraphale in questo contesto, conferendogli caratteristiche meno angeliche ed eteree e più in accordo invece con la sua parte bastarda e provocante. Crowley non può che essere ammirato e fiero del suo migliore amico, anche se lo sta mettendo non poco in difficoltà. XD
Bellissimo il nostro demone che il giorno dopo si dà dello stupido per aver assecondato Aziraphale senza nemmeno essersi ricordato di stabilire un premio per sé in caso di vittoria. Non ci ha pensato neanche, preso com'era dal suo angelo! Ma ora che ha accettato la scommessa, si rende anche conto della quasi certa irrealizzabilità del suo proposito. “Satana” è una parola semplice, all'apparenza, ma per un bimbo dell'età di Warlock che si limita ancora ad articolare e ripetere suoni senza alcun senso compiuto, è tutt'altro che una passeggiata!
Mi ha fatto molta tenerezza l'excursus che ci hai fornito circa l'attività linguistica del piccolo. Hai reso la lallazione in maniera accurata ma non tale da risultare pesante o troppo didattica, l'hai invece presentata pregna di una grande carica umoristica che ha reso la lettura di questo passaggio spassosissima e, per l'appunto, molto tenera.
E arriviamo di nuovo a una sequenza di stampo più riflessivo.
Gli scambi che rendi tra Crowley e Aziraphale sono sempre connotati da quel meccanismo socratico che porta le loro conversazioni ad essere delle vere e proprie chicche di maieutica. Le battute che attribuisci ai due non sono mai fini a se stesse, ma conducono il lettore a confrontarsi con temi di portata non indifferente che spaziano dalla filosofia, alla teologia, alla psicologia. Metti in gioco spesso discipline umanistiche per niente facili da avvicinare, ma lo fai sempre con cognizione di causa e grande dimestichezza. Sai di cosa parli, su questo non c'è dubbio. Padroneggi tutti gli argomenti senza cadere mai né nella banalità né in un esagerato e pomposo accademismo che sarebbe fuori luogo in una fanfiction e passerebbe solo come un inutile sfoggio di erudizione.
La riflessione su Adamo e sull'enorme potere che l'Umanità acquisisce tramite l'eccezionale strumento del linguaggio è azzeccatissima, così come lo è il paragone con Warlock (che, poverino, sta solo esplorando il mondo e non c'ha manco per le balle di provare ad eguagliare Dio! Scusa l'espressione dialettale ma ci stava troppo per rendere meglio il concetto).
Ancora una volta hai saputo condurre il dialogo districandoti tra la gravità e la delicatezza dei temi proposti, l'IC dei personaggi (centratissimo, come sempre) e l'inserimento di sprazzi di umorismo e ironia qua e là che aiutano a non far calare l'attenzione di chi legge e a riportare il tutto sul piano di leggerezza che è giusto mantenere in una fanfiction.
Mi è piaciuto che tu abbia conferito a Crowley la riflessione sull'assicurazione che l'Onnipotente si è premurata di prendere contro l'ipotesi di un'eventuale rivolta degli umani. Si tratta di un pensiero troppo arguto e malizioso per Aziraphale, che è sempre molto cauto quando si va a parlare del suo Capo. Eppure, come gli succede spesso, non può replicare perché sa benissimo che il demone ha ragione. E qui hai fatto benissimo a ritornare al piano più “terreno” dei progressi col linguaggio da parte di Warlock. Le argomentazioni stavano iniziando a virare su strade che avrebbero inevitabilmente portato i due a scontrarsi e dunque molto meglio evitare quell'eventualità con un cambio di direzione dal tempismo ineccepibile.
E dopo il momento “serietà, ma non troppo” della sequenza al pub, ecco che torniamo a navigare nella tenerezza e nel fluff. <3
Crowley che osserva Warlock appropriarsi gradatamente del suo spazio nel mondo e pensa a quando gli insegnerà a correre per far irritare i domestici, i genitori e Aziraphale è a metà tra il tenero e il perfido. Proprio come è lui, del resto. ;)
Tutta la sequenza che segue ricalca l'adorabile mix di tenerezza e ironia che già ci avevi regalato in “Do you want to carve a pumpkin?”. Vedere il Trio unito è un'esplosione di feels assicurata.
Aziraphale che è costretto a nominare continuamente Dio invano per indurre Warlock a pronunciare la parola e Crowley che gli fa la battuta sul secondo comandamento allarmando l'amico è, nel suo insieme, esilarante; ma, per come l'ho letto io, ad un secondo livello di interpretazione, ci rimanda ancora alla questione affrontata nelle righe precedenti riguardo al potere delle parole, in particolare alcune come il nome stesso di Dio, tanto sacro da non poter essere dissipato con leggerezza.
E vogliamo parlare dell'angelo millenario che però non ha idea di come si giochi con un cucciolo d'uomo tanto da doverselo far insegnare da un demone infernale? BAM! Seconda esplosione di feels! Oddio, l'amore proprio! <3
Aziraphale prova questa nuova esperienza sotto lo sguardo vigile e intenerito di Crowley. Riesci a farmi amare perfino Warlock, che hai descritto anche in questa OS rispettando pienamente le caratteristiche imposte dall'età che hai scelto di attribuirgli e che, Anticristo o meno, accomunano più o meno tutti i bimbi in quel periodo.
Il piccolo che ripete la radice di “Basta” e fa prendere un colpo a tata e giardiniere mi ha fatta ridere un sacco! Alla fine, quei due aspettano la sua prima parola molto più di quanto faccia Harriet!
E arriviamo al cuore della storia. Tenerello Crowley che si tiene Warlock in braccio e cerca di fargli almeno pronunciare la prima sillaba di “Satana”. Il nostro povero demone è esaurito e in più sembra che i suoi tentativi non stiano portando da nessuna parte.
E poi taaac! (per dirla alla milanese) ecco che dalla boccuccia del piccolo escono quelle due sillabe ripetute che hanno il potere di mandare in brodo di giuggiole gli adulti: Ma-ma.
Ti giuro, il mio cuoricino ha saltato un battito come quello di Crowley. La sua reazione è stupenda. Non sa che sentimenti provare. Il fatto l'ha colto talmente di sorpresa e scatenato in lui così tante emozioni contrastanti che non riesce a raccapezzarsi. Però istintivamente è portato a stringere Warlock un po' di più a sé e questo già ci fa capire come quella parolina non l'abbia lasciato per nulla indifferente.
Ed ecco che scivoliamo nell'angst, che in questa storia ho apprezzato al pari del fluff. Il confronto con l'unica figura materna che l'ex angelo abbia mai conosciuto, cioè Dio, è inevitabile per Crowley, così come il riandare con la mente alla Caduta. E' incredibile come l'esternazione del piccolo Warlock abbia involontariamente innescato nel demone lo spunto per riflessioni che gli provocano tutto quel dolore. Eppure non poteva essere altrimenti considerando i suoi drammatici trascorsi. In un certo senso, Crowley ha ricevuto un'enorme delusione da sua Madre e non può fare a meno di associare la parola “mamma” a ricordi poco piacevoli per sé e a interrogarsi su come agirebbe una vera Madre, una Madre che ami davvero i suoi figli.
Il finale di questa bellissima sequenza dolceamara è stemperato da Warlock che, nella sua beata innocenza, riesce a far tornare il sorriso al demone e a distoglierlo dai pensieri cupi nei quali l'ha inconsapevolmente gettato poco prima.
La scena conclusiva della storia vede i nostri patati stupidoni arrendersi all'evidenza: Warlock non dà segno della sua natura demoniaca ma è altamente improbabile che riesca a far vincere a uno dei due la sfida in cui si sono impegnati.
Ho amato alla follia Aziraphale che capisce a chi Warlock abbia rivolto la parola “mamma” per primo. In fondo, sa che Crowley ha un debole per il piccolo e che questo feeling è ricambiato. Ma l'angelo ha abbastanza riguardo per il suo migliore amico da non insistere oltre con il suo entusiasmo circa l'avvenimento provocandogli imbarazzo e mettendolo a disagio.
Carinissima la chiusura con la ripresa della cena al Ritz e i due che, sotto la spinta di Crowley, si apprestano a dedicarsi a una delle loro attività peculiari.
Io non lo so, Tam; mi sembra di ripeterti sempre le stesse cose alla fine di ogni recensione. La portata delle emozioni che mi suscitano le tue storie mi fa regredire allo sviluppo linguistico di Warlock in questa OS. :'D
Sei insuperabile nel presentare gli scenari più semplici e quotidiani investendoli però di significati profondi e rendendoli veicolo di feels potentissimi che avvolgono il lettore e lo avvincono completamente, rendendolo incapace di staccare gli occhi dallo schermo.
Un giorno mi ucciderai per overdose di angst o di fluff, o di entrambi! <3 E sarebbe una dolce morte!
Come anticipato, questo cupcake va ad aggiungersi senza esitazioni al gruppo delle preferite. Ho adorato tutto, come al solito. Il tocco amaro poi è stato la ciliegina che mi ha fatto versare una lacrimuccia mentre sorridevo come un'idiota.
Visto che uno dei temi centrali di questa shot è il potere delle parole, sappi che tu sei una vera artista in questo campo. Le sai modulare e manipolare (in senso buono) per riversare in chi legge emozioni forti e complesse che, almeno a me, lasciano sempre una grande impressione anche molto tempo dopo la lettura (lo dimostra il fatto che le scene delle tue creazioni mi si presentano spesso in sogno).
I tuoi scritti sono sempre “a kind of magic”, darling. Non deludi mai, anzi mi spiazzi ogni singola volta con la tua immensa bravura. <3
Ormai aspetto ogni tua pubblicazione per immergermi in una piscina di feels e scoprire cosa avrai escogitato per farmi emozionare.
Ti rinnovo quindi i miei più sinceri e ammirati complimenti e ti abbraccio forte, ringraziandoti per questo nuovo dono.
Baci baci!