Grammatica, Lessico, Stile: 15/15 (5 punti per ognuno)
Originalità di titolo, trama, attinenza col tema del contest: 15/15 (v. sopra)
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Gradimento personale: 10/10.
Punteggio totale: 50/50.
***Lo sanno invece, e molto bene, quelli di Flamenco, che proprio a causa di quel carico stanno tenendo da giorni il Pamir alla fonda al largo del Puente de Las Americas. Qualcuno propone di farlo passare, in fondo sono otto ore di navigazione, dieci per il Pamir, e poi il problema non è più loro.***
Ecco, questo è quello che avrei fatto io. Quando qualcosa/qualcuno crea rogne, o potrebbe farlo, ce lo si leva di torno il prima possibile, giusto? Per esempio l'altro giorno mentre camminavo aveva già oltrepassato l'incrocio una signora con una ragazza e quasi mi è venuto addosso un signore più che cinquantenne che, frignando, rivolto a loro diceva "Mi lasci così e te ne vai?" Ora, visto che per me è inconcepibile che un adulto (uomo o donna che sia) si comporti in quel modo, la mia reazione è stata di andare sull'aiuola piena di fango per far prima a raggiungere l'altro attraversamento pedonale dato che non potevo capire se quell'uomo era un ameba privo di spina dorsale o un ubriaco pericoloso e me lo dovevo levare di torno il prima possibile. Il carico del Pamir è come quell'uomo: finché non sappiamo di che si tratta lo consideriamo pericolosoa priori.
Finito l'ot, sai quale frase mi ha fatto sorridere? In senso buono, cioè l'ho notato (Freud mi drebbe il cinque ^^) e l'ho apprezzato: ***Sul tavolino, oltre alle solite carte nautiche, ci sono i bollettini meteo, una bottiglia piena a metà e un paio di bicchieri.*** In quella nave ormai ridotta a una "carretta del mare" l'equipaggio ha tutti i motivi per diventare un mucchio di frustrati, pessimisti e frignoni come il tizio dell'ot, però la bottiglia è "mezza piena". Se già è un buon segno quando qualcuno riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno, dà speranze sentir parlare di bottiglia mezza piena. Questo dettaglio insignificante deve avermi colpita perché, nonostante siano abbandonati a loro stessi fino a ragionare come un branco, rimangono pur sempre degli uomini e in quanto tali, diversamente dai ratti, le proveranno tutte prima di perdere la speranza.
Mi ha colpito anche la trasformazione interiore del Tedesco, sottolineata dalle frasi "Da giovane. Ci sono vite che ti rendono vecchio a trent'anni" (l'ho scritta a memoria, spero di averla scritta uguale), e "Signor Jensen, che qualifica assurda per un ragazzino con l'uniforme di un uomo."
Lui si è colpevolizzato per molti anni e ciò l'ha fatto diventare un uomo disilluso e che sembra aver vissuto dieci vite, ma noi sappiamo che non aveva alcun motivo di colpevolizzarsi. Aveva solo avuto la sfortuna di trovrsi da un momento all'altro gravato di un peso insostenibile per un "ragazzino" che seppure promettente non ha ancora l'eperienza necessaria. Come se io mi trovassi oggi a gestire un pub dopo quel corso di due settimane fa, come minimo mi prenderebbe il panico e andrei in tilt. L'unica "colpa" è una sensazione che si porta appresso a causa di quell'imperativo categorico che i tedeschi sembrano avere reamente nel DNA.
Unica svista ***Torna di corsa in coperta.v***
***Poi corre in plancia.v***
Non te lo considero errore. Si capisce che hai spostato due frasi e ti è sfuggito il Ctrl+V. ^^
In questo racconto incontriamo molti personaggi, compresi il Pamir e il Freya, che a loro modo sono altri due pg, con una loro vita vissuta, varie vicissitudini e due conclusioni diverse.
Non sperare che mi scordo del Norvegese e degli altri. Non mi dilungo su ognuno di loro, altrimenti riscriovo mezza storia. Olaf è un ragazzo come sarebbe bello che ce ne fossero a migliaia, e non mi riferisco alla bellezza esteriore. Lui ha molte qualità, per avere vent'anni dimostra di avere molte competenze, di sicuro è più promettente di com'era Christian alla sua età, eppure è così umile che prima di vederlo manovrare da solo il Pamir nessuno avrebbe scommesso niente su di lui, eppure per citarlo, lui che è norvegese ha la navigazione nel sangue.
L'equipaggio è evidentemente suddiviso in due ma non è una divisione tra bianchi e neri, la differenza è di tipo culturale: il Norvegese si trova lì perché vuole sicuramente fare esperienza sulle navi e, umile e testardo com'è di suo, si è accontentato di cominciare da quel mucchietto rugginoso, il Tedesco è lì perché cercava in tutti i modi di meritarsi il peggio, gli altri invece perché sono lì? Sicuramente non perché sono neri, ma perché sono ignoranti, diciamo le cose come stanno. Anche gli altri dell'equipaggio hanno delle competenze, si intendono bene tra di loro perciò sanno collaborare e su una nave quell'intesa tra l'equipaggio è di fondamentale importanza, se avessero studiato avrebbero appreso anche loro tutto un insieme di valori, avrebbero acquisito una visuale più ampia riguardo a tutti gli aspetti della vita ed avrebbero avuto possibilità di migliorare se stessi in tutti i sensi, di poter scegliere cosa fare e di ambire al meglio. Ma per vari motivi non l'hanno fatto, e la conseguenza è che loro si trovano a lavorare sul Pamir perché hanno imparato a vivere alla giornata, fanno tutto ciò che permette loro di tirare a campare.
La conseguenza di questa mentalità si nota quando, esaperati dalla frustrazione e dal senso di impotenza provano a stuprare il Norvegese che all'appareza è il meno virile.
Quando ho visto il rating rosso ho pensato: perché rosso? Infatti ricordavo che come scena hot/violenta c'era solo questa, che però non mostra niente di imbarazzante (a parte la figura di merda che fanno quelli che ci hanno provato), invece no, c'era anche una scena di sesso tra Olaf e Christian, ma me n'ero scordata visto che il rapporto tra di loro evolve con grande naturalezza.
Questa storia merita il primo posto (pari merito) perché se dovessi descriverla con un colore direi che sembra grigia dall'inizio alla fine - anche se finisce bene è piena di sensazioni "grigie": nostalgia, rimpianto, colpa, tranne Olaf, che non ha mai avuto motivi per inaridirsi, e Mr Mwake, che se ne fotte, gli altri notano solo le varie mancanze. E anche il panorama, col cielo grigio prima con la tempesta poi, e la nave che invece di essere sicura e confortevole è trascurata e pericolante, non aiutano a tirarsi su di morale. Dicevo, sembra grigia però presenta all'interno un sacco di sfaccettature ed una sensibilità e un'ampiezza di vedute davvero uniche. E' una di quelle storie che ad ogni rilettura insegnano qualcosa.
Ah, e ovviamente fa piacere leggere una storia con ambientazione contemporanea ma che sembra un omaggio ai vecchi romanzi d'avventura, quelli che hanno fatto appassionare alla lettura diverse generazioni. (Recensione modificata il 17/12/2019 - 03:02 pm) |