Recensioni per
Shades
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/11/19, ore 15:11
Cap. 1:

Io faccio prima a mettere in automatico le tue storie nei preferiti <3
Che dire se non stupenda, la bimba che chiama con i diminutivi l'angelo e Crowley che per un po' se la gode e poi decide di intervenire senza un vero e proprio motivo, se non quello di dire il nome del suo angelo mi ha divertita molto. Però quel bastardello di Zira (si pure io sono una usa i diminutivi per la poca gioia dell'angelo) ha lasciato correre solo per far divertire Crowley, quindi la reazione del demone prende ancora più significato.
Tutta la parte nella Bentley è stata perfetta, come riesci a dare l'introspezione ai personaggi è un qualcosa di magnifico. Il passaggio di Crowley che dalle considerazioni sul nome dell'angelo finisce a pensare al suo nome e cosa lo abbia spinto a cambiarlo è stato naturale. Mi è piaciuto molto il fatto che sia stata la morte di Gesù il momento in cui il demone sente il bisogno di cambiare il suo nome e diventare Crowley. La parte degli occhiali mi è arrivata dritta al cuore perchè quello è il suo modo di nascondere non solo la sua parte demoniaca ma il suo IO. Quella parte che ha paura di mostrare a chiunque ma soprattutto all'angelo, perchè la paura di perderlo è troppa. Ma dopo la quasi apocalisse il loro rapporto è cambiato e lui non solo è stato visto nella sua completezza ma più di tutto è stato accettato e amato, ora, finalmente, anche lui inizia ad amare se stesso. La decisione di trasformare i suoi occhiali da sole in occhiali da lettura è stata geniale, oltretutto non sceglie il miracolo ma va da un ottico perchè Zira adora l'operosità umana, e sa che questa scelta gli farebbe piacere<3
La scena in bagno, la perfezione della dolcezza. L'angelo che entra in bagno senza bussare e l'imbarazzo del demone, nonostante non abbia "nulla" di cui imbarazzarsi è una di quelle piccole cose che ci dimostra, ancora una volta, quanto sia un demone diverso dai suoi simili, oltre al fatto che orami viva sulla terra da millenni.
Il bacio sulle palprebe <3 qui proprio mi sono liquefatta perchè è di una dolcezza e bellezza unica e quel "Sono orgoglioso di te. Così orgoglioso, mio caro. Così felice. Sono qui con te, sempre dice tutto, qualsiasi cosa succeda Zira sarà sempre lì al suo fianco, dalla Loro parte.
La chiusura con l'angelo seduto sulla sua poltrona pronto a leggere un libro alle piante (e al demone) con i suoi nuovi occhiali (complimenti anche per la scelta del colore del pacchetto) e con Crowley incastrato fra la poltrona e lui con quelle poche parole sono la chiusura perfetta, perchè quell'angelo deve provare il regalo che il suo demone gli ha fatto e rinucia a guardarlo negli occhi perchè ora sa che ha tutta l'eternità per farlo.

Cosa aggiungere se non gli ennessimi e meritatissimi complimenti, ci hai regalto un momento di vita di questi due patati e una bel continuo di "Una settimana e un giorno". Come dicevo all'inizio ormai le tue storie le dovrei mettere nei preferiti ancor prima di leggerle.

Alla prossima

Recensore Master
03/11/19, ore 13:13
Cap. 1:

Eccomi qui a tentare di rendere giustizia a questa nuova perla che va ad aggiungersi alle altre della serie. <3

Avevi promesso fluff, avevi promesso scioglimenti di cuore, avevi promesso feels a iosa e hai mantenuto la parola.
Mi è piaciuta un sacco l'introduzione esilarante con la ragazzina pestifera che storpia il nome di Aziraphale e Crowley che non riesce a farsene una ragione ma intanto si gode lo spettacolo del suo angelo che cerca di contenere il fastidio per il fatto che la bambina si rivolga a lui con i diminutivi.
E lo capisco anche! Perché è davvero un delitto mutilare un nome splendido e melodioso come Aziraphale. Solo pronunciarlo a bassa voce è un piacere per anima e corpo e in più, nel caso di Crowley, abbiamo anche tutta quella valenza affettiva che gli fa suonare ancora più orridi i diminutivi usati dalla bambina.
Non posso che trovarmi d'accordo con le considerazioni dell'angelo circa la necessità dilagante di velocizzare, abbreviare tutto. C'è una frenesia di fondo che ritroviamo in ogni aspetto della vita moderna e che non è per niente sana. Frenesia che si esprime anche in piccolezze come il bisogno di dover sempre e per forza tagliare e ridurre ai minimi termini parole che abbiano più di due sillabe. Ho trovato questa riflessione anche molto in linea con la personalità del nostro angelo e che questa vada ad arricchirne la caratterizzazione. Infatti più di una volta lo vediamo godersi i piaceri della vita umana che, per forza di cose, richiedono di fermarsi, di prendersi una pausa da tutto ciò che è frenetico, di allentare il ritmo. Mi riferisco alla lettura in primis, ma anche all'atto di gustare il buon cibo (gustare, non trangugiare), di fruire un pezzo di musica classica che richiede una disposizione d'animo ben diversa rispetto all'ascolto di una canzone pop contemporanea da due o, al massimo tre minuti e con sequenze ripetute fino alla nausea senza quasi la minima variazione.
E poi naturalmente ci sono le scene in cui lo vediamo a bordo della Bentley. È chiaro che non apprezzi per niente l'abitudine di Crowley di lanciare l'auto in strada a tutta velocità.
Insomma, Aziraphale è un fermo sostenitore della calma e di quella lentezza che al giorno d'oggi non viene più vissuta come una benedizione o un valore ma come qualcosa da evitare ad ogni costo.
Bellissimo il demone che decide finalmente di andare in soccorso dell'amato, solo pronunciando per intero quel nome che la ragazzina ha così violentato fino a quel momento.
E ho adorato il fatto che Crowley si sia trovato senza una scusa plausibile per aver attirato l'attenzione dell'angelo. Come hai scritto, non serve una motivazione che esuli dal solo piacere derivante dall'aver detto a voce alta il nome dell'oggetto del suo amore. Splendido!
E qui riemerge la parte più maliziosa del nostro angioletto che, pur di dare spettacolo per far divertire Crowley, è stato disposto a sopportare quella bimbetta seccante e le storpiature che ella ha affibbiato al suo nome.
Mi è piaciuto che, all'inizio del paragrafo seguente, tu abbia ripreso questo episodio, aggiungendo le riflessioni di Crowley a proposito del comportamento di Aziraphale, facendolo approdare a una conclusione che forse lo sorprende un po': lui avrebbe agito allo stesso modo. La vicinanza tra loro che trascende la mera questione dell'essere un angelo e un demone, si sta manifestando sempre di più anche nell'agire quotidiano in cui alcuni tratti del carattere dell'uno compaiono nel modo di fare dell'altro.
E ho trovato molto fluido e logico il passaggio dalle riflessioni sul nome dell'angelo a quelle riguardanti il suo stesso nome. Ovviamente non c'è essere più adatto di Crowley a comprendere la potenza di questo strumento e le implicazioni ad esso legate.
Il rimando a Gesù mi è piaciuto molto. Ci fornisci una visione più che verosimile di come il demone sia stato spinto a prendere la decisione di operare quel cambiamento radicale; di lasciarsi alle spalle il vecchio se stesso per liberarsi dalle catene che l'hanno sempre avvinto. E questo solo cambiando di pochissimo la pronuncia e la forma scritta del proprio nome. Amo pensare che la figura di Gesù possa aver influenzato Crowley a tal punto e trovo che le circostanze che hai presentato si prestino perfettamente a sostegno di questo svolgimento dei fatti. E la menzione alla morte di Cristo, con il conseguente brusco risveglio dal sogno che il demone ha vissuto per tre anni, è stato un colpo da maestra. Ci riporti a quella disillusione, a quel senso di speranza spezzata ma che sempre riappare ostinatamente nell'animo di Crowley nel corso dei secoli e che non lo abbandona neanche quando l'Armageddon minaccia di abbattersi sulla Terra nel giro di poche ore e lo spinge a rivolgersi a Dio in cerca di un segno, quello stesso Dio che l'ha rinnegato e condannato all'esilio infernale.
Sei stata bravissima ad orchestrare questo “tour dei ricordi” attraverso il quale Crowley rammenta come abbia iniziato a servirsi di quella protezione, di quello scudo che cela al mondo la sua vera natura ma gli conferisce anche sicurezza e coraggio per affrontarlo. Inoltre non è da tralasciare l'elemento “Aziraphale” che ha avuto il suo peso significativo nella scelta di Crowley di munirsi di quel filtro. Gli occhi sono lo specchio dell'anima e il demone ha sempre avuto paura di ciò che l'angelo avrebbe potuto scorgere guardando nella sua. E se avesse carpito qualcosa che l'avesse poi spinto ad abbandonarlo, ad allontanarsi da lui?
Ma questi timori sono stati appianati dagli ultimi avvenimenti del post-non-Apocalisse. Hai fatto ripercorrere a Crowley l'evoluzione del suo rapporto con Aziraphale, che ha avuto un'accelerata considerevole nelle ultime settimane portando nella sua vita più gioia di quanta ce ne sia mai stata, ma portandolo anche a confrontarsi con il timore di perdere tutto da un momento all'altro. Ma, per quanto ancora la “sindrome della Bestia” abbia presa sui suoi pensieri, la fermezza con la quale Aziraphale si è dimostrato disposto ad accoglierlo in tutti i suoi aspetti, comprese le sue fragilità, e a non forzarlo mai, accettandolo nella sua interezza, ha fatto sì che Crowley stesso potesse trovare la forza per accettarsi in prima persona e disfarsi proprio della corazza dietro la quale si è barricato per secoli: i suoi occhiali.
Ho apprezzato molto come tu abbia reso questo gesto, facendolo passare come un regalo che il demone fa ad Aziraphale. Ovvio che gli occhiali da sole trasformati in occhiali da lettura non abbiano un valore in sé, ma diventano, come hai detto, un simbolo molto potente. Simbolo del coraggio che Crowley ha ricevuto in dono da Aziraphale e della fiducia incondizionata che il demone decide di concedere all'angelo mostrandogli di aver compiuto una scelta sicuramente non facile per lui.
Non so come ti sia venuta l'idea di far modificare le lenti agli occhiali di Crowley, ma è la cosa più bella del mondo! Non potevi trovare regalo più perfetto per suggellare questa importantissima tappa.
Come detto in chat, qui arriviamo alla fase scioglimento. <3
Aziraphale che trova il regalo e irrompe nel bagno, sorprendendo Crowley nella vasca, mi ha fatta sorridere. In fondo, nonostante non abbia niente da nascondere in quel senso, il demone non è del tutto a suo agio a ritrovarsi nudo immerso nell'acqua in presenza dell'angelo. Reazione più che umana data, credo, dalla forza dell'abitudine.
Vabe', il bacio sulle palpebre è qualcosa di una bellezza indescrivibile. Voliamo di nuovo alto sulle ali di quella dolcezza intima, di quella delicatezza rispettosa ma non per questo meno appassionata nel farsi veicolo di un sentimento d'amore che abbatte qualunque barriera pur senza clamori né fuochi d'artificio.
Il gesto di Crowley di asciugare le labbra di Aziraphale mi ha toccata allo stesso modo e la scena che presenti in seguito, con i due che rimangono abbracciati sul limitare della vasca mi ha lasciato un senso di pace e felicità che non puoi neanche immaginare.
E quella frase: “Sono orgoglioso di te. Così orgoglioso, mio caro. Così felice. Sono qui con te, sempre” racchiude tutto ciò che milioni di parole inutili non avrebbero potuto esprimere altrettanto bene. Aziraphale sa benissimo quanto quel passaggio sia costato a Crowley e dunque non si limita a dirgli quanto l'abbia reso fiero, ma lo rassicura della sua vicinanza, della sua presenza che sarà sempre una roccia alla quale appoggiarsi. Inoltre l'angelo non prova una felicità solo dovuta alla gioia intrinseca di poter vedere gli occhi del suo amato; è felice per lui, perché finalmente sta imparando ad accettarsi.
Peccato che trovarsi in una vasca da bagno con l'acqua ormai diventata fredda sia una delle cose più fastidiose che un umano o, in questo caso, un demone, possa sperimentare. ;)
Splendida anche la conclusione, con l'accenno al fatto che Aziraphale avrebbe potuto guardare negli occhi di Crowley, finalmente scoperti, praticamente in eterno.
Che dire? Io sono semplicemente sbalordita ed estasiata dalla bellezza di questo scritto. Oltre all'indubbio talento per la scrittura e alla capacità eccezionale di far letteralmente vedere al lettore le scene che presenti in tutta chiarezza, dimostri sempre un'accuratezza per l'introspezione dei personaggi che conduce alla centratura perfetta delle caratterizzazioni e rende i personaggi più vivi e reali che mai, così come il sentimento che li unisce.
Anche oggi mi trovi qui a ripeterti le solite cose: leggere le tue storie è un'emozione dietro l'altra e amo le sensazioni che poi mi rimangono addosso per le ore successive.
Servendoti delle parole, hai dipinto un nuovo magnifico quadro della quotidianità dei nostri adorati e dei piccoli grandi traguardi che essi riescono a raggiungere grazie all'amore reciproco.
Dirti “bravissima” mi fa davvero ridere da quanto suona riduttivo, ma tant'è.
Ottimo lavoro, carissima. Come sempre. Grazie. <3
Un abbraccio e... baci baci!

Recensore Master
03/11/19, ore 07:20
Cap. 1:

Trovo che il fatto che Crowley si sia vestito dei suoi occhiali più di qualunque abito indossato, per secoli, sia splendido. Nasconde la sua natura demoniaca, probabilmente non solo agli altri, ma perfino a sé stesso... Consegnare il suo scudo ad Aziraphale è un immenso atto di amore e fiducia, che ovviamente l'angelo ha compreso appieno e accettato con gratitudine. Baciare le palpebre, ultima difesa della sua anima, è dolce e struggente, e mi ha commossa. Ogni cosa che scrivi è originale, profonda, e splendida. Hai davvero un talento.