Tanto tempo fa lessi un editoria di Gramellini sul "La Stampa";
parlava del talento e delle capacità di Paolo Giordano, che io stessa avevo apprezzato con "La solitudine dei numeri primi" e che oggi non so se apprezzerei come allora (anche se credo proprio di sì).
Gramellini, dicevo, scrisse una frase fantastica e ci strutturò sopra tutto il trafiletto: ogni autore di pregio scrive in mille maniere diverse sempre lo stesso racconto, e in questo sta il suo genio; non importa se a cambiare siano i personaggi, persino le prospettive da cui la vicenda viene raccontata, la storia tutta: il nodo rimane sempre quello, e quindi si racconta sempre la stessa cosa.
Nella nostra società in cui la "novità" è il valore dominante, non importa il prezzo da pagare per averla, una frase del genere sembra quasi un insulto, quando è, invece, il migliore dei complimenti.
Tu sei un'autrice di Valore (la V maiuscola non era a caso) perché ci racconti sempre lo stesso nodo:
la storia dell'amore eterno fra gli opposti, il groviglio di eros, di amicizia, di incomprensioni, di rabbia, di solitudine e, sopratutto, di "bene velle" (come direbbe Catullo) tra due ipostasi contrapposte che si incarnano in persone, non in personaggi, e che come persone confondono l'altro, nascondono a se stesse,, si intrappolano da sole, si lasciano catturare, si feriscono l'un l'altro è con le proprie stesse mani al contempo, negano l'evidenza e coprono sotto strati di altro il più totale e profondo concetto di "voler bene", la sublimazione dell'amore che solo in due opposti si concretizza comw
il collante che tiene insieme non solo una relazione, ma anche tutta la realtà.
In ogni tua storia, in ogni tuo passaggio, Sigyn non è solo innamorata di Loki: vuole il suo bene in un senso assoluto e supremo, devoto, un bene che la spaventa e cerca di nascondere ogni volta sotto sentimenti diversi: in "Accordo" usa la rabbia per essere stata "pretesa" e non richiesta, qui è il rancore e la malinconia per la libertà tolta, in "Bugie" usa semplicemente il disprezzo per un uomo
che la comprende e l'appoggia con l'animo, ma poi è disposto a tradirla e tradirsi per ottenere ciò che vuole (almeno, così lei crede), il "Confessioni" è l'orgoglio ferito per essere stata ridicolizzata; ma alla fine, anche se ogni volta il suo "voler bene" a Loki è diverso, anche se Sigyn stessa è diversa, bellissima e credibile in ogni tuo racconto, il sentimento che lei prova ha la stessa radice comune, che sta nell'adorare Loki in maniera totale e profonda.
anche Loki la adora. In mille maniere diverse, in ogni tuo racconto, perché mille sono i Loki che descrivi (e la tua immensità sta proprio nel non mischiarli uno con l'altro, perché con un personaggio che è già molteplice di suo, è abbastanza scontato annichilire la molteplicità quando si scrivono più racconti diversi. Rischiavo di raccontarci il solito, molteplice Loki in ogni tuo racconto, ma non l'hai fatto, nonostante i punti di partenza fossero simili): dall'arrogante Loki perdonato ma non piegato di "Accordo", caratterizzato da una ferocia sensuale e rabbiosa ma ancora immatura, ancorata anche alle apparenze, al Loki più infido ma più maturo, solido e saggio (e forse, anche più comprensivo e "buono") di "Bugie", un'unica storia in cui alla fine sia in grado di raccontarsi la verità nella sua sfumatura più dolce, senza dimenticare il Loki mefistofelico (ma sentimentale) di Confessioni, e infine al Loki piegato, sconfitto e innamorato di Scontille, tutti sono portatori di un amore diverso ma Totale, sincero e sopratutto eterno per Sigyn.
Racconti sempre lo stesso nodo, ma lo fai da mille prospettive e con mille storie diverse: le persone che vivono le tue storie hanno la stessa scintilla dentro, qualcosa che le accomuna, ma sono tutte diverse; in alcuni casi condividono un passato (non sempre), in altre solo un'attitudine.
in tutte affrontano lo stretto nodo che lega realtà e menzogna: un amore totale, difficile ed eterno.
Il tuo pregio è che, nonostante tutto, sei anche molto moderna, perché pur presentandoci in maniera egregia molle versioni di un concetto universale, ci stupisci sempre: una trama inaspettata, un colpo di scena - o di genio- una sfumatura nuova e improvvisa nel carattere di un personaggio, un OC geniale; possiamo prevedere come andranno a finire certe tue storie? Più che prevederlo lo speriamo.
Possiamo prevedere come si arriverà alla conclusione che forse subodoriamo? No, questo mai.
Ed ecco ciò che trasforma la frase di Gramellini da accusa di banalità ad affermazione di un talento smisurato: la genialità che si concretizza nel modo di raccontare la storia.
Scintille è la versione dark della tua storia ed è straordinaria, come tutte le altre sue versioni - la preferenza per una o l'altra puoi essere solo una questione di personalissimo gusto, e ovviamente voglio leggerla come voglio leggere tutte le tue altre versioni di questa storia bellissima che ci racconti in mille modi e con mille occhi diversi.
ho Visto che molte stanno avviandosi alla conclusione - Scintille, ciò che resta delle tenebre, Solo un accordo, la shot su Oltre l'inganno, da quello che ci siamo dette anche giochi pericolosi ce l'hai in testa- e ci mancheranno, ma non posso far altro che pensare che muoversi su tanti piani diversi, su tante prospettive simili eppure differenti nello stesso momento senza mai confonderle e mischiarle sia segno di un'intelligenza rara e di un talento ancora più raro.
Continua.
continua a scrivere, anche quando le avrai finite tutte, perché tu non hai solo un sono stupendo, ma hai una storia da raccontare che non si esaurirà umani veramente.
In un tempo in cui anche Pirandello dicwva che i grandi temi dell'umanità fossero ormai esausti, è una cosa bellissima.
coltiva la tua passione ancora a lungo, noi saremo qui a leggerti. |