Recensioni per
Solstizio d'inverno.
di AdhoMu

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/11/19, ore 10:04

Allora Amì, qui bisogna dire un sacco di cose e non c’è assolutamente tempo da perdere (e buongiorno a te).
Prima di tutto è stato piacevole, tanto tanto piacevole, aprire la home di EFP e trovare -e diciamolo, a tradimento!- questa nuova Os con protagonista la coppia che forse tratti meglio in assoluto, esclusa ovviamente la Bassie, ma lì c’è di mezzo un tuo oc e quindi non vale. Ma in realtà non è nemmeno la coppia in sé che mi ha fatta sospirare in più di un passo, visto che la mia quasi totale attenzione si è concentrata sull’introspezione dedicata ad Oliver.
Mi hai un po’ spezzata, lasciatelo dire. Questo frammento di vita di Ollie è agrodolce, toccante, vivido, ricco di sentimenti positivi, che tutti noi vorremmo provare almeno una volta nella vita.
La ritualità che si appresta a compiere è benefattrice, per lui; perché si, rivivere a modo nostro il passato, nonostante la vita ci abbia portati ad andare avanti, non è un male, tutt’altro: se Oliver è un uomo forte, pur mantenendo una sua fragilità unica e delicata, lo deve di certo a quello che è stato il suo passato ed è davvero bello che lui decida di ripercorrerlo proprio in un giorno tanto magico e speciale. Ho visto che tutti hanno apprezzato il dettaglio dei tatuaggi in comunione con il contesto quasi metafisico in cui si trova ed io mi unisco al coro: sei stata in grado di descrivere il tutto con la solita capacità che ti appartiene, ovvero quella di far catapultare il lettore nella scena, senza alcuno sforzo.
E proprio mentre il corpo s’affatica e un altro rito è compiuto, quando anche la mente di Oliver si fa debole, arriva la sua perfetta metà. Platone parlerebbe di questi due nella sua leggenda degli uomini palla, Goethe di Affinità elettive.
Entrambi fragili, entrambi forti per l’altro e non c’è molto altro da dire a riguardo, se non “perfettamente incastrabili”.
E la famiglia, i nipoti e le felpe gialle e blu.
Tornare indietro e rileggere il tutto con un occhio diverso.
Sono stata confusa, lo so. Ma spero si sia capito che mi hai fatto proprio un bel regalo di Natale in anticipo.
A presto e buon weekend.

Bri

Recensore Master
21/11/19, ore 23:59

Eccomi giunta finalmente qui! Mi scuso in anticipo per il ritardo e passo dunque a recensire questa meraviglia, che di certo non potevo perdermi.
Prima di ogni cosa ti faccio i complimenti per le descrizioni così dettagliate da permettere, a chi ti legge, di entrare nella tua storia! A questo proposito devo dire che la descrizione del paesaggio e della natura è assolutamente e squisitamente legato al mondo interiore di Oliver e l'immagine che testimonia questo sentire è quella dei tatuaggi (descritta divinamente, tra l'altro!). Tutto questo è inoltre fuso in modo naturale e grandioso con la cultura druidica e col tuo canon, che io amo sempre alla follia.
Oliver e Katie sono una coppia meravigliosa e il modo in cui li hai resi tuoi, quanto li ami, e complementari traspare ogni singola volta in un modo che semplicemente mi lascia senza parole per quanto sono belli insieme. In effetti ti confesso che, grazie a te, naturalmente, sono per me inscindibili e vedere la guerra attraverso i loro occhi è stato struggente e ha catturato l'incertezza dolorosa del domani in un modo che mi ha innegabilmente commossa. Sei una maestra nell'emozionare, lo sai vero?
Altra cosa che mi ha fatto sciogliere è stata leggere il focus sul loro radioso mondo familiare e su quanto si amino e non abbiano mai bisogno di gesti superflui, è così intriso di sentimenti e trasparente il loro rapporto che ho sospirato veramente tanto sonoramente. Dunque complimenti, ti confermi sempre un'autrice splendida e grazie per condividere perle come questa (finita direttamente tra le preferite) perché, davvero, i tuoi lavori non fanno altro che valorizzare questo universo. Ah, concludo dicendoti che ogni volta mi sorprendi perché raggiungi sempre picchi di bravura e creatività incredibili e riesci sempre a dare quel pizzico di magia e meraviglia in più che tanto mi fanno sognare. A presto,
Anne

Recensore Master
19/11/19, ore 18:03

Eccomi, dunque!
Senza copertina né tisana, ahimé, ma straordinariamente in una carrozza del treno quasi vuota, dunque un po' di pace c'è.
Ma che bellezza, A.! L'ho amata, l'ho amata davvero tanto questa casellina del mio calendario dell'avvento.
Ho amato, innanzitutto, come hai declinato il tema della festività: sai che apprezzo sempre molto la tua creatività nell'impastare all'atmosfera della saga tradizioni più o meno vicine al mondo di Harry Potter, e la discendenza druidica di Oliver è una cosa che ho sempre amato proprio tanto. È stato dunque bellissimo tornare a camminare in quel cerchio di pietre, tornare a vedere la magia più antica e ancestrale rimbalzare da un monolite all'altro, e sotto la pelle di Oliver. Il suo ruolo di guardiano di un luogo così importante e così affascinante è meraviglioso e commovente, soprattutto quando rapportato a ciò che viene piano a dipanarsi nella storia.
Perché forse questo non è il Natale come lo potrebbero intendere i più, ma è un Natale fatto di tradizioni che vanno oltre l'apparenza, un Natale d'appartenenza, di luce nella tenebra e di legami familiari che si rafforzano ogni giorno di più. Ed è qualcosa che apprezzo infinitamente più di cene e alberi a cui in fondo nessuno presta la giusta attenzione.
Mi ha fatto tanta tenerezza, questo Oliver che dà importanza ai gesti e alla fatica fisica (ce l'ha insegnato anche Harry, scavando la tomba di Dobby, che qualche volta mettere da parte la bacchetta è più importante che portare a termine bene e in fretta un lavoro), Oliver che ogni anno, durante il Solstizio d'Inverno, torna a percorrere il suo Cerchio Magico, annodando insieme notti passate e presenti. Lui è davvero una stele, è robusto e forte, ma nessuno può restare in piedi da solo: la presenza di Katie è una costante che riesce a dare forza e luce come poche altre cose. Il ricordo di quel Natale in tempo di guerra, di quei ragazzi che sono soltanto ragazzi, ma che resistono, e resistono, e resistono, mi ha davvero stretto il cuore. E mi ha stretto il cuore Oliver, che forse si sente solo un giocatore di Quidditch, ma non si rende conto che ci vuole molta più forza per continuare a combattere quando non si è addestrati per farlo, ma lo si fa perché è giusto. Meno male che c'è la sua saggia Kitty a confortarlo e a ricordargli che loro, tutti loro, sono più forti della tenebra.
Poi va be', che cosa ti devo dire, ma un marmocchio che nessuno riesce a convincere a togliersi la sua enorme felpa gialla e blu e che cerca il nonno nel cerchio di pietre mi ha assolutamente sciolto il cuore, altroché! Ho amato tantissimo questo finale dove Oliver sembra infine aver fatto pace con la notte, perché sa di avere accanto così tanta luce da rischiarare anche la notte più buia dell'anno.
E quell'augurio, quei nomignoli pieni di affetto che resistono dopo tanti anni, dopo tante vicende, dopo una guerra e una vita intera passati l'uno al fianco dell'altra mi hanno infinitamente commossa.
Non avrei potuto sperare di ricevere un regalino più bello.
Bravissima!
Ti abbraccio forte.

Recensore Veterano
19/11/19, ore 14:31

Ciao, Adho! Piacevolissima la storia, anche se un po' sconcertante: un Natale (va bene, non è il Natale ma la festica celtica del Sostizio d'Inverno, Yule se non mi sbaglio) senza albero, regali e pranzo con i familiari (e non cito gli aspetti cristiani che fanno da sempre parte, almeno dalle mie parti, della tradizione, come il presepe o la Messa... almeno una volta l'anno!), ma piuttosto passato a spalare la neve, da soli (intorno al pur meraviglioso cerchio megalitico di Stonehenge... e anche se c'è un meraviglioso dialogo tra tatuaggi e circolo megalitico) mi ha terrorizzato!... Cosa ha fatto di male il povero Oliver per passare in quel modo tutti i Natali della sua vita?  Scherzi a parte, sono stato contento di aver trovato questa tuo nuova storia che, anche se breve, mi ha dato voglia di rileggermi tutte le tue passate... Un abbraccio e alla prossima (spero presto... mi mancano i tuoi personaggi!). Stefano
P.S. Molto carino l'accenno a figli, nipoti e ad una vita serena dopo la guerra... 

Recensore Master
19/11/19, ore 13:38

Ale, questa storia vola direttamente tra le preferite e ti anticipo già che non penso che sarò in grado di lasciarti una recensione degna di tale nome, quindi me ne scuso...
Oliver, il tuo Ollie, è l'incarnazione della persona che credo ognuno di noi vorrebbe al suo fianco: duro e apparentemente grande e grosso fuori, ma in realtà pieno di dubbi che non ha alcuna remora a mettere a nudo con la persona che ama. Adoro la semplicità con cui Katie sa stargli accanto, in silenzio, senza fanfara, ma in modo tangibile e lei, all'apparenza così minuta e fragile, nasconde una forza invidiabile che condivide con l'uomo che ama.
La scena in cui i tatuaggi di Oliver hanno iniziato a conversare con le figure sulle steli mi ha emozionato, portando su un nuovo piano il rapporto che Oliver ha con i druidi suoi antenati.
Non ti nascondo poi che la scena finale è stata assolutamente perfetta, con il Capofamiglia raggiunto da figli e nipoti e dalla sua Kitty a conclusione del corteo per poter festeggiare tutti insieme il solstizio d'inverno - segno tangibile delle tenebre che sono destinate a rischiararsi, una volta ancora.
Bravissima, cara, e grazie di aver condiviso questo pezzo con noi.❤❤
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
18/11/19, ore 16:35

Ciao!
È la prima volta che ti lascio un commento, ma ho già letto diverse tue storie: mi piace moltissimo come racconti di Oliver e Katie, e ogni volta è estremamente piacevole lasciarsi trasportare dalle tue parole.
Sposo interamente la tua idea di background: in fondo, la tradizione druidica può essere considerata l’antenata della Magia che ritroviamo in Harry Potter. La stessa Rowling, del resto, ha attinto a piene mani dall’epica arturiana, per cui la tua retrospettiva è più che plausibile.
Ho apprezzato moltissimo il riferimento al significato più profondo di Yule: così come il Sole ritorna sempre – anche dopo la notte più lunga, buia e più fredda dell’anno – così anche la speranza può far di nuovo breccia nell’animo di un giovane sconfortato e spaventato, che teme (giustamente, aggiungerei) la guerra e le sue terribili conseguenze. Katie appare come una cometa luminosa che trafigge le tenebre in cui Oliver è avvolto: seguendola il ragazzo può trovare di nuovo la strada verso casa, un motivo per continuare a combattere, con rinnovato coraggio.
Suggestiva la descrizione di Stonehenge, il cui potere è dirompente e vivo e può essere avvertito attraverso la pelle (molto bello il dettaglio dei tatuaggi runici che sembrano “comunicare” con i simboli corrispondenti incisi sulle pietre del Cerchio), fino a entrare in perfetta comunione con l’anima di chi da anni si prende cura del suo mistero e della sua magnificenza.
La chiusa finale è commovente ma anche molto tenera, piena di speranza. La vita è andata avanti, la primavera è tornata per Oliver e Katie, e ha donato loro molto per cui essere grati.
Esattamente come io sono grata a te, per aver scritto questa storia deliziosa!
Complimenti quindi, e alla prossima 😊

padme