Recensioni per
Praying for a hero
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
09/10/21, ore 19:16

Il personaggio di Maria Tudor è controverso ma è stato recentemente rivalutato. Cercò di agire per il meglio per il suo Paese ma molte sue iniziative ebbero risultati positivi solo poco tempo dopo. Un personaggio tragico, sotto molti punti di vista.

Recensore Master
24/04/20, ore 16:05

1ª classificata


Praying for a hero  di LadyPalma



Grammatica, Lessico, Stile: 15/15 (5 punti per ognuno)
Tutto perfetto. Non ho trovato errori di nessun tipo, il lessico è adeguato sia alla nostra epoca che a quella in cui Maria Tudor visse. Idem per lo stile. Di sicuro non passa inosservato lo spazio visibile a fungere da stacco tra un periodo e l'altro della vita della regina. Solitamente le doppie interlinee ben marcate mi distraggono, stavolta però erano una scelta ben contestualizzata, quello spazio - doppio rispetto al solito – concedeva il tempo a noi, come a lei, di lasciarci alle spalle un periodo della sua vita. 
Hai fatto degli errori solo nelle note dell'autore (“La nuova regina che ho scelto di trattare, dopo Caterina d'Aragona e Anna Bolena, è maria Tudor.” - Maria; “dopo la morte di Maia Filippo” - Maria; “L'utila parte” - L'ultima. ;)), che non conto in quanto le note non è necessario leggerle, nelle valutazioni non le ho mai prese in considerazione. Le note sono un extra rispetto alla storia, non fanno necessariamente parte di essa.

Originalità di titolo, trama, attinenza col tema del contest: 15/15 (v. sopra)
Il titolo, la determinazione di Maria Tudor e la sua ricerca - di determinati valori nonché di persone che li incarnassero – che col passare del tempo cresceva sempre di più invece di scemare, rientra pienamente nel contesto della canzone che hai scelto, quella di Bonnie Tyler, con cui trovo che il tuo personaggio abbia molto in comune, tant'è che vado subito al punto successivo.
 
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Abbiamo una protagonista assoluta in tutti i sensi: una persona determinata, con dei saldi principii morali ma capace di scendere a compromessi, con tanto amore da dare ma tanta disillusione. Oltretutto non una persona qualunque bensì una regina. E anche come regina non una qualunque ma la prima regina d'Inghilterra! 
Avendo a disposizione tanto potere, avrebbe dovuto essere felice, ma non era destino. Colpisce il punto in cui lei dice che ha molti corteggiatori da quando siede su un trono (le parole che hai usato non erano queste, ma il senso è quello). 
Insomma, ce l'hai presentata alla grande, e anche se sappiamo che divenne una donna “sanguinaria” (rigorosamente tra virgolette, dato che è uno dei doprannomi che le fu affibbiato), anch'io sono convinta che fece tutto il possibile per vivere da Cristiana. E se una persona molto credente arriva a far giustiziare delle persone, vuol dire che è arrivata davvero al colmo dell'esasperazione.  

Gradimento personale: 10/10.
Ormai si parla così tanto bene delle donne, che quando mi accingo a leggere una storia con loro protagoniste prima faccio gli scongiuri, i miei personaggi preferiti restano sempre gli uomini, specie se si tratta di eroi, *però* nonostante questo sia il parametro del Gradimento Personale, ho il dovere morale di essere imparziale e la tua storia è perfetta sotto tutti i punti di vista.

“Avevo smesso di crescere: di una donna, dopo i vent’anni, si può solamente dire che invecchia.” mi piace! Mostra bene la mentalità dell'epoca, certi dettagli li amo. Capita di trovare storie in cui certe frasi non verrebbero scritte perché è diventato difficile trovare autori/trici in grado di contestualizzare le trame e adattarle al periodo storico anche per mezzo di queste piccole riflessioni.
Sai, la frase conclusiva ha concretizzato i pensieri che avevo durante la lettura. Per tutto il tempo pensavo se la regina vuole un eroe, può esserlo lei. 
Comprendo bene entrambe le sorelle, la prima perché come lei ho sempre sognato il principe azzurro e sarei capace di aspettare tutta la vita per niente e trovarmi alla fine senza rimpianti perché per me vivere un sogno a occhi aperti è come vivere una realtà più bella, in fondo l'attesa del piacere è essa stessa piacere, no? ^^ Comprendo la seconda perché se nelle fiabe ho sempre sognato l'eroe, leggendo i poemi ho sempre amato mettermi dalla parte dell'eroe di turno, quello che si fa carico di tutto, che rischia la vita senza aspettarsi niente e che deve dimostrare grande solidità. Diversamente dalla prima regina, crescendo sono passata all'idea che il mio eroe devo essere io (mica per niente nei videogiochi creo solo personaggi all'opposto di me).
Punteggio totale: 50/50. 

Nuovo recensore
22/03/20, ore 20:23

Ciao

La tua storia mi è piaciuta molto: ho apprezzato la narrazione in prima persona. Il sogno della protagonista di essere aiutata da un eroe è molto realistico, soprattutto se si considera la condizione femminile di quel tempo. Solitamente non ho molta simpatia per i monarchi, ma la tua storia mi ha quasi spinto a tifare per lei, pur conoscendo già il suo futuro destino. Mi complimento per le ricerche storiche accurate che hai dimostrato di aver compiuto per descrivere nel migliore dei modi questa donna.

iulia2001

Recensore Junior
22/01/20, ore 20:27

RECENSIONE PREMIO PER ESSERSI CLASSIFICATA PRIMA AL CONTEST "LA CENA DELLA VIGILIA"

Ciao cara LadyPalma!
Con un po' di ritardo ti lascio la prima delle due recensione che ti sei ampiamente meritata ^^
Io sono una fan di Elisabetta ma la tua narrazione di Mary mi ha colpito molto, tra l'altro ti faccio i complimenti perché il narrare in prima persona - parlando poi di un personaggio storico - non è una scelta facile!
Mi è piaciuto lo stile e il ritmo, credo tu sia riuscita a cogliere l'essenza di questa regina, con grande umiltà l'hai fatta parlare, raccontare la sua verità. Io sono una grande appassionata di storia e ultimamente sto riscoprendo moltissime figure storiche interessanti, perciò ti ringrazio per aver scritto questo pezzo.
Ho trovato dolce amaro questo suo "attaccamento" all'idea dell'eroe che venisse a salvarla, Mary non ha avuto vita facile e hai trasmesso bene questa sua malinconia per il tempo che scorre e che piano piano scioglie l'illusione.
Complimenti!

A presto,
Asia

Recensore Veterano
30/12/19, ore 12:07

Recensione premio 3 di 3 per essere vincitrice del primo posto nel contest pianeti tra le stelle sul forum di efp con la storia Chasing a starlight.

Heyla!
Ti lascio un'ultima recensione premio carica di adorazione!
Sei riuscita a ripercorrere la vita di una principessa prima e di una regina poi. Una vita certamente non felice e tranquilla, ma carica di angst. Non sei però mai stata strappalacrime o sdolcinata, solo nuda e cruda verità, il che è sicuramente un punto di forza per le storie storiche. Si sente tutto, sia la disperazione iniziale di Mary nella torre, sia le sue speranze quando finalmente diviene inaspettatamente regina, sia la nuova disperazione per avere un grembo 'carico di morte', la gelosia verso Elisabetta, l'inevitabile fine.
Veramente bella, complimenti!
MC/AC

Recensore Master
14/12/19, ore 20:50

Ciao carissima! Eccomi nuovamente qui a recensire questa bella One-shot. Questa volta sono stata io a scegliere quale storia leggere e ovviamente ne ho scelta una appartenente al genere storico, dato che in quella precedente non sono rimasta delusa, anzi! Sai già che ho gradito parecchio.
Ma adesso parliamo di “Praying for a hero”. Già il titolo mi ha attirata come fa il miele con le api. La scelta della narrazione in prima persona mi ha permesso di entrare più in intimità con Maria Tudor. La famosa “sanguinaria” che tutte le volte che a scuola media sentivo pronunciare questo soprannome me la facevo sotto. Perché mai poi? È stato un grande personaggio: Maria, anno dopo anno, si è trasformata in una donna con la D maiuscola. Nonostante trascorse la maggior parte della sua esistenza ad attendere il suo momento.
Ciò che predomina in questa storia è la voglia di amore. L’essere amata e allo stesso tempo protetta dal un eroe. Il suo eroe non lo è stato il marito e, ahimè, neanche il figlio. Quello che mi rattrista più di questa vicenda è che lei non ha capito di essere l’eroe di sé stessa, che non aveva bisogno di qualcuno che la salvasse: lei era già quello di cui aveva bisogno ma purtroppo non l’ha compreso.
Però mi è piaciuto molto la citazione del motto di Elisabetta, almeno lei ha compreso quello che non aveva compreso Maria.
Complimenti per questa storia. Adoro tantissimo il tuo modo scorrevole di scrivere e ti consiglio di continuare ancora a scrivere altre storie con la narrazione in prima persona. Mi ha coinvolta parecchio. Ci leggiamo presto!

Recensore Master
07/12/19, ore 23:14

Buonasera cara, eccomi qui per la lettura per lo scambio: stavo scorrendo le tue storie sul profilo nel tentativo di decidere quale leggere, quando mi sono imbattuta in questa. Adoro le originali, ed il fatto che abbia partecipato ad un contest mi stuzzica ancora di più alla lettura, perché sono sicura che ci hai messo tutta te stessa. Lo storico è un genere che mi ha sempre affascinata, perché mi permette di comprendere come l’autore abbia voluto interpretare – o reinterpretare – i vari momenti che fanno parte del passato. Decisamente un personaggio interessante il tuo, così convinto, così in cerca di conforto nel proprio credo e nel proprio desiderio da continuare ad andare avanti estraniandosi dal mondo e dalla corte. E cresce, cresce e diventa donna, vede passare la corona da testa a testa e poi al fratello – smacco più grande degli altri – eppure il suo desiderio di vedersi salvata da qualcuno più procede, più si ingrandisce. È come se lei si rafforzasse e si indurisse in una corazza col passare degli anni con in mente idee chiare e ben delineate.
Fino all’arrivo del suo momento.
Nonostante tutto, l’idea dell’eroe ancora vive in lei e questo mi rattrista particolarmente considerando l’età che ha oramai; ancora ci crede, ancora vive con questa speranza che la porta ad andare avanti in modo risoluto. E fino alla fine, quando sa che non è certo il marito, quando si è accorta che non è un figlio inesistente… ci ha sperato.
Il netto distacco ed il finale che mi ha soddisfatta apertamente è stata l’ammissione di lei e l’intervento delle parole della sorella, che di fatto ammette: “Il mio eroe non devo aspettarlo, il mio eroe sarò io.”
Un cambio di rotta di pensiero, un’evoluzione nella figura della donna che attende, e chi invece non attenderà mai. Un distacco deciso e che nel contesto ho davvero apprezzato particolarmente, come la scelta della prima persona e di dividere l’OS in piccoli pezzi portati avanti indistintamente nella distanza del tempo. La lettura scorre che è un piacere, non ho riscontrato refusi e hai saputo gestire uno storico ricreando un’introspezione dettagliata e verosimile di un personaggio di cui conosci certamente la biografia, e si nota il lavoro di ricerca e l’apprezzamento per la figura scelta.
Sono rimasta affascinata da questo tuo modo personale di affrontare un personaggio realmente esistito, mi auguro di aver ancora l’occasione di leggere qualcosa di tuo, alla prossima cara e buon lavoro! :3

Recensore Master
04/12/19, ore 16:13

Cara Lady Palma, eccomi qui!
Ultimamente ti vedo molto spesso sul forum (e non solo), ero molto curiosa di leggere qualcosa di tuo. Questa OS mi ha attirata subito e ho deciso di passare qui, ma prima o poi verrò certamente a curiosare le tue Davos/Melisandre.

Il titolo è assolutamente perfetto. "Praying for a hero" è qualcosa che segna l'intera vita dell'eroina che presenti, qualcosa a cui rinuncia solo negli ultimi momenti, dove è consapevole che "nessun eroe" potrebbe salvarla.
L'introduzione è estremamente sintetica, ma dà una buona idea di quel che poi la storia effettivamente è. Non sono proprio la persona adatta a dare consigli per l'introduzione, ma forse riportare un breve estratto dalla storia potrebbe contribuire ad attrarre più lettori.
Il tuo stile mi è piaciuto moltissimo. La lettura scorre a meraviglia, non c'è una parola fuori posto. Utilizzi un lessico assolutamente adatto al personaggio di cui narri e alla sua epoca, senza mai scadere nel forzato.
Una cosa curiosa che ho notato è che la storia è assolutamente perfetta da un punto di vista formale, non ho notato neanche un refuso (e io sono tremenda con i refusi, li scovo tutti xD) e già solo per questo meriti tantissimi complimenti, ma vari refusi sono invece presenti nelle NdA. Niente di grave ovviamente, e immagino sia naturale prestare ben più cura alla storia che non alle note, comunque te lo segnalo così se ti andrà puoi sistemarle (non ti sto a segnalare le sviste, come magari avrei fatto per la storia, ma basta una rilettura).
Restando ancora un secondo sulla forma, un'altra cosa che ho notato è lo stacco netto dell'ultimo paragrafo: giustissimo separarlo in modo evidente dalla storia, visto il cambio di punto di vista, ma mi sembra persino un po' troppo. Si tratta di scelte stilistiche e non di errori, ma te lo segnalo comunque (anche perché in realtà ho il sospetto che qui c'entri anche un problema di html): sono più che d'accordo con l'impaginazione a destra e posso comprendere il corsivo, sebbene non lo trovi necessario visto lo stacco già dato dal diverso allineamento del testo, ma a stranirmi è stato il cambio di font. Non vorrei essermi ingannata, ma mi sembra proprio che il paragrafo di Elisabetta sia nel font base di EFP, diversamente da tutto il resto dell'OS e del paratesto.
Si tratta di uno scherzo dell'html o una tua scelta?
Mi sembra più probabile la prima, comunque preferisco chiedere.

Passando invece alla trama, ripercorri in poche pennellate (per riprendere il tuo stesso termine), tutte assolutamente vivide, la vita di Maria Tudor. Il modo in cui l'hai fatto, delineando con paragrafi brevi (ma intensi) i tratti salienti della sua vita e legando quest'ultima alla disperata ricerca di un eroe che la salvi, mi è piaciuto moltissimo, complice anche lo stile impeccabile in cui narri.
La mia omonima mi avrebbe etichettata come imperdonabile eretica, temo, ma mi hai comunque fatta simpatizzare con lei. E dire che studiando sui libri di scuola finivo sempre, inevitabilmente, per schierarmi banalmente con Elisabetta.
A proposito di quest'ultima, ho apprezzato che tu le abbia dedicato un piccolo spazio in chiusura. Hai evidenziato molto bene le differenze tra le due Regine, e mi è piaciuto molto come a questo scopo tu ti sia servita anche dei loro motti.
In conclusione, è stata una lettura molto piacevole, sono felice di aver scoperto questa storia. Vola tra le ricordate!
Un saluto e alla prossima C:

Mari

Recensore Master
04/12/19, ore 13:45

Ciao!

In occasione dello scambio a catena, ho scelto di dare un occhio alla tua OS dedicata a questa regina controversa, ammirata dai cattolici e odiata dai protestanti da cui l'appellativo che poi le venne dato.
Principessa e poi regina infelice, che non riuscirà mai a trovare l'eroe per il quale prega, neanche quando potrebbe sceglierlo tra una serie di pretendenti e neanche quando crede di portarlo in grembo e invece dentro di lei non fa che crescere ciò che lo porterà alla morte. Eppure, solo in apparenza è una figura patetica ma anzi, sì potrebbe dire che abbia lottato fino alla morte per ottenere quello che desiderava anche se poi non l'ha ottenuto (almeno in questo vita). Maria la Determinata mi verrebbe da chiamarla, che osò sperare fino all'ultimo e che perì assieme alla sua speranza.
Che altro dire, brava come sempre! Poche parole e hai detto tutto!
A presto
Will D.

Recensore Master
25/11/19, ore 17:15

Ciao LadyPalma ♥

Che bello poter leggere una storia originale e storica che anche nello stile si piega a certe velleità proprie del periodo e che sa di antico; che bello che tu abbia scelto l’infelice sanguinaria anziché l’algida e bellissima Elisabetta.

Trovo che la prima persona sia particolarmente indicata per descrivere i sentimenti di una donna che cercava di dare stabilità a un regno, ma non c’è riuscita. Il concetto di famiglia nel Cinquecento e in seno a case regnanti come quella cui apparteneva Mary è un po’ differente da quello odierno – l’amore comunque segue l’interesse, ma nelle tue righe emerge comunque il senso di un riscatto: vedere il proprio padre lasciare la madre per la mancanza di un erede maschio (tra le altre ragioni) e la passione per un’altra donna, la Bolena, è tremendo: è un sentirsi rifiutati come donna e come figlia. Specie se consideriamo che la madre di Mary inizialmente era la cognata di Enrico VIII che, com’è noto, diventò re perché il fratello morì giovanissimo.

Il regno che la Sanguinaria ha lasciato a Elisabetta, cui augura quasi ferocemente la fortuna che non ha mai avuto (e che ella avrà) viene reso con una sorta di amarezza che denota bene il personaggio. Maria Tudor ha due capisaldi: la fede cattolica che la guida (ma non la protegge né la salva) e il desiderio di una famiglia, di un marito, di un figlio. Un desiderio legittimo che si scontra con la vita matrimoniale per cui Enrico VIII è tutt’ora nota. La drammaticità della figura austera di Mary è tremenda: non solo le viene imposto un soprannome poco lusinghiero, non solo si trova a dover dirimere questioni religiose che i suoi “colleghi” re e imperatori arginano con difficoltà, ma confonde la gioia di una gravidanza che potrebbe portare prosperità e stabilità al regno ed estromettere per sempre Elisabetta con un tumore maligno e mortale. Hai reso con grazia tutti questi aspetti, dando a Mary una dimensione più umana: quella di una donna consapevolissima del proprio ruolo all’interno della società che però fino all’ultimo non smette di sperare nell’amore, anche quando si ritrova fidanzata abbandonata e moglie infelice. Quindi bravissima e bellissima, davvero <3.

Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
25/11/19, ore 12:24

Ciao, cara!
Questa volta ho optato per un'originale, dato che era anche tra le preferenze da te espresse. Ammetto che il genere storico è un genere che tende a non farmi impazzire, sopratutto quando non è di sfondo a vicende di personaggi secondari, ma si concentra su quelle di personaggi realmente esistiti. Tuttavia, la figura di Maria Tudor mi ha sempre affascinata, pertanto mi sono approcciata a questa storia davvero con molto piacere.
E, inutile dirlo, mi è piaciuta davvero moltissimo. Non solo la lettura è scorsa fluidamente, ma il contenuto della storia è davvero di alto livello. Il racconto è tutta un'introspezione della regina e utilizzare la prima persona poteva essere un rischio, perché potevi rischiare di dare un'immagine non coerente di questo personaggio, calandoti troppo nella personalizzazione; tuttavia, non è stato questo il caso e sei stata davvero bravissima nel calarti nella psicologia di Maria Tudor senza snaturarla e rimanendo coerente con ciò che si sa di lei. Ci hai raccontato il suo operato attraverso i suoi occhi, restituendocene un'immagine chiara e permettendoci, al contempo, di poter sondare i pensieri di questa donna.
Inutile dire che ho adorato il tema della ricerca dell'eroe che corre lungo tutta la narrazione: fin dalla più tenera età e fino alla sua morte, Maria Tudor è sempre stata alla spasmodica ricerca di un eroe che fosse al suo fianco e, quando crede di averlo trovato, muta profondamente per lui, per averlo accanto. Il suo struggimento nel sentirsi fondamentalmente sola, incompleta, nell'avere sogni da bambina anche quando è più che adulta, dona alla storia una nota melanconica che me l'ha fatta grandemente apprezzare. Denota anche la fragilità di questa regina, il suo bisogno di avere qualcuno accanto, un eroe, per essere davvero sicura di star facendo bene.
Ho amato, davvero amato, le righe finali dal punto di vista della regina Elisabetta, che hanno sottolineato molto bene la dicotomia tra le due regine, sia per quanto riguarda le loro vedute, sia per quanto concerne il carattere e la personalità: Elisabetta si dimostra infatti una donna forte e decisa, una donna che non ha bisogno di avere un eroe, perché lei è l'eroe di se stessa. Un messaggio di forza e indipendenza davvero forte e molto bello.
Complimenti anche per questa tua altra storia. I tuoi racconti sono sempre un piacere per gli occhi,
Alla prossima :)

Recensore Master
25/11/19, ore 11:52

Ciao ^^
Devo dire che non conosco molto bene Maria Tudor, ma la tua storia mi è piaciuta molto. Racconta di una donna costantemente in cerca di un uomo che la aiuti e la salvi, senza che però questi arrivi mai. Mi è piaciuto che tu abbia raccontato la sua storia in prima persona perché questo ti ha permesso di parlare di Maria la Donna e non Maria la Sanguinaria, nome con cui è passata alla storia.
Non sapevo come fosse avvenuta la sua morte e mi ha rattristata molto scoprirlo, soprattutto perchè lei credeva di stare per trovare finalmente il suo eroe, invece era tutto il contrario...
Ho trovato molto interessante la parte finale su Elisabetta e vedere la contrapposizione tra queste due regine, simili, ma molto diverse (e poi Elisabetta mi piace molto, quindi è stato un punto bonus diciamo XD)
In sostanza, una bella lettura, molto piacevole ed anche istruttiva ^^ Forse dovrei cominciare a frequentare più assiduamente la sezione "Storico" XD
Alla prossima!
Baci, pampa

Recensore Master
25/11/19, ore 09:51

Buongiorno ^^
Faccio una premessa: non sono mai stata amante della storia, ricordo che al liceo mi pesava studiarla perché mi ha sempre annoiata. Tuttavia, ho preferito scegliere un'originale piuttosto che una fanfiction, e non ti nascondo che l'introduzione della storia mi ha anche incuriosita, nonostante appunto il genere che tenderei a evitare. 
L'one-shot, sorprendentemente, mi è piaciuta un sacco. Merito anche delle introspezioni, che ho trovato davvero ben costruite, sono infatti capaci di far comprendere in modo rapido al lettore i sentimenti del personaggio principale - che, diciamolo, non conduce la più semplice delle esistenze. Già dal primo paragrafo intuiamo i suoi problemi famigliari e il suo bisogno di un eroe, nella sua vita; eroe che non sa se arriverà mai, eppure ci spera, addirittura prega che ciò si avveri. In effetti viene più o meno accontentata, ma alla fine il principe batte in ritirata appena il padre decide di troncare la loro unione. E niente, mai una gioia per lei, insomma. Maria Tudor non smette di sperare e diviene regina alla morte di suo padre. Sembra davvero predisposta a portare dei cambiamenti, ma in realtà il suo vero interesse sembra tendere verso il matrimonio, ormai ha raggiunto i quarant'anni. Finalmente riesce a sposarsi, anche se le cose non vanno esattamente nel migliore dei modi, visto il comportamento del suo eroe - più attratto dalla sorella che da lei... benissimo, direi. 
Alla fine Maria muore, e lo fa da sola - qui mi hai trasmesso moltissima tristezza -, lasciando la corona a sua sorella. Sicuramente, Elisabetta appare come una regina con la testa più sulle spalle, occupata a pensare a cose più serie piuttosto che al matrimonio. Bellissimo il modo in cui hai quindi terminato la storia, con i pensieri di Elisabetta in merito all'eroe e al fatto che non ha bisogno di aspettarne o cercarne uno, il suo eroe è lei stessa. Ho adorato tutto ciò. Soprattutto è bello il contrasto di idee e opinioni, di carattere anche, fra le due. 
L'one-shot, quindi, mi è davvero piaciuta. **
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
24/11/19, ore 16:51

Buon pomeriggio.
Della serie... il principe azzurro non arriverà mai...
Una vita comunque triste, alla fine, sotto l'aspetto più legato a sentimenti e affetti.
Anche qui sei stata molto essenziale, nella narrazione.

Recensore Master
24/11/19, ore 16:14

Buona domenica..ho letto in un fiato con piacere la Tua storia e mi complimento vivamente..la ricostruzione è accurata, in punta di cesello..una figlia amata lasciata sola, orfana metaforicamente di padre che si dedicava alla ricerca di un figlio maschio....cattolica in un mondo di protestanti, fervente fu la sua fede...una grande incompresa. Davvero superbo il pezzo finale, con i pensieri di Elisabetta A bow my best wishes for all. Jane Queen

[Precedente] 1 2 [Prossimo]