Recensioni per
Christmas Lights
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/12/19, ore 14:48

Eccomi qui, Menade!

Ormai le scuse per il ritardo sono parte integrante di ogni recensione, ma meglio tardi che mai. ;)
Partiamo alla grande con una bella scena leggera e che rappresenta un baluardo di quotidianità familiare in questo periodo dell'anno: l'allestimento natalizio degli ambienti. Nel caso di Aziraphale, la libreria coincide con la casa, sia affettivamente che fisicamente, e trovo l'angelo collocato perfettamente nella scena che hai descritto, alle prese con una vecchia scala traballante e con gli addobbi di Natale da sistemare tutt'intorno. Crowley non manca di fargli giustamente notare che gli basterebbe un gesto impercettibile per creare dal nulla una scala nuova di zecca e più sicura (bello il nostro demone che si preoccupa dell'incolumità di Aziraphale). Nel momento in cui ho letto la risposta dell'angelo ho pensato: “Ecco, adesso vuoi vedere che vola giù e cade a terra come un sacco di patate?” Invece sei stata clemente e ti sei limitata a farlo solo ondeggiare un po', anche se nella mia testa c'era già tutta la scena in pieno svolgimento. La Caduta dell'angelo... dalla scala. :'D
Aziraphale che, testardo come sempre, completa l'opera senza ricorrere ai miracoli e mettendoci anche una certa fatica per poi contemplare il risultato dei suoi sforzi tutto soddisfatto rispecchia molto bene l'angelo che abbiamo imparato a conoscere nella serie e nel libro: quello che preferisce acquistare i vestiti piuttosto che farseli apparire addosso magicamente e che fa del suo meglio per imparare a destreggiarsi con la prestidigitazione, lui che può operare magie strabilianti senza quasi muovere un dito! Ma Aziraphale ci piace tanto anche per queste piccole cose, esattamente come piacciono a Crowley, sebbene finga di esserne esasperato
Mi piace come, a questo punto della loro established relationship, i due abbiano ormai capito il modo di fare dell'altro e sappiano prevederne reazioni e comportamenti che trascendono i gesti e le parole espresse a voce alta. Crowley potrà anche dimostrarsi disperato di fronte alla ferrea volontà di Aziraphale di decorare tutta la libreria a mano, ma l'angelo sa che dietro quella parvenza ci sono anche un gran rispetto e una sorta di ammirazione proprio dovuti alla sua caparbietà nel percorrere la strada più difficile e faticosa piuttosto che fare appello alle proprie facoltà sovrannaturali.
D'altra parte, Crowley lo punzecchia senza una vera malizia. È uno scherzo tra loro, uno di quegli schemi collaudati attraverso i quali si dimostrano il reciproco affetto e si concedono di flirtare un po', alla loro maniera.
Per il demone, Aziraphale potrebbe impegnarsi in qualsiasi attività, anche la più banale, e sarebbe comunque lo spettacolo più meraviglioso del mondo; dunque se l'angelo vuole addobbare tutto l'ambiente “all'umana”, che lo faccia pure: l'importante è che lui possa guardarlo e bearsi della visione. Mi è piaciuto come tu abbia lasciato trasparire questo, senza bisogno di scriverlo esplicitamente nella shot. E ho apprezzato anche il contributo di Crowley all'operazione, attraverso la scelta del tipo di decorazioni. Molto utile, davvero! XD E credo di aver capito dove fosse posizionato il fatidico “Amen to that”. L'hai trasformato in “Parole sante”? Se fosse così, hai avuto un'ottima idea e sei riuscita a renderlo bene anche in italiano, malgrado la versione inglese resti molto più incisiva in ogni caso.
Mi sono figurata la libreria tutta decorata e ho amato questa immagine! Mi è venuta talmente spontanea che mi sono quasi stupita, ma da una parte tu sei bravissima a far vedere al lettore ciò che vuoi, e dall'altra credo che l'attaccamento al Natale e alle sue atmosfere sia un tratto talmente ben identificativo di Aziraphale che non mi ha creato nessuna difficoltà pensare al suo rifugio in questa veste natalizia. Bisogna tener poi conto del fatto che la libreria è un luogo in cui gli umani possono entrare e accedere, curiosare tra gli scaffali e fare tutto quello che la gente fa normalmente in un negozio, quindi l'intenzione di decorare il locale per le feste invernali non è solo ad uso e consumo di Aziraphale stesso, ma è anche una forma di premura e attenzione verso i possibili clienti.
Ovviamente, non poteva che essere Crowley ad occuparsi della scelta e dell'acquisto dell'albero da addobbare. Mai e poi mai si sarebbe abbassato a comprare un pino sintetico! Scherziamo?! Mi è piaciuto leggere dell'entusiasmo del demone nel presentare le caratteristiche della pianta e che Aziraphale sia rimasto ad ascoltarlo per il gusto di vederlo così preso dall'argomento. Di fatto, hai operato qui una sorta di rovesciamento rispetto alla parte precedente, in cui Crowley è l'osservatore “passivo” e beato al posto di Aziraphale.
Lo scambio di battute che costituisce il cuore della storia è gestito magistralmente, come sempre. Dietro la frase iniziale di Crowley, in cui il demone invita Aziraphale a ringraziarlo, c'è molto di più rispetto al mero acquisto del bonsai. Questo è chiaro al lettore fin da subito, ma non all'angelo, che è costretto a stare al suo gioco e a fargli snocciolare le informazioni una ad una.
La reazione di Aziraphale alla scoperta che gli addobbi natalizi sono, in realtà, un'opera demoniaca è spassosa per noi che la leggiamo, ma lascia intendere come Crowley gli abbia appena fatto cadere un'enorme tegola sulla testa. Non poteva dirgli niente di più scioccante. L'angelo accosta il Natale e tutto ciò che ne è tipico alla fazione angelica e non a torto, visto che si tratta della celebrazione della nascita di Gesù; ma come dicevamo già in occasione della tua ultima storia, solo pochissimi elementi tradizionali di questa festa possono vantare un'origine effettivamente cristiana e l'uso di addobbare le case, di decorare l'albero e, in questo caso particolare, di illuminarlo con dei fili di lucine elettriche colorate, non rientrano per niente in quel ristretto gruppo di tradizioni.
Ma scoprire addirittura che un'attività in cui trova così tanto piacere nasce da un'idea demoniaca è qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Hai fatto sottolineare a Crowley tutti quegli aspetti del Natale che me lo rendono “antipatico” e Aziraphale non è nella posizione di poter difendere il Paradiso davanti alle asserzioni del demone, palesemente vere e inconfutabili
La vecchia via di fuga del “Non me l'hai mai detto!” è la carta che sempre si gioca quando ci si vuole appigliare a una soluzione facile ma poco efficace pur di trarsi d'impaccio, e Crowley non si lascia traviare da quel goffo tentativo, rispondendogli a tono con la replica ideale in questi casi: “Non me l'hai mai chiesto.”
L'intervento divino non è affidabile per niente come ago della bilancia, è assolutamente vero e nessuno può saperlo meglio di Crowley e Aziraphale; dunque quella della derivazione infernale di addobbi e lucine rimane una questione che devono chiarire tra loro, attraverso il dialogo.
Ma l'atteggiamento indignato dell'angelo muta radicalmente non appena Crowley riconduce la discussione al piano personale, imputando esclusivamente a se stesso l'idea delle luci natalizie ed escludendo così la fazione demoniaca per intero, sollevandola dalla responsabilità di quella precisa impresa.
Qui non ci sono Paradiso o Inferno; ci sono solo Aziraphale e Crowley, con il demone che, come hai detto, sta mettendo alla prova il primo, rivelandogli qualcosa che sa lo lascerà interdetto e forse indispettito. Eppure, non appena Aziraphale capisce che ciò che ha appreso è riconducibile a Crowley piuttosto che all'Inferno in senso lato, si dimostra molto più disposto ad accogliere la notizia senza sollevare proteste legate alle vecchie divisioni di “partito” che li hanno sempre separati.
La reazione di Crowley al cedimento improvviso dell'angelo è comprensibile: prima tira in piedi una scenata, e poi se ne esce con un solo, tranquillissimo “Ok”.
Ma la precisazione del demone circa il fatto che quella delle lucine sia stata un'idea esclusivamente sua, ha cambiato le carte in tavola e fatto sì che anche le opinioni e i sentimenti dell'angelo si trasformassero.
Crowley non può che essere felice e forse anche un po' sollevato da questo cambiamento repentino. Nonostante i due siano ormai una coppia collaudata, dalla loro parte, il demone non può che fare ancora fatica a sopprimere quella parte di sé che teme di non essere accettato da Aziraphale a causa della sua natura, di essere respinto o comunque non accolto appieno. Invece ciò che accade in questo contesto gli dimostra esattamente il contrario: un'azione demoniaca può essere non solo perdonata, ma anche accolta e benedetta da Aziraphale, se opera esclusiva di Crowley.
Il finale di questa scena, con il demone che si presta ad aiutare l'angelo a decorare manualmente l'albero restituisce armonia al contesto e fa capire come la questione sia ormai chiusa e superata splendidamente. Ciò che poteva potenzialmente tramutarsi in un preludio a una brutta discussione, si è trasformato in un'occasione propizia per accrescere ancora di più i sentimenti che provano l'uno per l'altro, facendoli uscire indenni e più forti da una piccola crisi.
E arriviamo così all'ultimo paragrafo che mi ha fatta tornare a quel capolavoro di fanart natalizia che ci ha deliziate. *.*
Intanto ti dico che hai allestito una cornice stupenda, con loro che passeggiano per le vie di Londra addobbate a festa e si godono una cioccolata fianco a fianco, tutti imbacuccati. Mi piace tanto immaginarmeli così!
Aziraphale, forse un po' ingenuamente, non capisce ancora cosa possa esserci di male nel Natale e ne domanda ragione a Crowley, che ha la risposta pronta, come suo solito.
- Nel Natale in sé niente, angelo» disse con semplicità. «È il modo di festeggiarlo che è un tripudio di vizi -
Non potrei essere più d'accordo. Così come condivido pienamente il pensiero di Crowley circa il fatto che la stragrande maggioranza degli umani tende a festeggiare il Natale senza tenerne quasi in considerazione l'aspetto religioso. Sono tutti troppo presi dai regali, dal cibo, dagli addobbi, dalle canzoni ecc...
Ma il Paradiso non fa caso agli umani, e quindi va tutto bene: l'importante è che si festeggi quella che passa sotto il vessillo di una ricorrenza Cristiana.
E Aziraphale che si accorge di non essere immune a ciò che di stampo demoniaco c'è nel Natale mi è piaciuto moltissimo: grazie alla vicinanza sempre più intima con Crowley, sta prendendo sempre più coscienza di se stesso e di quei tratti che non appartengono a una classificazione categorica che si ferma a ciò che è del Paradiso e a ciò che è dell'Opposizione, ma semplicemente a ciò che è di Aziraphale in quanto tale, a se stesso e basta.
Chiedere se qualcuno è felice appare una cosa tanto banale e scontata. Non è una domanda che viene fatta spesso, anche perché il più delle volte la risposta è troppo complicata per essere sincera. Ma qui Aziraphale circoscrive la questione al Natale, la contestualizza e rende più facile a Crowley l'impresa di rispondergli. Ma il demone replica con un “Secondo te?” passandogli di nuovo la palla, come in un gioco. E l'angelo gli dice ciò che pensa, né più né meno, ovvero che ricordare Cristo e la sua nascita rendano felice Crowley che, per questa ragione, ha suggerito a Johnson l'idea delle luci colorate. Non solo, Aziraphale richiede una conferma al demone e quel “Forse” lascia poco spazio a dubbi.
Awwwww! Il finale è un tripudio di fluff! Crowley che perde il controllo e congela il tempo è sempre indice di quanto siano forti le emozioni di cui è preda in quel momento e non può che essere così dopo che Aziraphale lo ha sgamato in pieno. :D
E il nostro demone non può che avere un pensiero per il suo angelo e permettergli di finire la sua cioccolata, mentre camminano abbracciati per la strada in quell'immagine idilliaca che l'artista sconosciuto ha impresso in quella fanart, che non potrei essere più felice di aver condiviso con te, viste le conseguenze. ;)
Insomma, Tam, come al solito hai modellato con le parole quella che è un'autentica perla di tenerezza e spirito natalizio, senza mancare però di aggiungere quel tocco maieutico (qui meno evidente rispetto alla mini-long sul libero arbitrio ma comunque presente e determinante) che è un tratto distintivo degli Ineffable Husbands.
Adoro come li descrivi nel loro stare insieme e rapportarsi senza più paure ed esitazioni, anche se ancora con una certa cautela dovuta alla novità della condizione.
Sullo stile ormai non mi esprimo più ma sai già quanto apprezzi il tuo modo di scrivere e di rendere le scene che presenti, sempre nitidissime e molto vicine al sentire di chi legge. Aziraphale e Crowley sono resi meravigliosamente anche in questa OS, IC tutti e due dall'inizio alla fine, senza mai il più piccolo scivolamento in un'impressione di OOC.
Un lavoro splendido come ogni singola volta, tesoro! Bravissima issima!
A presto e... baci baci! ;)

Recensore Veterano
10/12/19, ore 21:49

Quanta dolcezza in questa OS.
Un bel momento di quei due patati e questa sorta di continuum di "una settimana e un giorno" mi piace tanto.
Vedere Zira tutto preso nell'addobare, in modo umano, la libreria con il demone che, ovviamente, rimarca l'ovvio è sempre simpatico da leggere, perché quei due, anche quando battibeccano, sono così dolci e comici. Mi piace il fatto che il nostro Zira ormai abbia imparato a riconoscere gli sguardi di Crowley. Non c'erano dubbi che l'albero lo scegliesse Crowley, lui è l'esperto e infatti l'angelo al momentaneamente di addobarlo va in ansia, tanto che manco sente cosa il demone gli stia dicendo. La rivelazione di Crowley sul Natale mi è piaciuta un sacco. Zira che ci rimane male perché di colpo si ritrova a pensare che lui ha sempre amato un qualcosa inventata da quelli Laggiù, poi però quando capisce veramente che è stato Crowley ha farlo, tutto cambia, non importa che lui sia un demone, lui è Crowley e sa che non è un demone come gli altri e soprattutto Zira lo conosce: è un po' come per l'albero, è stato a sentire il demone che lo istruiva su come prendersene cura, o il timore sul come posizionare gli addobbi, non per l'albero in sè, ma perché si tratta di un qualcosa che riguarda Crowley.
Il fatto che sia il demone ad addobarlo, alla maniera umana, rende orgoglioso e rispettato il lavoro fatto in precedenza dall'angelo ma soprattutto rispetto nei suoi confronti come "persona"..Il bacio sulle mani *.*
La scena in centro è stata dolce e profonda, sia per il discorso sul Natale (Ma queste persone intorno a noi, con i loro piccoli grandi problemi umani, non sono davvero felici: recitano una parte perché si deve essere più felici e più buoni a Natale»,quanta verità in questa frase) e il perché Crowley. Zira ha ragione, Crowley è il peggior demone dell'Inferno, perché sarà pure un demone ma in realtà ha un cuore più buono di certi angeli. Il buon Crowley è realmente preso dal momento che ha pure esagerato col tenere a distanza la gente, per lui, in quel momento, esistevano solo loro due. Il finale mi ha sciolta, dolcissimo e assolutamente adorabile.
Ormai lo sai che adoro come scrivi, anche questa volta una valanga di complimenti per questa OS, devo dire che questa serie di storie a tema natalizio mi sta piacendo moltissimo.
Alla prossima

Recensore Veterano
09/12/19, ore 08:45

Oh mamma quanta dolcezza, mi sciolgo Menade! Aziraphale che addobba tutta la libreria a festa è così IC, un bambino davanti a una marea di caramelle e dolci; infondo, Aziraphale è così. Crowley che inventa il Natale mi ha lasciata stupita, ma quando poi l'angelo è riuscito a carpire il perché di quella creazione non-tanto demoniaca stavo per liquidarmi in brodo di giuggiole. Sono sempre più convinta che Crowley, nella parte più nascosta del suo cuore, abbia nostalgia del calore che la luce di Cristo gli infondeva quando era un angelo. Sono assolutamente d'accordo con l'epiteto "peggior demone dell'inferno", dovrebbe farci una maglietta!
Anch'io ho in programma di scrivere qualcosina a tema Natalizio e sarà meglio che mi muova XD!
Che altro dire, mi piace sempre leggere qualcosa di tuo. Complimenti per questa piccola delizia natalizia.
A presto,

Nanami

Nuovo recensore
09/12/19, ore 01:03

Vedo che non ci sono ancora recensioni e rimedierò subito a questo scempio. Dunque, la oneshot mi è piaciuta veramente molto e apprezzo il modo in cui descrivi i personaggi e l'atmosfera natalizia. Amo gli Innefable Husbands e il natale, perciò leggere qualcosa su entrambi mi ha veramente fatto piacere. In sostanza ho amato ogni singola parola, complimenti :3