Recensioni per
Mio zio mi protegge
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/06/20, ore 00:54

Ciao, parto subito con il dire che il titolo della storia è quanto più perfetto potessi trovare. La storia è piena di sadismo, amoralità tutto per brama di potere. Gian Galeazzo come i piccoli York non hanno voluto guardare oltre il grado familiare, ma anche se sembrano uguali, sei stata davvero brava a far cogliere le differenze.
I piccoli York sono bambini, in realtà non si neppure cosa sia successo proprio perché sono stati cancellati come qualcosa di scomodo , ma Riccardo sa che sta uccidendo due bambini e ha una qualche coscienza, il Moro la trattiene. Anche il mettere le varie parti con una diversa impaginazione è stata una buonissima idea per dare più impatto.

Complimenti


milla4
.

Recensore Master
18/04/20, ore 17:33

Recensione premio per il contest "My beloved villain": 1/3

Carissima, avevo già espresso il desiderio di passare da questa storia, perché mi aveva veramente incuriosita molto, e sono stata davvero molto contenta di averlo fatto, perché l'ho seriamente adorata (a questo punto mi chiedo se ci sia qualcosa che scrivi tu che non mi piaccia, ma vabeh).
Sai che lo storico non è proprio il mio genere e che di solito tendo a evitarlo, ma tu sei riuscita a farmi davvero piacere questa vicenda. Sai che ho un debole per le storie a tinte fosche, dark e piene di angst, e qui sei riuscita a ricreare proprio queste atmosfere pur rimanendo in un contesto reale, perché, come anche tu stessa hai detto, spesso la realtà può essere più terribile e crudele della fantasia.
Innanzitutto, mi piace molto il taglio che hai dato alla storia, intrecciando due vicenda che hanno la medesima tematica di fondo, con lo stesso risvolto, ma che pure presenta delle differenze sostanziali. Ma procediamo con ordine. La prima cosa che ho adorato, è la macabra ironia del titolo: "mio zio mi protegge". I protagonisti di entrambi le vicende sono convinti di poter contare sulla protezione dei propri zii, venendo però a sapere che sono proprio loro, quelle persone di cui si fidavano ciecamente e di cui non avrebbero mai sospettato, a causare loro la morte. Mio zio mi protegge diventa dunque un macabro sarcasmo, l'esatto opposto di ciò che è in realtà.
Altra cosa che ho molto apprezzato è la dicotomia tra questi due zii omicidi: mentre il primo, Riccardo, si mostra più umano e dispiaciuto nel predisporre l'omicidio, il secondo, Ludovico, è più efferato e freddo. Interessante, da questo punto di vista, notare le due frasi a chiusura dei punti di vista di entrambi: uno vuole che i corpi vengano fatti sparire, che non vengano mostrati a nessuno, e soprattutto non a lui, denotando che egli è estremamente pentito di ciò che ha fatto, è addolorato. Ludovico, invece, ordina che il corpo di Gian Galeazzo venga mostrato a tutti ed esprime la sua soddisfazione nell'averlo visto per primo. Ancora, Riccardo fa uccidere i suoi nipoti da sicari, mentre Ludovico invia personalmente il veleno che ucciderà Gian Galeazzo e, in questo, in un certo senso, si fa esecutore materiali dell'assassinio di suo nipote.
Questa dicotomia prosegue anche nelle figure degli sventurati nipoti: i primi, sicuramente più amati e retti, il secondo più lascivo e sciocco. Sono diametralmente opposti, eppure ad accomunarli c'è lo stesso, tragico destino di morte, perpetrato per mano dei loro zii, persone in cui pensavano di poter riporre una cieca fiducia. Da questo punto di vista, è davvero struggente e straziante pensare che abbiano saputo la verità proprio in punto di morte: in un certo senso, è un'ingiustizia, perché li ha fatti morire con un dolore ancora più grande, con l'amarezza e il rammarico, con la consapevolezza che chi amavano non ricambiava (per lo meno, nel secondo caso, nel caso di Riccardo, invece, ritengo che l'affetto ci fosse, data la sua reazione).
Una storia davvero intensa, cupissima e piena di orrore, che tu hai saputo rendere benissimo, tratteggiando un'atmosfera cupa e terribile, che ben s'addice alla vicenda che hai deciso di presentare e che ho amato enormemente. Davvero tantissimi complimenti, carissima, ho adorato questa storia.
A presto ♥

Recensore Master
18/01/20, ore 20:23

La scrittura è molto semplice e mi aspettavo una storia altrettanto semplice, invece ho trovato una trama molto ben costruita e pensata e la scrittura da solo semplice, l'ho trovata invece chiara e fluida, piacevole e scorrevole. Mi è piaciuto tantissimo come hai suddiviso e concluso ogni paragrafo, perché nella conclusione, in quel 'non importava a nessuno' ripetuto, in quello zio pure lui ripetuto, beh in tutte queste conclusioni si capiva perché parlavi di quella scena, quale era il filo conduttore e con piacere mi sono ritrovata a cercare ancora quel filo andando avanti e sempre l'ho ritrovato. Breve, una piccola one shot, ma così ben pensata e strutturata che leggerla è stato un piacere. Complimenti, anche perché la sezione storico non è per nulla semplice e tu invece ti sei destreggiata benissimo, anche se forse non è andata così, sei comunque riuscita a trasmettermi quel senso di intrighi di corte e a farmi riflettere anche su un paio di frasi: ho particolarmente adorato le tue frasi in cui dicevi che principi del genere non importavano a nessuno. Bella, grazie per avermi chiesto lo scambio, mi ha fatto molto piacere leggere questa storia.

Recensore Master
13/01/20, ore 00:06

Una cosa che mi piace davvero molto, è che tu scriva storie a tema storico, appunto. Conoscevo entrambe queste tragedie (uhm, crimini sarebbe un termine più adeguato), ma di solito la gente non ci sta molto a pensare, sono cose successe secoli fa e i complotti e gli assassinii erano la norma nelle famiglie reali e nobili. Certo però che quando si tratta di due bambini e un ragazzo... forse non proprio un ragazzo ma diciamo un giovanotto immaturo... si ha proprio la sensazione che sia un macello di innocenti. Il potere corrompe anche i legami famigliari, che dovrebbero essere all'insegna dell'affetto e della fiducia.
Comunque. Mi è piaciuto lo stile di questa storia, paragrafi brevi e concisi, in modo che sia chiaro il parallelismo delle vicende simili che vengono illustrate con il medesimo ritmo. Mi è piaciuto molto anche l'uso dell'allineamento a sinistra e a destra del testo. Penso che andrò a leggere anche altre tue storie, certo che ne hai scritte tantissime, non sarà facile mettermi in pari.

Recensore Master
29/12/19, ore 17:48

Ciao! Non mi aspettavo di scegliere, tra le tante storie a disposizione, proprio una originale dal contesto storico (di cui, ahimé, sono veramente ignorante in questo caso) ma è stato proprio il fatto che si trattava di qualcosa che non avevo mai letto prima ad attrarmi così tanto!
Inizialmente pensavo che la storia sarebbe stata più "dolce" per qualche motivo, nonostante avessi letto l'introduzione. Invece mi sono ritrovato davanti la scena dei due poveri fratelli rinchiusi nella torre, senza vedere altra via d'uscita se non la debole speranza di uno zio che li avrebbe tirati fuori di lì. Poi sono passato al lusso della vita di un giovane che era anch'esso sicuro dell'affetto dello zio, ma molto più ingenuo dei due ragazzini che erano stati rinchiusi. E alla fine sembra quasi che le parti si siano invertite: Ludovico il Moro mostra chiaramente di aver sempre detestato il nipote, la sua controparte inglese sembra disgustato dalle proprie azioni e mostra forse un pentimento che purtroppo non servirà a nulla (so che hai romanzato la storia, ma penso che tu l'abbia saputa affrontare molto bene e in modo realistico!)
La storia ci presenta tantissimi esempi di lotte per il potere, menzogne e cospirazioni attuate dai grandi del passato per dare forma al mondo che conosciamo oggi. Spesso ci viene raccontato tutto in modo freddo, quasi come se quei personaggi descritti nei libri di storia non fossero stati umani come noi. Tu gli hai saputo dare quel lato umano che mancava!
Sono riuscito perfettamente a immaginarmi perfettamente ogni scena anche senza troppe descrizioni, il che credo sia perfetto per la storia visto che sono singoli eventi che racconti, e forse descrizioni troppo lunghe avrebbero spezzato il ritmo del racconto.
Contando che si è trattato di una storia che sei stata "costretta" a scrivere, hai fatto davvero un lavoro (normalmente quando io sono costretto a fare qualcosa, ne esce fuori un lavoro penoso XD ma immagino che dovessi essere entusiasta di scriverla, visto il risultato!)
Sono davvero soddisfatto da questa lettura, e cercherò di farmi sentire più spesso, anche perché ho trovato diverse storie nuove che hanno attirato la mia attenzione... Complimenti, e a presto!
Altair13Sirio

Recensore Master
23/12/19, ore 09:20

Ciao Lady Palma e complimenti!
Ho davvero apprezzato queste due storie intrecciate, come due corde che formano una spirale verso il basso, verso l'orrore e l'oblio... conoscevo entrambe queste vicende, ma la molteplicità dei punti di vista e la tua scrittura bellissima e completa (sei bravissima, non ti smentisci mai!) sono riuscite davvero a coinvolgermi... sui principi della torre ci hanno scritto libri e trattati, chissà qual è la verità...? Credo che non la scopriremo mai per intero, anche se negli ultimi anni si sono fatti diversi passi in avanti.
Ancora complimenti e alla prossima!
mystery_koopa

Recensore Master
22/12/19, ore 20:15

Cara Lady Palma, eccomi qui per lo scambio 😊 volevo vederti all'opera e la realtà ha superato le aspettative 🤩🤩🤩
Io sono un totale disastro in materia di storia, ma il tuo racconto mi ha messo i brividi. Hai ragione c'è già così tanto horror nella storia del passato (ma anche dei tempi odierni) che non serve inventarsi molto altro, per scioccare.
Io un applauso te lo faccio per l'alta carica ironica sarcastica provocatoria del titolo...è geniale, io poi ho sempre un'attenzione maniacale per i titoli
L'innocenza dei bambini che tanto confidano nel loro zio... e la storia che racconti in parallelo
Poi le morti commissionate... e quelle frasi chiave.
Bravissima davvero
P.s. non mi fiderò mai più di nessun zio 😳😱

Recensore Veterano
21/12/19, ore 19:47

Ciao, mi ha fatto molto piacere trovare questo pezzo in cui compare, tra l'altro, uno dei miei personaggi favoriti: Riccardo III (e ti ringrazio per aver specificato che, per quanto lo riguarda, la realtà storica è un'altra).
Mi è piaciuto molto il parallelo tra le due tragiche storie, evidenziato dall'embelmatica frase del titolo pronunciata da entrambi i protagonisti in due situazioni diverse ma allo stesso tempo molto simili: tre nipoti sotto tutela di due zii ambiziosi e privi di scrupoli. Alla luce di come si svolgeranno le cose la fiducia dei due giovani principini e di Gian Galeazzo nei cofrnonti dei rispettivi parenti fa sorridere amaramente, e una sottile tensione già si insinua in queste poche righe. 
la parte centrale è dedicata al culmine di entrambe le tragrdie e mi hanno colpito molto sia il fatto che il giovne duca si rende conto che è suo zio ad avvelenarlo- senza peraltro poterci fare nulla- che la crudele frase del boia a Edoardo peima di colpirlo: anche questo principino farà purtroppo in tempo a rendersi conto, prima di morire, di quanto si sbagliasse sul proprio zio. Una cosa ancora più crudele di quella accaduta a Gian Galeazzo.
L'ultima parte è dedicata ai due zii assassini: se Riccardo mostra in un certo qual modo di possedere ancora un barlume di sentimento- prova raccapirccio per ciò che ha fatto- il duca di Milano è totalmente privo di compassione peril nipote, che anzi riteneva in vit una grossa seccatura.
Una storia con un che di horror, del resto quelli erano tempi in cui non si andava tanto per il sottile.
Ciao e alla prossima, e ovviamente auguri di Buon Natale!
 

Recensore Veterano
17/12/19, ore 17:48

ciao cara, sono qui per lo scambio (e scusa questo ritardo!)
Allora, ho deciso di lasciare la sezione Harry Potter (che comunque ho deciso che perlustrerò ancora :-) ) e ho deciso di passare di qua, perchè la storia mi affascina (soprattutto quando ci sono risvolti così. (uhm, non vorrei sembrare cinica... no dai ah ah).
Sapevo già di trovare una storia scritta bene e altamente fedele nei dettagli, perché, avendo già letto qualcosa di tuo, avevo già notato la 'cura' con cui scrivi ed è una cosa che mi piace tantissimo.
Queste due storie parallele, come dici tu, un po' Horror lo sono, non devi preoccuparti. Trovo che le vicende familiari siano una gran fonte di storie da scrivere, tanto che spesso la verità supera la fantasia di così tanto che non vale neanche la pena inventarsi qualcosa.
Mi piace come hai finito i primi due paragrafi, queste frasi collegate che però fanno parte di due storie diverse. Come le hai unite e divise, poi, è stato veramente un lavoro egregio.
Purtroppo di storia so veramente poco (sono stata una cattiva alunna, a scuola sono andata poco e quello che ho imparato, lo devo più ai romanzi storici che ho letto - o che ho dovuto scrivere), ma mi ricordavo qualcosa, soprattutto di Riccardo e mi sono immersa nella lettura quasi 'alla cieca'.
La sete di potere è devastante per l'animo umano, purtroppo. Ho notato delle frasi quasi messe lì per caso, che danno un effetto alla storia veramente super, lasciando cadere le cose e donando dettagli che il lettore accoglie come piccoli bon bon da scartare e gustare.
Mi sa che leggerò ancora qualche storico tuo. Hai una scrittura così scorrevole che non ci si accorge di arrivare in fondo. (mai pensato di scrivere i testi di storia? ah ah ah - sempre detto che se fosse raccontata un po' meglio, la storia sarebbe interessantissima).
Ti ringrazio per aver scritto dei piccoli Riccardo ed Edoardo, delle parole che hai fatto usare allo zio (perché da quello che hai scritto nelle note, si ricollega tutto, sopratutto il fatto che non si è mai saputo niente).
Per gli sforza, eh, sei riuscita a raccontare così bene un fatto banale e un po' prevedibile, ma mi piace tantissimo come lui si sia accorto che qualcosa non andava. La frase '...finché non iniziò a sentirlo', poi, mi è piaciuta tantissimo.
brava brava e ancora complimenti.
Alla prossima!
Monica

ps. del trono di spade non conosco proprio niente, ma ho visto che hai almeno un AU e un'occhiata la darò anche lì, perché con gli Au riesco a leggere anche di coppie che non conosco. :-)

Recensore Master
16/12/19, ore 14:15

Buon pomeriggio.
Tra l'altro la vicenda non valse una grande fortuna per il Moro, che comunque vivrà la disgrazia degli Sforza sulla propria pelle.
Hai fatto davvero un buon lavoro!

Recensore Master
15/12/19, ore 20:51

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelänger – II Edizione” indetto sul forum di Efp.

Cara LadyPalma,
Oggi avevo proprio voglia di leggerti e mi sono detta beh, perché non unire l’utile al dilettevole? Come al solito, in poche righe racconti un mondo, anzi due. Mi correggo. Hai scelto due situazioni simili – zii volitivi che causano la rovina dei nipoti in maniera storicamente ineccepibile, puntualizzando anche quando come, nel caso inglese, non abbiamo certezza dell’effettiva morte dei due principini. Adoro questa tua accuratezza perché in una storia che si propone come di genere storico io cerco la massima aderenza e la veridicità e, soprattutto, il rispetto per quelle persone che hanno vissuto e che noi tiriamo fuori dalle ombre del passato immaginando. E tu quel rispetto lo hai anche in occasione di personaggi che la storiografia e la letteratura hanno etichettato come controverso.

Qui però non ci sono solo due situazioni simili, ma tematiche tangenti: il senso di colpa dello zio mandante – che a volte c’è e arriva troppo tardi e a volte non c’è; una fortissima impronta teatrale – non so perché, ma leggendoti mi è tornato fortemente in mente l’Amleto non per la vicenda narrata, che comunque ha evidenti punti di contatto, quanto per lo stile, per Riccardo III che non vuole trovare i corpi dei nipotini che ha fatto uccidere, per Gian Galeazzo che muore avvelenato e si rende conto che a farlo è stato lo zio Lodovico – e lì ho rivisto Amleto quando capisce che suo zio ha avvelenato suo padre. Il testo è efficace, i personaggi ben resi con pochissimi tratteggi intelligenti, le battute azzeccate. È una storia bellissima – un’altra tua storia bellissima e ti faccio i miei più sentiti complimenti per averla scritta. Brava, davvero brava! La listo immediatamente perché merita ^^.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Junior
14/12/19, ore 14:58

Salve! Non sono solita fare recensioni, ma in questo caso, amando Ludovico Sforza per quello che è, ho voluto sottrarre qualche minuto allo studio per leggere e recensire.
Non conosco le vicende d'Inghilterra se non per scarsi accenni dovuti a documentari, dunque mi limiterò qui a parlare della situazione Sforza, essendo molto più ferrata. Devo dire che all'inizio del mio percorso di ricerca ero assolutamente concorde con tutti quegli storici che ritennero la morte di Gian Galeazzo dovuta a cause naturali, adducendo come prova il diligente lavoro dei medici (che comunque gli vietavano il vino e le pere, ma senza successo, in quanto Gian Galeazzo le mangiava di nascosto e faceva scenate col credenziere quando si accorgeva che gli annacquava il vino), solo recentemente, lo confesso, ho riconsiderato la faccenda tutta dal punto di vista cronologico/temporale e m'è venuto qualche dubbio lecito. Mi spiego meglio: Galeazzo ha raggiunto la maggiore età a 24 anni, è morto a 25, l'anno prima Ludovico aveva avuto il suo erede legittimo. Ciò nonostante è pur vero che Galeazzo soffriva di febbri e dolori stomacali fin dai 13 anni, ma al tempo era già in custodia dello zio e comunque si aggravò solo negli ultimi anni.
A discolpa di Ludovico posso dire che in fondo voleva bene al nipote e il nipote voleva bene allo zio (tanto che fino all'ultimo istante di vita il suo primo pensiero era proprio assicurarsi che il suo "barba" gli volesse bene). Ciò non toglie che non si dispiacque della sua morte, offrendogli l'opportunità che cercava da una vita. Se dunque fosse vera la storia dell'avvelenamento, quella che qui ci colpa, perdonami l'espressione gergale sicula, è senz'altro la moglie Beatrice, la più ambiziosa nella coppia nonché acerrima rivale di Isabella. Finché non si sono sposati, a Ludovico e a Gian Galeazzo la vita andava bene così com'era, fu quando arrivarono le donne che cominciarono i guai.

Recensore Master
14/12/19, ore 11:45

Direi che ti sei destreggiata alla grande e hai sfruttato la sfida nel modo migliore. Hai ragione: c'è fin troppo orrore nella nostra storia per non trovarlo - praticamente - ovunque.
Splendida l'idea di aver raccontato due storie, ognuna terribile a suo modo. I rapporti familiari nella storia sono sempre stati un problema piuttosto che un confronto, almeno nelle famiglie dove il potere era l'unica brama. E così si uccideva, senza alcuna remora, un figlio, un fratello, un padre, un nipote. Perché se non fosse stato così, magari qualcun altro sarebbe morto. Se ci si pensa adesso è davvero atroce. Abbiamo una visione della famiglia totalmente diversa, e anche se le faide esistono tuttora (e fratelli che non si parlano più per un eredità magari), difficilmente si arriva ad uccidere: quelle sono deviazioni. Mentre all'epoca per le famiglie nobiliari e di potere era quasi una norma.
Quindi, decisamente orribile. Decisamente, assolutamente horror.

Hai decisamente vinto la sfida e il mio plauso va a te, cara LadyPalma!!! Bravissima!