Recensioni per
My Fate is Your Name
di Flos Ignis

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/04/20, ore 20:48

Ciao Fiore! <3
Passo qui per rilasciare la recensione premio che ti spetta per il contest 'tattoo studio'. Adoro la JohnLock e alle Soulmate!AU sono veramente DEBOLISSIMA, credo che potrei leggerne trentamila al giorno senza stancarmi mai.
Questa storia mi è piaciuta davvero moltissimo! Innanzitutto, l'ho trovata scorrevole, fluida, ma avvincente, e credo che tu abbia dato molto spazio all'introspezione. Ho trovato entrambi i personaggi ben caratterizzati, estremamente coerenti con quelli originali, in più ho adorato i molteplici riferimenti all'universo canonico, li ho trovati davvero quel tocco di classe in più che da fan sfegatata non hanno potuto che farmi tanto piacere! Poi, ho apprezzato moltissimo la trama, il modo in cui li hai fatti conoscere, e soprattutto l'approfondimento sul passato di John, l'ho trovato davveeero superinteressante e anche plausibile. Mi è piaciuto tanto il modo in cui li hai fatti interagire, John alla fine è l'unico che Sherlock ascolti, e sa sempre come prenderlo e catturarlo, nonostante la personalità assolutamente fuori dal comune del detective! I dialoghi come sempre sono una meraviglia e tutto il tuo stile è delicato ma intenso, sono stati tre capitoli che ho divorato e mi è piaciuto anche il tuo modo di concludere la storia! Sarebbe stato strano se magari si fossero gettati l'uno fra le braccia dell'altro solo perchè sono di fatto 'soulmates', invece la tua scelta l'ho trovata un sacco coerente e proprio da loro, credo sul serio che John gli avrebbe rivolto quelle medesime parole, praticamente mi si sono materializzati davanti entrambi i personaggi!
Insomma, sei stata molto realistica e coinvolgente, mi è piaciuta tantissimo!
Un abbraccio forte, a presto! *^*

Recensore Veterano
01/03/20, ore 17:53

Valutazione per il contest "Il mio Babbo Natale segreto"
Diciottesimo posto
Fiore di cenere: My fate is your name
Grammatica&stile: 13,9/20
Capitolo 1
"Ecco perchè" L'accento di perché è sbagliato, cosa che avviene altre volte nella storia ma che conto solo questa. -0,5
"Si scoprì a essere" "Scoprire" non regge il complemento di termine. -0,5
"Anche se si trattava di casi [...], potevano capitare a chiunque" Soggetto e verbo sono separati dalla virgola. Si potrebbe dire che "potevano" è generalista, e non ha quindi un soggetto vero e proprio, ma in questo caso ritengo che sia più adatta la terza persona singolare. -1
Capitolo 2
"Facendo tesoro della determinazione ceh" Errore di battitura, -0,2
"Eccoti la sua cartella clinica" In questo caso, ci sono due diversi registri (tu e lei) nella stessa frase, e sono in contrasto l'uno con l'altro. -0,5
Capitolo 3
"Relativamente breve, di appena quarantottore" Dimenticato un'apostrofo, -0,5
"Il Sigor Governo Britannico" Errore di battitura, -0,2
"nè un evento comune" L'accento di nè risulta errato. -0,5
"A presto... Sherlock. spero" Errore di maiuscola, -0,2
Suggerimenti (non tolgono punti)
Capitolo 1
"Era diventato indipendente da così giovane" Il complemento è corretto in questa frase, ma secondo me superfluo. Eliminarlo non avrebbe modificato la comprensione della frase a mio parere.
"Erano lacrime di commozione e orgoglio però quel giorno" Secondo me, sono pochi i casi in cui una congiunzione va posposta, e per me non è uno di questi. L'avrei rimesso all'inizio, assieme a "quel giorno".
Capitolo 2
"Salvare una vita, o farsela scivolare via dalle dita" A così poca distanza, trovo che la ripetizione di "ita" finale possa risultare un po' cacofonica. Una situazione di ripetizione simile più avanti, con la preposizione "per", in "A restare in piedi per ore per operare" e con nome in "Avere un nome preciso addosso, non si era mai impegnato a cercare il possessore di quel nome" e altre che non ti elenco.
Capitolo 3
"A patto che lei venga in ospedale ogni giorno poi" Trovo il "poi" di troppo: si capisce che sono indicazioni per qualcosa che avverrà più avanti.
"Un breve sorriso fiducioso e sicuro, in un angolo" Per come l'hai scritto, a un primo acchito sembra che il sorriso sia sicuro, non John. Io l'avrei specificato.
Per quanto riguarda lo stile, ho rilevato una differenza fra i primi due capitoli e l'ultimo. I primi due, più introspettivi e puramente narrativi, possiedono un lessico e frasi più tradizionali, senza derivazioni dalla norma, mentre nel terzo viene enfatizzata di più la parte colloquiale, non solo nei vari discorsi dei personaggi, il che viene richiesto quasi naturalmente, ma anche nei pensieri al di fuori, con frasi che s'avvicinano di più al parlato. Non so quanto voluta fosse questa cosa (i due stili sono molto simili), ma l'ho apprezzata: mi sembra di vedere la differenza fra la vita dei due prima e dopo che si conoscessero, in un certo senso.
Partendo dall'analisi di prima, se ho trovato il terzo capitolo più scorrevole, con frasi più corte ma non per questo meno pensate, gli altri hanno la struttura un po' più simile a quella dei romanzi classici. Che, personalmente, ho trovato lievemente più difficile da seguire: non solo per le varie ripetizioni segnalate, ma anche perché, a mio parere, sei un po' economa di virgole e un poco esagerata con i tre punti, creando quindi frasi molto lunghe da leggere e quindi un po' faticose. Ma, a parte questo, non ho nulla da ridirti: riesci a far mantenere viva l'attenzione per tutta la storia, grazie al ritmo dato, e non ho trovato nessun punto che mi distraesse dalla lettura, quanto già citato a parte. In breve, fai attenzione alla punteggiatura e avrai qualcosa di straordinario tra le mani!
Trama&IC : 8/8
Mia cara Fiore di cenere, per prima cosa voglio ancora ringraziarti: una storia su Sherlock BBC? Il regalo più bello del 2019. Devi saperlo, e ricordarlo! E ora passo alla “valutazione” – che indico tra virgolette perché mi sento una creatura ibrida… non sono la giudiciA, ma nemmeno, qui, una lettrice semplice – che quindi tradirà forse qualche insicurezza perché così non ne ho mai scritte. Parto col dirti che sono soddisfattissima dell’IC e chi mi conosce sa che questo è tutto per me, nelle fiction. Ci sono altri parametri che contano, ma se non senti di riconoscere la personalità dei protagonisti, che gusto c’è? Sherlock e John, mica i primi due scemi che passano! Ti sei fatta carico di un bel peso, e li hai gestiti benissimo in questo what if? (credo si possa definire tale, oltre ovviamente al magic!realism delle soulmate). Parlo del loro incontro così parallelo a quello della serie ma con interessantissimi risvolti. Il finto suicidio c’è, ma precedente; la collaborazione con Scotland Yard pure, la mafia cinese – quindi la 1x2 anche. Uno scenario familiare, canonico, ma con quella variazione che serve a lasciare il grosso dell’importanza alla tua trama soulmate. Devo tornare indietro ai nostri amati protagonisti. L’IC che colpisce di più è quello di John, che ha avuto modo di fare più carriera medica che militare, il che lo lascia se stesso, ma più sicuro, forse appena più sereno. Sarebbe giusto, il suo carattere è in parte plasmato dall’esperienza del ferimento che qui non vedo,(malgrado la zoppia sia presente) e invece la pallottola nella spalla l’ha presa Sherlock. Un transfert molto emozionale, sottile, che ho notato nella seconda lettura. Che li rende ancora di più una cosa sola, credo sia il dettaglio più speciale della fiction. A tratti è un po’ duro con Sherlock – quando gli dice “ti vengo a cercare”. Sulle prime ero perplessa, poi mi sono ricordata che la quarta stagione è esistita, non è un incubo, e allora… sì, almeno la minaccia la potrebbe fare, purtroppo ci sta! Inoltre non posso immaginare bene cosa si provi a vedere che il tuo soulmate vuole fuggire da te. In un certo senso, blando, questa parte è quasi simile al bound delle omegaverse, quindi penso sia intollerabile. Credo che abbia dato di matto, in quel momento. Amo anche che qui John protegga sua sorella: Harriett mi ha sempre fatto una gran pena, John da una chance a tutti tranne che lei, in pratica; cioè, Mary sì e Harry no? John, che ti fumi, la paglia delle sedie? Mi hai messa in pace con una cosa che non trovavo sensata, quindi è uno di quei casi da “ la versione del fan ha più senso della sceneggiatura”. Bravissima. Sherlock è lui, adorabilmente insopportabile, presuntuoso, maniaco del controllo tanto da non voler cedere all’anestesia. Non so se hai più inteso che sia privo di fiducia nei medici del Barts, o se l’uso di cocaina gli ha alzato la tolleranza ma hai fatto centro comunque. Forse sono ambedue? Anche la sua capacità di far piangere quattro infermieri rivelando le loro magagne sessuali/relazionali è perfetta, soprattutto pensando che in quel momento sta malissimo e dovrebbe essere fuori combattimento, invece la sua mente geniale funziona. Per non dire di quanto è IC fisicamente, bella! Gli occhi color ghiaccio, i riccioli neri – per la verità sono castano scurissimo, ma non posso rimproverartelo, credo di essere l’unica che non li ha passati romanticamente al nero – e la pelle chiarissima. L’infarto, grazie. “Strano e particolare”: ben detto! Concludo con l’IC dicendo che anche Mycroft disperato di noia e Greg che potrebbe dare un calcio a Sherly per l’esasperazione ci stanno tantissimo. Un filo strana la lingua biforcuta, quella dei bugiardi, ma poi penso che faccia il paio con tagliente e volesse dire “velenosa, dei serpenti”. Punteggio pieno!

Gradimento personale:11/12

C’è un’innovazione davvero eccezionale che mi ha coinvolta molto: non è una comune soulmate. Di solito sono tutte simili, invece il fatto che sia una condizione privilegiata – o considerata una maledizione – è terribilmente bello. In effetti essendo un magic realism, dovremmo credere che nessuno provi sentimenti finché non incontra il partner, e non torna troppo. Invece appartiene a pochi, questo gli da un gusto veramente diverso. Qualcosa che funge da trampolino per far spiccare il volo all’unicità di John e Sherlock, persone specialissime. Ho amato quanto John sia un vero uomo nel suo prendersi cura delle donne della sua famiglia, la fragilità di Sherlock – super IC – di fronte a John che assume un atteggiamento duro con lui. Ho fangirlato come una scema per la proposta di legare Sherlock al letto (so che non intendevi un light bondage, ma abbi pazienza, nella mia mente si è formato un bel quadro, aahhaaha!). E allora mi dirai: Setsy, brutta cattiva, perché il punteggio non è 12, ma 11? Fiore, Fiorellino, capiscimi… se fossi la giudice, nel parametro “gradimento personale” non mi permetterei MAI di dire: “io preferisco così e questo è un parametro di punteggio”. Ma essendo un regalo a mio gusto, ecco… quando John per tre volte ribadisce che in fondo potranno scoprire di essere migliori amici perché questo è un legame bellissimo che dura tutta la vita, etc, hai piantato tre paletti di frassino nel mio lacero e nero cuoricino vampirico. No, i Johnlock sono l’Amore, non l’amicizia! XD Mannaggia, che dolore… scusami, penso che sia giusto dirlo. Ma la storia è davvero bella, anche in tre brevi capitoli, cosa molto apprezzata perché corposa ma che scorre. Grazie ancora di essere stata la mia Santa Klaus (preferisco!)
Soul kisses, Setsy
Totale: 32,9/40

Recensore Master
27/12/19, ore 10:01

Ciao, e ti lascio finalmente la recensione anche a quest'ultimo capitolo. Come avevo già notato anche ieri, nella recensione che poi avevo cancellato, questa storia è in realtà molto poco romantica. Non va nella direzione che ci si aspetterebbe, quella in cui vanno di solito storie di questo genere ovvero verso un romanticismo piuttosto spinto. Di romanticismo al contrario non ce n'è alcuna traccia, c'è solo un inizio. Una conoscenza che, tra l'altro, viene anche chiarito da John che questa conoscenza potrebbe diventare qualsiasi cosa e che non necessariamente diventerà una storia d'amore. John tocca comunque un punto interessante, una corda che riesce a toccare Sherlock nel profondo e tanto da convincere lui (in apparenza scettico) a dar retta a questa pazza idea di conoscere la propria anima gemella. L'uomo del tatuaggio. Forse insieme saranno più forti, magari anche soltanto come amici. Questo punto, in cui John incuriosisce ma non forza Sherlock a far nulla, mi è piaciuto molto. Di solito nelle Soulbond!AU non va così. Di solito c'è una fascinazione reciproca e quasi magnetica, istantanea direi che attrae i due protagonisti in questione. Qua sappiamo soltanto che John è molto affascinato da Sherlock, indipendentemente dal nome tatuato. Quello poi forse gli dà la conferma necessaria, ma il suo interesse non parte senz'altro da questo quanto dal fatto che gli piaccia, indipendentemente da tutto.

Mi sono piaciute molto le citazioni alla serie, che in questo capitolo sono diverse. Le hai inserite in maniera coerente, spaziando da A study in Pink sino a The Abominable Bride. Sei andata a creare uno scambio di parole tra Sherlock e John che per certi versi sembra a senso unico. Sherlock è estremamente criptico in questa storia. In questo il punto di vista di John è totale e sei stata bravissima a mantenerlo. Sherlock sembra freddo, scostante e un po' stronzetto in questa storia. Il rifiutare di seguire i consigli del medico, il quasi trattarlo con sufficienza e poi il vantarsi delle azioni scellerate che ha fatto come fingersi morto per esempio (dettaglio che ci fa capire che quella parte della vita di Sherlock se n'è già andata. Di conseguenza credo che i cinesi che hanno conciato Sherlock in questo modo non siano gli stessi di Blind Baker. Non so questa è una considerazione mia personale però). Ad ogni modo, Sherlock pare del tutto infastidito da John, di sicuro non interessato e tanto che quando vengono menzionate le anime gemelle, quando John rivela la propria identità, Sherlock non batte ciglio. L'unico segno che proprio non è indifferente alla cosa, ma è solo molto bravo a mascherarla, è quell'attimo in cui non lo guarda più negli occhi come aveva fatto fino ad allora. Ma invece finisce per portare lo sguardo altrove. Quel momento solo ci fa capire che Sherlock non è del tutto indifferente all'idea. Poi la sua maschera di freddezza e indifferenza torna come era prima e noi non capiamo più niente, se non che alla fine Sherlock comunque accetta (forse lusingato dall'idea, o incuriosito. D'altronde Sherlock Holmes è un uomo profondamente curioso questo lo si sa molto bene).

Del futuro non sappiamo niente, il finale è apertissimo in questo senso. Il discorso che John fa a Sherlock, per convincerlo ma anche un po' per rassicurarlo, non ci fa capire del tutto quale sarà l'evoluzione della loro storia. Se diventerà amore o amicizia. E questo è un elemento piuttosto originale per questo genere di storie che, come dicevo, in genere tendono a essere molto romantiche.
Mi ha fatto piacere leggere questa storia.
Koa

Recensore Master
26/12/19, ore 10:30
Cap. 2:

Ciao, ti avevo lasciato una recensione al terzo capitolo in cui dicevo di non aver capito praticamente nulla di quanto stava succedendo, ma poi mi sono resa conto che non soltanto non avevo recensito il secondo capitolo, ma non l'avevo neanche letto. Giuro, è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Ero sicura di averlo fatto... probabilmente nella concitazione dei giorni scorsi, deve essermi proprio uscito di mente. Rimedio subito e sono contenta di essermene accorta, perché mi sono persa per strada davvero un capitolo interessante. Non so se avevi fatto in tempo a leggere l'altra mia recensione prima che la cancellassi, ma rettifico tutto quello che ho detto. Ovviamente è tutto perfettamente chiaro, questo capitolo che tra l'altro gioca parecchio anche sull'introspezione, è in realtà molto chiaro.

Per prima cosa vorrei dire due parole sul contesto. Mi pare chiaro che in questo universo alternativo (Perché di AU si tratta), che resta comunque simile a quello della serie, ci sono diverse differente. La prima e sostanziale è naturalmente la faccenda delle anime gemelle, il famoso Soulmate!AU. La seconda sta nel fatto che Sherlock non ha incontrato John durante il caso del tassista, ovvero A study in Pink non esiste. Questo fa sì, naturalmente, che ogni cosa sia diversa. E quindi Sarah c'è ed è una collega di John, ma non c'è alcun ambulatorio e in realtà John lavora al Barts. Si può presumere che dopo il congedo non sia crollato in una profonda depressione, come invece succede nella serie. Ha una zoppia psicosomatica, ma la situazione che ci descrivi non sembra essere tanto grave. Anzi, John non soltanto fa il chirurgo (segno che nemmeno la ferita è tanto invalidante, anzi, gli permette di operare), ma dichiara di essere il migliore di Londra. Insomma, ti faccio i miei complimenti perché questo genere di contesti sono a mio avviso i più difficili da delineare. Ci sono tante similitudini con la serie e diversi aspetti simili, ma in realtà il contesto è proprio un altro e si può anche presumere che gli stessi personaggi abbiano un vissuto molto diverso rispetto a quello che conosciamo. Ciò fa sì, che i personaggi siano già diversi. Quindi no, non è facile muoversi in questi contesti ma tu sei riuscita benissimo a raccontarci un primo incontro che mi è piaciuto molto. A questo proposito, guarda... io ho letto praticamente ogni Johnlock presente su questo sito (o quasi) e ti posso assicurare che un primo incontro come questo non l'avevo mai letto. Praticamente Sherlock e John s'incontrano in sala operatoria. Il segno che tutto è diverso da come lo conosciamo, sta nel breve rapporto che fanno a John prima di andare a operare. Sherlock è stato ferito in una sparatoria con dei cinesi. Segno che siamo alla fine del banchiere cieco. Le cose sono andate avanti anche senza John, per Sherlock. Ma senza nessuno che gli copre le spalle come soltanto John fa per Sherlock, il rischio di venire ferito è maggiore. Ma qui ora c'è John. La sua anima gemella.

Come primo incontro è quello che mi aspetterei di leggere in una Soulmate!AU. Ovvero un primo incontro in cui almeno uno dei due resta senza fiato. John viene colpito subito da Sherlock, dal colore della sua pelle, dalla sua bellezza e poi anche dal nome, naturalmente. John capisce subito che è lui, e non soltanto dal fatto che, di Sherlock Holmes, non devono essercene molti, ma a mio avviso capisce che è la sua anima gemella anche perché qualcosa è scattato dentro di lui. A un certo momento mi sono anche chiesta come facesse a pensare di doverlo operare, era chiaramente sconvolto. Insomma, come primo incontro mi è piaciuto. Molto originale. Bello il capitolo più in generale, molto introspettivo e a me l'introspezione piace sempre.

Che dire... mi scuso per aver sbagliato e aver saltato un capitolo, ma per fortuna ho rimediato. Ora purtroppo non ho più tempo per recensire il terzo, ma lo farò senz'altro stasera. Intanto complimenti per questa tua storia e in bocca al lupo per il contest.
Koa

Recensore Master
20/12/19, ore 20:00
Cap. 1:

Ciao, ammetto di avere un rapporto conflittuale con le soulmate, ma ho voluto comunque leggere la tua. Anche per curiosità e poi perché ricordo i tuoi lavori passati in questo fandom. Il primo capitolo mi ha colpita in positivo, in genere uno degli aspetti che delle soulmate non mi convince mai appieno, è la vita di Sherlock e John prima di incontrarsi. L'altro è l'idea abbastanza terrificante che un universo come questo sia vagamente inquietante e che per due anime gemelle che si incontrano ce ne siano altre mille che invece non la incontreranno mai. Ma messo da parte questo angosciante aspetto, per quel che riguarda la storia passata di Sherlock e John mi ha convinta. Certo, si tratta di una parte molto breve, la storia non approfondisce la loro storia passata dall'infanzia e questo l'ho apprezzato. Si tratta di un punto di vista generale, che tocca alcuni punti focali e che si concentra più che altro sul carattere dei personaggi, in relazione alla loro storia familiare. Questo è l'aspetto predominante di questo primo capitolo, due situazioni per certi versi speculari ma profondamente diverse. Da una parte abbiamo un ragazzino refrattario ai sentimenti e al socializzare, che si ritrova davanti l'esempio di un fratello che in un certo senso è peggio di lui, molto intelligente e che lo guarda un po' con sufficienza. Uno Sherlock molto intelligente e dalla lingua biforcuta (a proposito di questo, è un insolito termine per descrivere la schiettezza di Sherlock. Io credo più che altro che sia sincerità e la sua convinzione che mentire per ingraziarsi le persone non porti da nessuna parte, biforcuta forse ha un'accezione più negativa, ma mi ha comunque divertita il termine in sé), che fin da subito dimostra di essere non poi così propenso ai rapporti sociali e che quando comprende che il nome dell'anima gemella gli è comparso, considera il fatto quasi come una sciagura. Non la vede in assoluto come una cosa positiva o di cui esser felici, al contrario la prospettiva non sembra piacergli.

Dall'altra parte abbiamo John invece. John ce lo descrivi come un bambino cresciuto presto, sembra già molto determinato e sicuro di sé. Socialmente meglio inserito rispetto a Sherlock, ci dai comunque l'impressione che sia cresciuto da solo e che non abbia mai avuto nessuno da considerare come molto vicino a sé. Mi piace molto l'idea che si sia assunto delle responsabilità con sua madre e sua sorella. Quest'ultima poi pare essere andata immediatamente sotto la protezione del fratello, che l'ha difesa un po' dal mondo intero. Nella tua storia John fa la vita che sappiamo, carriera militare e laurea in medicina. Ma qui c'è un elemento nuovo, il nome di Sherlock Holmes comparso sul braccio. Mi piace tanto il fatto che i nomi siano comparsi non nella stessa parte del corpo dell'altro, ma in zone diverse. L'ho trovato un dettaglio piccolo sì, ma molto originale.

Questo primo capitolo l'ho trovato interessante e carino, andrò certamente avanti a leggere. Complimenti e in bocca al lupo per il contest.
Koa

Recensore Junior
18/12/19, ore 22:50
Cap. 2:

La storia promette davvero bene, il loro battibecco pre-operazione è davvero bello e ben scritto. A questo punto sono curiosa di sapere come reagirà John (ovviamente dopo aver fatto il suo dovere da bravo medico) al risveglio dell'ostico paziente. Al prossimo aggiornamento Stellarossa