Recensioni per
Lasciami l'ultima notte
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 45 recensioni.
Positive : 45
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/23, ore 10:46

Buondì! Il momento di passare da te è arrivato di nuovo e stavolta è il turno di questa storia che non avrei mai pensato fosse così corta! Giuro, quando sono arrivata alla fine ho pensato "ma come? è già finita???" Ma meglio così, almeno non mi perdo pezzi. Un'altra cosa che mi ha stupito è che, a differenza della maggior parte dei tuoi scritti, fosse dal punto di vista di Thor, con lui che funge da narratore, raccontando la storia d'more tra il fratello e la Dea della Fedeltà. Mi è piaciuto che ci arrivasse in maniera inaspettata, cominciando col palare di Odino, di cose inizialmente piacevoli, che man mano sono diventate sempre più cupe, fino ad arrivare agli intrighi di Loki e a quello che gli è successo in Endgame, quando è morto a causa di Thanos. L'immagine dei resti di Loki che si disperdono e che Thor non riesce a trattenere è stata straziante. eppure lascia quel minimo di speranza perché Thor ci fa sapere che, anche se il corpo di Loki è morto, lui è destinato a reincarnarsi e a vivere una nuova vita. E ci fa anche sapere che non sarà solo, perché nel suo stesso tempo, nel suo stesso spazio tornerà anche colei che suo fratello ha sempre amato, colei che rappresenta l'altra parte di lui, la sua anima gemella, destinata ad essere presente in ogni nuova vita che il Dio dell'Inganno è destinato a vivere. E poi ce ne racconta una, di uno scrittore che, durante una cena assolutamente normale e assolutamente noiosa, incontra quella che finirà per essere l'amore della sua esistenza. E Loki e Sigyn si riconoscono dai dettagli, dai colori dei vestiti che entrambi indossano, dai capelli biondi di lei, dal fatto che lei indossi proprio un vestito verde, come se avesse saputo, sentito, in qualche modo, che proprio quella sera avrebbe incontrato l'altra parte di se stessa. E il riferimento ad un'ulteriore vita in cui entrambi sono gatti mi piace moltissimo, sai che adoro i gatti e adoro il messaggio che questa cosa fa passare: non solo sono destinati a ritrovarsi in ogni tempo, ma anche in qualsiasi forma, talmente legati che è impossibile che uno dei due assuma una forma incompatibile con quella dell'altro. E poi la parentesi si chiude e si torna a parlare di cip che è successo dopo la morte di Loki ad opera di Thanos, chiudendo il cerchio. E visto il legame che hai creato tra loro, io suppongo che Sigyn avesse percepito che qualcosa fosse accaduto al suo amore, ma forse si era rifiutata di crederci fino all'ultimo. Ma poi, la rivelazione di Thor e le immagini che le ha evocato davanti agli occhi l'hanno costretta ad abbandonare anche la più flebile speranza ed è per questo che si è lasciata andare e lo ha seguito nella morte, dimostrando, se era ancora necessario, che loro due non possono stare separati. E chissà in quali altre sembianze sono destinati a ricontrarsi. Davvero bella, sempre ottime scelte lessicali e mi è piaciuto anche il fatto di ambientare il tutto nel giorno del solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno, che nel loro caso è molto significativa perché, se un'anima gemella perde l'altra, in fondo, è un po' come vivere una notte perenne.
Di nuovo complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
24/12/20, ore 15:28

Ciaooo, eccomi qui per lo scambio libero.
Ohhhhhh, ma che bella è questa tua storia. Adoro Loki e mi piace leggere tutto ciò che lo riguarda.
L'inizio è un po' triste, ma poi la storia entra nel vivo e ti coinvolge fino all'ultima riga. bello il fatto che loro due siano destinati a ritrovarsi sempre e che Thor assista a questi loro incontri.
Povera Sigyn, non ha retto la dipartita del suo Loki e ha voluto raggiungerlo restando con lui per sempre.
Buona giornata, grazie per la bella lettura. Ciao, alla prox. Chiara.

Recensore Veterano
22/12/20, ore 14:18

Ho preso una piccola pausa dalla mini-long per dedicarmi a qualcosa di natalizio, visto il periodo e visto che già da un po' l'avevo addocchiata questa storia da quando l'hai proposta sotto le storie natalizie.
L'ho trovata bellissima, malinconica, dolce e amara, in questi giorni di festa è vero che ogni tanto si cade in questo stato d'animo, forse perché ogni natale ci ritroviamo a fare le somme dell'anno che sta finendo e a pensare ai nostri cari, anche a quelli che non ci sono più, esattamente come fa Thor all'inzio di questa OS. Il dio del tuono è un uomo che ha appena perso praticamente tutto ciò che aveva da perdere: prima il padre, poi il suo regno che tanto amava e ora ritrova nei meravigliosi paesaggi nordici, e soprattutto il fratello che gli è stato strappato nel modo peggiore possibile, sotto il suo occhio impotente.
Hai riportato a galla nella mia memoria una scena che mi aveva lasciata a bocca aperta, quando loki viene ucciso in quel modo assurdo, senza alcun preavviso, non potevo credere a ciò che avevo appena visto e forse ci voleva questo piccolo momento in cui thor ripensa a lui e a ciò che loki gli avrebbe detto se fosse stato lì con lui.
Ma l'anima fortunatamente vive per sempre e quando hai menzionato quegli occhi verdi e inquieti ho visto i suoi, anche la natura non cambia visto che in quanto scrittore ancora si diverte a creare "illusioni" e tessere trame. É stupendo il fatto che non solo l'anima è eterna anche il legame che unisce quelle gemelle è inmortale e le anime di loki e sigyn non possono che cercarsi e ritrovarsi all'infinito, com'è romantico *.* ed è bellissimo anche il punto in cui dici che sono ignari di cosa sono stati l'uno per l'altra, ogni volta è magica come la prima! Sono stati pure due gatti XD questo è stato tenero.
Il finale mi ha colta alla sprovvista, effettivamente per potersi reincarnare anche sigyn ha dovuto morire ed è proprio thor a trovarla, poveretto dev' essere stato anche questo un duro colpo, l'ho sempre trovato affezionato a lei e in un certo senso era tutto ciò che gli rimaneva del fratello o qualcuno con cui condividere il dolore per la sua scomparsa. Sigyn invece decide di porre fine alla sua vita, compiere l'atro più estremo è proprio da lei, quasi sapesse, quasi volesse dire "arrivo, vengo a cercarti", perché non è tipo da arrendersi così, rimane pur sempre la dea della fedeltà.
Visto che ci siamo ne approfitto per farti gli auguri: Buone Feste e a presto :*

Recensore Master
20/12/20, ore 21:34

Tesoro mio, tu non hai idea di quanto ami le tue storie.
È difficile dare un nome al sentimento che provo dentro il cuore ogni volta che le tue parole scorrono sotto i miei occhi e il fiato si spezza a metà. Ma tu lo sai, credo in fondo tu lo sappia, di essere meravigliosa e di portarmi via l'anima.
Adoro questo fatto di rincorrersi, delle loro anime che continuano a cercarsi: hanno bisogno di trovarsi, per la miseria, hanno bisogno di tenersi strette per sopravvivere, per quanto siano già morte. Lo vedi, che è straziante?
Sono qui che mi tengo il cuore in mano e non so dove appoggiarlo, quindi immagino che lo donerò a te, che ne dici?

Il modo in cui scrivi riesce sempre a portarmi via ed eccomi lì, in quel salotto, ad osservare tutti gli altri ospiti e a vederne uno che ha gli occhi verdi ed è più intelligente di tutti e che, perbacco, è persino uno scrittore. Mi vuoi far morire? Mi hai fatto tornare con la mente ad un certo film, con un certo attore, che interpreta un certo scrittore che potresti o non potresti aver citato all'inizio: tra l'altro, le frasi che metti in incipit mi spezzano sempre [uno dei tanti motivi per cui io sul tuo profilo ci lascio il cuore].
E poi la vede: una donna così bella, con un passato da ballerina e uno chignon che cade basse sul suo capo. Ed è meravigliosa e nella sua bellezza lo attira, come lui attira lei. Si vedono e, richiamando quell'idea di anime che si cercano e hanno la necessità di trovarsi, si vanno a prendere. Sigyn è andato da lui, non poteva sopportare l'idea di rimanere da sola dopo averlo perso. Preferiva andare a trovarlo, in altre forme, ma trovarlo: vivere mille finali diversi, è un'immagine che in un certo senso mi riempie il cuore e traduce alla perfezione la tua idea di un Natale che è sia tristezza e gioia. Insomma, è una storia meravigliosa e io non posso fare altro che amarla, come amo tutto quello che scrivi, d'altronde.
Sia ❤

Recensore Junior
13/12/20, ore 12:55

Ciao!
Sono Cristina, la ragazza dello scambio!
Alora, partiamo dal presupposto che non conosco il fandom, ma comunque devo ammettere che mi è piaciuta!
All'interno della FF hai inteso molto bene il legame che avevano i due fratelli prima che Loki se ne andasse e di com'è stata un trauma per lui la scomparsa, allo stesso tempo hai reso bene l'idea di cosa sia successo tra Thor e la donna ed i sentimenti reciproci. Nella parte finale si vede come lei sia disperata (tant'è che si uccide) quando viene a sapere della morte del fratello, e devo ammettere che in questo momento i sentimenti sono espressi molto, ma molto bene.
à la prochaine,
Cri

Recensore Master
12/12/20, ore 18:31

Oggi avevo un po' di tempo da passare a farmi i beati cavoli miei (leggi: mi sono presa del tempo per), e ho deciso di passare a ficcare il mio nasino curioso nella tua produzione. Diciamo che te lo dovevo: saranno almeno un paio di anni che mi dico "Adesso passo da Shyliss, adesso passo" e invece... Che vuoi farci? Diciamo che ho rotto il ghiaccio adesso, e l'antico adagio "meglio tardi che mai" calza a pennello a questa situazione. Un po' come l'abito di Sygin, ma ci arriveremo.

Mi piace la tua prosa, elegante ma semplice, come lo sono i classici. Dici quello che c'è da dire, senza troppi fronzoli, solo l'essenziale. E va benissimo così, ché avere la bilancia in perfetto equilibrio è cosa rara - rarissima - e di difficile esecuzione.

Ho apprezzato che sia stato Thor il punto di vista che permette al lettore di impicciarsi della vicenda; in questo modo abbiamo sì un punto di vista terzo, ma mediato da qualcuno che conosceva questi due. Nel bene come nel male - ed è una grandissima ironia che il dio della Menzogna (e di un'altra mezza chilata di cose) sia lo sposo della dea della Fedeltà, ma i norreni ci avevano visto lungo, e avevano capito che la vita è ironica. Ed è proprio questo a renderla leggera, nonostante le disggrazie, i lutti e i dolori. Un estremmo sacrificio - ineluttabile, certo, ché il Fato è Fato a qualunque latitudine si viva - e la decisione coraggiosa di fare quel che va fatto. Perché gli amori - quelli veri, quelli con la A maiuscola - sono sempre tragici e sfortunati. Finiscono con la morte, c'è poco da fare, perché la morte non è una fine, ma un punto d'approdo. L'Amore - quello vero, quello con la A maiuscola - sopravvive anche alla Morte. Nonostante lei. E poco importa che si incontreranno come Francis&Zelda o come due gatti randagi che osservano la luna tra i coppi blu dei tetti di Parigi. L'importante è ritrovarsi, ché l'Amore - quello vero, quello con la A maiuscola - è una promessa.
E no, non c'è angst in questa storia. L'angst è rigirare il coltello in una piaga per vedere l'effetto che fa, tanto la piaga non è la nostra, no?
Qui c'è speranza, una verdissima speranza che serpeggia - è proprio il caso di dirlo - in ogni singola riga di questa storia, pause incluse. E quale promessa non si basa sulla speranza, almeno un pochettino, poco poco, quel tanto che basta per crederci. Un'oncia, e alle volte anche meno.

Considero questa storia un po' come un regalino di Natale che potrei trovare in un particolarissimo Calendario dell'Avvento (per me che sono allergica al cacao, sarebbe una vera manna!). Inutile dire che è scivolata dritta dritta tra le preferite come una carezza sulla seta.

Recensore Master
15/11/20, ore 16:32

Oooooh accidenti, questa storia mi ricorda un sacco altre tue storie: L'oro del Reno e Ombre strette nel raso verde, in cui Loki e Sigyn sono mortali. Soprattutto Ombre, perché anche qui lei indossa un abito verde e perché viene detto espressamente (mentre in L'oro del Reno è solo una mia speranza) che Loki e Sigyn mortali sono solo l'ennesimo ripetersi della loro storia, l'ennesima vita, nel loro continuo morire e rinascere e trovarsi come per caso e tornare a stare insieme perché questo è il loro destino.
Mi ha fatto sorridere l'idea che possano anche essere creature diverse, come quando Thor li ha visti essere due gatti, e mi chiedo in che modo i loro caratteri si adattino alla forma diversa e alla diversa capacità cerebrale.
Dev'essere triste, per Thor, rivedere di quando in quando suo fratello e sapere che Loki non sa, non ricorda di essere stato un dio, non ricorda lui. Già prima il loro rapporto era altalenante, adesso è del tutto assente e Thor è diventato decisamente una figura di contorno: l'unica persona con cui Loki può sperare di ritrovarsi è Sigyn. E d'altra parte, in questo modo, Thor almeno ha mantenuto i ricordi, loro no.

La malinconia è decisamente il sentimento che permea tutta la oneshot. Non si può parlare di vera tristezza quando vediamo Loki di nuovo vivo, e di nuovo così tanto se stesso. Non abbiamo il diritto di essere tristi perché lui è come l'erba mala, non lo estirpi mai, non del tutto. Però malinconici sì, il cambiamento fa questo effetto. Poi proprio a Natale, una festa che andrebbe passata in famiglia, rende tutto ancora più dolceamaro.

Bellissima storia come al solito.
(Recensione modificata il 15/11/2020 - 04:33 pm)

Recensore Master
01/09/20, ore 11:04

Ciao mia cara!
Mi scuso per il ritardo, avevo adocchiato questa meraviglia già da un po' ed era proprio arrivato il momento di passare, anche perché adoro immergermi nella tua scrittura, per me è come una fresca piscina di poesia che attraversa i tessuti e impregna il cuore e pure l'anima, sei davvero fantastica in tutto ciò che partorisci. Primo, io adoro vedere quanto amore ci possa essere e si possa covare verso gli stessi personaggi, credo che il modo che hai tu di esprimerlo verso quelli che ormai sono parte di te sia il mio preferito, io vedo tutta la dedizione e l'amore, e questo era un quadro diciamo generale del racconto, che è più o meno quello che mi salta addosso ogni volta che leggo qualcosa di tuo, mi lasci sempre senza fiato.
Mi è piaciuto molto il primo paragrafo, la semplicità con cui narri di Asgard, sai che amo le descrizioni. E' di forte impatto perché ci proietti immediatamente in questo luogo di pura eleganza accompagnandoci in un modo dolcissimo ovvero quello fiabesco, si respira aria di orgoglio, che quasi gonfia anche il petto del lettore. Posso immaginare ogni roccia che compone il palazzo, posso vedere i colori e gli ornamenti d'oro che sono saltati nella mia immaginazione, e poi d'improvviso ci ritroviamo avvolti nei ricordi, la stanza sfuma e siamo nella mente d Thor, sono stata investita da quest'ondata di nostalgia amara, e mi sono innamorata del concetto di 'esistere senza essere' legato all'anima o al'essenza se vogliamo dare un nome, di Loki. Mi sono davvero emozionata. Hai espresso un frangente molto difficile da concepire, in primo luogo il sacrificio è stato fortissimo, ed è già brutto pensare che qualcuno non sia più tra noi specie se qualcuno a noi vicino, tra l'altro qui si parla di qualcuno che corporalmente ha abbandonato la terra su cui era, ma materialmente in forma astratta o in altre forme tangibili c'è, è una sorta di rovello mentale, di prigione quasi, dipende poi dal modo in cui si elabora la cosa, fatto sta che l'hai riportata benissimo.
La descrizione del Natale nel primo periodo del secondo paragrafo è toccante oltremodo, ciò che mi ha fatto venire i brividi -in senso buono- è il momento in cui ci dici che certa gente, purtroppo, non ha modo di festeggiarlo e si limita ad ignorare la festività, ma lasci intendere che in cuor loro non vivono bene quei momenti. Mi piace l'allegoria che hai dato allo scrittore, e mi piace che tutto ciò sia dal punto di vista di Thor. Andiamo per ordine:
Adoro il fatto che racconti di una realtà che a volte è pungente, fa male, quella del successo che è arrivato si con l'impegno, si con il tempo, ma in maniera inaspettata. E' bellissimo, però il successo lo possono raggiungere tutti, il problema è mantenerlo, ed ora il bell'uomo dagli occhi verdi è sul filo del rasoio, ma la sua attenzione è catturata da una figura esterna, una figura che è con lui da tutta la vita e da tutte le esistenze, qualcuno che non lo lascerà mai, che è l'altra parte della sua essenza senza quale non potrebbe di fatto esistere, legati insieme e quasi dipendenti pur essendo troppe volte lontani. La descrizione di Sigyn è sempre bellissima, nel suo vestito quasi sempre verde e la sua mania di rigirarsi l'anello, ed io vedo le pupille di Loki che si dilatano a dismisura ogni volta. La sua perdita è ancora più orribile di quella del principe se devo dirlo, io veramente non so più come complimentarmi, l'ultimo pezzo è qualcosa di.. sensazionale. Brava, davvero, i miei complimenti, spero di poterti leggere ancora.
A presto!

Recensore Veterano
13/08/20, ore 17:04

Carissima Shilyss,
Mi intrufolo in questo tuo angolino invernale – dire “natalizio” sarebbe riduttivo, anche se lo è, natalizio, ma l’è tra mille altre cose. Mi piace andare in cerca d’inverno nel cuore dell’estate, quasi bramassi una forma di refrigerio fittizio, squisitamente narrativo, dalla calura insopportabile di questi giorni d’agosto, che mal tollero – la calura ed agosto. Sarà che le vacanze – invernali o estive che siano – mi trasmettono la stessa insofferenza di reazione all’aspettativa sociale della felicità e della contentezza d’obbligo. O sarà che non sono oggettivamente in grado di godermi una pausa. Vabbè, proviamo a non divagare.
Sono arrivata a questa tua un po’  sulla scorta del caso (le letture, le  scoperte casuali, hanno il loro speciale lirismo, la poesia delle circostanze fortunate) e del desiderio di  divorare qualcosa di autoconclusivo, una ghiotta merenda, in attesa di del banchetto di Ombre – sì, sono una di quelle persone che provano a non imbarcarsi in due romanzi alla volta, almeno nelle intenzioni; che poi quelle intenzioni tendano a naufragare  spesso e volentieri, be’, è un’altra storia. La verità è che sono una vorace lettrice di racconti, perché i racconti mi piacciono a prescindere: in un racconto riuscito, ci deve essere una perfetta coincidenza tra stile, trama, struttura, concetto, e, qualche volta, sentimento – quell’emozione, quel sentore che una lettura intensa lascia addosso. Il racconto non perdona. Non che tu abbia bisogno di farti perdonare. Mi sento ormai quasi ridicola a dirti che questo, di racconto, è riuscitissimo, perché sul fatto che tu sappia quello che fai, non ci piove; così come non piove sul fatto che tu lo faccia benissimo. È una considerazione che si applica a tutto quello di tuo che ho letto, e vale in tutto e per tutto; quindi direi che d’ora in avanti possiamo tenerla per assodata, eh?
Ti scrivo, questa volta, un’impressione quasi a caldo – con una buona parte del caldo dettata dal meteo impietoso. Come tutte le impressioni a caldo che si rispettino, non posso non partire dai sentimenti, dalle emozioni che restano addosso di cui sopra. Perché questa tua mi mette addosso una malinconia che – al contrario di quella nostalgia che si vela ancor  più di tristezza delle notti di festa, che catturi così perfettamente in poche parole – dismette parte della sua tristezza, per una sorta di ineluttabile serenità, di fiduciosa rassegnazione nell’ordine delle cose, nel moto cosmico. Certo, è l’immortalità dell’anima, potresti dirmi tu, idea rasserenante per eccellenza; ed avresti ragione. Ma è anche e soprattutto come l’hai raccontata, col nitore di una legge fisica, di un magnetismo spirituale; velato di una luce affettuosa e malinconica attraverso lo sguardo di Thor. Perché lo sguardo di Thor offre il punto di vista di una nostalgia immutabile, di qualcosa di assolutamente fuori del tempo, sul ciclo delle vite, sul rincorrersi di queste due anime legate – per destino, per scelta, per entrambi, ché in fondo non ha senso tracciare una differenza  netta – che scandiscono il succedersi del tempo. E quello che mi lascia, in fondo, è una grande tenerezza, una dolcezza pacata che sa di consolazione. E forse, gli occhi spalancati e  persi di Sigyn riversa nella morte, già vedevano la danza del destino, degli incontri possibili, dell’eterno ritrovarsi.
Ogni parola trasuda un’ineluttabile bellezza, di quell’ineluttabilità  che rassicura.
Ancora una volta, sono assolutamente incantata!  <3
Sherry

 

Recensore Veterano
27/05/20, ore 14:43

Sigh!
Sapendo l'epilogo di Endgame una lacrimuccia ti scende...
Questa è quella che potrei definire una bella storia! Per quanto breve! Mi piace!
Un figlio ripensa spesso al padre e al fratello se gli capita di perderli! (beh, nel primo caso è la normalità) E lo zio del tuono non è certo da meno! Non importa quanti fulmini (o formaggio fuso) gli scorrano nelle vene...sempre un uomo che ha perso i suoi affetti rimane!
Mi piace! Quasi commuovente!

Recensore Master
25/05/20, ore 09:23

Tesoro <3

com'è ormai tradizione del lunedì, eccomi dalle tue parti, per cominciare bene la settimana: in attesa di scoprire come procedono le vicende dei tuoi beniamini in Ombre strette nel raso verde, ho scelto qualcosa di leggermente più "canon" (nel senso che non si tratta di un AU)
La storia si apre con i pensieri di Thor, ormai stazionato a Nuova Asgard, una sequenza che ho trovato veramente struggente </3. E' decisamente inevitabile ripensare alla patria perduta e oh, quanto è purtroppo attuale, questo tema, per tante persone oggi giorno? Di quella patria Thor era il Re, e per quanto le parole di Loki siano vere e che casa è dove è la sua gente, sapere che la terra dove si è cresciuti è andata distrutta è comunque un colpo tremendo.
Ma il pensiero più straziante di tutto è che la persona che più fra tutte avrebbe ricordato a Thor casa propria, ora non c'è più, e nemmeno ha potuto avere una tomba.
"la sua essenza divina non si era annullata né era svanita. Si era trasformata in altro, mutando aspetto e vivendo vite ora luminose ora esecrabili. Sì, Loki non c’era più, eppure esisteva ancora." --> questa frase è struggente e piena di speranza al tempo stesso, aggrapparsi a questo pensiero è forse l'unico modo per dare un senso a quel "il sole tornerà a splendere su di noi."

La parte centrale è stata il colpo al cuore vero e proprio, la maledizione di questi sfortunati amanti destinati a ritrovarsi e perdersi per innumerevoli volte, in un girotondo infinito. Ricordo un'altra tua splendida storia in cui era avvenuto questo, Loki in quell'universo era un cantante. L'accostamento a Fitzgerald mi è piaciuto moltissimo e mi ha fatto venire una gran nostalgia dell'america di quegli anni.
Thor continua a essere testimone silenzioso e discreto, e in fondo anche la sua è una maledizione: assistere alla sorte di suo fratello senza poter fare nulla.

La fine... te le devo dire? Mi ha uccisa. Ma non riesco a dispiacermi per la morte di Sigyn, perchè al suo posto anche io mi sarei lasciata morire allo stesso modo.
Molto bello e struggente, inoltre, il parallelismo fra il Natale terreno nella parte centrale, e il ricordo del Natale di Asgard, e di quell'ultima notte fra questi sfortunati amanti çç.

Mille complimenti, carissima, leggerti è sempre una delizia <3
Un bacio grande e a presto :-*

tua,
Bennina

 
 

Recensore Veterano
30/04/20, ore 09:55

"Lupoide, che ci fai in questa OS che porta scritto Natale da tutte le parti? È quasi maggio."
Oh, coscienza, fatti gli affari tuoi. Avevo il serbatoio dell'Angst vuoto e dovevo fermarmi a fare il pieno.
"Va bene, va bene" alza la braccia al cielo "fai come vuoi".
Sì, taci e vammi a tagliare un pezzo di torrone.

Ciao cara, bentrovata. È un onore e un privilegio essere tornato al Vostro cospetto. Ho deciso di passare da qui perché, ahimè, sono rimasto indietro. Ti ho lasciato l'ultima volta che stavi costruendo un universo di storie tutto tuo, oggi ti trovo a lavoro completato e non solo. Pare che tu c'abbia preso gusto a costruire universi, al contrario di qualcuno con il mento strano e viola, eh? *sgomita facendo l'occhiolino*
E quindi son passato da qui, dove più facilmente avrei potuto valutare la storia con le nozioni che ho a disposizione. Ancora ricordo l'incredulità che dovetti affrontare al cinema quando sentii il CRACK del collo del poro Loki. Che finaccia. Cattivi fratelli Russo, non si fa così. Poi però si sono salvati in calcio d'angolo con la storia dello spazio-tempo e mamma Marvel si è fatta perdonare con una serie tv tutta per lui. Se mi impegno riesco quasi a immaginarti mentre la annunciano. Ma torniamo a noi, o almeno alla tua storia.
Un racconto breve, scritto con uno stile che tu stessa ammetti essere un esperimento e completamente privo di dialoghi. Ti sei lanciata in una bella sfida, insomma. Nonostante una buona dose di malinconia e angst, questa OS fila dritta, scorrendo sotto gli occhi come birra ad Asgard.
Questo è merito, come al solito, del tuo stile ricercato, pulito e impeccabile. Anche se il plauso maggiore te lo concedo per la struttura. Tre C'era una volta che raccolgono altrettanti PoV al loro interno, andando a creare un filo conduttore che li unisce indissolubilmente. Un Thor tormentato che guarda Asgard con le parole del fratello risonanti nelle sue orecchie, un Loki sbiadito che cade ancora sotto i colpi dell'amore e della passione, una Sigyn che si veste da moderna Giulietta quando scopre che il suo amato non avrebbe fatto ritorno.
Il potere del maina'gioia è potente in te, giovane padawan.
E qui assume i toni malinconici degni della morte di un Dio.

Bravissima, come tuo solito. Applausi.

Ci leggiamo presto.

Recensore Veterano
10/04/20, ore 16:38

La prima cosa a colpirmi quando ho iniziato a leggere questa storia è stata l'attenzione ai particolari. Le tue descrizioni non sono né troppo striminzite, né troppo pensanti, ma al contrario sembrano dosate alla perfezione e sono capaci, cosa che personalmente reputo molto importante, di dipingerti tutto in modo perfettamente chiaro davanti agli occhi. Ho molto apprezzato anche la scelta di raccontare il tutto attraverso gli occhi di Thor, uno dei pochissimi personaggi a vedere Loki in una luce diversa che non sia solo quella del nemico, quella negativa. Il personaggio di Sygn non lo conosco, ma per quel poco che se ne è potuto leggere qui mi ha incuriosito e mi è anche piaciuto. L'idea che sta alla base della shot l'ho adorata: questo continuo incontrarsi di Loki e Sygn, destinati a stare insieme per l'eternità, ma allo stesso tempo sono in qualche modo maledetti a non riconoscersi, a non ricordare le vite passate e a dover ricominciare sempre da capo. 
Da un punto di vista tecnico, lo stile che utilizzi è fluido e anche con l'utilizzo a volte di parole abbastanza ricercate, si legge facilmente, con piacere e senza problemi. Hai dimostrato infatti un'ottima padronanza della lingua e non mi sembra di aver notato errori. Per concludere, mi ha davvero fatto piacere leggere questa shot, hai fatto un ottimo lavoro, complimenti! Alla prossima, Baci.  

Recensore Master
08/04/20, ore 22:17

Ma buona sera! Dopo così tanto tempo rieccomi qui!
Volevo contiuare con la tua long ma ho visto questa os che urlava Soulmate nelle note introduttive quindi, la mia voglia di continuare a leggere la long, è stata spostata di cattiveria qui perché io AMO le soulmate, le omegaverse e quel genere un po' particolare e carino che ti porta a dire che era tutto predestinato.
Prtiamo con il dirti che sei una brutta persona, sì perché sono da poco riuscita a superare il trauma della morte di Lokie tu cosa fai? Nelle prime righe me lo schiaffi in faccia ricordandomela in tutta la sua crudele immagine, grazie, torno nel mio antro oscuro a piangere la sua morta ora.
Comunque mi è piaciuto questo Thor malinconico, diciamo così umano.
Mi piace come haiimpostato il centro della storia, l'hai ricreato da un punto di vista esterno, un Thor che, negli anni e nei secoli per lui eterni, si ritrova a seguire colui che è stato suo fratello, il suo cruccio più grande e il suo migliore amico, nonostante le pugnalate e gli scherzi.
Quasi che Thor si voelsse assicurare che i due si incontrino, che Sigyn porti "conforto" a Loki, ed è una scena bellissima quanto estremamente triste nella mia testa perché il Dio del tuono che si massacra l'anima inseguendo un'ombra del passato è di una forza innaturale a mio avviso eppure ha una forza evocativa che fa paura, spettacolare!
Lo stesso Thor che si scopre nel finale di questa os che trova il corpo senza vita della povera Sigyn, una donna distrutta dalla morte del marito, una donna che sa che l'unico modo di intrecciare il proprio destino con il proprio amato è quello di morire così che, o nel Valhalla o in un tempo differente, le loro anime si possano scontrare nuovamente come in una danza dai tratti macabri e sinuosi, la perfezione <3
Anche a distanza di mesi posso dire che ho adorato questo tuo scritto, si legge piacevolmente, si lascia leggere scorrendo parola dopo parola con delizia e non ci sono errori o refusi, insomma, un piacere per gli occhi!
La trama l'ho trovata magnifica, una suolmate delicata e spettacolare, insomma hai "usato" Thor come se fosse un poì il guardiano delle anime dei nostri due amanti e ho trovato la scelta azzeccata e malinconica quindi complimenti!
Brava brava brava, che altro posso dirti se non che vedo l'ora di leggere ancora di loro?
Ciao donna <3 

Recensore Master
01/04/20, ore 16:06

Ciao!
Passo in ritardo da questa shot meravigliosa. Che spettacolo, davvero.
Inanzitutto amo le anafore del C'era una volta che hai utilizzato per aprire ogni paragrafo. Dà l'atmosfera della fiaba, ma della fiaba triste e forse senza lietofine, come scopriamo alla fine. Le immagini che hai evocato sono molto suggestivo: il ricordo di Loki da parte di Thor e mi piace la differenza che hai messo in evidenza, molto filosofica, al nostro universo, laddove essere è diverso da esistere. Il fatto di adottare la prospettiva di un terzo personaggio rispetto alla coppia è una scelta assolutamente interessante: ci permette una prospettiva assolutamente inedita su di loro.
Nel secondo paragrafo, in cui evochi invece il loro incontro mi ha colpito ancora di più, così come l'immagine con cui hai scelto di descrivere il Natale "una di quelle sere d'ipocrisia e d'amore". Ci vuole tatto e delicatezza, oltre che una certa abilità nell'osservare le contraddizioni umane, per scrivere un ossimoro così bello, forte e significativo. In fondo sì, il Natale è proprio questo.
Per l'ultimo paragrafo, quello in cui ci narri sempre attraverso gli occhi di Thor la conclusione di questa storia d'amore, che finisce tragicamente con la morte di entrambi, mi è subito venuta in mente "Fila la lana" di De André, ancora prima che descrivessi come fino alla sua morte Sygin abbia atteso invano il ritorno di Loki fino alla morte e come questa assenza l'abbia profondamente consumata, un po' alla volta - fila la lana, fila i tuoi giorni, illuditi ancora che lui ritorni. L'ho riletta, ascoltandola e direi che è perfettamente calzante: dolceamaro per dolceamaro.
I tuoi toni sono sempre delicati e nostalgici : rimangono dentro, è uno stile elegante, frutto sicuramente di un'accurata e visibile ricerca. Complimenti.
Alla prossima,
Desy

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