Recensioni per
Nativity
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/12/19, ore 16:22
Cap. 1:

Eccomi, Menade!

Prima di tutto, ti ringrazio per aver citato la mia storia. Sono molto felice di averti involontariamente ispirata per scrivere questa OS che è un perfetto mix di ironia, comicità e genialità.
Gabriel è uno di quei personaggi odiosi ma che non puoi non amare, un po' come succede per Shadwell. Ma di sicuro non è facile renderlo sulla carta attenendosi a ciò che di lui abbiamo visto nella serie, anche perché stavolta il libro non può venirci in aiuto dato che questo personaggio non compare attivamente nell'opera di Pratchett e Gaiman. È sempre complicato manovrare il PoV di figure per le quali si provano sentimenti così controversi, ma tu avevi già dato prova di grande maestria in questa operazione sia nella tua “Annunciazione” che nella shot dedicata a Shadwell e Tracy: in entrambe le situazioni citate, hai saputo gestire benissimo la caratterizzazione sia dell'arcangelo che del sergente, come se me li fossi trovata davanti.
E qui non sei stata da meno, anzi ti sei superata perché tredici pagine di PoV “gabrielico” e in più riguardanti uno degli episodi centrali e più iconici della tradizione cristiana come la Natività, sarebbero state un progetto ambiziosissimo per chiunque, ma pochissimi sarebbero riusciti a ottenere un risultato come il tuo.
Premettendo che, da parte mia, non c'è assolutamente niente da perdonare ma molto da ringraziare, passo al commento della storia in sé, passo dopo passo. ;)
Mi è piaciuto come il primo paragrafo sia direttamente connesso alla tua precedente storia avente come protagonista Gabriel. Hai creato un senso di continuità che ci cala subito in un contesto di azione di cui però conosciamo l'antefatto, e che dunque ci risulta immediatamente comprensibile e facile da inquadrare.
Hai usato benissimo il lessico manageriale: la parola “meeting” si adatta a questo contesto molto meglio di qualunque altra. Paradiso e Inferno ci vengono presentati un po' come due enormi compagnie aziendali concorrenti, quindi la tua aderenza a questo mondo non fa che accentuare ancora di più l'impressione di corrispondenza con l'opera madre.
Già da queste prime frasi hai reso un Gabriel assolutamente credibile sia nei pensieri che negli atteggiamenti, ricollegandoti alle perplessità che l'arcangelo, dall'alto delle sue aspettative, nutre in merito all'estrazione sociale di Maria e alla povertà che si è ritrovato a contemplare proprio laddove sarebbe dovuto nascere il figlio di Dio. Ma, per quanto abbia le sue opinioni, non si porrebbe mai in aperto contrasto con l'Onnipotente e si limita ad eseguire al meglio gli ordini che gli sono stati impartiti, fiero di aver portato a termine la missione affidatagli.
Ho amato tutta la parte della riunione, te lo giuro! “La madre surrogata” poi mi ha uccisa! Hai reso tutto con grande leggerezza e irriverenza ma senza mai pendere dal lato dell'esagerazione o della mancanza di rispetto. Sono sbalordita da come tu abbia saputo accostarti al libro e appropriarti con sorprendente naturalezza dello stile a cui hanno fatto ricorso Gaiman e Pratchett, pur declinandolo secondo le tue personali modalità di scrittura.
Mi è piaciuto moltissimo come hai reso anche gli altri partecipanti al meeting: autocompiaciuti quanto Gabriel, e forse contagiati dalla sua gloria riflessa su di loro. Se un angelo compie un'azione che dona lustro alla fazione, ne beneficiano tutti gli appartenenti.
Le maniere pompose e un po' artefatte con le quali l'arcangelo mette al corrente i colleghi degli ultimi sviluppi riguardanti il “progetto Gesù” sono da te descritte in modo da essere perfettamente allineate alla serie ma prive di quella nota di “grottesco” che forse avrebbe potuto trapelare. Provo a spiegarmi meglio: è chiaro che si sta parlando di una scena nella quale ogni gesto e parola sono volti a mantenere un'apparenza, a rafforzare un'impressione, a consolidare dei ruoli e a tenere in piedi una sorta di recita; ma hai dimostrato un grande talento nell'evitare che agli occhi del lettore tutto ciò risultasse artificioso. Noi vediamo oltre questa componente teatrale e la possiamo individuare perché abbiamo il quadro d'insieme fornitoci dalla visione della serie, ma i personaggi agenti nella tua storia sono inseriti magistralmente in questo “spettacolo” e, malgrado la consapevolezza di cui ti ho appena parlato, ne deriva un'idea complessiva di autenticità che porta il lettore a quello stesso tavolo con loro, a pendere letteralmente dalle labbra del tuo Gabriel.
Mi è dispiaciuto tanto vedere il nostro povero Aziraphale trattato in quel modo dall'arcangelo, con la solita sufficienza mista a fastidio che gli riserva sempre. Comunque hai fatto intervenire Aziraphale attraverso un ottimo espediente per sottolinearne l'IC nonostante qui egli non ricopra il ruolo di protagonista: ovviamente mi riferisco all'uso della parola “ineffabile”. Sappiamo quanto gli sia cara e che l'angelo non si lascia mai sfuggire l'occasione di utilizzarla, a volte anche a sproposito, come in questo caso. La distinzione tra il Grande Piano e il Piano Ineffabile non è chiara, tanto meno a questo punto della storia e per i personaggi che sono stati convocati al meeting, sicuri e centrati nelle loro convinzioni assolute riguardo la volontà imperscrutabile di Dio.
Aziraphale, poverino, ha le sue ragioni per pensarla diversamente dai suoi colleghi (anche grazie probabilmente alle sue istruttive chiacchierate con Crawly), ma in Paradiso non sono ammessi pareri divergenti e così l'angelo si prende su la sua bella dose di occhiatacce e biasimo.
Ma qui il focus è su Gabriel e così la pena per il Principato è stata subito scacciata dall'indignazione e dall'irritazione del protagonista. Anche qui hai addotto un'ottima motivazione per giustificare il fastidio dell'intervento di Aziraphale: che ne sa, lui, di ciò che succede in Cielo e dei piani di Dio? Si è trasferito sulla Terra a fare chissà cosa e pretende pure di questionare su certi dettagli? E che cavolo!
La tua bravura immensa sta proprio in questo: mi hai portata a far pendere l'ago della mia bilancia emotiva in favore di Gabriel tramite l'espressione dei suoi pensieri.
Mi è piaciuta la menzione a Crawly. Tutti ricordano la sua abilità nel manipolare la materia gassosa che poi genera le stelle e perfino Gabriel si trova costretto ad ammettere che la sua abilità in quel campo avrebbe fatto loro comodo per soddisfare le richieste che Dio ha avanzato per quanto riguarda l'allestimento scenografico della notte fatidica.
Ma anche qui Aziraphale compie un passo falso, e ancora più grave di quello commesso in precedenza perché rischia di compromettere il segreto del suo legame con il demone.
La rivelazione (anzi, diciamo pure la supposizione prevenuta) di Michael non può non sortire una reazione visibile e manifesta in Aziraphale. Non siamo ancora al punto in cui l'angelo sa che Crawly non si farebbe mai coinvolgere in eventi umani così gravi e drammatici, e dunque è ovviamente portato a dare credito a ciò che gli viene riferito dai suoi simili, senza porsi il problema della veridicità. Ma questo non gli impedisce di rimanerci male e di lasciarsi incautamente sfuggire dalle labbra quelle frasi stupite. Gabriel è sempre più indisposto dall'inutilità degli interventi di Aziraphale ma ora all'irritazione si aggiunge anche una punta di sospetto: perché mai un angelo dovrebbe interessarsi delle beghe umane e, oltretutto, stupirsi che uno dell'Opposizione abbia avuto una parte in esse?
Proprio ieri ho rivisto il 1x03 e quindi anche la scena nella quale Aziraphale conferisce con Gabriel e gli altri e cerca di informarli sull'Anticristo senza far capire di essere legato a Crowley, e in questo passaggio della shot sei stata bravissima ad attribuire all'angelo la stessa “tattica difensiva” (deboluccia, per la verità) che egli utilizza appunto in quella scena. Me lo immagino con una nitidezza pazzesca, sia in termini visivi che sonori. Davvero, riesco a sentire la sua voce resa stridula dalla paura mentre tenta di rimediare all'errore.
Ma fortunatamente per lui, Gabriel e gli altri sono troppo concentrati sulla progettazione della Natività per prestare attenzione alle strane parole di Aziraphale e la riunione si conclude senza ulteriori guai per il Principato.
Che in Paradiso non siano grandi conoscitori delle faccende umane è un dato di fatto e l'inaspettata notizia del fatto che Giuseppe (il padre putativo xD) potrebbe accusare Maria di adulterio e ripudiarla è un fulmine a ciel sereno; un'eventualità alla quale Gabriel non avrebbe mai pensato ma che deve essere assolutamente scongiurata. A tutto questo, bisogna aggiungere lo scontento e l'umiliazione derivanti dal fatto di essere stato messo al corrente da Aziraphale invece che dall'Onnipotente. Da quando il Principato sta un passo avanti a lui?!
Ma ormai il problema è stato portato alla luce e spetta a Gabriel il compito di occuparsene e di confrontarsi direttamente con Giuseppe.
Mi è piaciuto il passaggio in cui lo fai interagire con il falegname perché crei un nuovo rimando ad “Annunciazione”. Ah, a proposito di questo, hai fatto benissimo a impiegare anche per il titolo di questa OS la semplice parola che denota l'episodio biblico che hai scelto di rivisitare, anche se hai scelto di usare l'inglese. Così si stabilisce un legame tra le due shot che già è presente nella tematica ma che viene rinforzato ancora di più proprio dalla scelta di questo tipo di titolazione.
Hai reso l'interazione con Giuseppe in maniera molto ironica con Gabriel che, come già avevamo visto fare con Maria, non è proprio un campione di relazioni pubbliche (almeno quando queste vedono coinvolti degli umani), e non è ben sicuro della modalità più corretta per approcciarsi al suo interlocutore (anzi, ascoltatore più che altro). Il sistema della “lettura della mente” è stata una trovata che di certo ha aiutato molto a sviluppare questa scena, che altrimenti avrebbe costituito una bella gatta da pelare in termini sia di dialogo che di gestualità, mimica... tutto, insomma.
Ma una rovistata tra i pensieri di Giuseppe basta e avanza per tranquillizzarlo. Il resto della sequenza è spassosissimo. Ora che Gabriel è più rilassato, può riferire all'uomo la verità sul nascituro divino e qui ho ritrovato lo stesso arcangelo di “Annunciazione”. L'hai fatto agire e parlare imprimendogli la sua caratteristica vena boriosa e paternalistica, come se stesse avendo a che fare con un perfetto imbecille e forse, ai suoi occhi viola, è proprio così.
L'uscita di scena con Giuseppe ormai privo di sensi e quel “Auguri.” è qualcosa di stupendo! :'D
Ho amato l'incontro con Beelzebub! Ed è stato un sollievo leggere questo preciso passaggio: il perché lo scoprirai in futuro ma, come ti ho detto, mi hai confermato alcune cose riguardanti la caratterizzazione dei personaggi. ;) Comunque ci sono stati un paio di casi di telepatia (ma che strano!).
Mi è piaciuto tantissimo sia il modo in cui hai delineato Beelzebub, sia l'interazione tra lui e Gabriel. Naturalmente, la Natività è troppo importante perché venga sabotata da qualche demone al servizio della fazione opposta e l'arcangelo e il principe infernale si ritrovano a stipulare un patto di non belligeranza pur di accertarsi che tutto vada secondo il Grande Piano.
Far mettere Beelzebub in guardia rispetto a Crawly è stata veramente un'ottima mossa da parte tua. Ci fa capire che, sebbene la mente dell'arcangelo sia occupata da ben altre incombenze, egli non ha dimenticato la reazione oltremodo bizzarra di Aziraphale nel sentir nominare il demone. Giacché si trova alla presenza di Beelzebub, tanto vale fare qualche approfondimento, così tanto per essere sicuro che non si stia verificando nulla di losco tra le fila dei suoi. D'altro canto, non può neanche permettersi di sollevare sospetti sulla propria fazione di fronte al Lord dell'Opposizione e fare il vago riguardo alla possibilità che Crawly possa causare qualche problema è l'unica via percorribile per Gabriel.
La serie di riunioni indette per trovare l'espediente più incisivo che indichi all'umanità l'avvento di qualcosa di “grosso” riprende ancora una volta quel modo di procedere tipico delle aziende che già ti ho menzionato all'inizio. Alla fine l'idea di Michael risulta vincente e Gabriel può archiviare un'altra questione e spuntare dalla lista delle cose da fare in vista del grande evento anche quella voce.
Ho avuto un attimo di terrore quando Gabriel ha preso in disparte Aziraphale. Per un momento, ho avuto gli stessi raggelanti sospetti dell'angelo, che ha una coda di paglia lunga tre chilometri dunque ha tutte le ragioni di essere spaventato e nemmeno dimostra grandi capacità nel nasconderlo. Sfido che Gabriel non riesca a capirlo e si domandi che accidenti possa valere uno come Aziraphale per l'Onnipotente. Hai fatto saggiamente uso della metafora che vede contrapposti il leone e l'agnello per fornire un'immagine della luce sotto la quale Gabriel considera Aziraphale, nel quale non riesce a ravvisare quelle qualità che lo rendono tanto fiero di appartenere al Paradiso. Ma, ancora, non può far altro che esaudire le volontà di Dio e affidare al suo tremebondo sottoposto l'incarico che lei vuole venga portato a termine.
Aziraphale è di nuovo lì lì per tradirsi ma per fortuna Gabriel deve spiegargli le disposizioni dell'Onnipotente e sorvola sul suo atteggiamento sospetto.
Oddio, Gabriel che suggerisce di far partire Maria e Giuseppe per una vacanza è proprio fuori dal mondo, il che coincide alla perfezione con il suo personaggio. Aziraphale è logicamente felice e lusingato che Dio abbia intenzione di affidare proprio a lui una missione importante e delicata come quella di trovare il pretesto per far trasferire la futura Sacra Famiglia a Betlemme e suggerisce alternative decisamente più valide della vacanza di Gabriel, tenendo conto anche delle condizioni di Maria che la limitano molto per quanto riguarda i grandi spostamenti: fattore del quale, è ovvio, l'arcangelo non ha tenuto minimamente conto.
Ma non solo: Aziraphale dovrà anche occuparsi della “location” del parto e accertarsi che si tratti di un luogo umile. Anche in questo caso ho apprezzato come tu abbia attribuito all'angelo sentimenti di preoccupazione e dispiacere all'idea di un Gesù appena nato che si ritrova subito esposto al gelo della notte; sentimenti che, per contro, non sfiorano neanche lontanamente Gabriel. Hai fatto un ottimo lavoro in questa parte perché hai mostrato come l'arcangelo abbia colto il coraggio del tentativo di Aziraphale di negoziare e, in un certo senso, sfidare il volere di Dio pur di risparmiare a “quella povera creatura” di venire al mondo all'addiaccio. Il Principato sta rivelando un'audacia che però emerge nel modo sbagliato, secondo Gabriel: si sta ponendo in polemica con gli ordini dell'Autorità e questo non va affatto bene.
E questo atteggiamento fa nascere in Gabriel perfino la speranza che Aziraphale semplicemente rifiuti il lavoro e si faccia da parte, smettendo di creare problemi.
Nel paragrafo seguente sei stata strepitosa! L'introspezione di Gabriel mentre attende la venuta del Salvatore e si rende distrattamente conto di alcune cose che riguardano gli umani (come il patire il freddo e i dolori del parto) è azzeccatissima. Lo è in tutta la storia, in realtà, ma lì ho trovato che tu abbia superato ciò che avevi fatto fino a quel punto (il che è tutto dire).
Anche l'apparizione ai pastori, con l'aiuto del Dipartimento Militare, è stata una scena molto esilarante. Questa tua versione della Natività è forse la migliore che io abbia mai letto, davvero!
Anche il paragrafo finale è costruito con grande sapienza e pone degnamente fine a questa rappresentazione del Natale che si compenetra in modo assolutamente perfetto con il libro. Gaiman e Pratchett sarebbero fieri di te, tesoro!
In sostanza: un Gabriel più che riuscito; una rivisitazione ironica e leggera, ma curatissima e mai irrispettosa, della nascita di Cristo in piena linea con lo stile identificativo di “Good Omens”; ottimi i rimandi alla storyline di Aziraphale e Crowley; bellissimo il momento con Beelzebub e altrettanto quelli in cui l'arcangelo deve rapportarsi con gli umani.
Capisco bene la tua paura per i motivi che ti ho già espresso all'inizio di questa recensione, ma puoi credermi sulla parola quando ti dico che hai portato a termine quest'impresa nel migliore dei modi. Te l'ho già detto ma lo ripeto: sei stata geniale. GENIALE!
E con questo aggettivo che non potrebbe descrivere meglio ciò che penso di questa OS, passo e chiudo, tesoro. ;)
A presto, un abbraccio e grazie per questa ennesima perla. :*

Recensore Veterano
22/12/19, ore 08:26
Cap. 1:

Ciao Menade! Dunque, questa storia è molto originale. Hai spiegato, facendo ruotare il tutto intorno a Good Omens, la Natività in modo davvero fantasioso. Mi è piaciuto un sacco!
Gabriel, ti dirò la verità, di solito non riesco a sopportarlo per quanto sia un personaggio ben costruito, ma tu sei riuscita a renderlo divertente ed anche un po' esasperante. Aziraphale resta in tutti i casi un amore. L'unica cosa è che dovrebbe imparare a controllarsi di più dato che stava per farsi beccare, alla sua reazione troppo sentita nello scoprire che Crowley era coinvolto nella congiura.
Tutte le apparizioni fatte da Gabriele sono state divertentissime! Tutti i problemi che hanno preso in considerazione, il modo in cui Gesù doveva venire al mondo, tutto studiato nei minimi dettagli. Una cosa così scenica e importante da coinvolgere anche la collaborazione dei piani bassi.
Un evento!
Mi sono divertita un sacco a leggere qualcosa di così ben scritto e originale!
Grande Menade♡
Alla prossima

Nanami