Recensioni per
Sangue sitisti e io di sangue t'empio
di Semperinfelix

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/02/20, ore 16:43

Rieccomi!
Bel capitolone, molto intenso.
Mi è piaciuta molto la ricostruzione dell'assedio: si percepisce la tensione costante, la rovina imminente e il senso d'ineluttabilità che permea la scena. Tra trattative fallimentari, offerte di resa prontamente declinate e ultimatum, Beatrice continua a resistere a testa alta, anche se questa sua (onorevole) tenacia ha un prezzo. Non deve essere stato bello vedersi sgozzare Galeazzo davanti agli occhi, così come non deve essere bello vedersi abbandonata da tutti, perfino dai parenti, che sembrano non comprendere la sua decisione.
Anche in questa storia si ripresenta l'annoso dilemma: disonore o morte? Per quanto possa sembrare irrazionale o insensato, data la situazione, comprendo la scelta di Beatrice.
Venendo a cose più liete, comunque, devo riservare una menzione d'onore alla scena della scimmietta, che mi ha fatto morire dal ridere! E adesso sono curiosa: da dove salta fuori? È troppo buffa!
Per stavolta ti saluto, ma torno presto che voglio rimettermi in pari^^

Recensore Master
02/02/20, ore 21:20

Eccomi!
Noto che, mentre nell'altra storia ti sei un po' trattenuta su Ludovico, in questa lo massacri senza pietà XD ma vabbè, se lo merita con gli interessi. E per fortuna che se lui fa il pusillanime c'è almeno sua moglie che sembra aver preso molto dal nonnino Ferrante (che spero sia presente anche qui), facendo suo anche il buon vecchio motto "malo mori quam foedari"... speriamo che questa sua caparbietà, che di sicuro le rende onore, porti anche a buoni risultati sul piano militare!
Come ti avevo detto, mi stupisce ancora un po' questa storia delle amanti pubbliche, che è un aspetto della vita rinascimentale che in tutta onestà non conoscevo, ma per il resto non vedo troppe differenze tra la "tua" epoca e la mia, almeno per quanto riguarda le virtù richieste a uomini e donne.
Nei prossimi giorni cercherò di recuperare anche gli altri capitoli, che sono rimasta un po' indietro.
Alla prossima!^^
(Recensione modificata il 03/02/2020 - 01:40 am)

Recensore Veterano
07/01/20, ore 16:00

Ah, il famoso rubino! Lo zio Batista se ne ricorda eccome e secondo me ci sarebbe anche andato a casa di Beatrice ;) “Eccellente idea, madonna Duchessa, fate strada!”

Anche Mercurio lo stagista e’ rimasto abbagliato dal “rubino” – he’, gia’ a 15 anni la sapeva lunga, il furfantello! E sembrerebbe anche una cosa seria, insomma, mica fu una cotta passeggera addirittura a Novara e Fornovo aveva tentato di farsi notare da Beatrice! Certo che pero’ lei e’ proprio pestifera: prima da’ del barbone ad uno che la barba la tiene per fattore culturale e per amor suo se la rade, poi pure lo scherzo della scimmia … Me lo vuoi far divenire florenzer sul serio? XD

Beatrice si giostra qui tra combattivita’ e intima rassegnazione a morte certa, come dimostrato nel sofferto incontro col fratello Ferrante e l’ansieta’ di questi di salvare la sorella da un triste destino. Ercole (pronunciato alla francese) affettuoso come sempre, gia’ ha compreso che si tratta di una guerra persa in partenza e sul serio non intende intervenire, siccome contrariamente ai generi Gonzaga e Bentivoglio per lui i pavoni e la famiglia stanno sullo stesso piano affettivo, specie quando si tratta di politica.

Ferrante il nonno (argh! Questi omonimi!) invece parrebbe bloccato, mannaggia che forse il Papa parteggia per i Francesi? Peccato che gli Sforza stentino a tenere Genova (dominio terminato appunto nel 1499), sarebbe stato utile come porto per l’esercito che partiva da Napoli!

A peggiorare la situazione gia’ di suo precaria, il Trivulzio in versione Sibilla Cumana oltre che a dare scadenze poco rassicuranti pure cattura e ammazza il povero Galeazzo, sacrificato per la ragion di Stato.
Umanissima la reazione di Beatrice che, malgrado la faccia dura dimostrata, in realta’ soffre per tale decisione, accasciandosi. Meno male che il suo stagista/schiavo preferito e’ sempre li’ ad aiutarla.

L'assedio ora da Milano si sposta al Castello, grazie ai soliti guelfi ignoti e nonostante gli sforzeschi resistano, mi sa che ormai la discesa agli inferi e’ iniziata …

Capitolo pieno ti tensione (brava!) adesso siamo in trepida attesa della comparsa di Baiardo!

Alla prossima!
Vale,
H.
P.S. Massimiliano e' dalla parte del miglior offerente.
(Recensione modificata il 07/01/2020 - 04:01 pm)

Recensore Veterano
07/01/20, ore 14:45

Veder finalmente pubblicata questa storia e’ un po’ come vedere un pargoletto appena nato, considerando la lunga ed elaborata gestazione! Inoltre, una pubblicazione inaspettata, pensavo lo facessi a gennaio, ma non ci lamentiamo, tutt’altro!

Come gia’ ti dissi in fase di progettazione, l’idea e’ intrigante: cosa sarebbe avvenuto se Beatrice non fosse morta nel ’97? Ludovico avrebbe forse fatto scelte piu’ savie?

Beh, a giudicare dalla situazione in cui incomincia questo tuo nuovo romanzo, direi proprio di no: a Pisa ancora ha tradito i Veneziani (cattivo!) per Firenze, ergo non ci si sorprende se noi ci si rifa’ con Cremona. I Francesi ancora tentano il colpo gobbo di Milano ma stavolta trovano un ostacolo in Beatrice, decisa a fronteggiare niente di meno che il Trivulzio pur non essendo stata addestrata nell’arte della guerra, forte solo dei fedelissimi e della sua determinazione. Baiardo e’ commosso da cotanto valore.

Ah, a proposito di ammiratori. D’accordo, finche’ ci sara’ non possiamo non menzionare Mercurio Bua, qui ancora in fase stagista e pertanto vittima delle paturnie del suo datore di lavoro, ovver Ludovico. Insomma, ti offre un cavallo, un cavallo della scuderia Gonzaga (mi immagino Francesco che glielo cede con le lacrime agli occhi e Isabella che lo mena per averlo ceduto gratis!) un cavallo per salvarti le chiappe e tu che fai? Lo rifiuti! E perche’? Perche’ il povero(?) Mercurio era stato al soldo di Venezia. Mah …

Su di Ercole non ci esprimiamo, che sia un universo alternativo o storia vera sempre un Ercul resta, laurea magistrale in “teniamo due piedi su due staffe e chissene della famiglia” Fosse successa una cosa simile ad Isabella ... Non ci resta che sperare in Ferrante, anche se in carrozzella e col catetere!

Ascanio forse doveva rimanere a Milano (poveraccio, quello tanto si dannava e nessuno se lo fila) e Vincenzo mi sa che s’impicchera’ con la frittata, una volta appreso quanto accadra’ alla sua amat-ehm-signora.

Pian piano recupero l’altro capitolo! :)
Una partenza col botto (di cannone), bravissima!

Vale,
H.
P.S. Massimiliano Re dei Due di Picche ora e per sempre!
(Recensione modificata il 07/01/2020 - 02:52 pm)

Recensore Master
30/12/19, ore 06:55

Buongiorno.
Caspita, che momenti enfatici!
Stai riscrivendo la Storia, è una sorta di AU.
Si vede che comunque i tuoi personaggi ti stanno veramente tanto a cuore :)

Recensore Master
25/12/19, ore 07:32

Buongiorno.
Una sorta di storia alternativa, dove in effetti ritroviamo la protagonista del tuo racconto precedente... solo che è viva.
La vita prosegue e vediamo cosa accadrà ora che il grande pericolo incombe!
Buon Natale!