Recensioni per
Legio Patria Nostra
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/10/23, ore 11:34
Cap. 5:

Ciao Old!
Qui è Stein che si sdilinquisce, o sbaglio? Aveva ragione Mark, ci è diventato sentimentale. Non che io lamenti eh, anzi, apprezzo.

Cosa mi fa fatto morire:
“Tu hai la faccia di un succhiacazzi!” sbraitò.
Il ragazzo, imperturbabile, rispose: “Signore, lei è un vero osservatore.”
e anche:
Mark Stevens continuava a fissarlo con l'imperturbabilità di un bonzo tibetano.
Ho riso :D

La trama poi prende una piega dark, ci si pesta di santa ragione quasi in ogni capitolo, ma devo dire che mi è piaciuta. Le ambientazione sono il tuo forte: con poche pennellate ci porti dentro i sudici bar a bere birra scadente con i tuoi personaggi.

Anche qui non manca l'hurt/comfort per cui vado in visibilio. E niente, ancora complimenti, mi stanno piacendo tutte le tue storie. Alla prossima!
Emma

Recensore Veterano
01/03/20, ore 17:55
Cap. 5:

Valutazione per il contest "Il mio Babbo Natale segreto"
Quindicesimo posto
OldFashioned: Legio Patria Nostra
Grammatica&stile: 14,1/20
Capitolo 1
"Quando non ce le dovremmo magiare" Mangiare, -0,2
"Come per indurre gli altri di fare altrettanto" Indurre regge la preposizione "a", non "di". -0,5
"L'autiere si girò verso il cassone" Errore di battitura, -0,2
"Il tizio del Bronx. "Queste qua ti attaccano"" Un punto al posto di una virgola, -0,2
Capitolo 2
"Immaginò alghe si delineavano nell'acqua torbida" È una frase relativa a cui manca il pronome relativo. -0,5
"Il maresciallo si attardò un alto po'" Errore di battitura, -0,2
"Solo a un estenuante un gioco" Errore di battitura, -0,2
"Stein alzò gli occhi al piatto" "Dal piatto",-1
"Si solllevo per quel che poteva" Errore di battitura, -0,2
Capitolo 3
"Il glande trugido" Errore di battitura, -0,2
Capitolo 4
"Stein abbandonò lo sgabello si alzò lentamente in piedi" Due frasi coordinate senza però qualcosa che le coordini (una virgola, una coniugazione eccetera). Non sapendo se è un errore di distrazione o effettivo, ho arrotondato. -0,6
"Ma senza di lui non vado a nessuna parte" Errore di battitura, -0,2
"Malibu" Dimenticato l'accento finale, -0,2
"van Damme" Dimenticata la maiuscola di "van", -0,2
"Ridacchiò Il più giovane" Errore di battitura, -0,2
"Allungando il passo per raggiungerlo" Dimenticato il punto finale, -0,2
Capitolo 5
"era ancora nemmeno cosciente" Uno spazio in più del necessario, -0,2. Stessa cosa in ""Il tedesco non permise" e "L'avversario di Stein ," più avanti.
"Mi scuso per tutto questo," Indicò con un gesto ampio" Una maiuscola al posto di una minuscola, -0,2
"Il luogo era minuto di un finestrino" Credo che tu al posto di "minuto" ci sarebbe dovuto andare "munito". Penso che sia un errore di battitura, quindi -0,2
"Il gruppetto si fermo" Errore di battitura, -0,2
Suggerimenti (non tolgono punti)
"Più che altro forse per la sorpresa" Secondo me quel "forse" è ridondante, al posto tuo l'avrei tolto.
"Legati questa in cintura" Sebbene la preposizione in sé, basandosi sul significato base, va benissimo, avrei preferito che fosse "alla cintura", visto che è un oggetto.
"Tornò a fissarlo davanti a sé" Visto che il pronome risulta essere dello "sguardo", la frase mi suona un po' strana. Può essere una metafora, ma secondo me quel particolare pezzo non suona bene.
"L'unico rumore rimase la radiolina che trasmetteva canzoni" La frase in sé è ben
"Appoggiò il vuoto sul bancone" Viene sottinteso che sia il bicchiere, questo te lo riconosco, ma io preferisco che sia esplicitato.
Capitolo 2
"Un'altra busta di plastica." Di per sé la frase non è sbagliata, ma c'è un errore di continuità: non è stata menzionata nessuna busta prima. Tuttavia, dato che non è una questione grammaticale, ho preferito metterla fra i suggerimenti.
"Certo, era stato doloroso, aveva sofferto, ma la consapevolezza che fosse un capitolo chiuso aveva sempre in una certa misura lenito il dolore." C'è la ripetizione del poliptoto "certo", a inizio e quasi fine della frase. Fossi stato in te avrei provato a modificare uno dei due. Una ripetizione simile nel capitolo 4, con "sembrava" nel periodo "gli sembrava che l’aria fosse torrida, poi gelata, poi di nuovo gli sembrava che una vampa di fuoco lo stesse lambendo."
Capitolo 3
"Khaki" Questa è l'unica occasione in cui viene usato il sostantivo inglese al posto di quello italiano. Non sono contro l'uso dei termini stranieri in un testo, ma preferirei che ci fosse continuità.
Capitolo 5
"File di seggiolini" Capisco che quello a cui miravi erano "piccole seggiole", ma di primo acchito mi è apparso che fossero tutti su seggiolini da bebè! Ti consiglierei vivacemente un cambio di termine.
La tua storia è quella che mi ha fatto di più aprire il dizionario fra tutte quelle presentate. Questo non solo dimostra la grande padronanza del lessico che hai, nonché la sua grande varietà, ma anche dal tono che dai alla storia stessa: nonostante il lessico, il tono della tua storia non è assolutamente pomposo o artificiale. Anzi, mescoli molto bene vari strati di testo: quelli più volgari, i più romantici, i più insoliti, senza che la comprensione ne risulti appesantita, o che si allontani dall'essere verosimile. E non solo per come il narratore interno narra: i dialoghi stessi sono vivaci, e personalizzati secondo ogni personaggio. I momenti d'azione, anche se letti tutti di fila rischiano d'essere un po' ripetitivi, sono secchi e vanno dritti al punto, senza perdersi in ciance, quelli d'intimità danno quel senso di vicinanza che i due personaggi provano l'uno per l'altro, e le descrizioni sono precise e puntuali, dando il numero giusto d'informazioni per ben creare l'atmosfera. In breve, riesci a cavartela in qualsiasi situazione in cui una storia si può trovare, e lo fai senza inondare il lettore d'informazioni. Ho, ad esempio, apprezzato molto l'uso di termini relativi a registri specifici (militari, scientifici e simili) a cui non hai messo spiegazioni, e i termini stranieri stessi: inseriti nella storia con naturalezza, sono un ottimo strumento per fare world-building in sordina, e tu hai dimostrato di saperli usare perfettamente.
Ma fin'ora ho parlato solo del lessico, quindi passiamo al resto!
Il tuo è uno stile particolarmente ricco: ogni singola frase, quasi ogni singola parola che scrivi, non è messa a caso ma serve per approfondire qualcosa, centrale o meno alla vicenda. Questo fa' sì che il tuo sia un testo da apprezzare leggendolo lentamente, assaporando quasi ogni singola parola, e se trovo che la costruzione un poco si perda negli ultimi capitoli, non te ne posso fare una gran colpa, visto il grande numero di parole e il fatto che, ormai, hai creato atmosfera ed è difficile dissiparla.
L'unica nota vagamente critica che posso rivolgerti, e che avrei messo in grammatica se avessi ben focalizzato quale dei due metodi volevi seguire, è l'insicurezza su come scrivere i dialoghi con un inciso. In particolar modo, la seconda parte del dialogo (quella che viene dopo il pezzo narrato, per intenderci). A volte, la prima lettera della prima parola è minuscola, altre maiuscola, senza un'apparente continuità o preferenza, e questo può distrarre. Visto la varietà ha un po' inciso su questo parametro, ma ti ripeto che è l'unica cosa negativa che ho trovato.
Trama&personaggi (per originali):8/8
La trama è complessa, ricca di eventi che si susseguono e si intersecano con naturalezza sino al finale, dove la storia trova il suo compimento. I personaggi principali sono due ma nel complesso se ne affiancano molti altri, ognuno ben caratterizzato. La difficoltà più grande era dare voce all'uomo che, per citare il coprotagonista, "è già tanto se dice dieci parole in un giorno, quando è in vena di chiacchiere." Anche gli altri personaggi però, uno dopo l'altro, lasciano il segno, per esempio il comandante stronzo che associa un numero ad ogni legionario sulla base del suo sfizio personale, Luisinho che ad ogni cenno di rissa è rapido a conservare le bottiglie sotto al bancone, il nero che ama fare soldi coi combattimenti clandestini e il suo braccio destro... Ci sarebbe da dire qualcosa su ognuno di loro.

Gradimento personale:12/12
L'ho apprezzata molto perché questa storia oltre ad essere su due personaggi che già conoscevo e per i quali ho un debole, rispecchia alla perfezione i miei gusti in fatto di genere narrativo, trama, contesto, personaggi, è stato un regalo che più indovinato di così non si può!
Totale: 34,1/40

Recensore Master
17/02/20, ore 11:59
Cap. 5:

***“I militari, vede, si gestiscono meglio. Sono più disciplinati, hanno più senso del corpo e della gerarchia. Adeguatamente premiati, dopo un po' sentono anche gratitudine, cosa che per contro è difficile trovare in altre tipologie umane.” ***
E il nero può licenziare il suo uomo e fare tutto da solo. Mi ha praticamente convinta. :P
No, anch'io non tradisco, specie due uomini meritevoli come Stein e.Stevens.

***“Quello che mi piace di te, Hermann, è che sei sempre diplomatico.”
[...]
“Quello che mi piace di te, Mark, è che non sei mai polemico.”***
Quello che mi piace di loro è che non si perdono d'animo. Hai presente Alberto Tomba? Una volta stava per cadere, normalmente si perde equilibrio e la.conseguenza è che si rallenta, invece lui grazie a quell'imprevisto riuscì ad accelerare. Soltanto i tuoi maschioni potrebbero riuscire nella stessa impresa.

***il vetro blindato era in realtà uno specchio unidirezionale: lui poteva vederli, ma loro non vedevano lui.*** I cattivi hanno sempre un pozzo di.soldi. Ok che le scommesse dei combattimenti clandestini rendono bene, ma penso che il.damerino stronzo è nato.fortunato (e.stronzo).

***Al centro c’era un ring ottagonale delimitato da una rete alta circa due metri. Tutt’intorno, sulle gradinate, al posto***
Detto tra noi: che figata!
Però ho una domanda: l'hanno tenuto prima in gabbia e poi in cella per un paio di giorni, lo scopo è di incattivirlo. Visto che non deve crollare alla prima ripresa, l'hanno tenuto anche a digiuno? Non so se credere che sarebbe meglio (più grinta) o peggio (meno energie).

***Ripensò alle serate nella bettola del tizio brasiliano e gli parve che nessuna bottiglia di champagne con lo scudetto verde valesse un decimo delle birre di sottomarca che beveva assieme a Stein.***
Ahahah! Una bella Dreher o una di quelle nelle bottiglie di plastica, te la offro quando vuoi. Anche cinque! :P

***un criminale di parola era frequente come un legionario francese.***
Quanto ho sghignazzato! XD

L'ultimo combattente era davvero pazzesco. Pensa se facevano combattere Hermann direttamente con lui!
Che soddisfazione quando Stein spezza il collo al farabutto! Era un delinquente della.peggior specie, o quasi.E, ovviamente, che sollievo sapere che il granitico Stein ce la fa.

Ho centellinato i commenti perché mi dispiaceva di arrivare alla fine, inoltre ci tenevo a.farlo a.ridosso dei risultati del contest.. Hai dimostrato.di conoscermi davvero.bene.con questo regalo di Natale. Peccato che,.come.ti.dico.spesso, i marchi forti e virili piacciono solo a noi due. Se scrivervi una storia ben.diversa ti apprezzavano maggiormente tutti quanti, però.sai quanto sono dispiaciuta del.fatto che il mio manca la preferito non.disegna più gli.omoni virili di prima e, insomma, finché.vogliamo.certe storie.dobbiamo provvedere l'uno per l'altro. Grazie quindi per avermi scritto una storia così perfettamente su misura che potrei commuovermi o montarlo la testa. :P

Il nero stronzo è evidente che sia.un omaggio al mio.JB, guarda che ti.presto lui e Brad e puoi fargli tutto il male che vuoi. ^^ Ivan Drago invece è il tuo preferito, vero? ^^ Anche a me piace un casino.
Se mandavano a combattere Mark, pensa quante donne si infervlravano, più che per Stein perché ok il fascino ma il gran figo è Mark, che picchia forte come il suo uomo.

Sappi che di questa storia ho apprezzato proprio tutto, non bastano cinque commenti. Ancora grazie per questo regalo!
Edit: era uscito un altro blocco di parole. Ogni volta che scrivo il commento da "recensisci" capita così
(Recensione modificata il 17/02/2020 - 12:01 pm)

Mio caro, come promesso, ti lascio la mia parte di valutazione. Era stato davvero un piacere scriverla subito dopo aver letto i cinque capitoli tutto d'un fiato, tant'è che prima di lasciare i commenti li ho riletti di nuovo. Il fascino di un uomo come Hermann dovrebbe colpire e affondare chiunque, uomini come lui cambiano la vita di chi li incontra e non si dimenticano facilmente. Allo stesso modo per me è lampante la sensibilità e la "serietà" di Mark sotto quella faccia da schiaffi. Lui non si trattiene e per questo fa la parte di quello che "ci è o ci fa?" ma ha un animo davvero nobile e una grande empatia. Lui è l'amico che tutti dovrebbero avere.
Siamo consapevoli che uomini come loro piacciono molto a noi e a poche altre persone, e non finirò mai di ringraziarti per questo bellissimo regalo. Per scrivere una storia che fosse perfetta per me non hai badato a scrivere qualcosa che piacesse più in generale agli altri lettori.

Trama&personaggi (per originali):8/8
La trama è complessa, ricca di eventi che si susseguono e si intersecano con naturalezza sino al finale, dove la storia trova il suo compimento. I personaggi principali sono due ma nel complesso se ne affiancano molti altri, ognuno ben caratterizzato. La difficoltà più grande era dare voce all'uomo che, per citare il coprotagonista, "è già tanto se dice dieci parole in un giorno, quando è in vena di chiacchiere." Anche gli altri personaggi però, uno dopo l'altro, lasciano il segno, per esempio il comandante stronzo che associa un numero ad ogni legionario sulla base del suo sfizio personale, Luisinho che ad ogni cenno di rissa è rapido a conservare le bottiglie sotto al bancone, il nero che ama fare soldi coi combattimenti clandestini e il suo braccio destro... Ci sarebbe da dire qualcosa su ognuno di loro.

Gradimento personale:12/12
L'ho apprezzata molto perché questa storia oltre ad essere su due personaggi che già conoscevo e per i quali ho un debole, rispecchia alla perfezione i miei gusti in fatto di genere narrativo, trama, contesto, personaggi, è stato un regalo che più indovinato di così non si può!
(Recensione modificata il 01/03/2020 - 09:32 am)

Recensore Master
17/02/20, ore 06:11
Cap. 4:

Ho ricinosciuto la citazione a "Il padrino" e quella a un altro film. ^_-

Oddio, più leggo di Hermann, più mi incanto. Cavolo andrei anch'io in capo al mondo per farmi addestrare duramente da uno come lui, anche se non mi vorrebbe mai, per ovvi motivi. Ma per una roccia come lui si può sopportare di tutto. Come Mark, più ne leggo e più mi sento stregata da lui.
Per usare un paragone, Ehrenold è forse il più bello dei tuoi uomini, ma Stein è quello che mi sembra il più bello. Trasmette così tanto!...
Secondo te chi è il più inflessibile dei due?

Altra curiosità: quando Mark chiede “Cosa dovrei fare?” Sappiamo che non lo fa - te l'avevo già detto che Mark è come un cane: fedele e ha solo pregi - ma se accettasse davvero, Stein che farebbe?

***“Mister, quello è peggio della sedicenne di buona famiglia che si è innamorata del teppista: scommetto le palle che non lo molla nemmeno se lei gli offre dodici Porsche di colori assortiti, una villa a Malibu e tanti di quei cazzi che a metterli tutti in fila si arriva fino in Siberia.”***
Gli ha fatto la radiografia, son bastate due mezze chiacchierate e l'ha squadrato da cima a fondo. Idem per Hermann: ***“Mister, quello lì le fa fuori in due riprese Ray, Angel Face o Destroyer senza nemmeno impegnarsi. Ha una forza impressionante, è veloce come un crotalo e scommetto quello che vuole che ha già combattuto e vinto in decine di incontri del genere che interessa a noi.”***
Wyatt ha talento. Poteva fare l'avvocato, te lo immagini?

***Sorrise fra sé e sé: stava entrando a far parte quel posto.*** di quel posto...

Ehi, alla prima lettura non ci avevo fatto caso! Quando scrivi ***L'ultima cosa che vide fu una sagoma che si avvicinava, grande e nera contro il fioco chiarore dell'insegna del bar, poi le tenebre lo avvolsero.*** ripenso alle parole di Luisinho sul mostro nero più grosso di Stein. Lui sapeva tutto? Forse è immischiato? A questo punto è stato lui a fare a Wyatt la soffiata sui due combattenti.
(Recensione modificata il 17/02/2020 - 06:12 am)

Recensore Master
14/02/20, ore 16:54
Cap. 3:

Ciao, carissimo, anche questo capitolo mi è piaciuto molto, un capitolo d'azione in tutti i sensi.

La parte più divertente è la scazzottata. Mark sempre divertito e Stein sempre rigoroso. E mi piace l'abitudine di Luisinho (non so se l'ho scritto bene) di conservare in fretta le bottiglie quando vede la male parata. Poverino, sistema e disfa tutto di continuo, neanche fosse il commesso più sfigato e preso di mira! Aprire un locale in quel luogo pieno di legionari e brutti ceffi, è il lavoro migliore che potesse crearsi, però chissà che stress deve affrontare ogni santo giorno e chissà che perdite con tutto quello che gli sfasciano!

Però, al posto di Mark ed Hermann, schiferei troppo all'idea di usufruire di quel letto. Camelie e pagode non basterebbero a togliermi dalla mente che l'ha usato chissà quanta gente prima e dopo di loro.

Sono arrivata al tizio che ha ripreso il combattimento. Siena posso, termino la lettura. ;)
come sempre, efp mi ha scritto tutto in blocco.
(Recensione modificata il 14/02/2020 - 04:56 pm)

EDIT: non potevo certo lasciare il commento a metà!

Mi è piaciuto molto quello che ha detto Stein della Germania. Oltre a far riflettere, offre un altro punto di vista, ovvero: si pensa che se uno entra n nella legione straniera è perché se ne fotte altamente di tutto, a partire dalla Patria, invece può darsi che in molti fossero molto legati al proprio Paese ma molto delusi da esso.

Certo che sono capitati in mezzo a tanti stronzi! Scudiscio ci gode, il nero e il suo compare fanno soldi in quanti stronzi, e ok da loro tre ci si aspetta di peggio, ma il pilota che motivo aveva di lasciarli lì invece che in un posto un tantino più agibile?
Che la vita non offre sconti a nessuno, specie per chi ha scelto di andare nella Legione, i nostri l'hanno già più che imparato!
(Recensione modificata il 14/02/2020 - 07:12 pm)

Recensore Master
26/01/20, ore 16:03
Cap. 5:

Ave Of, finalmente riesco a passare..il nostro Dio ne vede di corte e crude, catturati la fanno riscontare al gran burattinaio...epiche le scene gladiatorie in quel di Las Vegas..luci e ombre, il ferimento e la tenerezza rude e virile.
Chapeau..i nostri tornano alla legione...un prequel sul giovane stein? Mirabile as usual my best wishes jane Queen empress

Recensore Master
25/01/20, ore 13:50
Cap. 5:

Eccomi, con un po' di ritardo, ma finalmente sono riuscita a leggere il capitolo mancante!
Insomma hai tenuto il meglio per la fine!
L'epilogo è stato un susseguirsi di eventi e la nostra coppia di legionari se l'è davvero vista brutta.
Diciamo che si sono guadagnati la libertà con le unghie e con i denti e spero che questo valga come lasciapassare per il corso di sopravvivenza in cui si sono spaccati la schiena nelle settimane precendenti ^_^
L'organizzatore di incontri clandestini ha fatto male a sottovalutarli, insieme sono inarrestabili, hanno praticamente smantellato la sua organizzazione in una sola serata, quando la polizia gli stava dietro da mesi.
E adesso che succederà?
Ci sarà un seguito alle loro avventure?
Non ti nascondo che sarei curiosa di leggere del giovane Stein, di prima della Legione...

Recensore Junior
22/01/20, ore 13:23
Cap. 5:

Buongiorno,
ecco che si conclude questo racconto, con il tuo stile puntuale, evocativo ma asciutto che sa bilanciarsi con tutti i ritmi della narrazione: all'inizio si era preso tutto il tempo di introdurci nel luogo, nel tempo, nella contingenza della situazione, poi ha pigiato gradualmente sulla frizione per regalarci questo finale al fulmicotone, non privo però della consueta contestualizzazione. Ad esempio, mi è piaciuto molto il fatto di trasmettere l'idea di essere in trappola, in gabbia, quando ci introduci nella situazione iniziale, dopo il fulmen in clausola dell'episodio precedente: mi ero totalmente identificata nella frustrazione di Mark che gira come una belva in gabbia e nella apparente calma guardinga di Stein, che studiava la situazion. E, ti dirò, mi ha trasmesso anche ansia e un senso di claustrofobia. Ti devo perciò fare i complimenti, perché il tuo stile è preciso ed efficace: picchia forte e con precisione tanto quanto i ganci e i montanti di Stein :D
A proposito di ganci e montanti e di stile: devo rinnovarti i miei complimenti per come hai reso gli incontri di arti marziali. Io non ne sono a digiuno e mi ha fatto piacere vederne il realismo: i veri incontri durano poco perché si fa presto a danneggiare l'avversario. E, a questo proposito, notiamo che il carattere e lo stile teutonico, stoico ma brutale, di Stein si mantiene anche in questo frangente: lui studia l'avversario per poi assestargli i colpi decisivi calibrando tutta la forza in suo possesso.
Confesso che devo aver messo in atto una sorta di telepatia, perché ho associato Stein ad Ivan Drago ben prima di quando questa similitudine si esplicita nel testo: all'inizio della lettura, quando Stein si alza in piedi e riempie tutta la gabbia XD
E, ti dirò, non so perché ma il ne*rone mafioso mi ha ricordato certe versioni di Balrog, il pugile nero di Street Fighter alleato con Shadowlaw. Forse l'ho associato a lui perché sono una fan accanita del videogioco e del primo film animato, in cui c'è un incontro tra Blanka e Zangief, il wrestler sovietico, in un contesto simile a questo, proprio a Las Vegas. Anche questo mi è piaciuto e mi ha ricordato i film e i videogiochi picchiaduro che sono una mia vera e propria mania -va bene, modalità anni '90 in spegnimento!-.
Il finale mi ha euforizzato: è stato bello vedere che la chiave di volta è stato Mark e la sua impulsività. Mark, che coerentemente con il suo carattere irrequieto è un pugile, ha lasciato andare la rabbia e si è librato tra la folla come una belva feroce, suscitando in quel pubblico di pervertiti la giusta paura di quando ci si trova a fronteggiare un leone senza le condizioni facilitate. Ho amato la paura in questi ricconi e borghesi che si pasciano nel vedere la violenza fine a se stessa con la loro mentalità plebea, realizzare di essere, in realtà, meno del fango, deboli e depravati.
Mark in questo senso è un archetipo più femminile (ma non effemminato): è la dynamis mentre Stein è il punto fermo.

Lasciamelo dire, il riferimento al "plesso solare" come termine al posto di "stomaco" e dell'"ombelico" è un tocco di classe che dice più di quello che esprime.

Davvero, ti rinnovo i miei complimenti per ciò che valgono!

Eleonora

Recensore Veterano
21/01/20, ore 23:27
Cap. 5:

Ciao, carissimo, scusa se ti disturbo.
Ho letto con grande piacere anche quest ultimo (Ultimo! T.T) capitolo.
Stein ferito e sofferente è quasi vulnerabile (vulnerato, forse sarebbe meglio dire) e in ospedale lui e Mark si concedono un momento di quella che per loro é tenerezza.
Mi concentro un attimo su Stein perché gli voglio tanto bene (anche a Mark, eh, ma a lui di più): vederlo ridere praticamente per la prima volta e poi distendersi è bellissimo. Non lo ripeterò mai abbastanza: anche lui merita qualche momento di dolcezza.

Spero che un giorno vorrai scrivere ancora di questi due perché la loro dinamica è stupenda: sono opposti in quasi tutto però si completano a vicenda e si supportano e sopportano in un modo splendido.
Oltretutto penso che Mark sia un balsamo per le ferite fisiche ma soprattutto per il dolore emotivo e psicologico che il tradimento gli ha inflitto. Perché credo che quel momento lo abbia lacerato dentro nel profondo anche se lui non lo ammetterà mai, però è bello vederlo tornare a "rifiorire" ed essere felice con qualcuno.

Menzione particolare per le scene d'azione: avevo sempre l'angoscia per la sorte dei nostri eroi però, da pugile e judoka, sono andata in un brodo di giuggiole quando ho letto dei combattimenti corpo a corpo. Dalla tua padronanza del lessico specifico e dalla gestione delle scene immagino che anche tu non sia digiuno di arti marziali. Per cui: rispetto.
E rispetto anche per le scene di distruzione totale nel cuore del capitolo. Da qualche parte il creatore della saga di "Arma Letale" si sta mangiando il cappello stile Rockerduck. A proposito, grandissima stima per la citazione a Cartoonia.

Ti ho ammorbato fin troppo.
Concludo sperando di poter presto leggere ancora di questi due meravigliosi stronzi, perché sono veramente stronzi fantastici.
Alla prossima storia, dunque, qualunque cosa vorrai raccontare la leggerò con entusiasmo.
La tua affezionatissima piattola logorroica ^^

Recensore Master
21/01/20, ore 21:52
Cap. 5:

Questo é il capitolo piú bello di tutta la storia (per me). Non solo lo scambio di battute fra i due, la faccia da culo di Mark e il loro rapporto 'incivilmente romantico', ma tutta la parte degli incontri é semplicemente emozionante.
Sai che sono da sempre un appassionato di DragonBall? Lo so che con un'originale c'entra poco o niente, ma a me le lotte, le arti marziali, addirittura il wrestling, (escludendo la boxe che non riesce ad appassionarmi), mi entusiasmano tantissimo, soprattutto se sono spettacolarizzate. Tu non hai idea di quante volte abbia visto le puntate dei tornei Tenkaichi di DB. Lo so, sembra stupido e infantile, ma tutte le volte finiscono sempre con ring distrutto, pubblico in fuga e a volte anche qualche morto. Ma quello é solo un cartone, quindi... Tutto per dirti che anche questo tuo finale, che assolutamente non mi aspettavo, mi é piaciuto tantissimo!
Ti faccio i miei complimenti!
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
21/01/20, ore 14:32
Cap. 5:

Per un breve e tragico momento ho visto Stein cadavere, ma per fortuna non è stato così.
Entrambi i legionari portano a casa la pellaccia, seppure straccionata in vari modi, e riescono persino a uscire di scena con il simpatico scambio di battute finale.
Che, poi, in realtà finale non è: spero infatti che tu prima o poi voglia riprendere in mano questi due personaggi tanto diversi ma tanto compensativi in coppia e dedicare loro nuove avventure.
La parte che ho preferito è stata quella in cui hai creato con impatto una tensione spasmodica sul ring, quando Hermann si è trovato a combattere contro una serie di avversari sempre più agguerriti, chiaramente svantaggiato dall'antipatia del boss.
Ho colto anche tutti i punti di vista che hai voluto spargere intorno alle corde, in primis quello di Mark, copresi i suoi visibili cambi di percezione.
Aspetto la prossima, dunque. Un saluto! :)

Recensore Master
21/01/20, ore 13:43
Cap. 5:

Ciao!
Finalmente la faccenda si conclude nel migliore dei modi, nonostante i vari ostacoli e le difficoltà che Mark e Stein hanno dovuto affrontare: il giro di scommesse clandestine è debellato e i due protagonisti possono tornare alla Legione con tutti gli onori.
L'ultimo scambio di battute tra i due è la degna conclusione per una storia che dalla prima all'ultima riga ha divertito, tenuto col fiato sospeso e anche un po' fatto penare.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Veterano
20/01/20, ore 18:16
Cap. 4:

Eccomi di nuovo, purtroppo per te ^^
Di questo capitolo ho apprezzato in particolare queste due frasi: "Per come la vedeva lui, il problema non erano i narcotrafficanti che vendevano la droga, ma l’Occidente in piena decadenza che la comprava. I primi non sarebbero esistiti, senza la fame di ottundimento e degradazione morale del secondo."
Ne approfitto per riallacciarmi alla disamina sulla Germania del capitolo precedente.

Stein rappresenta in un certo senso l'Europa: ferita, appesantita dai lunghi anni di fatiche, disillusa e desiderosa di prendere le distanze da un'identità che disconosce.
Mentre però l'Europa si contorce in una spirale sempre più fitta di ottundimento e autocolpevolizzazione, Stein lotta con le unghie e con i denti per rimanere fedele a sé stesso nonostante tutto.
Ed è fantastico vedere come trovi comunque la forza di combattere e resistere ancora e ancora. Se fosse una persona reale lo prenderei a modello, penso.
E' molto azzeccato anche il nome, ora che ci penso: Hermann. Perché lui è un soldato per lavoro ma anche nel cuore e nell'anima. Un uomo nato per combattere che vive rispettando la propria natura, in ogni modo.

Scusa per il delirio metafisico.
Tornando al capitolo, è inquietante il tipo che continua a ronzare intorno ai nostri e il suo corrispondente non promette nulla di buono.
Visto il finale del capitolo sono un attimino preoccupata per loro ma ho fiducia nelle loro capacità - e nella loro testardaggine - per credere che riusciranno a cavarsela.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!

Alla prossima, carissimo, e scusa se ti ho rotto le scatole ^^

Recensore Veterano
20/01/20, ore 17:48
Cap. 3:

Ciao, carissimo, perdona il disturbo.
Ho ritagliato un momento per recensire questa bellissima storia, a cui mi appassiono sempre di più con ogni capitolo.
La scena tra Mark e Stein nella camera sopra il bar è intensa ma anche molto toccante: è quasi commovente leggere di loro che si cercano, si accarezzano, si stringono a vicenda. Soprattutto mi ha colpito il momento in cui Mark tocca la schiena di Stein e vi trova una cicatrice.

Non hai mai raccontato cosa gli sia successo ma si capisce che abbia sofferto l'inimmaginabile ed è bellissimo vederlo rilassarsi tra le braccia di Mark. Quando si sfiorano con la punta del naso, come per gioco, mi è venuto spontaneo sorridere per la tenerezza che fanno.
Stein è un personaggio che mi sta molto a cuore ed è bello che anche a lui ogni tanto sia concesso qualche attimo di dolcezza ^^

Però devo ammettere che ho accolto con grande favore il fatto che sia caduto dalla liana alla fine del capitolo: perché i personaggi danno il meglio di sé quando soffrono U.U
Boiate a parte, è un capitolo bellissimo, che mi ha dato tanta gioia e di cui non vedo l'ora di leggere il seguito.
A presto!

Recensore Junior
19/01/20, ore 22:13
Cap. 4:

Buonasera,
confiteor: ho iniziato a leggere questa tua storia attirata dal titolo, che è piuttosto eloquente e promette già i temi e le suggestioni che nel manoscritto sono presenti e che mi hanno piacevolmente sorpreso.
Questa storia, raccontata con uno stile incalzante, asciutto e incisivo racconta del lato più profondo che caratterizza il cameratismo: l'eros virile, eroico, che tratta di sacrificio, di sforzo, di tenacia, abnegazione, forza e squisita, sempre ammirevole, virilità (che condivide la sua radice con virtus e virgo), sempre più attaccata, sempre più disprezzata in questi tempi tristi e amorfi.
Non ho infatti potuto fare a meno di simpatizzare col granitico e letteralmente prussiano Stein, sin dal suo sincero disprezzo per le smargiassate da operetta di Oliveira; come non concordare con lui sul fatto che i film americani hanno reso parodistico l'idea di un corpo militare scelto!
Come non avere un brivido quando Stein, per sopravvivere, s'identifica completamente con il pesce da infilzare, quando lo stesso Stein paragona la vita del legionario a quella di un asceta, di uno sciamano. Giuro, ho avuto i brividi perché, in quelle poche parole, in quei cenni, in quei dettagli è racchiuso un mondo! Il mondo dello Kshatrya che sfiora quello del Brahmino, con la via marziale e con il sacrificio di sé. In certi punti, mi è tornato alla memoria il Julius Evola di "Metafisica della Guerra".
Stein è impassibile, caparbio, teutonico nel profondo e quando manifesta la sua Weltanschauung mi trova in sintonia con lui, totalmente concorde. Come non provare il suo dolore quando parla di come si è ridotto il suo Paese? Perché poi, in un'ultima analisi, lo stesso discorso che vale per la Germania, vale per tutta l'Europa, per l'Italia in particolare.
Parliamo poi dell'Eros: a me gli Slash piacciono solo quando sono così squisitamente virili, in cui si celebra l'uomo, il vir, in tutta la sua gloria, quando il fuoco brucia talmente tanto da divorare se stesso, cosa che ho riscontrato qui e che mi ha fatto gradire tutte le righe scritte, dalla più spinta alla più malinconica. Gli approcci erotici sono coinvolgenti e, se me lo concedi, in quei momenti Mark incarna un archetipo più femminile, più dinamico, com'è naturale che sia.
Concludo facendoti i miei più sentiti complimenti anche per come hai descritto bene anche le scene d'azione: sono nitide, fluide e decise; ho amato la descrizione delle "scazzottate", dove hai fatto un lavoro egregio.
A presto,

Eleonora
(Recensione modificata il 19/01/2020 - 10:17 pm)

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