Recensioni per
Where Christmas is dust
di Arwen297

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/01/20, ore 15:38

Ciao! Eccomi qui, per lo scambio libero de "Il Giardino".
La tua storia mi ha attirato perché tratta di una tematica che, da sempre, trovo affascinante. 
Personalmente, sono abituata a pensare alla guerra come a un qualcosa di remoto, a guisa di quelle di cui si legge nei libri di storia: eserciti schierati, cavalleria, palle di cannone et similia. Roba antiquata, insomma, che non esiste più almeno dal primo conflitto mondiale; mi riesce difficile immaginarmi il modo di combattere attuale, fatto per lo più di cecchini e bombardamenti mirati.
Sono dunque incuriosita dai racconti a contesto militare, ove magari vengano analizzate le sensazioni dei soldati in servizio.
Noi civili siamo forse abituati a dare per scontato ciò che davvero caratterizza il periodo natalizio, ossia l'atmosfera familiare, il calore delle persone care, le comodità di un camino e di un pasto preparato con amore; per coloro che sono in missione, il confronto tra tutto questo e la cruda realtà del fronte rende detto periodo ancora più duro da affrontare. 
Naturale, quindi, che il protagonista si attacchi a un semplice pupazzo, regalatogli proprio in occasione del Natale: perché esso rappresenta l'unico appiglio alla vita "normale" che lui al momento possiede. Un oggetto cui collegare i suoi affetti, come se Hayley fosse effettivamente lì a tenergli compagnia in mezzo alla polvere e al rumore di spari. 
Il Natale è per definizione la festa ove maggiormente si avvertono le mancanze - di ciò che non c'è più, o di ciò che si vorrebbe ci fosse - e anche Simon, che pure si mostra attaccato alla propria divisa, in quest'occasione accarezza l'idea di una vita diversa, lontano dalla violenza e dagli orrori della guerra. 
Ho trovato molto umane le sue riflessioni, le quali mi hanno in certa misura ricordato quelle sviluppate da Ungaretti in qualche sua poesia. 
A presto, 
Irene.
P.s.: l'unico appunto che mi viene da farti è quello attinente alla punteggiatura, che in qualche passaggio è un po' carente. Nulla di grave ... anzi, forse potrebbe essere solo una mia - errata - impressione! 

Recensore Veterano
21/01/20, ore 10:19

Ciao ☺️
Eccomi qui per lo scambio!
Questa one-shot mi è piaciuta davvero tanto. Malinconica, ricca di emozioni, introspezione a dir poco perfetta... Wow! Mi ha lasciata senza fiato! In particolare questa frase mi ha colpita più di tutte: "Tutto può cambiare nella frazione di un battito di cuore; prima ci sei, dopo qualche secondo non trovano più nemmeno il tuo corpo. Diventi polvere." È così cruda, così terribilmente veritiera. Purtroppo questa è la realtà, soprattutto per chi (come il tuo protagonista) viene mandato in zone di guerra ad alto rischio, e appunto, Simon fa i conti con questo e pensa a Hayley, la sua cara amica, quella bambina (come la chiama lui) che è la sua famiglia. Adoro i bei rapporti di amicizia, li trovo un pizzico più stimolanti delle relazioni amorose, e tu hai saputo renderlo interessante con poche parole, pochi riferimenti, senza abbondare troppo nei dettagli. Non è facile, per niente, quindi ti faccio i miei complimenti – anche per il tuo stile pulito, semplice ma allo stesso tempo ad effetto. Alla prossima, cara!
Un bacio ❤️
Polly

Recensore Master
21/01/20, ore 06:37

Complimenti per l'originalità di questa storia, mi è veramente piaciuto leggere questa introspezione di un soldato al fronte.
Come un regalo "sciocco" sia Simon diventato una sorta di talismano per mantenere un contatto con la vita normale che lo attendeva una volta abbandonata la guerra.
Su come per merito di Hayley tutto il suo scetticismo verso il Natale e i buoni sentimenti da esso rappresentati e tutta l'ipocrisia che vede nel mondo almeno un po' svaniscano. Riconoscendo alla fine che averla accanto, avere vicino le persone care, sia la cosa migliore. Perché sa che il comportamento di Hayley è genuino. Questa storia mi ha trasmesso davvero delle belle emozioni.
Devo dire che il personaggio di Simon mi è piaciuto per il suo carattere introverso e ho apprezzato il paragone a un orso.

Recensore Veterano
20/01/20, ore 22:07

Molto tenera questa fic, mi ha commosso perché anche io scrivo della vita dei soldati con la mia "Yes,Sir!" e leggerne è sempre bello. Tu inoltre in cosi poche righe hai saputo ben delineare non solo la situazione in cui si svolge il racconto, ma anche i sentimenti più profondi del soldato, il suo dolceamaro ricordo di casa, dell'amore e dell'atmosfera materna lasciata indietro, a casa. Combattere per la propria patria a natale a i suoi svantaggi, i militari non si fermano così come non si ferma ciò contro cui combattono.
È stato molto toccante vedere con gli occhi del tuo protagonista tutti quei padri di famiglia intenti a chiamare i loro cari, per poterli sentire e salutare anche solo per un attimo, ancor di più lo è stato vedere Simon Miyers stesso soffermarsi a riflettere un istante su quanto avesse lasciato a casa, grazie a quello gnomo panciuto, nonostante non avesse che solo qualche amico a formare la propria famiglia.
Molto, molto bello. Ripeto, mi hai commossa. E io non sono una che piange facilmente.
Metto tra le preferite ❤️
A presto ~

Red_Coat

Recensore Master
03/01/20, ore 12:49

Ciao Arwen, eccomi a leggere per la prima volta qualcosa di tuo, in occasione dello scambio ABC sul Giardino. Il genere introspettivo è uno di quelli che prediligo, quindi la tua storia mi aveva certamente incuriosito già a partire dalle informazioni preliminari che si ottengono dall’introduzione. Hai trattato il tema natalizio in un modo particolare, in modo antitetico rispetto alla spensieratezza e alla dolcezza che domina la maggioranza delle storie, più che altro svelando l’altra faccia della medaglia: quella della solitudine e della vita di chi è a un passo dalla morte anche a Natale. Trovo che tu abbia trattato l’ambientazione dell’esercito molto bene, sia nelle emozioni del protagonista, che nelle piccole descrizioni che ci dai dei personaggi secondari – quei tanti volti velati di tristezza che ogni tanto incontra sul campo. Riguardo al tuo protagonista, emerge poi anche qualcosa di più: la sua sofferenza nel periodo natalizio, è una sofferenza di lunga data, che affonda nel fatto che non abbia mai davvero festeggiato il Natale e che lo scopre solo ora grazie a un’amica speciale, Hayley, che per la prima volta gli fa scoprire il significato di ricevere un regalo e che, soprattutto, gli fa venire voglia di trascorrere la festività con qualcuno. Lo gnomo regalato da lei è un elemento ricorrente che diventa quasi il filo conduttore di queste riflessioni e che rimane fino all’ultima frase: è il pensiero infatti proprio di quel regalo quasi a confortarlo mentre  riprende i suoi doveri. In modo delicato, hai veicolato un messaggio molto importante che palesi in alcune parti del testo: Natale non è il consumismo, ma lo stare con le persone che si amano e avere un momento di reale pace (di cui tanto si sente il bisogno se si vive in guerra).
Mi è piaciuta l’impostazione del testo e lo stile: i periodi sono brevi e per questo incisivi, cosa che ti ha aiutato a far ricreare nella mente del lettore le immagini delle descrizioni che crei  e a far immergere nelle emozioni del protagonista. Ho apprezzato molto la scelta di inserire frasi pronunciate dalla ragazza in corsivo con allineamento centrale; sono frasi importanti che toccano i momenti principali della riflessione, quali i regali e il concetto di casa, dunque hai fatto molto bene a sottolinearle da un punto di vista grafico. Da un punto di vista di scrittura, la storia è grammaticalmente pulita e il lessico appropriato e convincente. Ti segnalo solo un periodo che è, secondo me, troppo lungo perché privo di punteggiatura interna:
Tutte cose a cui le persone civili non pensavano minimamente ma alle quali lui era stato costretto a rivalutare nel momento in cui indossando la sua bella divisa aveva toccato da vicino la guerra e il dolore che porta: aveva osservato tutta la disperazione negli occhi dei bambini rimasti orfani mentre tendevano le braccia alla ricerca della felicità racchiusa in una caramella donata loro dagli stessi che avevano sganciato le bombe per cui era morta la loro famiglia.
Te la segnalo proprio perché è l’unico periodo che presenta una leggera difficoltà nella lettura, dato che per il resto il testo mi è sembrato molto scorrevole e sapientemente organizzato.
E’ stata dunque una lettura interessante, piacevole, che fa riflettere – in modo non scontato e pedante, ma delicato, tramite l’esempio e la storia di un uomo. Ti faccio dunque i miei complimenti e spero di leggere prossimamente altro di tuo! Alla prossima, dunque!

Recensore Master
27/12/19, ore 07:08

Buongiorno.
Ma... ottimo lavoro, davvero!
Forse qualche piccolo tentennamento a riguardo della punteggiatura, raro però. Per il resto un testo cristallino e perfetto!
Complimenti :)