Recensioni per
Al di là del cielo
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 17:26

Undicesimo classificato (parimerito)

DakotaDeveraux/ D a k o t a
Al di là del cielo


Tot: 44.5/50



Stile: 10.5/15

Lo stile in cui è scritta questa storia è molto interessante: leggendola, mi è subito venuto in mente Joyce e il flusso di coscienza, fatto che, personalmente, trovo un po’ un’arma a doppio taglio. Da un lato, è una tecnica narrativa molto intima, che ti permette di indagare al massimo l’introspezione dei personaggi, permettendo in un certo senso al lettore di entrare “nella testa” di questi ultimi. Ma, dall’altra parte, il rischio di questo stile è quello di snaturare le frasi, facendole perdere di significato. Questa lettura ha causato in me entrambe le sensazioni: sono stata sia vicinissima a Richard sia ho faticato a seguirne i pensieri, a causa di molte frasi “inconcludenti”. Secondo me, quello che un po’ è mancato in questa lettura è l’equilibrio: la scelta di usare il flusso di coscienza è sicuramente vincente, ma sarebbe stato meglio mediarla, mettendo una “briglia” ai pensieri fuori controllo di Rich perché, come scrivevo prima, spesso ho avuto la sensazione che le frasi non avessero un senso proprio, forse complice anche la lunghezza veramente eccessiva di alcune di esse (come esempio ti porto il primo paragrafo, che è costituito dalla frase introduttiva e poi un singolo lunghissimo periodo).
Per quanto riguarda i refusi, posso dirne di averne trovati pochissimi e solamente dopo un’attenta rilettura. In ogni modo, sperando di esserti utile, te li elenco.
In primo luogo, per due volte, dopo delle frasi tra parentesi, non hai concluso il periodo con un punto fermo, che invece avrebbe dovuto esserci. L’altro refuso che ho riscontrato è un errore di concordanza: «lei ha i capelli rossi, gli occhi castani e non assomiglia Grace e non gli chiede il suo cuore e un amore che Rich comunque non potrebbe mai dargli». Poiché la frase è riferita alla compagna di Richard, avrebbe dovuto essere “non potrebbe mai darle”.
Non sono presenti ulteriori refusi: la storia è molto curata e si vede. Ho poi apprezzato molto la ripetizione di quel «ma Bristol è ancora casa sua», che mi ha trasmesso un piacevole mix di inquietudine e malinconia, catturando definitivamente la mia attenzione.
Un ultimo appunto che mi sento di farti è che ho trovato un po’ eccessivo l’uso dei trattini: il più delle volte servono a spezzare il discorso e a riprenderlo nel rigo successivo, ma trovo che tu ne abbia fatto un uso un po’ eccessivo, rendendo la lettura eccessivamente frammentaria.

Originalità: 10/10

Faccio una doverosa premessa: è almeno un annetto che non vado a curiosare nel Fandom di Skins e, anche prima di questa lunga pausa, ho letto veramente poche storie sulla terza generazione che, chissà perché, è quella che mi ha sempre incuriosita di meno. Però, ripescando tra le storie che ricordo di aver letto su questa coppia, non ne ricordo nessuna che abbiano trattato del rapporto tra Richard e Grace dopo la (terribile) morte di quest’ultima.
Non me la sono sentita di non darti il punteggio pieno, riguardo questo parametro: sebbene sia abbastanza certa di aver letto altri racconti (di altri Fandom) che trattassero la tematica di una relazione troncata dalla dipartita di un personaggio, comunque è la prima volta che leggo qualcosa del genere riferito all’universo di Skins.
Ha contribuito ad alzare la valutazione dell’originalità anche lo stile con cui hai narrato la vicenda che, sebbene non posso dire che mi sia piaciuto al 100% (per essere puntigliosi, direi che mi è piaciuto circa al 65%), ha sicuramente reso il tutto molto peculiare. Questa è sicuramente una di quelle storie che, leggendole, si fanno ricordare, con pregi e difetti annessi.

Gradimento personale: 9/10

Questa storia è stata una piacevole conclusione di questo contest: la fatica di riguardare quinta e sesta stagione di Skins è stata, a mio parere, pienamente ricompensata. È stata una lettura che mi ha catturata fin dalle prime righe e mi ha tenuta stretta fino alla tristissima, ma inevitabile, conclusione, coinvolgendomi pienamente e permettendomi di entrare dentro i personaggi, seguendone ogni ragionamento e ogni pensiero.
Questa storia ha, a mio parere, solamente un difetto: lo stile in cui è scritta. Come avevo spiegato nel parametro dedicato, l’uso del flusso di coscienza è stato un’arma a doppio taglio. Mi ha ferita, lasciandomi sconvolta e sanguinante, quando ho dovuto riflettere sull’originalità, perché non avevo mai letto qualcosa di simile in una fanfiction.
Ma, nel momento in cui ho dovuto tirare le somme, cercando di capire quanto la tua storia mi fosse piaciuta, è stata un’arma che ti ha leggermente graffiata. Perdonami la metafora, cerco di spiegarmi meglio. A livello di trama, non c’è che dire, è una fanfiction estremamente piacevole da leggere ma, spesso e volentieri, ho dovuto rileggere più volte alcune frasi perché non capivo dove volessero andare a parare, il tutto risultava un po’ “dispersivo”.
Nel complesso, comunque la storia mi è piaciuta molto e, l’osservazione che ti ho mosso sopra, rimane solamente un neo in una lettura che certamente ricorderò con piacere.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

A costo di risultare ripetitiva: lo stile della storia, in questo parametro, è sicuramente stato determinante. Ma, questa volta, in maniera assolutamente e inequivocabilmente positiva. È stato estremamente facile vedere con gli occhi di Rich, pensare con la sua testa, vivere i suoi ricordi: ogni frase, ogni parola che usi, permette al lettore di immedesimarsi nel protagonista, rendendo la lettura molto personale, creando una sorta di “unione” tra il lettore e Richard.
Per questo motivo, ritengo che la caratterizzazione di Rich sia estremamente valida e, per rispondere alla domanda che hai scritto nelle tue note a fine storia, no, non l’ho trovato minimamente OOC, semmai il contrario. Il tuo Rich è estremamente simile al personaggio della serie tv, sebbene sia chiaramente maturato (ma, d’altronde, farlo ragionare come un diciassettenne sarebbe stato una stonatura in una storia così bella).
Grace è un personaggio più marginale, viva per lo più tra i pensieri di Rich, prima di comparire nella scena finale. Secondo me è anche lei molto riuscita e, sinceramente, la sua apparizione finale l’ho semplicemente adorata: hai reso benissimo quella distanza incolmabile tra i due, lei bloccata per sempre nei suoi sedici anni di vita, lui costretto ad andare avanti, ad innamorarsi di un’altra, sebbene in una maniera diversa. La frase conclusiva, poi, mi ha fatto venire i brividi.
Ti ringrazio per questa storia, è stata davvero una conclusione meravigliosa per questo contest.

Utilizzo del genere Angst: 5/5

La storia è inequivocabilmente Angst, dall’inizio alla fine. Ti assegno più che volentieri il punteggio pieno.

Recensore Master
12/04/20, ore 12:55

Buongiorno, carissima!
Oh, ma allora è proprio il tuo marchio di fabbrica il dramma??
That’s it. Ok, mi vendicherò, sappilo.
Anyway, un amore giovanile morto così presto è sempre duro da leggere, mi ha ricordato un po’ il romanzo Lolita, sono cose che traumatizzano nel profondo queste, però è già un notevole passo avanti, anche se ci sono voluti anni, che Rich sia riuscito a trovare una compagna.
Bellissimi i riferimenti al paradiso e a qualcosa “al di là del cielo”, che da giovane, per un cinismo striminzito, sembra divertente da prendere in giro (forse per distinguere dalla massa o dalle educazioni cattoliche), e che da adulto, dopo simili tragedie, diventa una speranza, e il bisogno di credere che, da qualche parte nell’universo, Grace stia ancora correndo su un prato verde con una staccionata. Amaro ma bellissimo, davvero.
Ah, ovviamente anche qui, come in Non Per Un Dio Ma Nemmeno Per Gioco, la citazione musicale acquisisce un’importanza non solo di bellezza e eleganza stilistica ma anche contenutistica, Al Di Là Del Cielo è alla base di tutto.
Il sogno finale è peggio di una pugnalata, no, lui non può baciarla, deve accettare quello che è accaduto e andare avanti, non c’è altra soluzione.
Sei maledettamente struggente ma c’è sempre quel filone che rende il dramma poetico e le tue storie stupende.
Un bacio,
Karen.

Nuovo recensore
08/03/20, ore 15:34

Ciao, sono qui per lo Scambio a Catena del Giardino ^^
Ho apprezzato molto questa One Shot, l'ho trovata scritta bene e molto coinvolgente, senza contare che l'impatto emotivo è davvero potente.
Rich è distrutto, completamente annichilito dalla perdita di Grace.
Grace che bacia per la prima volta all'età di sedici anni, Grace che se ne va troppo presto, Grace che non invecchia mai perché il suo ricordo rimane immutato negli altri, mentre Rich stesso, anche se è andato avanti con gli anni, non lo ha fatto con il cuore.
Perdere una persona così importante a quell'età è tremendo, perché ti sconvolge la vita nel modo più doloroso possibile: gli anni passano e Rich non l'ha mai dimenticata, non è riuscito ad andare avanti del tutto nonostante sia ora, nonostante la compagna, nonostante sia diventato padre – ho notato, ad esempio, che il nome della compagna non viene mai menzionato, come a sottolineare che il ricordo di Grace è ancora così presente che offusca tutto il resto.
E come dargli torto, però? Ci sono ferite che non si rimarginano mai e in questo caso penso che il dolore sia ancora più amplificato perché la tragedia è avvenuta quando Rich era ancora adolescente, quando non era ancora un vero e proprio adulto ma non era più neanche un ragazzino e cosa più importante stava affrontando quel periodo delicato della vita proprio insieme a Grace.
E lei, andandosene per sempre, interrompendo quel percorso che stavano percorrendo insieme, ha lasciato un vuoto incolmabile dentro di lui.
La parte finale mi ha emozionata tantissimo, il modo in cui hai descritto “l'ultimo ritorno” di Grace è stato straziante, ma anche pieno di consapevolezza, perché Rich deve andare avanti una volta per tutte.
È stata davvero un'intensa lettura, ti rinnovo i miei complimenti ^^
Alla prossima!

Harriet;

Recensore Junior
29/02/20, ore 22:17

Eccomi qua cara, scusa per il solito ritardo ma FINALMENTE la sessione è finita e posso respirare! Meglio tardi che mai! Effettivamente questa ff è perfettamente comprensibile nonostante io non conosca il fandom.
Si tratta di un tema molto particolare e soprattutto difficile da trattare. Devo ammettere però che, al
solito, i temi più complicanti ti vengono comunque bene e riesci a far immedesimare il lettore nella situazione più toccante e astratta che ci sia. 
Non conosco la loro storia, Rich e Grace, cosa hanno vissuto e che tipo di amore li abbia legati, però attraverso le tue parole e descrizioni ho percepito a fondo i sentimenti, le angosce e il tormento del protagonista nel vivere la sua vita senza la presenza di Grace. Non riesce a superare il fatto che lei non ci sia più e che ormai deve andare avanti. Passano gli anni e lui effettivamente si rifà una vita, anche se continua a pensare che niente potrà essere lo stesso o tanto intenso come lo era con lei. 
Sento proprio l'impotenza che lo travolge nell'essere consapevole di non poter fare nulla a riguardo, che non poteva impedire la tragedia né impedire al suo cuore di spezzarsi totalmente. Credo sia una delle cose più difficili al mondo quella di rassegnarsi all'idea che le cose siano andate così e la perdita di una persona.
La parte finale poi, di grande resa emotiva, ha sottolineato il fatto che lei non ritornerà da lui e deve accettarlo, lasciarla andare, nonostante voglia con tutto se stesso pensare che sia ancora al suo fianco.
Sono sempre soddisfatta dalla tua scrittura, le tue interruzioni melodrammatiche e che lasciano un nodo in gola, le espressioni delicate e intense che scegli accuratamente.
Brava sempre, complimenti! A prestissimo :)

Recensore Master
23/02/20, ore 20:42

Ciao! Eccomi qui per l’ABC delle recensioni!
Devo dire che sono molto contenta di averti ritrovata come autrice, perché il tuo stile mi piace veramente tanto, infatti mi aveva già colpito nella Fan Fiction di Supernatural che avevo avuto modo di leggere per un altro scambio.
Ho scelto di leggere questa storia perché per me rappresenta un po' un tuffo nel passato, dato che Skins è una delle prime serie cui mi sono appassionata e ho guardato in streaming durante l’adolescenza. Purtroppo, non posso che darti ragione: la terza generazione viene sempre bistrattata e in effetti, forse non regge sempre il confronto con le dinamiche e i personaggi delle precedenti, ma anche lei ha i suoi evidenti punti di forza, secondo me e sicuramente la coppia Grace/Rich è uno di quelli.
Nella tua One Shot hai scelto di prendere avvio da forse uno dei momenti più belli e più struggenti delle due stagioni che riguardano questa generazione, cioè la morte di Grace.
Mi ha colpito il fatto che Rich, al principio così scettico riguardo al Paradiso e un po' tutto ciò che concerne la vita ultraterrena, con la morte della ragazza sembri quasi aver bisogno di credere in queste “favole”, per potersi immaginare Grace in un luogo felice, diverso dalle lamiere dove invece ha perso la vita. Da qui immagino che derivi anche il titolo e la citazione della canzone di Vasco Rossi che riprende questa visione appunto angelica di Grace a cui sembra aggrapparsi Rich, nonostante tutto.
Andare avanti dopo la morte di una persona cara non è facile, ci si sente per sempre mancanti e forse anche per questo, Rich non riesce a lasciare Bristol, nonostante il college e il tempo che passa.
Quando dici che Grace è rimasta incastrata nei suoi sedici anni e che, mentre Rich vede il suo volto e quello degli altri cambiare e riempirsi di rughe, sa che quello della ragazza rimarrà sempre uguale, incastrato in una fotografia che nessuno ha il coraggio di guardare, mi hai preso il cuore, voglio che tu lo sappia, perché credo sia una metafora bellissima e dolorosamente azzeccata della perdita, soprattutto quando riguarda una persona così giovane.
L’ultimo paragrafo è la degna chiusura del cerchio, ciò che serviva a Rich per lasciare andare Grace e cercare di vivere una vita più normale possibile, sebbene la sua morte rimarrà una cicatrice perenne sul suo cuore.
A parte le tematiche e la profondità delle introspezioni, quello che più mi ha colpito -così come anche nell’altra storia- è sicuramente il tuo stile che, secondo il mio modesto parere, in questa Fan Fiction e con queste tematiche ha dato il meglio di sé.
Non soltanto la scrittura è pulita e scorrevole, ma è permeata da quella vena di malinconia che rende tutto quasi poetico. Il fatto che alcune frasi si spezzino, così come si spezzerebbero anche nella testa di Rich, che non ha il coraggio (e la forza) di continuarle, mi fanno capire che ogni parola è sentita sulla tua stessa pelle ed è un dettaglio bellissimo, che fa immergere anche me lettore nella scrittura! Le battute finali poi, sono state veramente toccanti, la dolcezza di un ricordo che si mescola con la cruda realtà della morte.
Non posso che farti i complimenti per quest’altra perla!
Spero di ritrovarti ancora in qualche altro scambio del Giardino!
Alla prossima!
Violet :D

Recensore Master
20/02/20, ore 08:29

Ciao! Sono qui per lo scambio a catena!
Accidenti, non sentivo parlare di Skins da anni, ma amavo tantissimo questa serie, posso definirla tranquillamente la mia infanzia perché ero molto piccolina quando la guardavo. Ho preferito la prima e la seconda generazione, l'ultima non mi piacque moltissimo, ma mi hai incuriosita comunque quindi sono venuta a dare un'occhiata, subito dopo aver sbirciato i volti dei protagonisti perché non li ricordavo. Amavo Rich, sarà che condivido i suoi gusti musicali ^^
Mi è piaciuto come hai introdotto Rich parlando del paradiso e della sua conversazione con questo argomento al centro, con Alo. E poi, subito dopo, fra un paragrafo piccolo e l'altro, passi alla prima volta in cui Rich ha baciato Grace, momento che riesce quasi a fargli toccare il paradiso. E' questo che fa l'amore, in fondo, no? 
La morte di Grace arriva rapida come una coltellata, dopo un momento in cui pare che tutto vada bene segue quel brutto incidente. Non ricordavo di come fossero andate le cose, ma questa one-shot è riuscita a farmi tornare a galla molti ricordi e anche tanta tristezza. 
Molto significativo è il momento in cui vede una ragazza carina al concerto, ma lo spettro di Grace aleggia ancora sulle sue spalle e quando vedi la morte portarti via chi ami a solo 16 anni le cose difficilmente torneranno normali, quel dolore scompare di rado. 
L'ultimo paragrafo è davvero da brividi, dopo che Rich ha tentato di ricominciare, ecco che Grace si fa viva (beh, più o meno). Penso che quel momento fosse necessario a Rich per poter andare avanti, ormai sono passati tanti anni e lui porta ancora quel dolore nel cuore, l'ha segnato inevitabilmente. 
Una bellissima one-shot, mi ha ridato tanti ricordi e mi ha causato tristezza, tantissima. Rivedere Rich è stato un piacere, mi è piaciuto molto come hai trattato il suo personaggio.
Altra nota di merito va alle frasi che terminano con il trattino. Il tuo stile è molto efficace per racconti così emotivi, quei trattini riescono a spezzare le frasi e così anche i pensieri, creando un bellissimo effetto. Mi è piaciuto davvero molto!
Infilo la storia nelle ricordate, davvero molto bella! 
Alla prossima!
fumoemiele 

Recensore Master
26/01/20, ore 18:46

ciao cara ^^
in ritardo ma arrivo per lo scambio a catena, ti avevo detto che sarei passata di qui.
prima son andata su wikipedia a farmi una bella infarinatura sulla serie e sigh quando ho letto di Tony, il manipolatore della prima serie, avrei sperato fosse su di lui (chissà perchè eh?) ahah scherzi a parte, mi sono informata anche su Rich, per capire che personaggio complesso sia.
Non posso dirti nulla sull'IC ma mi è piaciuto come ne hai definito i tratti, la chiusura di carattere, la timidezza con le ragazze.
Grace sembra dolcissima, peccato sia tutto osì triste sigh e sob
mi sono piaciute le chiacchierate con Alo in tema di religione ^^

ho notato un parallelismo di stile tra questa e 'La vita continua', sbaglio?
sopratutto per la frase ricorrente (anche se stavolta questa rimane fissa) e il pasare del tempo raccontato in brevi episodi ^^

anche se triste, è molto dolce, il finale è uno spettacolo.
sei davvero brava in questo genere <3
alla prossima

Recensore Master
22/01/20, ore 01:06

Cara Dakota,

Macché perdono è bellissima, intensa e dice tante cose vere. I pensieri ridondanti di Rich che ha perso Grace raggiungono il culmine nella scena in cui la rivede in questa specie di sogno, ormai trentenne e padre e marito. Hai reso benissimo quel continuo cercare Grace, quel domandarsi dove sia e quel riflettere sul fatto che lei avrà per sempre sedici anni. La morte è una condizione che regola la vita umana e a cui nessuno si sottrae, ma perdere la vita prima d’iniziarla e di assaggiarla e in maniera tanto grave come Grace è terribile. Nella shot ogni tanto compaiono frammenti di lei: lei col cane, lei bambina, lei ballerina, lei coi ricci neri e il sorriso dolce. Queste caratteristiche permangono come in un’istantanea, ma sbiadiscono assieme alla voce a favore di un’altra immagine che si affianca a quella di Grace, non riuscendo però, mai, a sostituirla. E come potrebbe, del resto? Grace è qualcosa di perduto anzitempo, di lasciato indietro, ma è anche un primo amore nei confronti del quale Rich ha sensi di colpa tali da aspettare molti anni prima di lasciarla andare e ricominciare perché è giusto. E un primo amore ha tutta un’intensità che quelli dopo non possono avere del tutto, perché l’adolescenza è un momento molto intenso e non si può dimenticare del tutto la persona con cui si è vissuta la prima cosa di ogni cosa (fai finta che questo concetto sia in italiano, please). Questo non toglie nulla alla nuova compagna di Rich, anzi: di lei viene detto come sia rispettosa del suo silenzio e comprensiva.

La maturità della tematica che hai trattato si unisce anche a riflessioni filosofiche su ciò che resta dopo la morte, sulla fede che nell’adolescenza in alcuni casi traballa e svanisce e così via. La scelta del tempo presente ti permette di attraversare i vari momenti temporali del post Grace creando un flusso unico che ci riporta fino al momento in cui il fantasma della ragazza, saggio come solo i fantasmi sanno essere, si accomiata da Rich negandogli un bacio. Ecco, anche questa separazione tra la vita e la morte che permane fino alla fine mi è piaciuta proprio tantissimo. Complimenti mia cara!
Un abbraccio,
Shilyss
(Recensione modificata il 22/01/2020 - 01:08 am)

Recensore Master
19/01/20, ore 20:18


Ciao cara!
Eccomi qui, quando ho visto che hai scritto una one shot su questo fandom sono impazzita letteralmente perché amo profondamente Skins, è una serie che mi ha segnata molto. E in effetti quando ho visto che il racconto è basato su una coppia della terza generazione ho sorriso, perché so che generalmente non è particolarmente amato, io stessa ho preferito le prime stagioni, ma non penso che sia il male assoluto XD. 
Comunque, leggendo questo racconto ho notato una cosa, ovvero che le tue storie generalmente trattano di tematiche delicate, come ad esempio i rapporti familiari, oppure il tema della perdita di una persona cara, come in questo caso. 

"Non è più un ragazzino e ha scoperto che si può amare di nuovo, che si può amare anche dopo la morte di qualcuno, ma non nello stesso modo."

Penso che questa frase sia molto potente, perché non è facile ammettere una cosa del genere. Forse è la cruda verità. Attraverso questo racconto ho sentito il dolore e il senso di nostalgia di Richard, anche il suo voler andare avanti, anche se poi quella cicatrice rimane e rimarrà per sempre, nonostante lui vada avanti con la propria vita come meglio può. Mi ha colpito molto anche la scelta stilistica di iniziare ogni scena con quella frase ridondante, sei particolarmente brava a scrivere, dico davvero. Più ti conosco come autrice e più ti apprezzo in maniera genuina. 
L'ultima parte è stata la mia preferita, torna il ricordo di Grace, e il loro dialogo è stato veramente toccante, soprattutto quando lei alla fine risponde che non tornerà. Hai dato una bella mazzata al mio cuore, e non è la prima volta. Quindi ti faccio i miei complimenti, anche questa volta mi hai saputo emozionare. Alla prossima!

Shakana