Recensioni per
Forza della natura
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/01/21, ore 12:55

Recensione premio per essersi classificato primo e aver vinto il premio speciale per la miglior storia in gara al contest "Hold my Angst - II edizione": 3/4

Rieccomi qui, con la terza recensione. Ieri alla fine sono crollata nelle cose che non avevo fatto per tutto il pomeriggio, ma oggi ho ancora meno tempo, quindi ne approfitto per perderne ancora e lasciarti un commento. Per prima cosa: complimenti, quando ho letto l'introduzione di questa storia (perché come si fa a non commentare le introduzioni?) ho pensato "Okay, o è un genio è impazzito e non ne sapevo niente". Non so darti una risposta definitiva a questa speculazione, ma sappi che per me è un parimerito assoluto.
Ci vuole genio e un briciolo di pazzia, per pensare a una storia del genere. E, tra parentesi, grazie per avermi consigliato una Tudor!Au, che sono un po' il mio guilty pleasure, ma shh, non diciamolo troppo in giro.
[Mi scuso in anticipo se la recensione sarà un filino sconclusionata, ma la sto scrivendo nelle pause di lavoro, che la mia tesi non si scrive da sola, purtroppo].
La storia si è rivelata da subito molto interessante e coinvolgente, ero proprio curiosa di vedere dove saresti andato a parare, soprattutto con un'accoppiata così peculiare. Non sono stata delusa: la storia si è confermata di un'originalità rara, e difficilmente si farà dimenticare.
Mi è piaciuto che tu abbia parlato di Cristiani e non di Cattolici, che sarebbe stato quasi incorretto, alla vigilia della Riforma Protestante (scelta furba, quella di ambientare il tutto nel 1528: ancora un anno e avrei potuto dirti che l'uso del latino era pleonastico e al limite della correttezza storica, ho perso l'occasione per muoverti una critics!), scelta che appunto ho apprezzato tantissimo.
C'è cura, all'interno di questa storia, e non posso che esserne estasiata, è una fanfiction che dà veramente moltissima soddisfazione e si fa leggere molto bene.
Bella anche la scelta del nome Arthur, immagino tu ti sia ispirato al fratello maggiore di Enrico VIII: è un nome un po' inusuale, per il figlio di una casata nobiliare/reale, ma penso che comunque siamo in una fanfiction, quindi perché no? Senza contare che hai un precedente storico cui appigliarti, quindi molto bene.
[Penserai che sono pedante, e non me la sento di correggerti: è verissimo].
Parliamo poi un attimo di caratterizzazione: trovo che tu abbia fatto un lavoro davvero ottimo, Jaime mi è sembrato molto simile alla sua controparte canonica. Ho qualche dubbio in più sull'IC di Melisandre, sebbene in alcune parti mi abbia ricordato molto il personaggio dei libri, ma mi pare di ricordare che non hai (avevi?) ancora terminato la lettura della saga, quindi è qualcosa di più che comprensibile.
Peraltro, prima di chiudere, volevo farti una domanda ricollegandomi a quello che ho detto prima sul nome Arthur: ma l'hai scelto solo per il (volontario, immagino) riferimento alla morte d'Arthur? Perché se è così ritiro tutto, m'inchino e finalmente taccio, quando ho letto "la morte d'Arthur" sono rimasta sconvolta.
Insomma, io ti rinnovo i miei complimenti e penso passerò fra stasera e domani con l'ultima recensione, quindi mi rivedrai qui as soon as possible.
Ti auguro una buona giornata,
Gaia

Recensore Master
07/10/20, ore 10:25

Recensione premio per il contest "Generi a catena": 2/2

Carissimo, come sai, lo storico non è proprio il mio forte, ma questo raccon to dalle tinte dark mi è davvero piaciuto moltissimo, soprattutto perché sia Jaime che Melisandre sono due personaggi che apprezzo tantissimo, e tu hai saputo rendere giustizia a entrambi, quindi è stato molto interessante leggere di loro due insieme e di come le loro vicende si siano intrecciate. Melisandre, in particolare, è un personaggio che, per sua natura, si presta molto bene a questo genere di avvenimenti e la rivisitazione che hai fatto della nascita della regina Elisabetta rispetta anche il canone di questa donna che genera ombre e devo dire che anche questa è una scelta che ho davvero molto apprezzato.
Altra cosa che ho adorato è la scelta fatta della cromia in questo racconto, che contribuisce a colorarlo di tinte fosche: abbiamo una predominanza del nero e del rosso. Il primo colore è in tutte le cose intorno a Jaime e Melisandre, compresa l'eclissi, questo evento che preannuncia sventura, e che restituisce l'immagine di un mondo in qualche modo in decadenza, di una situazione in bilico, che preannuncia morte. Dall'altro lato, abbiamo il rosso di Melisandre e di tutto quello che la riguarda: un colore che è inconfondibilmente suo, che le appartiene tanto nel canone quanto qui; ne sottolinea la personalità dirompente, che scotta come le fiamme del suo dio, e non ultima la sensualità, quella sensualità che spinge poi Jaime a unirsi a lei. Vediamo una Melisandre concentrata sul proprio obiettivo, che per lei è una missione, è portare a compimento il volere del suo dio e null'altro intorno ha importante, così come non ha importanza ciò che dovrà accadere per portare a compimento la volontà del suo signore. Rimane infatti distaccata anche mentre Jaime la stupra (anche se forse non si può totalmente parlare di stupro, in quanto è Melisandre che ha fatto in modo che ciò accedesse, è lei che ha il comando, il controllo, e Jaime in realtà è solo una pedina, preda del suo fascino, delle sue parole, della sua attitudine).
Anche Jaime è inconfondibilmente lui, anche se qui lo vediamo vestire dei panni che nella serie non gli appartengono: qui è re, mentre nel canone è un uomo che sostanzialmente vive nell'ombra. Nonostante ciò, hai saputo prestare fede al personaggio, hai saputo renderlo credibile anche in queste vesti diverse e ho ritrovato molto di lui nella sua attitudine, soprattutto nel suo testa a testa con Melisandre e nel suo cedere poi alla fine a lei, al suo fascino e alla sua sensualità. Ed è Jaime anche nel suo accettare ciò che è accaduto, nel suo accoglierlo: il figlio e sua moglie muoiono, ma lui non si scompone. Emblematico che, accanto a lui, a recitare una preghiera, ci sia proprio Melisandre, a sottolineare che lui apparteneva a lei già prima dei due lutti che l'hanno colpito e che nulla la di fuori, dunque, lo riguarda più. Lui si è rimesso alle volontà di Melisandre e, quindi, di conseguenza a quelle del suo dio. Lui è diventato parte della missione che Melisandre doveva portare a compimento, ne è diventato parte integrante, ma anche vittima e schiavo. C'è rassegnazione, in Jaime, nel suo guardare quelle bare scure, ma non turbamento.
Hai saputo mescolare in un equilibrio perfetto gli elementi del canone a quelli storici, bilanciando alla perfezione realismo e sovrannaturale, andando a creare un'atmosfera surreale, cupissima e che si accorda alla perfezione sia con i personaggi che con la situazione che hai descritto. Ci sono tutti gli elementi di GOT, le sue atmosfere, la sua crudezza, eppure sembra di star leggendo un resoconto storico, in un connubio davvero godibilissimo, che ho apprezzato molto, tanto che confesso che non disdegnerei un sequel.
Ti faccio tantissimi complimenti per questa piccola perla. Alla prossima :)

Recensore Master
25/09/20, ore 01:40

Storia davvero particolare, in cui mischiati insieme vari elementi dalla storia reale a quella fantastica del Trono, con aggiunta di eventi che sono superiori alla volontà umana.
Per quanto riguarda i personaggi, che nella storia sono due, ho trovato in Melisandre una fedeltà più aderente a Got: "Lo guardò altera, sorridendo leggermente "
questo racchiude già di suo la sua enigmaticità, la sua sensualità prorompente.
Su Jaime ho avuto qualche perplessità all'inzio perché troppo attaccato al figlio, cosa che nella serie dimostra solo per Myrcella, ma alla fine, è sempre lui. E' lui quando sfida la strega, quando doma Sir Gregor... hai semplicemente mostrato una parte in più, ma si sente Jaime.
L'ambientazione dell'Inghilterra sotto Enrico VIII non si vede molto, ma i continui richiami la rendono molto reale,
In complesso mi è molto piaciuta, avrei voluto un approfondimento sull'ambientazione così particolare, ma è davvero una bella storia.

Ps: non riesco a togliermi dalla testa le voci scandolose su una relazione tra Anna Bolena e suo fratello George e quindi ad una Myrcella/Elisabetta... mi sta scoppiando la testa!

Recensore Master
08/02/20, ore 15:20

Storia vincitrice del contest: Personaggi random per situazioni random, di Setsy
mystery_koopa con: Forza della natura
grammatica: 4.70/5

porta in legno:  per l’Accademia della  Crusca, il complemento di materia è “di” e non “in”,  e cita come esempio proprio “porta di legno”. (Questo a meno che si ponga l’accento sul materiale particolare, prezioso e sulla lavorazione di alto artigianato, ma la porta di legno è quella più normale)
che siete state voi :qui potrei sbagliare, devi dirmelo tu: doveva essere “stata”, o si sospettava che Melisandre avesse delle complici nel diffondere la pestilenza? Credo sia un errore
stile: 9.90/10
Nello stile della storia si evidenzia soprattutto l’estetica che hai dato sia ai personaggi che all’ambientazione, che è la prima caratteristica che ho notato di questa bella fiction. C’è un gioco di colori utilizzati nel loro valore simbolico che è molto d’effetto, e gioca con la recezione emotiva dei lettori a questo tipo di stimolo. Tutto quello che riguarda Melisandre è rosso. I capelli, l’abito che si allarga a terra come una corolla, le labbra, una macchia di sangue; quello che sarà effettivamente versato, ― offerta sacrificale al suo Dio, ma che richiama in realtà anche la liturgia cristiana ― l’implicito colore della fiamme, dell’ardore, della passione sessuale. E della chioma della futura Elisabetta Iª. In opposizione, tutto quello che è spaventoso o “sbagliato” è nero. L’eclissi, un evento astrale che era annuncio di sventura, specie per i Re, vista l’ombra sul sole, simbolo di sovranità. Le bare sono di legno scuro, la coltre sul cielo è nera. Il lessico è molto appropriato: non è esattamente “d’epoca”, è appena più semplice, ma con questo non stacca dalla voce narrante (se si sceglie di farlo va benissimo, è quando è involontario che suona male) e si adegua a GOT che, malgrado lo pseudo medioevo europeo, è sceneggiato con un linguaggio più moderno. Le frasi sono molto proporzionate, anche le più lunghe hanno una sintassi ottima. Non poteva mancare in un tuo scritto la precisione storica, dove hai usato il termine appropriato del “sudore inglese”, come è giusta la descrizione di tutti gli oggetti presenti. Per la parte dello stile, l’uso della canzone inserito nei dialoghi è stato reso egregiamente, è un modo di giocare col testo ben riuscito, e che ti ha permesso di crearti dei punti di forza notevoli. I dialoghi di Jaime e Melisandre sono una sfida, una lotta, quindi la drammaticità delle piccole parti delle liriche che hai inserito si sposa con l’espressione dell’animo di questi personaggi complessi, e hai saputo fondere con naturalezza le liriche col tuo testo, impreziosendolo.
IC: 9.80/10
L’IC di Melisandre è qualcosa di incredibile, non tanto nella prima parte, quanto nella seconda. Anche all’inizio è se stessa, con la sua entrata a effetto (anche se non voluta da lei, perché è prigioniera) che la mette in mostra. Credo che tu l’abbia esibita nella sua bellezza e fascino conturbante, facendola atterrare con la gonna aperta come una rosa rossa. Subito mostra un’incrollabile sicurezza nel suo credo e nella sua missione, senza lasciar trapelare troppo turbamento per la situazione nella quale si trova. Ma è quando resta pressoché impassibile allo stupro di Jaime ― perché in realtà di questo si tratta, anche se lei l’ha provocato ― che l’ho riconosciuta; così distaccata dal mondo, dalle cose di “poco conto” rispetto al volere del suo Dio. Ha un piano, ed è favorire l’ascesa della vera Regina, in questo caso. È una donna abituata a badare a se stessa, come si evince dal suo essere munita di un pugnale, non solo dei poteri magici. Jaime è qui nella sua veste di politico, quindi meno efficace di quella di guerriero. Non è la furbizia fatta persona, ma neppure ingenuo. Resta strabiliato dalla donna che ha di fronte, ma cerca a modo suo di dominare ugualmente la situazione. Ricordando la scena con Cersei alla morte di loro padre non c’è dubbio che di fronte al cadavere di Ser Gregor non si faccia scrupoli, tanto più che la situazione gli è sfuggita di mano. Credo che anche la relativa noncuranza della morte della moglie, senz’altro sposata per dovere; invece non sono convinta dell’identica freddezza per la perdita del figlio al quale all’inizio sembra tenere, almeno per il bene della dinastia.(Mi pare l’unico, correggimi). Secondo me non sarebbe stato male differenziare gli stati d’animo, anche con due parole. Last but not least, Gregor Clegane è la solita bestiaccia! Lui dalla testa alle unghie dei piedi; brutale, quasi una macchina per combattere (che alla fine era diventato), violento con le donne in modo inutile e infine vittima della sua stessa cattiveria. Muori! Anche il suo mutismo mi rimanda alla “fase Robert Strong”, con un’adesione al canone meravigliosa.
trama, sua creatività e credibilità: 10/10
La trama è elaborata, ricca di riferimenti storici reali/realistici, ampia nel suo raccontarci un episodio relativamente breve ma che ha cambiato di fatto sia i destini personali dei protagonisti che quelli dell’Inghilterra e di riflesso dell’Europa. La credibilità è buona, perché i ruoli sono cambiati proprio di poco rispetto al canone. Jaime è stato parte di una famiglia reale, e Melisandre è una maga, ma qui i suoi poteri sono davvero affascinanti. Il rituale magico operato col sangue che poi non lascia traccia sulla pelle è bellissimo e farina del tuo sacco, ho amato il potere che emanava da lei quando usa se stessa come una bambola woodoo. Non credo sia una citazione voluta di American Horror Story, ma sappi che c’è: di “Coven”, quindi la stagione delle streghe! Il finale non era per niente scontato, non mi sarei aspettata questa immissione nella famiglia Tudor, ma avrei dovuto… è proprio questo il punto più incisivo della trama, questa chiusa con il matrimonio della principessa orientale ― l’est è canonico ― ma con i capelli rossi. Jaime aveva un destino segnato, credo sia stato il burattino del dio rosso, che vogliamo chiamarlo R’hllor o Zoroastro (sì, è lui), e la sua rabbia, la cattura di Melisandre (che è chiaro che si è fatta arrestare di sua scelta) hanno sottolineato la sua reale impotenza di fronte al destino. Ha preso il ruolo di Stannis, compresa la seduzione per concepire il figlio, in un impasto armonioso di realtà e di tua variazione. Veramente bella.
Uso del prompt e coppia: 15/15
La coppia che ti è capitata era crack, ma non impossibile: ma quello che conta è quanto tu l’abbia saputa manovrare bene fino a far tifare il lettore per una loro possibile riuscita. Jaime ha bisogno di una donna forte e credo che tu abbia fatto leva su questa caratteristica per renderli in qualche modo molto credibili. Melisandre è il perfetto opposto di una donna sentimentale, quindi non si pone il problema chi sia il Re, che uomo sia; l’importante è farne il suo alleato. La canzone impera in tutta la storia, con delle stupende riprese del testo, in corsivo e in italiano, il che la rende visibilissima (l’avrei riconosciuta lo stesso, ma la fiction va scritta per più lettori) e nel frattempo unita al resto senza stacchi e spigoli. Ho amato che in due che avete usato il prompt abbiate scelto modi molto diversi di sfruttarne l’indubbia adesione alla filosofia di GOT. C’è la sfida per determinare vincitori e vinti, e tra i due soprattutto Melisandre è inarrestabile. In fondo abbiamo visto che solo lei ha ucciso se stessa…
Il titolo riprende la parola “Natura” e ci fa presagire il giusto contenuto: si parla di pulsioni, morte e nascita, di una risorsa personale che va ben più in là della forza bestiale di Ser Gregor o della minacce di esecuzione. Si avverte l’odore ferroso del sangue, nel tuo titolo.
titolo: 2/2
Il titolo è quanto mai adatto a questa fiction: c’è la ripresa della canzone del prompt, che beneficia, in questo caso, della traduzione, perché ci si deve fermare un attimo per ricordarsi che è una frase della lirica, svelandosi quindi in seconda battuta. La forza è senza dubbio una caratteristica di tutti i personaggi, non solo di Melisandre, perché come si sa: al gioco del Trono si vince o si muore. Lei ovviamente è la più rappresentativa della frase, perché la magia è strettamente connessa gli elementi della natura, che si mettono al suo servizio. Il lettore inquadra subito di che tipo di storia si tratta: drammatica, piena di significato, e vista la parola Natura, si può prevedere la preponderanza dell’elemento femminile. La scelta di non mettere un articolo prima del nome è bellissima, evita ogni ovvio effetto didascalico.
gradimento generale:3/ 3
La storia è davvero fantastica, orchestrata con precisione certosina, sia nello svolgimento della parte fantasy che in quella storica. I personaggi hanno preso vita creando una scena molto dark, con la sua magia oscura, il destino che incombe doppiamente. Da un lato come peste e quindi morte certa per chi entra a contatto con essa, dall’altra come fato già scritto per l’Inghilterra. E stavolta, Melisandre ha indovinato! Non sapevo cosa aspettarmi, come finale, quindi hai saputo anche mantenere una bella tensione costante. Il prompt è ampiamente sfruttato, presente in ogni passaggio della storia con la funzione di traccia, non di accompagnamento. Anche se qui c’è Jaime al posto di Stannis resta quel gusto di canonico che è un ulteriore elemento a favore.
totale: 54.40/55
- eventuali malus: 0

Recensore Master
26/01/20, ore 23:31

Ciao Mystery_koppa! 
Partecipo anch’io al concorso di Setsy e ci tenevo tanto a passare da te. Purtroppo non ho seguito GOT, e ho solo sentito nominare i Tudors (scusa, avevo letto male "Tudor" aggiungendo inconsciamente la "-s", e pensavo fosse una fandom!AU ç_ç), perciò ho letto questo fanfiction come se fosse una storia originale sul regno d’Inghilterra. Sono certa che questa mia ignoranza mi abbia fatto perdere molti particolari e chicche; nonostante ciò, la lettura è davvero gradevole e la storia avanza fluida (l’ho letta in un lampo!). Da quello che mi sono fatta spiegare dal mio ragazzo sui PG da te scelti, mi è piaciuto molto il ruolo che hai assegnato loro in questa AU (soprattutto quello di Melisandre, con la sua magia). Mi dispiace davvero tanto non poter dire di più, ma ci tenevo a farti i complimenti e ringraziarti per la bella lettura! *^* In bocca al lupo!
(Recensione modificata il 28/01/2020 - 01:53 pm)

Recensore Master
23/01/20, ore 16:58

Nella discussione del forum ti ho anticipato che sarei venuta qui a fangirlare, quindi eccomi puntuale! La cosa che più ho amato è il contesto storico: amo il periodo dei Tudors e tu hai saputo ricreare ene, attraverso i molti dettagli e anche con lo stile che è secondo molto adatto. Melisandre, poi, è insieme a Cersei la mia donna preferita di GOT, e quindi vederla come protagonista è stata un'altra cosa che ho apprezzato, specialmente perchè l'hai saputa rievocare bene, mantenendo la sua personalità enigmatica, le sue magie e la sua fede (che viene qui a scontrarsi nettamente con il cristianesimo). La parte finale con la nascita di una bambina dai capelli rossi di nome Elizabeth è stata un tocco di classe, davvero. Per quanto riguarda la traccia che avevi, mi è piaciuta come tu l'abbia usata all'interno del dialogo tra Jaime e Melisandre, che si chiamano vicendevolmente "cuore di pietra pulsante". Questa storia mi è piaciuta molto da un punto di vista oggettivo... E poi, soggettivamente, hai unito un contesto e un personaggio che amo quindi davvero l'ho apprezzata. Mi ha fatto molto piacere leggerla. In bocca al lupo per il contest e alla prossima!