Ciao Teo!
Questa storia è davvero un sincero e commosso omaggio a questo grande campione purtroppo scomparso assieme alla figlia e alle altre persone coinvolte nell'incidente. Porca miseria viene da dire...
Parla di sport, ma parla soprattutto di sentimenti ed emozioni e qui (come poi anche nella realtà) abbiamo prima di tutto un padre con la sua amata figlia, accomunati dal loro volersi bene e dalla non scontata possibilità di condividere la stessa immensa passione, il basket. Purtroppo il destino li ha tenuti uniti anche in una fine tremendamente e amaramente prematura.
È molto delicata, e sebbene tu dica di averla scritta quasi di getto, ci ho visto molta cura, molto rispetto nel tratteggiare il il giocatore, la figlia, e persino lo stesso Goku alle prese con i suoi primi approcci con la pallacanestro, così umile ed entusiasta di imparare allo stesso tempo.
Mi è piaciuto leggere l'aspetto sportivo con la ragazzina che è davvero brava e il padre stellare proprio; i vari riferimenti come la spiegazione del numero 24, l'accenno all'infanzia italiana e quel soprannome Black Mamba che abbinato al Serpentone di Goku mi ha stretto davvero il cuore. Lui l'ha percorso con l'aureola in testa e nella tua storia sembra proprio che senza dirlo esplicitamente (ma quasi), padre e figlia sappiano di doversene andare proprio per quel motivo. Mi ha colpito molto che sia stata la ragazzina a richiamare il padre perché era arrivata l'ora di 'andare', ma non so, forse è meglio così, se fosse stato il contrario sarebbe stato un boccone ancora più difficile da mandare giù.
Penso che oltre all'indiscutibile bravura tecnica di questo grande campione, sia un valore aggiunto il fatto che abbia giocato sempre in una sola squadra, la sua nel vero senso della parola si può dire, diventandone una bandiera eterna. Vent'anni praticamente ho letto, senza mai cambiare.
Non so, questa particolarità mi ha sempre affascinato, in qualsiasi sport.
In realtà poi non sono super afferrata di basket, non l'ho mai seguito molto, ma come la stra grande maggioranza di persone che ha messo piede nella propria palestra scolastica o, crescendo, in quella dello sport che poi ha praticato sebbene di altro tipo, ecco ho anch'io provato a tirare chissà quanti palloni nel canestro pensando velocemente alle immagini viste in tv di questi leggendari atleti, e pur non sapendolo esattamente, Kobe ne è stato uno dei protagonisti principali.
Quindi ripeto, la tua storia è davvero un pensiero delicato e autentico, rende onore e porta grande rispetto.
Ciao! |