Recensioni per
La Terza Faccia della Medaglia
di aurora giacomini

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
09/04/20, ore 14:03

Ciao <3

Comincia forse a emergere qualcosa di inquietante nel passato di Esmeralda, qualcosa che le cagiona ricordi che in verità non esistono, o forse esistono per davvero ma devono riemergere completamente per poter essere compresi e assimilati un’altra volta.

Certo è che, capitolo dopo capitolo, la sua grande sicurezza iniziale vacilla sempre di più, mostrandola davvero fragile, a tratti esagitata, pronta a cedere al minimo dubbio, di fronte alla più piccola difficoltà. Il ricordo di Eleonora, in un certo senso, continua a perseguitarla, e così la vediamo crollare a poco a poco; specialmente adesso che, al ricordo, si è sommato il dubbio di aver commesso un altro crimine, oppure di non aver davvero ucciso la ragazza. Esmeralda è confusa e la confusione si trasmette attraverso di lei, rendendo tutto molto meno lineare di quanto non fosse all’inizio.

La tragedia del capitolo arriva soprattutto nella parte finale. Alessio non è certo suo amico, perché per quel poco aiuto che le ha dato ha sempre preteso in cambio qualcosa che sappiamo bene, ma mai sarebbe stato possibile credere che si spingesse fino al punto di tentare di ucciderla. E il soccorso, alla fine, arriva da parte di colei che è sempre stata l’incubo di Esmeralda. Se non si è davvero folli, al momento di entrare nell’ospedale psichiatrico, si è costretti a diventarlo per forza, perché nulla va come ci si attenderebbe.

Leggerti è sempre un piacere! Ora non mi resta che aspettare con pazienza il prossimo capitolo.
Un abbraccio <3

Recensore Master
07/04/20, ore 14:15

Ciao <3

Siamo rientrati appieno nella narrazione e ci siamo trovati catapultati in uno dei momento più ad alta tensione di tutti quelli che abbiamo visto finora. Perché abbiamo visto Esmeralda soffrire fisicamente, l’abbiamo vista cedere alle sue pulsioni, magari anche perdere il controllo, ma mai l’avevamo vista così, violata nella sua più profonda intimità dall’incalzare delle domande del medico. Stavolta il controllo lo ha perso davvero, ma non è riuscita a ritrovare la sua solita calma.

Evidentemente, dentro di lei, qualcosa è scattato. Non un semplice ricordo, però, ma qualcosa di più atroce, ossia la convinzione di aver provocato piacere - insieme fisico e mentale - mentre uccideva Eleonora. Ed è qualcosa che non può reggere, perché per la prima volta in assoluto la sensazione di aver perso il controllo e di non saper controllare se stessa prende il sopravvento, rendendola fragile come non mai.

Tutte quelle domande… è come se il medico avesse stuprato la sua anima, o la sua mente, o qualsiasi altra cosa ci sia dentro per farci funzionare in questa maniera. È stato infinitamente peggio delle botte subite da parte dell’infermiera, perché questo è un tipo di percossa che lascia segni e lividi molto più coriacei da mandare via.

È stato un capitolo molto emozionante, forse ancora più complesso dei precedenti.
Ma leggerti è per sempre un piacere <3

Ti abbraccio e a presto!

Recensore Master
04/04/20, ore 15:10

Ciao <3

Io penso che ciascuno di noi abbia dei dubbi, nella propria mente. Dubbi continui, che si presentano uno dopo l’altro, senza interruzione. Anche la persona più sicura del mondo probabilmente nasconde dei dubbi, dubbi in cui risiedono tutte quelle domande a cui non sappiamo - o vogliamo - dare una risposta. Nodi che la scienza non può sciogliere, risposte che la fede non può dare. Dubbi che devono restare dentro di noi, perché forse lo scopo delle nostre esistenze non è tanto trovare una risposta che non ci darà mai piena soddisfazione, bensì non smettere mai di cercarla.

Ma non credo che la morte possa essere una soluzione. Morire per sapere cosa ci sia al di là… piuttosto pretenzioso. Se poi non ci fosse nulla? Occasione sprecata ma senza il tasto del riavvio. E poi, a conti fatti, nessuno è immortale, e alla fine certe risposte, volenti o nolenti, bisognerà andare a trovarle per forza di cose. Quindi, nel frattempo, tanto vale restare a cercare qui, per quanto si abbia la certezza di non trovare niente... E poi, chissà. Magari riusciremo davvero a riempirlo, quel niente.

Freud sosteneva che l’uomo ha una pulsione innata verso la morte, che diventa piacere. Sarà, ma io penso che Freud abbia fatto il suo tempo e che le sue teorie siano parecchio antiquate. Freud trovava nei sogni le risposte, ma noi sappiamo adesso che i sogni non sono desideri inconsci, ma soltanto frammenti di immagini da buttare via. Chi ha ragione?

Sto andando fuori argomento e vado verso frasi sconclusionate, me ne rendo conto. Ma davanti a una lettera come questa è difficile non farlo: mi ci sono perso dentro, finché il faccia a faccia finale mi ha ricordato che questa è una storia. Però siamo sempre nella storia? Io penso di sì. Ma è innegabile che tu abbia creato qualcosa che riesce davvero a trascendere i valichi di una semplice narrazione. Non c’è un autore che narra e un lettore legge. Ci sei tu, ci sono io e in mezzo ci sono queste parole. Lo so, a me potrebbe sostituirsi qualsiasi altra persona: ma è innegabile che sia quanto di più intimo abbia mai visto qui sopra. E io sono certo di non aver mai letto qualcosa di così straordinariamente vivo.

Ti abbraccio e ti prometto che non mi farò più attendere così tanto.
Mi dai sempre da pensare, ma ti assicuro che è un vero piacere <3

Recensore Master
13/03/20, ore 13:51

Ciao <3

Io penso che ognuno di noi, nel bene e nel male, lasci una traccia di sé, una traccia che non andrà perduta o dimenticata, almeno finché ci sarà qualcuno a tenerla viva. E più quella traccia sarà grande e più saranno le persone che se ne ricorderanno.
Non dico fare qualcosa di straordinario. Dico però fare qualcosa che valga la pena di essere fatto, una parola detta, un abbraccio dato. Se avremo fatto del bene a qualcuno, anche piccolo, quel qualcuno si ricorderà di noi. E lo stesso vale se si fa del male, anche se poi cambiano i modi in cui quel ricordo viene tramandato.
Noi ci siamo e rimaniamo, volenti o nolenti. Tutto scorre via, eppure allo stesso tempo resta lì, per tutti, per chiunque voglia prenderlo e guardarlo.

Ma è vero che ognuno di noi è unico e irripetibile. Noi siamo qui adesso, non c’eravamo mille anni fa e non ci saremo tra mille anni. È per questo che dobbiamo essere noi stessi finché ne abbiamo la possibilità, non dobbiamo demandare ogni nostra azione a un ipotetico futuro. Il passato è passato e il futuro non esiste: c’è soltanto il presente, che si protrae di continuo, e se non lo viviamo, se non lo sentiamo in noi, allora davvero non avremo lasciato nulla. Ma è impossibile non vivere.

Mi sono lasciato un po’ trasportare. Ma è difficile, in questo capitolo, comprendere dove sia il semplice racconto e dove la tua riflessione personale. Si fondono insieme, si sommano e diventano un unico insieme a cui attingere.
Non so dove la riflessione che ho appena letto sia di Esmeralda o dove di Aurora. Forse sono semplicemente la stessa cosa. Però so che perdersi in queste righe mi ha fatto davvero bene, mi ha fatto piacere, mi ha aiutato a riflettere. Chi ne sia davvero l’autrice, è una persona esattamente come me, con i suoi pensieri, con i suoi ragionamenti, naturalmente con tutti i suoi limiti, e avrei solo voglia di abbracciarla e dirle che trovare qui qualcosa di profondo come questo scritto è stata una sorpresa grande e molto gradita, che non mi sarei mai aspettato.

Quindi grazie e un abbraccio <3

Recensore Master
03/03/20, ore 14:14

Ciao, sono stato lontano per un po’ ma ora sono tornato!

Allora, avevamo lasciato Esmeralda in una situazione che sembrava essere senza via d’uscita ed ecco che la ritroviamo persino peggio. Il pensiero della morte comincia a fare capolino nella sua mente, il pensiero del suicidio come unica via di scampo alla tortura quotidiana che è diventata la sua vita.

Enigmatica la figura del professor Grandi, ma anche interessante il quesito su cui vorrebbe far riflettere Esmeralda. È chiaro che, in lei, la pulsione alla morte è sempre stata alta. Basta leggere il suo modo di esprimersi e di fare per rendersene conto. Sulla sua coscienza grava almeno un omicidio, e poi ci sono gli altri otto cadaveri, che forse sì, sono davvero stati uccisi dal licantropo, o forse no. Il dubbio è sempre forte, ed Esmeralda è sufficientemente brava a ingannare per non riuscire a cancellarlo del tutto.
Però, questa pulsione alla morte sembrava essere sempre stata rivolta agli altri. Mai, fino a questo punto, era balenata davvero la possibilità del suicidio.

Insomma, Esmeralda è una figura dalle mille sfaccettature, intricata, davvero difficile da valutare e da comprendere, e per questo anche affascinante. Sarà interessante capire che cosa succederà dopo.

Ti mando un abbraccio e a presto <3

Recensore Master
09/02/20, ore 12:00

Ciao <3

Questo è un capitolo abbastanza complesso da commentare, perché ci dice tante cose, parecchie altre ne succedono, e allo stesso tempo rimane statico, lasciando ogni cosa come già l’avevamo trovata, in pratica senza - apparentemente, almeno - cambiare le carte in tavola.

Esmeralda è prigioniera e deve continuare a subire la cattiveria di chi non riesce a comprenderla, perché una creatura leggendaria non può cambiare il corso delle cose: è un sogno a cui appellarsi, ma i sogni svaniscono appena si riaprono gli occhi, anche se magari noi tentiamo di aggrapparci ad essi con tutte le nostre forze, di tenerli ancora lì con noi, anche se sappiamo che è inutile, che quel mondo fantastico scomparirà e la realtà ci ripiomberà addosso di nuovo. Questo è un po’ il succo della questione.

Credo che tutto ruoti attorno a questo: il senso di prigionia, l’essere legati a qualcosa di opprimente da cui si vorrebbe fuggire pur non potendo farlo. Mi pare che tutto stia nel volgere di quelle frasi: Esmeralda che sa di non potersi lavare, perché neppure sfregando con tutte le sue forze durante una doccia lunghissima potrebbe liberarsi da quel tanfo, che non è certo solo quello che si respira nel manicomio; il suo vano attendere qualcuno che si faccia avanti sotto la pioggia per dirle che non è sola, che qualcuno che le vuole bene c’è, qualcuno che la terrebbe tra le braccia con vero affetto, per trasmetterle quel calore di cui ha bisogno, il calore di un’amicizia che per ora è soltanto un vago miraggio a cui aggrapparsi. E poi c’è la questione del licantropo, che può straziare e uccidere, ma non può abbattere il muro di una prigione, e lei ne conosce il motivo, forse perché quello non è solo un muro fisico, ma un qualcosa di interiore, che è dentro Esmeralda, e da cui può liberarsi contando solo su se stessa, con la forza della sua sola volontà.

Ecco, penso che tutto questo capitolo rappresenti le prigioni in cui ciascuno di noi è rinchiuso, prigioni che ci lasciano andare ovunque andiamo ma che non ci abbandonano mai. Prigioni che ci fanno pensare cose indicibili, a cui magari non cediamo ma che, comunque sono lì, dentro di noi.

Ora se vuoi mettiti pure a ridere e dimmi che non ho capito una sola parola di quello che hai scritto e che devo smetterla di farmi seghe mentali - e scusami l’espressione, ma non saprei come meglio rendere l’idea :)
Anche se magari ho sbagliato in pieno, per me continua a essere un piacere leggere le tue perle <3
A presto <3

Recensore Master
07/02/20, ore 11:48

Ciao di nuovo <3

Ad ogni capitolo la situazione di Esmeralda diventa sempre più brutta, mentre la vediamo circondata da pazzi e da infermieri maniaci, che si approfittano di lei e della sua situazione. Un clima di follia, ma anche di omofobia - Alessio che vorrebbe guarirla come se lei fosse malata (ma direi che l’unico malato sia lui, anche se indossa un camice), la donna che vede peccati ovunque… se anche si entrasse sani di mente, in un luogo come questo, si finirebbe quasi certamente per perdere davvero il lume della ragione. Un briciolo di follia esiste in chiunque, questo è ovvio, ma nel manicomio sarebbe amplificato ed esasperato fino a esplodere.

Leggere di Esmeralda violentata a quel modo è stato davvero molto brutto. Nessuno merita di subire tutto questo, neppure chi ha commesso degli errori. Il fatto che non le dispiaccia più di tanto di essere tenuta tra le braccia del suo aguzzino ci fa soltanto capire che Esmeralda si sente sola, che ha bisogno di qualcuno che le voglia bene, che la accetti per quello che è. Ma, di certo, non può essere quell’uomo disgustoso - anche se gli riconosco di avere degli ottimi gusti musicali, perché sì, Battiato è il cantante che preferisco.

Eppure, è lei stessa a dirci una cosa terribile: lei non si approfitta sessualmente della bella donna convinta di poter volare solo perché si trattiene dal farlo di fronte al suo sguardo da bambina innocente. Il pensiero l’attraversa, e questo ci sta a poco a poco facendo capire che qualcosa, in lei, non funziona davvero. Esmeralda è la vittima, la ragazza indifesa a cui volere bene, con cui sentirsi in empatia continua e crescente, ma si trova al limite del confine, al di là del quale sarebbe lei a diventare il carnefice. Forse quel diavolo che Carmela vede in lei è davvero nascosto da qualche parte, contrastato ma mai davvero rigettato indietro.

Poi c’è il doppio piano della narrazione. La questione delle lettere lasciate da Esmeralda nella cassetta della posta. È una soluzione che mi piace davvero tanto e che, forse, nasconde qualcosa, perché Esmeralda dice che ci sarebbe un’ultima lettera, quella con la “verità”, come se tutto ciò che ha raccontato finora e che ancora racconterà sia una menzogna, o comunque soltanto una distorsione dei fatti reali.

Be’, non mi resta che proseguire con la lettura e scoprire che cosa succederà dopo che il licantropo sarà tornato.
Complimenti e a presto! :)

Recensore Master
05/02/20, ore 20:41

Ciao <3

Ho trovato veramente molto triste questo capitolo. Vedere Esmeralda così indifesa e piccola, proprio lei che di solito, grazie alla sua mente che scroscia come una cascata, riesce ad avere qualsiasi situazione sotto controllo, è stato davvero angosciante.

Sentirla domandare se merita di morire e poi ripetersi di continuo che lei merita di soffrire è stato forse uno dei momenti più cupi da quando abbiamo fatto la sua conoscenza. Perché nessuno merita questo, né la morte né la sofferenza. La prima non è mai una soluzione e la seconda non è affatto giusta. Anche Esmeralda merita soltanto di stare bene. Non riesco a vedere davvero in lei un personaggio negativo, perché con lei si crea un legame empatico e l’unica cosa che si vorrebbe è saperle felice, magari lontana da questo ambiente così cupo in cui lei, come tutti gli altri, non conta nulla.

Ma, forse, per essere felice, dovrebbe prima di tutti riuscire a fare i conti con ciò che è successo, scovare i propri demoni e affrontarli, e questo non è semplice. In ogni caso, mi è impossibile vedere in lei un mostro. Se c’è qualcosa di incrinato, nella sua mente, che l’abbia condotta a fare ciò che ha fatto, non è certo colpa sua.

Poi c’è stato un momento, nel capitolo, che mi ha almeno un po’ rallegrato. Ho trovato divertente sentirla dire che il sangue le si concentra molto a sud quando Rose le sfiora il ginocchio. Anche se gli anni nel manicomio l’hanno un po’ cambiata e adesso riesce a essere persino scurrile, sembra che per certi aspetti sia rimasta la stessa di sempre. Lei vuole dirci tutto, ma sembra sempre trapelare una certa timidezza dai suoi scritti.

Non mi resta che farti i complimenti anche questa volta. La tua storia si fa sempre più appassionante <3
A presto!

Recensore Master
04/02/20, ore 23:57

Ciao <3

Più mi inoltro nella lettura e sempre più non riesco a non sentirmi pieno di empatia verso Esmeralda. Vedere questa ragazza timida e anche fragile venire maltrattata e picchiata senza che abbia fatto nulla per meritarselo è davvero doloroso. Si vorrebbe davvero essere lì con lei, per poterla aiutare e proteggere, pur sapendo che cosa si nasconda davvero dietro questo velo di delicatezza.

Poi la si vede tranquillamente seduta davanti all’infermiera di cui in apparenza sembra essersi innamorata in questi anni di prigionia e non si può non sentirsi inquieti. Perché è stata Esmeralda stessa a dirci che cosa sia davvero per lei l’amore verso le altre ragazze e non si può che averne paura. A spaventare è soprattutto l’incapacità di comprendere fino in fondo quale turbamento, o quale inferno, si agiti nel fondo della sua anima, spingendola a essere quello che è.

Inoltre, c’è tutta la faccenda delle lettere. Anche quella è parecchio inquietante. Il rapporto che sta instaurando con il suo curioso lettore è morboso, e insieme elettrizzante, perché non si può sapere che cosa sia reale e che cosa no, in quelle lettere che lei scrive, né cosa succederà alla fine. Perché Esmeralda non ha ancora finito, e in quella sua frase si possono leggere mille interpretazioni differenti.

È sempre un piacere essere qui e spero di non annoiarti con le mie recensioni.
Complimenti <3
Ci sentiamo presto! :)
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 11:59 pm)

Recensore Master
01/02/20, ore 00:38
Cap. 1:

Ciao <3

Rieccoci. Sono felicissimo che questa storia sia qui. L’avevo sperato prima ancora che me lo chiedessi e non ho neppure dovuto aspettare a lungo. Di quando in quando i sogni si avverano :)

Eccoci di nuovo qui a seguire Esmeralda nei suoi conturbanti pensieri. Siamo ancora qui con lei, pronti a farci irretire, perché sono certo che ancora una volta riuscirà a prenderci per mano per condurci dove vuole lei senza farcene neppure rendere conto.

Leggere Esmeralda è qualcosa di irresistibile. Forse è proprio per quella sua parte di oscurità che lei definisce marciume che non posso starle lontano. Perché lei in questo è profondamente umana: in tutti convivono luci e ombre, non siamo creature celestiali e perfette che risiedono nell’empireo. Siamo qui in terra, con tutto ciò che questo comporta.
Sarà un’assassina, sarà affamata di vendetta, starà per compiere qualcosa di sbagliato, ma sono ancora affezionato a lei e sono davvero curioso di seguirla in questi suoi nuovi ricordi.

Ti devo prima di tutto ringraziare per questo nuovo racconto e poi ti faccio tanti complimenti per aver saputo creare un personaggio incredibile e finemente sfaccettato come Esmeralda. Inoltre trovo che migliori sempre più nella scrittura, a ogni capitolo diventa tutto più fluido, scorrevole. C’è solo una piccola cosa che vorrei farti notare, ma te la scriverò via messaggio privato. Ma non è niente di che e il tuo modo di scrivere mi piacere tantissimo.

Leggere le tue storie è diventato un vero piacere <3

Un abbraccio e a presto.