Recensioni per
Our sweetest songs - Songfics
di LilithMichaelis
Mi hai fatto venire un po’ di depressione ahahah davvero! Si ride per non piangere! Yeah! |
Sono amante di Sherlock Holmes in tutte o quasi le salse, i libri li ho praticamente letti tutti, e questa serie nonostante sia piuttosto diversa è davvero molto bella. Il legame tra Sherlock e John non muore mai col tempo, è qualcosa di eterno. |
Ciao di nuovo, ci tenevo a lasciarti immediatamente una recensione e a recuperare così tutte le tue storie. Credo che questa sia la mia preferita di quelle che hai scritto finora. Di certo è la più intensa, la più drammatica da un punto di vista emotivo. A me personalmente piacciono molto questo tipo di storie, che si snocciolano nel tempo e mantengono un filo conduttore che si srotola attraverso gli anni. Eurus e la sua follia in questo caso, ma anche il suo amore ossessivo e folle per Sherlock, la pretesa di avere tutte le sue attenzioni addosso. Insomma a me piacciono tantissimo questo tipo di storie (a farmi soffrire come una bestia è quando John e Sherlock non si parlano e navigano nell'incomprensione). Questa storia in particolare inizia con un'immagine a me molto cara, io sono sentimentalmente molto legata a Victor Trevor (a ogni versione positiva, nello specifico). Quanto si è visto nella serie su di lui mi ha spezzato il cuore e lo ha fatto a brandelli. Ma l'immagine di lui e di Sherlock che giocano ai pirati sulla spiaggia, anche questo mi è molto caro, l'ho amata tantissimo. Ho trovato questa storia molto sentita in generale, lo sguardo di Eurus distorto e sociopatico. Non capisce il legame che c'è tra Victor e Sherlock, non capisce i suoi fratelli e nemmeno le scelte per lei assurde di sua madre. In questo una bambina profondamente inquietante già a cinque anni. E che tu hai ritratto alla perfezione anche nella sua versione adulta, legandoti a The Final Problem. Io provo sentimenti contrastanti verso quell'episodio perché si vedono passaggi di notevole intensità emotiva, specie quelli in cui Mycroft è presente a Sherrinford, e altri buchi di trama o leggerezze spaventose... forzature abnormi che mi fanno solo innervosire. In generale la presenza stessa di Eurus è una forzatura, ma mi piace molto quando un autore qui su Efp, che scriviamo "solo" fanfiction ma non per questo devono essere lavori mediocri, si dedica a questo personaggio. Ti sei attenuta alla serie e hai fatto, io credo, anche un ottimo lavoro di IC. Per quanto drammatica insomma, è stata una lettura molto piacevole. |
Ciao, anzitutto grazie di aver pensato a me per una storia più fluff. Per prima cosa devo dirti che il brano che hai scelto è stupendo, non lo conoscevo, ma me lo sono salvato perché è davvero bellissimo. Devo anche ammettere che io non amo particolarmente questo tipo di fluff, è un tantino stucchevole ecco e fatico più in generale ad immaginarmi Mycroft a fare una confessione simile a questa così accorata e poetica. Certo siamo nel post quarta stagione e questo un pochino fa quadrare le cose. Pare evidente anche dal discorso che Mycroft stesso fa che è passato, lui per primo ma di sicuro anche Sherlock, John e Gregory (di riflesso più che direttamente), attraverso un buco nero di sensi di colpa. Mycroft si sente un po' il responsabile per la sofferenza di tutti loro, e probabilmente si sente così a ragione nel senso che sfruttare una sorella (per quanto problematica, per quanto geniale) per i suoi scopi non è stata proprio una mossa brillante. Ma Mycroft è sinceramente pentito e soprattutto è passato attraverso un inferno grazie al quale ora è uscito, anche grazie a Lestrade tra l'altro. Il suo "Gregory" come è solito chiamarlo. Il contesto del matrimonio qui visto attraverso un ballo di nozze, è particolare per questa coppia ma molto romantico. E infatti la storia è impregnata di romanticismo. Come dicevo non è il tipo di fluff che prediligo, ma ho apprezzato che tu l'abbia scritta anche per merito mio. |
Ciao, ora finalmente riesco a mettermi al computer e a lasciarti una recensione quantomeno decente, ho già visto che hai aggiornato la long, poi passo a leggere. Anzitutto lasciami dire che sono davvero contenta che tu abbia deciso d'inserire anche la Mystrade in questa raccolta di storie, oltre che spezzare dalla Johnlock ci permette ogni tanto d'entrare in dinamiche diverse. Io li ho sempre shippati come una qualsiasi crack, ma col finale della quarta stagione Sherlock getta un input per costruire qualcosa. Certo è piccolissimo, però c'è. E a me questa cosa all'epoca fece impazzire. La tua storia parte proprio da quel minuscolo indizio: "Take care on him", prenditi cura di lui. Stagli vicino, perché è fragile, è umano molto più di quanto non dia a vedere e certamente tutta questa faccenda l'ha distrutto. Quello che ci proponi per questa storia parte proprio da questo, da Sherlock che chiede un favore, che si rende conto che anche suo fratello avrà bisogno di aiuto. E domanda aiuto a Lestrade, scelta strana in effetti, non è la prima persona che ti verrebbe in mente quando pensi che Mycroft Holmes sia da aiutare. Anche per questo l'ho sempre considerato come un input per la Mystrade. Ad ogni modo, con la tua storia cominci da Greg, un Lestrade post divorzio che vive solo e che detesta vivere solo. Ha un lavoro che ama e una vita piena, anche grazie (o per colpa di...) Sherlock, ma gli manca qualcosa e lui lo sa perfettamente. Non gli piace affatto tornare a casa la sera e non trovare nessuno. Ce lo descrivi quasi come sconfitto, arreso a se stesso e alla propria condizione. Un po' arruffato e disordinato, in certi dettagli che aggiungi qua e là che mi hanno fatto ritrovare il Greg Lestrade che amo alla follia. Un Greg che in questo caso agisce in maniera concreta, forse stanco di non avere mai nessuno da cui tornare, magari anche per noia o per il desiderio di cambiare, ma inaspettatamente una sera decide di andare da Mycroft, seguendo il suggerimento di Sherlock. Il modo in cui hai descritto il loro rapporto prima di questa storia è molto credibile. Ce la mostri come una relazione professionale tra due uomini, accomunati da un unico denominatore ovvero Sherlock Holmes. Entrambi vogliono il suo bene e nel corso degli anni si sono ritrovati a collaborare proprio per tenerlo al sicuro, per non fare il modo che si autodistruggesse. Questo è tutto ciò che li accomuna, e l'imbarazzo di Lestrade in questo senso è naturale oltre che comprensibile. Equipara Mycroft quasi come a un capo e ora deve invece approcciarsi a lui in tutt'altra maniera. Una situazione nuova, che ci descrivi in modo molto verosimile. Mi è piaciuto insomma. Così come mi è piaciuto anche Mycroft, molto post quarta. Sarebbe impossibile collocare questo Mycroft prima di questo "Periodo storico" per il semplice fatto che sarebbe OOC. Ma in questo è invece perfettamente IC e credibile. Il contesto c'è e quello e ha portato a conseguenze quasi catastrofiche. Eurus non è un passato ormai dimenticato, anni di bugie e di segreti, anni a mentire su tutto e a tenere chiunque all'oscuro di una verità terribile e drammatica, hanno convinto Mycroft di non avere dei sentimenti. Di essere "Antartica" l'uomo di ghiaccio che mette sua sorella in una prigione segretissima e la usa per il bene del paese, e che fa incarcerare suo fratello, spedendolo a morte certa, senza battere ciglio. Questo non è il vero Mycroft. Il vero Mycroft è venuto fuori pian piano, i Moffits l'hanno scoperto poco a poco e con minuscoli indizi sparsi qua e là, specie nella terza stagione sino a che non esplode in tutta la sua meravigliosa e fragile umanità. Che tu riprendi alla perfezione, ancora aiutata dall'introspezione da una caratterizzazione forte. Ho apprezzato il lavoro che hai fatto, il modo in cui li hai fatti avvicinare. Siamo lontani dalla retorica, dal già detto, c'è solo in te il desiderio di raccontare e di farlo per bene e a mio avviso ci riesci ogni volta. |
Ciao, vediamo se a questo giro riesco a non cancellare la recensione come ho fatto poco fa... Dunque, anzitutto mi scuso per il leggero ritardo con cui arrivo, ma non è sempre facile star dietro agli aggiornamenti con rapidità, specie se le storie vengono aggiornate molto alla svelta come in questo caso. Mi piacerebbe non far altro che leggere fanfiction, ma purtroppo non sempre questo è possibile. |
Ciao nuovo, dopo aver recensito la storia su Lestrade mi fermo subito a lasciarti un piccolo commento anche a questa. Trovo anzitutto interessante come tuoi due prodotti sullo stesso fandom abbiano in realtà così tante differenze già solo d'impostazione. Quella da capitoli molto brevi, in cui ti soffermi a descrivere in maniera piuttosto scarna delle singole scene e queste ovvero delle song-fic basate su una canzone, che hanno in realtà toni molto più introspettivi. |
Ciao, e benvenuta nel fandom! Mi permetto di dirtelo perché non ricordo di aver mai letto nulla di tuo e mi pare tu sia anche nuova nuova (a meno che non fossi qui già da prima con un altro nome, ogni tanto succede anche questo). Comunque, ho già adocchiato l'altra tua storia che dovrebbe parlare di Lestrade, ma per intanto ho recuperato prima questa. Sono contenta che tu sia qui e che abbia pubblicato questo pezzo, perché davvero intenso. Mi è piaciuto davvero molto. |