Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)"
Grammatica e stile: 6.1/10 [Grammatica: 2.1/5 + Stile: 4/5]
insegnante nel corso di Difesa – del corso -0.2
Quando il Ministro della Magia le aveva affidato l'incarico di insegnante nel corso di Difesa contro le Arti Oscure nella prestigiosa Hogwarts, Dolores Umbridge aveva molte aspettative. – problema della consecutio temporum, il trapassato “aveva affidato” non concorda con l’imperfetto “aveva”. Da un punto di vista logico inoltre, quelle aspettative si sono ormai concluse (o meglio dissolte). Dunque avresti dovuto scrivere “aveva avuto molte aspettative” -0.5
Ragazzotti sfrontati che non sapevano indossare la loro divisa, ignari del fatto che il proprio aspetto è il primo passo verso una buona impressione di sé, di fronte agli adulti come ai propri pari. – qui è sbagliato l’uso del presente “è” perché tutta la narrazione è al passato. Inoltre con “ignaro” andrebbe il congiuntivo. -0.5
Dolores non avrebbe voluto arrivare a tanto – nella scelta dell’ausiliare non comanda volere ma arrivare, dunque “non sarebbe voluta arrivare a tanto” -0.5
E, come se questo non fosse bastato, il resto degli studenti guardava a Potter come fosse un leader indiscusso, senza nemmeno fermarsi a riflettere se quello che gli usciva di bocca avesse un senso logico. – consecutio temporum “come se questo non bastasse” -0.5
Finnegan – Finnigan -0.1
Usarsene – non puoi metterlo come riflessivo. -0.3
Sarebbe sembrata loro una punizione forse esagerata, ma non era affatto tale: il mondo, quello esterno all'atmosfera protetta di Hogwarts, fosse quello magico come quello babbano, non ha alcuna pietà per gli errori né per errate valutazioni. – in questo caso capisco come mai usi il presente, è una constatazione precisa, tuttavia non si mantiene con l’intera struttura della frase e con quell’implicito “fosse”. Non ti scalo punti in questo caso ma non mi convince troppo.
Autarchia – come mai scegli il termine autarchia? Credo volessi intendere anarchia -0.3
Lo stile non è affatto male: i periodi sono ben articolati e le scelte lessicali varie, ampie e soprattutto calzanti con il punto di vista del personaggio scelto e con le situazioni descritte. Mi è piaciuto anche l’uso pertinente (ma non eccessivo) dei corsivi e il significato attribuito alle ripetizioni conclusive di ogni paragrafo. Non mi ha convinta la posizione di alcune virgole che ho trovato un po’ troppo ridondante in alcuni punti. Ti riporto un esempio di cosa intendo: Volevano agitare le loro bacchette, come rametti di legno sbattuti dal vento, pronunciando formule antiche in una lingua sconosciuta, senza saperne il significato profondo, e ignorando le conseguenze dei loro incantesimi.
Comunque la storia è ben scritta, lo stile equilibrato (tra alto e basso, il che credimi è un grande complimento perché entrambi i due estremi incappano in dei problemi non indifferenti) e il lessico funziona. La punteggiatura ridondante e le sfasature verbali hanno però inciso.
IC: 10/15 Piccolo preambolo: un po’ tutti i personaggi odiati riscuotono la mia simpatia, ma tu hai scelto proprio la mia preferita in assoluto, scelta che mi ha reso inevitabilmente molto curiosa riguardo al tuo scritto. Il compito quindi era in un certo senso facilitato, non dovevi tanto convincermi a stare dalla sua parte (in quanto di fatto io già ci sono); allo stesso tempo però anche più complesso proprio perché parto dall’assunto in cui credo che su Dolores Umbridge ci sia tantissimo da dire, avendola sviscerata in prima persona.
Dolores è lei, indubbiamente, nel modo di pensare, nel bisogno che sente di riportare ordine, nella serietà con cui si assume il suo incarico, nella sensazione di dispiacere anche che prova per non essere apprezzata dagli studenti. Quello che di lei ha scelto di mostrare è la prospettiva degli eventi già noti e sì, l’idea che fai vedere è coerente con il personaggio e risulta logicamente comprensibile. Il problema è che secondo me non mostra davvero qualcosa di nuovo, l’immagine che hai dato l’ho trovato un po’ sterile, più che altro perché già intuibile dagli stessi libri. Il personaggio, sebbene assolutamente IC, non è pienamente caratterizzato, non emerge a 360 gradi, non emerge oltre quello che appare. Anche se la prospettiva è la sua, permane una distanza – come se ancora ci fosse una mediazione tra lei e noi. La presentazione che fai di lei non sfonda davvero la superficie delle cose, non aggiunge qualcosa di nuovo – non da un punto di vista emotivo, ma neanche in fondo proprio di informazione. In ogni caso c’è fedeltà al personaggio negli atteggiamenti, quindi come approccio non è stato affatto male.
Trama: 8.5/10 Dolores è l’unica protagonista effettiva, ma attorno a lei ruotano tutta una serie di figure anonime (in quanto appartenenti a categorie generali come gli studenti) che hai reso con gli atteggiamenti giusti. Hai saputo ricreare l’atmosfera di Hogwarts molto bene, aggiungendo ovviamente il tocco in più della prospettiva di Dolores. Una vera trama manca: la storia è il ripercorrere il quinto anno con una visione nell’altra parte della “barricata”. Ciononostante, la storia ha un suo equilibrio, una sua struttura e – a Dolores farebbe piacere – un suo ordine; risulta articolata in parti coerenti, ben divise nei paragrafi e cronologicamente ordinate. La cosa che ho apprezzato è che la struttura e il contenuto – oltre che il tono e le scelte lessicali – si sono adattate al personaggio. La mancanza che ho avvertito però è nel finale: la rivisitazione di questo quinto anno non è completa, la sensazione che si percepisce a fine lettura è – parlo per me in quanto lettrice ancor prima che giudice – quella che mancasse un ultimo paragrafo. Specifico che non eri tenuta a mostrare tutto ai fini del contest, ma se questo è l’impegno che ti sei presa nella struttura della storia e a cui ogni passo sembra di fatto tendere, avresti forse dovuto portarlo a termine completamente.
Titolo: 2/3 In questo parametro mi dispiace toglierti il punto, in effetti. Il titolo lo avevi preso: è perfetto per la storia perché è l’espressione che conclude ogni paragrafo e si intona indubbiamente con Dolores. Il problema però è nel plurale. Questioni di educazione crea infatti uno slittamento semantico troppo importante per poter essere ignorato: si dice “questionE di educazione” per intendere l’ambito globale entro cui vanno a cadere tutti i problemi che Dolores incontra. Quei problemi non sono questioni di educazione, ma eventi che cadono nell’unico contenitore denominabile come “questione di educazione”. Spero di essermi spiegata bene in cosa intendo dire: non è solamente una minuzia di gradimento personale, ma una stonatura che tradisce un’interpretazione semantica precisa.
Gradimento personale: 4/5 La storia mi è piaciuta, soprattutto nell’equilibrio tra stile e struttura in accordo con il personaggio. Ciò che mi ha impedito di amare del tutto il racconto è la sensazione di incompiutezza sia nella trama che nell’indagine di Dolores.
Totale: 30.6/43 |