Recensioni per
Ombra ai Frari
di Saeko_san

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/09/20, ore 17:01

Carissima Veronica, chi non muore si rivede, come si suol dire. Questa estate l'ho presa un po' come pausa, ma ovviamente non mi sono dimenticata del tuo racconto. Eccomi, dunque.
Ritroviamo il signor Cisano, che certamente aveva ben pianificato la sua vendetta e non si è lasciato cogliere impreparato neanche dalle eventuali emozioni che le sue azioni gli avrebbero suscitato.
Poco è bastato a Manes perché riuscisse a creare un rapporto pressoché amichevole sia col suo nuovo compagno di stanza che con Lixa. Ho ovviamente sorriso, dunque, di fronte alla premura di Paolo che gli ogni mattina gli lascia del cibo per soddisfare la sua fame. Il loro rapporto ha un che di strano, perché strana è la natura di Manes e un essere umano non nasce preparato di fronte a una così tanta peculiarità, banalmente perché è fuori dagli schemi, fuori dal concepibile.
Così, in qualità di ombra o in qualità di essere umano, Manes passa giustamente il suo tempo a stupirsi - così voglio interpretarlo. A guardarsi intorno e meravigliarsi continuamente di tutta la bellezza che gratuitamente è offerta e a cercare Lixa, la cui compagnia lo affascina particolarmente. Eppure non la incontra mai, perché i loro orari sono "poco compatibili".
Leggendo le tue parole, dunque, io stessa ho trepidato nell'attesa del passaggio di quei quattro giorni che separavano il nostro giovane amico dal suo lieto incontro e allo stesso tempo, mi sono immaginata quell'agitazione che prende allo bocca dello stomaco in queste situazioni, l'ho immaginata e l'ho sentita e l'ho creduta valida anche per Manes.
Eppure, quest'ultimo non pare essere l'unico a non vedere l'ora di rincontrare la ragazza: il bocciolo di una rosa, Paolo, davvero? Un po' cucciolo, un po' dc per lui ahahah (sorry, momento non serietà, ma solo d'opinione personale ahaha odio un pochetto le rose e trovo questo gesto estremamente sdolcinato, ma solo perché io sono una capra un po' insensibile, ops ahahah)

La scena tra i due, il momento di confessione di lei sulla propria storia (malinconica) e la curiosità di lui non solo nei confronti di lei, ma anche del gesto che questa mette costantemente in pratica (la preghiera) l'ho trovata estremamente naturale e autentica. Lixa che quasi pare ormai rodata rispetto alla sofferenza: l'impressione che ho avuto è che dopo tutto questo tempo dalla morte dei genitori, dopo tutta la sofferenza che quella perdita deve aver implicato, ormai sia un po' rassegnata alla solitudine che pare perseguirla, ma mai rassegnata abbastanza da perdere totalmente la speranza. E lì ho visto le ragione per le sue preghiere: una sorta di rifugio e protezione del poco che che le è rimasto. Io non sono credente e non lo trovo utile, ma dall'altra parte, mi rendo anche conto che comunque il credere in qualcosa e farlo in un modo così potente dia una spinta e una forza che difficilmente è riscontrabile in altro. E proprio in quelle preghiere Lixa cerca la forza per la vendetta - disapprovo tantissimo, ma da una ragazzina di quindici anni non mi aspetto che comprenda che la vendetta è abbastanza inutile se l'obiettivo è quello di pareggiare i conti e stare meglio.

Poi però giunge Manes e il suo secco "no", che ho ammirato e amato (ho proprio pensato "oh, ecco la risposta che ti meritavi" ahah), visto quanto mi sento in linea con la sua opinione rispetto al tema della vendetta: il corpo di Lixa potrà essere più vecchio, ma Manes rimane più maturo di lei, devono essere davvero molti gli anni e le esperienze che in qualche modo si porta sulle spalle (anche se non li ricorda con precisione).
Eppure alla fine cede, perché in fondo, per quanto bello quello nuovo mondo, lui vuole soltanto tornare a casa e ha bisogno di aiuto in questo.
I due trovano un punto di accordo e, volenti o nolenti, ho proprio l'impressione che andrà tutto tutto storto e io non vedo l'ora di scoprirlo.

A presto cara, è stato un vero piacere tornare su questi lidi (giusto per restare in tema :P),
Bongi!

Recensore Master
23/07/20, ore 19:51

Ciao! Finalmente riesco a passare anche da questo capitolo, mi è dispiaciuto non essere riuscita prima, ma come avrai capito sono estremamente saltuaria/imprevedibile nel leggere e recensire.
Ammetto di essermi un po' "impallata" su questo capitolo, complici la lunghezza e la lunga sezione descrittiva, ma una volta preso i lritmo è in realtà volato via in un batter d'occhi. A prescindere da tutto, ho molto apprezzato l'accuratezza e minuziosità che hai usato, sia perché permette di visualizzare perfettamente la chiesa, che immagino sarà teatro principale della storia, sia perché è indice della grande cura che hai riversato nel richiamarla alla mente, e delle conseguenti ricerche (e ho anche imparato qualcosa, considerando che conoscevo solo il monumento piramidale di Canova a Vienna, e non avevo idea ve ne fosse un "antenato" proprio ai Frari; da semplice appassionata d'arte sono sempre lieta di approfondire ed è un dettaglio che mi è rimasto impresso).
Comunque, in questo capitolo l'elemento del mistero viene ancor più messo in luce, con quest'ombra misteriosa che riscopre la propria coscienza in concomitanza o quasi con un delitto. Mi è molto piaciuto il senso di spaesamento, e allo stesso tempo di perfetta coscienza del luogo, che emerge nel corso del capitolo, dipingendo questa "ombra" in modo estremamente intrigante. Mi ha un po' ricordato quegli spiritelli dei boschi, o elfi, che nonostante l'aspetto puerile conservano dentro di loro secoli o millenni di esperienze risultando ingannevolmente ingenui.
Ovviamente mi sono balzati all'occhio i due adolescenti, immagino chierichetti, entrati in scena, in particolar modo il discendente di Monteverdi, e mi chiedo che ruolo ricoprirà nella storia e in che modo il suo segreto si intersecherà coi molti altri che, ormai è chiaro, sono custoditi all'interno della chiesa.
Non mi aspettavo affatto che l'ombra cambiasse il proprio aspetto sin da ora, visto che mi sembrava ancora molto incerta di se stessa, ed è stato un piacevole colpo di scena, soprattutto il dettaglio di quegli occhi dal colore così particolare e impossibile. E sono stata anche contenta di veder entrare in scena in prima persona Lixa, che di certo non risulta affatto una "ragazza comune", visto il suo vissuto, e ancor meno se si considera che l'Ombra non è stato in grado di captare i suoi pensieri. Suppongo ci sia un qualche tipo di collegamento tra loro, e sono davvero curiosa di scoprire come intreccerai questi fili di trama con l'andare dei capitoli :)
Complimenti, e spero a presto, in tempi più umani :')

-Light-

 

Recensore Veterano
07/06/20, ore 15:27

Con questo capitolo, finalmente vediamo Manes all’opera, ma non prima di rimanere legati - seppur per qualche breve istante - nel rapporto di detti-non-detti tra Lixa e la giovane ombra.
Lixa continua ad apparirmi enigmatica, intraducibile nel suo essere solo una ragazzina. Sono certa che sia sveglia e che in fondo non veda l’ora di mettersi in azione, ma i suoi modi di fare mi fanno credere anche che sia in perenne attesa, come se si aspettasse da Manes la “prima mossa”, e quindi un primo hint sull’assassino di suo zio. È solo una mia prematura impressione, ma non la vedo così presa dalle sue ricerche quanto Manes: si aspetta che sia lui per primo a svolgere il suo compito, per poi magari provare ad accontentarlo? Perdona lo sproloquio, ma con il tuo modo di descriverla e di parlare di lei, mi spingi senza dubbio ad elucubrare sulle mille sfumature che mi comunica il suo carattere.
Dopo un breve scorcio, ecco che finalmente vediamo Manes all’opera, con dei limiti inaspettatamente umani: la prima considerazione che mi viene spontaneo fare, è che tu lo abbia caratterizzato davvero bene nel suo essere una creatura sì, sovrannaturale, ma anche estremamente limitata e quasi umana. Per dirlo in maniera molto più semplice, non è per nulla un protagonista power-uppato, anzi.
Splendida come un dipinto è la scena di Cisano in uscita dalla confessione (miserere tibi!), che incrocia lo sguardo di Manes: nel suo sguardo è dipinto il terrore di un uomo colpevole che ha l’impressione di essere stato scoperto o quantomeno colto in flagrante nella piena ammissione di colpa. Sarà senz’altro interessante scoprire i sotterfugi che adopererà nel tentativo di nascondere la sua colpevolezza (tentativo che fa già acqua da tutte le parti).
Infine, hai introdotto un nuovo e misterioso personaggio dal nome incantevole, che per ora non riesco ad inquadrare. Non riesco a capire se sarà d’aiuto o di ostacolo (o ancora, totalmente neutrale) nei confronti di Lixa e Manes.
Questa storia è sempre più intrigante, non vedo l’ora di saperne di più.
A presto, carissima Saeko!


Nexys

Recensore Master
30/05/20, ore 17:47

Carissima Saeko,
l'intrigo si fa decisamente più fitto e i ricordi di Manes sono così vividi che finalmente riusciamo ad avere una svolta decisamente inaspettata alla trama.
Nei capitoli precedenti le ricerche dei tra ragazzi non sono andate a buon fine, anche se Lixa ha impresso nella mente le sue letture e ne ha fatto comunque tesoro. LIbri fantasy, magia nera... pare assurdo prendere in considerazione certi libri, ma è pur vero che lei parla con un'ombra che è uscita da un quadro.
Ma la parte più intrigante è stata quella del ricordo di Manes, che ci ha raccontato di come la soluzione al mistero, almeno in parte, fosse custodita proprio da uno di loro tre, da Paolo. La storia di Paolo è molto triste, orfano che sceglie di vivere la sua vita accanto alle spoglie del proprio avo. Pensa che, quando Manes si rende conto che è lui, ho quasi pensato che non lo fosse davvero e che si trattasse di un altro suo avo che gli somigliava moltissimo.
Invece sei riuscita a stupirmi ancora e, infine, la scoperta della pergamena che mette in luce molte cose, e Manes si trova nel mezzo tra le attenzioni che Paolo dà a Lixa e Lixa che le percepisce e arrossisce al pensiero... povero Manes, forse sarà costretto a reggere il moccolo, ho questa impressione.
Ma intanto le indagini proseguono e la pergamena, dopo anni e anni, finalmente viene liberata dal suo nascondiglio. Ma è così antica da essere in cirillico...
Troveranno dunque il modo e la persona giusta che possa aiutarli? Magari è proprio la signora Costantin? Di cui ci hai dato un indizio della importanza in questa storia? E Cisano? Ah, i suoi piani stanno andando esattamente come voleva, ma le cose si stanno decisamente facendo intricate e forse non del tutto a suo favore.
Chissà se Lixa, Manes e Paolo riusciranno a venirne a capo? Nel frattempo ti faccio come sempre i miei complimenti, mi sto affezionando a questi personaggi, vorrei lo sapessi ♥
Miry

Recensore Master
24/05/20, ore 22:48

Carissima!
Ti chiedo scusa, alla fine non sono riuscita ad arrivare in tempo, ma oggi, dopo mille peripezie, infine ho trovato il mio momento di pace per leggerti.
Il rapporto tra Lixa e Manes mi piace sempre di più. Da quando si sono promessi delle cose, tra cui Lixa ha promesso di non vendicarsi di Cisano, le cose siano un po' cambiate. Sono di certo complici ma vedo in lei una sorta di chiusura, come se volesse tenere per sé le informazioni che trova e, almeno visto da questa prospettiva, sembrerebbe Manes quello che si sta immolando di più, ma non voglio mettere le mani avanti, so che presto avremo delle risposte.
Dunque questo capitolo interamente o quasi POV Manes, scopriamo di più anche sui suoi poteri. Può trasformarsi, dunque utilizzare quella capacità per indagare ma, a quanto pare, il tempo gli è proprio tiranno.
A parte il fatto che ho tipo spalancato la bocca al pensiero che Cisano era proprio lui, sotto al NOSTRO naso e Manes non sa. Adoro quando succedono queste cose perché sei davvero ad un soffio dalla soluzione, ma sebbene il lettore sappia il protagonista ne è all'oscuro, totalmente.
Dunque la polizia ha più volte interrogato i frati, le versioni sembrano sempre uguali. Il colpo di pistola sembra realistico, ma è successo tutto in un momento della notte che può in effetti creare delle illusioni. Quante volte sei lì per addormentarti e senti dei rumori che possono sembrare di tutto? A me accade di continuo santo cielo... oltre a svegliarmi per rumori fantasma ma quello è un mio problema XD
Manes si improvvisa investigatore e, sebbene un po' goffo, penso che abbia fatto le domande giuste. Non sembra ci sia niente di eclatante nei racconti, ma la signora Melania ha ribaltato tutto perché sebbene abbia raccontato esattamente nulla di così sconvolgente, è la sua persona a metterci curiosità. Chi stava aspettando? Perché tanti misteri? E ora che ha visto Manes, scoprirà anche che fa parte del quadro? Da quello che dici nelle note sarà un personaggio assai importante dunque non vedo l'ora di scoprirlo **
Questo capitolo l'ho letteralmente adorato, ma sopratutto mi chiedo... cosa avrà detto Cisano al prete?? Questo è il vero quesito. Si sarò confessato?
Insomma, intrigante, il mistero è sempre più fitto e io ti faccio i complimenti! Tanta linearità rende questa storia assolutamente ineccepibile ♥
Miry

Recensore Master
18/05/20, ore 07:04

Buongiorno.
La vita va avanti, appunto, e così è stato. Tutti i tasselli al loro posto.
Ora è tutto finito e resta solo l'amore che lega i due ragazzi, anche se le presenze sono ancora lì e lo saranno per sempre.
Grazie per la piacevole lettura!

Recensore Veterano
17/05/20, ore 13:31

Se non mi sbaglio, questo vuol essere un capitolo di transizione.
Trovo ingegnoso senza essere esageratamente macchinoso (e dunque forzato) il pretesto con cui hai fatto in modo che i due ragazzini potessero accedere agli archivi. La libera entrata non sarebbe stata credibile, e a fin di trama forse sarebbe stato troppo scontato vederli trovare subito e con facilità ciò che cercavano; senza poi contare che sono solo due adolescenti.
La parte più interessante di questo capitolo è il percorso all’indietro che Manes compie mentalmente: il modo di scandire i suoi ricordi è molto simile alle strutture utilizzate per mostrare dei flashback sulle scene dei delitti delle più moderne serie tv. Ogni suo ricordo confuso acquista un senso compiuto, quasi delimitato dallo scatto di una fotografia immaginaria. Il puzzle del suo risveglio - o della sua evocazione che dir si voglia - assume una connotazione quasi esoterica, che con la religione non ha nulla a che vedere. Questo pretesto letterario, l’antitesi netta tra un esoterismo ateo e i luoghi consacrati in cui si sta svolgendo la vicenda, è secondo me un punto di forza non indifferente della tua storia. Come lui stesso si sente, è sorto dal desiderio di vendetta di una ragazza, Lixa che ammette di non amare la vendetta affatto. La psiche di questo personaggio si spezza in due, perché alla fine il suo desiderio è legato al voler chiudere una porta, non al voler infierire con crudeltà. Cerca vendetta per trovare pace, non per rendere pan per focaccia all’assassino di Livio. Con questo dettaglio - che peraltro hai fatto mettere in luce proprio da Manes, spaventato dall’odio che legge negli occhi della ragazza - hai smorzato la testardaggine di Lixa, che si rivela essere soltanto più una ragazzina sola e disperata, che più che la vendetta cerca un riscatto. È una differenza sottile, che di certo non la giustifica affatto - lungi da me giustificare i suoi desideri di vendetta - ma la rende più umana e meno infantile. Manes stesso qui assume i tratti di un angelo vendicatore, un piccolo mercenario dall’aspetto di un ragazzino mite, probabilmente capace di uccidere senza rimpianti. Ho trovato molto dolce il suo desiderio di proteggere Lixa dal suo stesso odio. Non la vuole presente durante l’atto, ma alla fine nessuno dei due sa se sarà in grado di rispettare il patto corretto. Lixa mi è parsa un po’ scoraggiata di fronte al non saper bene dove cercare ciò che ha promesso a Manes. Chiedergli aiuto in quel modo, quando in realtà gli accordi sono altri, è giocare sporco.
Capitolo breve, ma intenso. È probabilmente di transizione, ma è il punto di partenza delle indagini di Manes: questo omicidio efferato (i dettagli sono un tocco di classe) corre come una parallela alla sua nascita. Chissà dove andranno a finire.
I miei complimenti, davvero.
Al prossimo capitolo!



Nexys

Recensore Veterano
16/05/20, ore 11:59

Non posso definirlo un appuntamento fisso, perché non so essere costante, ma è sempre un buon momento per leggere un capitolo di questa meravigliosa storia, carissima mia Saeko.
Siamo finalmente giunti a un capitolo - per me - cruciale; ma partiamo dall’inizio, con tutta calma.
Nonostante il suo aspetto e la sua caratterizzazione da villain, sono estremamente interessata al personaggio di Cisano: nel suo essere un assassino, si sta dimostrando scaltro e attento ai limiti della paranoia (di ritorno da Murano, ma con un alibi perfetto coronato da questo biglietto Napoli-Venezia mai usato). Il suo aspetto dice molto sulla sua personalità: fondamentalmente è un uomo (probabilmente solo) tutto d’un pezzo, il cui futuro ed nebuloso e incerto. Che ne sarà del suo futuro? Non vedo l’ora di vederlo incrociarsi inevitabilmente con quello di Lixa.

Paolo e Lixa: parentesi dolcissima, quella del regalino ricambiato un un bacio sulla guancia. Benché di Paolo si sappiano solo dettagli (che però non posso definire superficiali, dato che anche lui si sta svelando capitolo dopo capitolo), come personaggio continua a piacermi. Si sta prendendo cura di Manes come fosse un fratellino, pur non nascondendo un discreto timore quando lo vede assumere la sua forma di ombra. Questo però non è abbastanza da farlo allontanare, spingendolo invece a fornirgli cibo, riparo, soldi e un pretesto costante per incontrare Lixa in sicurezza.

Veniamo a Lixa. Finalmente è riuscita a esporre il proprio incerto piano a Manes: incerto perché non è ancora un piano, ma solo lo svelare del suo fine. Manes si è rivelato sveglio e sagace nel negarle in principio il proprio aiuto. Lixa non è che una immatura adolescente rimasta sola che non ha la più pallida idea di come si uccida un uomo, e di che cosa voglia dire farlo, eppure in preda alle sue emozioni incontrollate esprime il desiderio di compiere un gesto imperdonabile. Hai descritto il tumulto che vive in lei in modo estremamente realistico, dando poi voce a Manes su un argomento difficile e che per me è delicato: il concetto di fede.
In particolare, riporto ciò che mi ha colpita:
“Ho imparato attraverso i pensieri della gente che le persone pregano per i loro cari e per i loro problemi. Perdona la mia sfacciataggine, ma i tuoi genitori ormai sono morti. Pregare non ti aiuterà certo a riportarli indietro.”;
e poi:
”attraverso i pensieri dei frati aveva imparato che non si prega mai per qualcosa di negativo come la vendetta, perché si tratta di un desiderio malvagio inesaudibile per la loro fede. Anche se poi, ascoltando alcuni pensieri meschini di qualche astante delle messe, aveva compreso che l’essere umano non sempre prestava fede in maniera coerente a ciò in cui credeva.”
In poche, pochissime righe hai praticamente demolito l’utilità fittizia della fede religiosa, e il finto perbenismo del 90% dei praticanti. Manes ha sbattuto in faccia a Lixa il fatto che nessuna vendetta le restituirà ciò che ha perso, riflettendo al contempo sul fatto che chi ha fede non sempre sia puro di cuore, ma tutt’altro. Eppure, nonostante la verità che trasuda dalle sue parole, l’egoismo di Lixa insorge: a tal punto da recuperare quel “do ut des” disturbante in grado di convincere la piccola ombra ad assumere i panni del sicario. Questo capitolo ha consacrato il mio astio nei confronti di Lixa, perché me l’ha mostrata come un’adolescente che non si interessa di cosa sia giusto fare, ma solo della sua personale vendetta (non sostengo il fine che giustifica i mezzi); per fare ciò, riesce persino a corrompere Manes, promettendogli ciò che lui desidera. Ai miei occhi Lixa risulta una ragazzina egocentrica (capisco che sia rimasta sola fino ad un certo punto) che non si fa scrupoli, e che non ha idea di che cosa significhi uccidere una persona. L’aggravante è che anziché farlo da sola, si prenda la briga di scaricare il fardello addosso a Manes. Se non si fosse capito, non la sopporto e mi domando se questo mio modo di pensare potrà cambiare lungo la narrazione.
Lo stile è scorrevole come sempre, e i dettagli rendono semplice l’immaginarsi i luoghi e lo svolgimento di dialoghi e azioni. La trama si sta rivelando sempre più fitta, ma senza risultare disordinata. Ogni capitolo che leggo mi conferma l’intramontabile interesse che provo.
Incredibile, davvero.
Ti stringo forte,



Tua Nexys

Recensore Master
16/05/20, ore 07:15

Buongiorno.
Alla fine è andato tutto come doveva andare... come era stato previsto.
Abbiamo scoperto ogni aspetto della vicenda, ora siamo consapevoli di tutto.
Adesso inizia un nuovo capitolo, soprattutto per la ragazza.

Recensore Master
11/05/20, ore 07:38

Buongiorno.
E... adesso? Oddio ci hai lasciati proprio al clou della narrazione!
Il prossimo capitolo sarà sicuramente decisivo ^^

Recensore Veterano
10/05/20, ore 22:27

Se questa recensione dovesse mai avere un titolo in stile commento di Amazon, sarebbe “Sempre più avvincente”.
Ho trovato davvero suggestiva l’introduzione su Cisano ed il disagio che il possesso del revolver gli provoca; così colpevole e preoccupato da non farsi bastare il sotterrare l’arma del delitto, si arrischia a recuperarla per potersene sbarazzare una volta per tutte in fondo al mare. Molto curioso il dettaglio della pioggia: uno specchio dell’umore collettivo che aleggia sulla città oltre che sulla vicenda.
Vedere Manes alle prese con la sua nuova esistenza è estremamente tenero e interessante. Ecco che al quadro rappresentato dalla tua storia si aggiunge un nuovo personaggio, Paolo, che si rende subito simpatico mostrandosi ben propenso ad aiutare la piccola ombra. Provo a pelle una simpatia innata, dovuta già solo al fatto che abbia offerto a Manes un riparo con tutte le raccomandazioni del caso. Inutile dire che Lixa non sia da biasimare per il suo interesse: da come l’hai descritto, deve essere proprio molto carino.
Veniamo a Lixa; sempre enigmatica (e pragmatica), ha addosso la connotazione di opportunista che persino da sola riconosce. Ho apprezzato molto il fatto che si sia fermata a riflettere sul fatto che sia sbagliato voler usare Manes per la sua vendetta: tuttavia, la sua mente logica la spinge a considerare un “do ut des” come soluzione, che la battezza definitivamente come ragazza pratica e quasi del tutto senza scrupoli. Il colpo di grazia mi è stato dato dal fatto che si sia lasciata abbagliare - a buon diritto eh, non lo nego - da Paolo, proprio mentre stava andando a trovare Manes. Istintivamente ho provato un senso di compassione per questo ignaro Manes (che non può leggere i suoi pensieri, per fortuna) che viene apparentemente rimpiazzato da un umano interesse per un’altra persona. Ho la sincera paura che possa venire ferito da Lixa, e spero tanto di star sbagliando. Molto dolce è stato il piccolo excursus su quella che potenzialmente è sua madre. Questa Assunta, che dovrebbe essere Maria, di cui si sente figlio senza sapere altro. Manes è allo stesso livello di un orfano che si domanda con occhi sognanti chi sia la sua vera mamma; il fatto che Lixa stia tentando di coltivare un rapporto con lui per il solo scopo di vendicarsi, francamente mi incrina il cuore.
Infine, ecco che Lixa se ne va (accompagnata da tutti i suoi pesanti doveri di studentessa di liceo classico, dettaglio splendido) e Paolo ritorna; si incrociano, e Manes cambia compagnia, scoprendo un nuovo amico che può prendersi cura di lui - senza averne paura.
Lo stile è impeccabile come sempre; meravigliose le descrizioni piene di dettagli che aiutano a costruire mentalmente gli ambienti in cui si svolgono le vicende. È tutto cucito a regola d’arte: ogni scena è ben divisa senza fare chissà che salti confusionari.
La storia mi sta coinvolgendo sempre di più, i miei complimenti per ogni dettaglio e idea qui racchiusa.
A presto,


Nexys

Recensore Master
10/05/20, ore 17:25

Carissima Saeko,
ero proprio curiosa di proseguire questa storia, ora che Lixa e Manes hanno deciso di collaborare con le indagini,
È vero che le ricerche non hanno portato a soluzioni definitive, ma Manes ha ricordato gli occhi verdi e l'anello dello stesso colore di Cisano. Non ricorda il volto, nemmeno i lineamenti che permetterebbero loro di riconoscerlo, ma i due elementi così caratteristici sono una prova. E mentre Manes ha più prove concrete, Lixa ha scoperto che i quadri possono contenere mondi diversi o comunque possono essere vivi... certo, non è molto, ma spiegherebbe perché Manes è così convinto, a pelle, di essere parte de quadro.
Insomma, siamo andati leggermente avanti, ma le cose sono ancora lunghe da scoprire. Una cosa invece che ho apprezzato molto è la maturità di Manes, che ogni capitolo si accentua, e il suo modo di esprimerla
Chiede a Lixa di promettergli che non assisterà al momento cruciale in cui la vendettà verra compiuta e, ancora di più, vorrebbe che non provasse odio. Non è un sentimento che le si addice, specie anche visto da punto di vista di un lettore che Tosca lo ha un po' conosciuto, e sa cosa è successo quella sera.
Il patto cambia, ma tutto in funzione della libertà da sensi di colpa e odio che Lixa deve vivere e dovrà vivere anche dopo. Ovvio che la vendetta è di certo giusta, ma deve essere più un fattore di giustizia, che di odio.
Dunque ho davvero apprezzato questo scorcio introspettivo, così umano, che apre gli occhi a Lixa, davanti a un meraviglioso tramonto che sa di un nuovo inizio!
Complimenti questa storia è sempre più intrigante!
A prestissimo
Miry

Recensore Master

Cara Saeko!
Volevo dare una sbirciata e invece sono finita a recensire. Anzitutto, devo farti i complimenti per il prologo, che incuriosisce e racconta quello che deve. C’è un uomo che prega per la salvezza della figlia, un vedovo. C’è un misterioso ragazzo di cui colpisce l’aspetto quasi angelico (capelli ricci come nei dipinti coevi, occhi di un azzurro particolare), si accenna a due monaci fuggiti e poi c’è l’immagine di questo bracciale che perde una perlina e non sappiamo se è il pegno che la divinità chiede affinché la bimba sia salva o un segno della vacuità della richiesta fatta dall’uomo che, con tutta evidenza, non pensa di sopravvivere (altrimenti non parlerebbe di famiglia per la piccola cinquenne).

Conosco molto bene la pestilenza cui ti riferisci e sono felicissima che tu abbia scelto proprio l’Età Moderna con Venezia nel suo fulgore di centro internazionale di mercanzie e via vai di gente. Uno dei libri che ho amato di più negli ultimi anni era un romanzo sul Tintoretto e la sua famiglia ambientato proprio a Venezia e che tratta anche di quegli anni e nel silenzio dei canali che tu descrivi mentre l’uomo si appresta ad andare presso la cappella dei Frari ho riconosciuto Venezia, la superba Venezia con le sue flotte, centro culturale legato all’Europa del Nord per via della vicinanza con l’Austria, ma anche connessa con il Medio Oriente, con Cipro e con la Grecia. Come se non bastasse, è un prologo scritto benissimo, con dialoghi curati.
Avrei altre cose da dire - che la sezione noir intriga e che il titolo è suggestivo, per esempio, ma spero di ripassare per avere un'idea più definita della trama.
Ti faccio i miei complimenti e sono molto felice di averti letta ^^,
Shilyss <3

Recensore Master
09/05/20, ore 07:47

Buongiorno.
Hai scelto davvero di affrontare in modo molto completo e maturo questi ultimi capitoli ^^

Recensore Master
07/05/20, ore 18:02

Ciao! Arrivo in ingiustificato ritardo a commentare questa storia che mi sta prendendo sempre di più, già da questo primo vero e proprio capitolo.

Ci sono tutti gli elementi per lasciar presagire sviluppi articolati e non prevedibili, e dico questo perché, lo ammetto, non mi aspettavo che Livio venisse freddato nel giro del primo capitolo. Solitamente, parlo per mie esperienze di lettura, se qualcuno deve morire lo farà nel prologo, soprattutto se si tratta della voce narrante. Prendere il punto di vista di un personaggio, caratterizzarlo e spedirlo incontro alla morte nel primo capitolo è un espediente che mi è piaciuto molto, proprio perché inaspettato.
In questo momento non so quante e quali delle informazioni da te fornite saranno rilevanti, ma io nel dubbio cerco di tenere tutto a mente, dai traffici loschi di Antonio a quest'azienda dolciaria che sta per cambiare proprietario, alla povera nipote Lixa orfana di genitori e adesso anche di zio (o nonno? Non mi sembra si specifichi il "tipo" di nipote, ma propendo per lo zio a pelle). Hai posto molti appigli diversi che potrebbero intersecarsi tra loro, non ultima la fatidica perlina che sembra osservare il delitto, il che mi fa cheidere quanti altri ne abbia osservati, lì all'ombra dei Frari (e adesso credo e spero di aver colto anche il nesso col titolo, ma mi rendo conto che è fin troppo presto per fare supposizioni).

A parte l'ambito pratico del capitolo, mi sono di nuovo piaciute molto le descrizioni che hai fatto, sia dei personaggi che dell'ambiente notturno che li circonda. Non sono ridondanti né eccessive, ma sono funzionali nel dare una dimensione spaziale a ciò che succede: spesso leggo storie con azioni "sospese nel nulla", qui invece ho avuto un'immagine credibile di fronte agli occhi durante tutta la lettura, grazie a piccole accortezze. Ti riporto un esempio: Tosca non si siede "semplicemente" da qualche parte, ma proprio di fronte a un botteghino delle gondole, dettaglio che caratterizza la città in sé e si ricollega poi al fatto che l'assassino giunge sul posto proprio in gondola.

Insomma, di nuovo mi trovo coinvolta dalla lettura e impaziente di saperne di più, il che direi che è un'ottima cosa :)
Spero di passare presto dal prossimo capitolo,
un saluto,

-Light-

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