<3 Ciao tesorino!!! <3
Non sai con quale grandissimo piacere continuo questa storia.
Prima di iniziare questa recensione, volevo scusarmi con te per l’enorme ritardo con qui arrivo: purtroppo, come ti dicevo, ho iniziato un nuovo lavoro la scorsa settimane e ho impiegato un po’ di tempo per far conciliare tutto quanto e per questo ti chiedo venia.
Ma ora parliamo della storia.
Povero piccolo Peter!!
Non deve essere per nulla facile aveva il Tony sulla spalla che continua ad assillarlo affinché tenga le spalle dritte (mi ricorda tanto mia madre), in modo che appaia finalmente più insicuro. Senza contarlo che, pur di zittirlo, urla così forte da far girare verso di lui tutti i presenti all’interno della stanza. Immagino che non sia per nulla facile parlare con Tony e Spidy in modo che le persone che gli sono intorno non lo prendono per un pazzo che sta parlando da solo.
Infatti, cerca di ricordare a Tony di avere un certo contegno quando si trovano in mezzo ad altra gente, ma questo non sembra proprio dargli retta: secondo lui, Peter sta perdendo la sua vita facendosi mille problemi, ma, visto che abbiamo solamente una vita da vivere, dovrebbe imparare a lasciarsi più andare, senza paura di sbagliare o avere qualche delusione.
Devo ammettere che ha proprio ragione anche perché, spessissimo, sono proprie queste cose che ci aiutano a crescere maggiormente. Se invece si rimani immobili, senza far nulla, per paura di quello che potrebbe accadere, si rischia veramente di vivere una vita piena solamente di rimpianti.
Peccato che Peter sembra sempre più ancorato alle proprie idee: non ha nessun interessa ad andare dal signor Stark e dirgli quello che prova per lui, è stanco di tutte le ramanzine di Tony e spera proprio che, prima o poi, questo smetta di farle.
Purtroppo per lui, neanche Spidy sembra essere dalla sua parte. Infatti, gli ricorda che Stark è un suo pensiero fisso e che, anche se non deve obbligatoriamente dichiararsi, ormai ha vent’anni ed è ora che inizi a prendersi qualche rischio nella vita.
Sì, certo, Peter è riuscito a trovare lavoro presso le Industries, un sogno che aveva da anni e che mai avrebbe pensato di raggiungere, ma Tony e Spidy gli ricordano che non si tratta assolutamente della stessa cosa: è un premio che ha ottenuto per la sua costanza e bravura, non perché si è messo in discussione.
È molto interessante il motivo per cui il suo “angioletto” e il suo “diavoletto” hanno proprio quei due aspetti: vede in Spider-Man e Tony Stark l’ideale a cui vorrebbe aspirare, la persona che vorrebbe essere. Devo ammettere che è una cosa che mi fa davvero tanta tenerezza, ma, per certi versi, posso capirlo: spessissimo crediamo che qualcun altro sia meglio di noi e aspiriamo ad emularlo, senza pensare invece alle qualità che in realtà noi abbiamo.
Ovviamente, siccome la fortuna non sembra proprio essere la migliore amica di Peter, infatti, mentre è ancora impiegato a parlare con Spidy e Tony, arriva proprio il signor Stark che gli chiede se stia ancora parlando da solo. Meno male che non ha potuto ascoltare tutta la conversazione, se no posso immaginare tutto l’ulteriore imbarazzo che il giovane Parker avrebbe potuto provare.
Devo ammettere che questa scena mi ha fatto sputare un polmone: Peter si ritrova tra Tony che cerca di convincerlo ad invitare il suo capo a cena e il signor Stark che gli chiede se sta sempre a borbottare perché è un fanatico di qualche religione e quello è il suo modo per pregare. Nonostante tutto, però, devo ammettere che si è ripreso alla grande e che la scusa che sta ripetendo un concetto che vuole memorizzare la trovo davvero ottimo. Cento punti a Peter Parker!!
La notizia che però il signor Stark deve dargli è strabiliante, una di quelle che valgono diecimila figuracce: vuole che partecipi alla conferenza stampa di Boston dove presenteranno le lenti tattiche AR. Penso che sia un riconoscimento favoloso, anche perché non lo vuole tra la folla, ma tra gli scienziati che risponderanno alle domande dei giornalisti.
Devo ammettere che pagherei per avere un capo come Tony che, oltre a pagare il viaggio e l’alloggio, pensa anche al vitto e, soprattutto, all’alcol. Non amo particolarmente il Mojito, ma a un drink gratuito non si dice mai di no.
Ovviamente, il piccolo Tony non perde tempo e compare sulla sua spalla. Certo che è un tipetto piuttosto maliziosetto lui, subito a fargli notare che è stato un invito piuttosto intimo e che, se non voleva avere proprio lui accanto, avrebbe potuto chiederlo a chiunque altro.
Da qui inizia un altra sorta di battibecco tra i due: infatti, Peter è certo che, se veramente il signor Stark nutre qualche forma d’interesse per lui, è dovuto esclusivamente al suo lavoro, non ad altro, mentre il piccolo Tony continua a premere affinché si dichiari, aggiungendo anche che, come lui si fa problemi perché non è certo che al suo capo piacciano gli uomini, magari questo se li sta facendo a causa della sua giovane età.
Effettivamente, questo mi fa pensare a quante cose non diciamo perché magari diamo per scontato, come, appunto, non apriamo il nostro cuore agli altri perché siamo certi che ci rifiuterà, quando, in realtà, non per forza sarà così. Sì, mi rendo conto che sono cosi facili da dire, ma che in realtà è davvero difficile trovare il coraggio dentro di noi per aprire il nostro cuore agli altri. Ad esempio, io mi rendo conto che faccio molto fatica magari a raccontare un malessere che provo a qualcuno per paura della reazione che avrà. Purtroppo siamo umani, ed è più che normale aver paura in questi casi.
Come adesso Peter, che decide di non voler più continuare quel discorso e utilizza la scusa che deve rimettersi a lavoro per prepararsi per Boston.
Oddio, se già non ero curiosissima di sapere che cosa succederà a Boston quando lo accennava Stark, ora questa si è elevata al cubo. In che senso quel viaggio gli cambierà la vita? Che cosa succederà? La cambierà in positivo o in negativo? Non vedo assolutamente l’ora di scoprirlo.
Devo ammettere che ho amato questo capitolo. L’ho trovato veramente divertente e offre davvero degli ottimi spunti di riflessione su questioni che toccano tutti noi, come l’aprire il nostro cuore agli altri e la paura di ricevere un rifiuto. Effettivamente non avevo mai pensato che questa paura è amplificata quando si è innamorati di qualcuno dello stesso sesso se non si è certi che questa persona non sia etero, quindi grazie per avermi fatto vedere la cosa anche da questo punto di vista. Spidy e Tony sono fantastici e non vedo l’ora di scoprire che cosa combineranno al povero Peter quando saranno a Boston.
Grazie veramente tesoro per regalarci sempre queste perle, perché non sai come una storia come questa sia importante proprio per staccare la mente in questo periodo così carico di preoccupazioni.
Continua a così!
A prestissimo mia amichevole Miryel di quarantena!
Ti mando un fortissimo abbraccio virtuale,
Jodie <3 |