Buondì cara! Di questa, oltre ai personaggi, mi ha attratta il titolo (assieme all'introduzione). Prometteva di essere una storia struggente e malinconica, e così è stato. La cosa che ho amato di più è il fatto che questi pensieri, questi ricordi di Brienne, potrebbero tranquillamente fare parte di una scena estesa della serie, da tanto sono canon. I personaggi sono meravigliosamente IC, ed è una cosa che apprezzo tantissimo, specialmente per questa coppia, una delle più improbabili di GoT. |
Cara Pampa! |
Cara Pampa, che bello questo brano che hai scritto dove emerge tutta la nostalgia di Brienne per ciò che è stato e magari in un altro tempo e con altri presupposti, avrebbe potuto essere insieme a Jamie. Nella sua routine quotidiana che è diventata la sua vita come lord comandante delle guardie del re, non passa giorno che lei non rammenti i momenti di vita vera trascorsa in compagnia di Jamie dove entambi avevano potuto concedersi il lusso di appartenersi completamente, mente e corpo. Quei momenti, pochi in verità, un solo mese per condividere una vita, tornano a riscaldarle il cuore senza mai avere un attimo di sbandamento per come la storia sia finita fra loro; in quei momenti si sono scoperti un poco alla volta riportando a galla la vera essenza di ambedue. E anche se pochi, quei momenti condivisi sono ormai tutto per Brienne che ha voluto vedere oltre l’uomo “Jamie” come appariva agli altri, per lei lui si è scoperto fin nel profondo, ma nonostante tutti e due fossero presi l’uno dall’altra il richiamo della sorella Cersei è stato più forte dell’attrazione, intesa in senso completo, che Jamie provava per Brienne. In coscienza Brienne sa di aver visto il vero Jamie, non solo lo Sterminatore di re o l’amante della sorella, perché solo con lei lui era riuscito a dismettere la odiosa maschera che doveva vestire e forse per la prima volta era stato l’uomo innamorato di una strana donzella che sapeva che per lui aveva e avrebbe fatto qualunque cosa pur di farlo stare bene interiormente. Avevano scoperto insieme di essere esseri fallibili, con i propri pregi e i propri difetti che però facevano di loro delle persone uniche e irripetibili. Jamie glielo aveva ripetuto talmente tante volte che alla fine lei ci aveva creduto e nel suo cuore ora le rimaneva la speranza che Jamie ovunque fosse stato scoprisse di essere stato oltre che un valoroso e indomito cavaliere, soprattutto un uomo buono nel profondo. Raccontare di loro ti riesce sempre magnificamente e le sensazioni che rieccheggiano nella scrittura arrivano dirette al lettore. Un saluto e a risentirci presto. |