Recensioni per
L'albero di limoni
di Inikos DS

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/05/20, ore 19:12

Terzo Posto al contest "Voglia di tè" - Valutazione Elisa


Grammatica: 2,8 su 3 

Non ho assegnato punteggio pieno per alcune piccole sviste, ad esempio alcune virgole mancanti e questo errore di distrazione: 

“mentre l'ultima foglie cade dall'albero di limoni” 

Sono errori da poco, ma ho voluto segnalarli, per il resto comunque hai fatto un ottimo lavoro! 

Trama: 3 su 4 

Per quanto riguarda la trama, seguiamo gli ultimi istanti di vita di Nico e ci buttiamo assieme a lui nel mare dei ricordi, la storia tocca temi come appunto la malattia (da pacchetto), l'omosessualità e la discriminazione. 

Vado subito al motivo per cui non ho assegnato punteggio pieno, il modo in cui hai trattato il virus non mi ha convinta del tutto, avrei gradito altre informazioni a riguardo, si accenna al fatto che il “50% della popolazione” sta morendo, quindi sappiamo che è parecchio letale e di facile trasmissione, ma a parte questo non si sa quasi nient'altro. 

Mi è piaciuto l'arco narrativo, hai incastrato in modo ottimale i pezzi dedicati ai ricordi a quelli dedicati al presente, con un buon dosaggio, nel senso che la storia rimane sopratutto ambientata nel presente e questo è un aspetto che io personalmente tendo a preferire. 

Essendo una storia di genere introspettivo (sempre, come da pacchetto), seguiamo per tutto il tempo i pensieri di Nico e il suo modo di vedere la morte che sta per giungere, essendo così vicino alla morte è naturale vedere come la piega dei suoi pensieri 

prenda la strada del fatalismo, infatti sembra quasi che si lasci andare guardando il suo Fer, abbandonandosi ad un destino ormai già scritto. E' una storia quindi che ripercorre quel lato della malattia più terribile ed angosciante, quella dell'accettazione e della fine della lotta. 

Originalità: 1 su 2 

Mi aspettavo in parte il finale e il modo in cui viene trattata la malattia, rimane una storia però che appunto riesce ad incorporare parecchi temi importanti e questo fatto l'ho gradito davvero parecchio. 

Personaggi: 4,6 su 5 

Il personaggio principale appunto rimane Nico, che nella coppia è quello che si arrabbia di più con la società (giustamente) ed il sistema, Fer invece è un personaggio mite, di animo buono, lo capiamo sin dalla prima comparsa. 

E' vero che Fer è un personaggio secondario, ma non mi è rimasto molto di lui, avrei gradito un qualche accenno in più sulla sua personalità o magari sul suo passato o sulla sua vita, ma questo non ha inciso un granché sul punteggio perché rimane sempre il fatto che è un personaggio secondario quindi capisco la concentrazione sopratutto su Nico. 

Il personaggio principale invece, Nico, mi ha dato l'impressione di essere fin da subito piuttosto spigliato, non si fa problemi a dire ciò che pensa e questa contrapposizione fra i due mi è piaciuta. 

Stile e Lessico: 3 su 5 

La storia è composta da frasi secche per la maggior parte, anche negli istanti di riflessione, ho assegnato questo punteggio che si lega anche al criterio dell'originalità, perché mi aspettavo alcune frasi, sopratutto verso il finale che si concentrano sulla morte e vanno dritte al punto, scagliano una freccia. Essendo un introspettivo avrei gradito in alcuni punti riflessioni più ampie invece di frasi secche che in parte mi aspettavo di leggere. Con questo non voglio dire che tutte le riflessioni sono scontate o altro, solo alcune frasi mi hanno dato questa sensazione. 

Gradimento Personale: 2 su 3 

La storia in linea generale mi è piaciuta molto, ovviamente trattando un tema angosciante che logora dall'interno un essere umano come la malattia lascia un senso di sfinimento alla fine, come se con il protagonista anche il lettore si fosse lasciato/a andare. Ho assegnato questo punteggio per un mix di appunti scritti nei criteri precedenti, per il modo in cui viene trattato il virus, per il discorso precedente sulle riflessioni, ecc. ecc. 

Inserimento del tè: 4 su 4 

Su questo criterio non mi sento di dire nulla se non ottimo inserimento, il colore giallo, l'albero di limoni, il tè appunto zenzero e limone diventa parte integrante della storia e titolo stesso. L'immagine dell'albero di limoni e del tè preparato mi rimasta impressa come una fotografia, hai reso il tè centrale in tutta la/le vicende, dall'inizio della storia d'amore fra Nico e Fern, al momento della morte di entrambi. 

Inserimento dell'elemento: 3 su 4 

Anche qui ottimo inserimento, avrei gradito più dettagli sulla malattia, ma abbiamo un uso principale del tema “malattia”, la storia verte proprio su questo. 

Totale Finale: 25 su 30

Grazie mille per aver partecipato!

Recensore Junior
21/05/20, ore 22:06

TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST "VOGLIA DI TE'"

(Valutazione di Valeria)

Grammatica: 2/3
Per la grammatica ti ho dato questo voto perché ho notato una serie di inesattezze e di sviste; non sono errori gravi, però il testo ne era abbastanza ricco e questo ha influito sul voto. Sono per lo più errori di distrazione e te li segnalo:
1. L’utilizzo scorretto delle virgole in alcuni punti
2. “Come può un uomo portarsi avanti giorno dopo giorno se (è) già sconfitto nell'anima?”: mancava il verbo
3. “Ripensarci mi uccide peggio di…”: trovo ci stia meglio “in modo più atroce” o un qualche sinonimo invece di quel “peggio” che, secondo me, non è troppo adatto alla frase
4. Ogni “sì” è senza accento
5. In un punto hai dimenticato la lettera maiuscola all’inizio di una frase
6. La “È” viene sempre scritta così “E’”
7. Alla fine hai scritto “l’ultimA fogliE”
Ti ho segnalato ogni svista che ho trovato, da quelle più superficiali a quelle un po’ più gravi.

Trama: 3,8/4
La trama mi è piaciuta davvero, ma davvero tanto… Il che è più unico che raro visto che solitamente non apprezzo troppo i testi romantici. La cosa che più ha affascinata è stato il fatto che siamo in un apocalittico… Ma questo scenario apocalittico si basa sul non-detto. Siamo in un mondo devastato da un virus (mi ricorda qualcosa…) che sta decimando la popolazione, dove la priorità è la fertilità e il ripopolamento del pianeta… Eppure, tutto ciò ci viene solo suggerito rendo la notizia per il lettore terribilmente viva e atroce.
Quando avevo letto quel “Intenzionati a procreare” non avevo capito, mi sono trovata confusa e disorientata fino a quando, in modo un po’ più esplicito, non hai fatto capire al lettore il reale scenario nel quale si stava svolgendo la storia.
Unica cosa che mi sento di dire, è che non è stata ben delineata la natura del virus: in quanto tempo uccide, come uccide esattamente, ma (soprattutto) il suo livello di infettività e il come si diffonde. Capisco che la tua storia volesse parlare di altro omettendo questi dettagli, ma c’è un elemento in particolare che mi ha fatto venire in mente tutti questi dubbi: il fatto che Fer giri tranquillamente in macchina con Nico (invece di stare in quarantena), nonostante sia infetto e prossimo alla morte… Il non volerlo curare è un conto, ma il lasciare un infetto libero di contagiare chiunque è un altro.

Originalità: 1/2
Mi è piaciuta davvero tanto l’idea dell’epidemia (anche se forse, vista la situazione, non è troppo originale) e il modo in cui l’hai resa… Ed è stato proprio il modo in cui l’hai resa che ha dato una sfumatura di inedito al tuo testo. Senza contare che hai pure approfittato della traccia per trattare una tematica molto delicata, quella dell’omofobia, che sei riuscito a far sposare alla perfezione col testo.

Personaggi: 5/5
I personaggi mi sono piaciuti molto e mi ha veramente colpita la verosimiglianza con cui hai reso i pensieri del protagonista. Nico in particolare mi è stato da subito simpatico per aver vomitato addosso al suo futuro marito (non sai quante volte mi sono ritrovata io nella medesima situazione).
Per quanto riguarda il loro primo incontro, da una parte l’ho trovato molto idealizzato però anche verosimile nel suo essere così particolare. Solitamente, quando un estraneo ci prova in un locale vuole solo una cosa: o gliela dai o cessi di esistere (triste, ma vero)… Mentre qui vi è uno sconosciuto che, nonostante sia ricoperto di vomito, si offre di aiutare qualcuno che sta male. È sicuramente una situazione idealizzata, ma non mi sento di definirla irrealistica perché sono certa che qualcuno (da qualche parte, nel mondo…) si sarebbe comportato con altrettanto altruismo e senso civico (o almeno mi piace pensarlo).

Stile e lessico: 5/5
Lo stile mi è piaciuto, l’ho trovato davvero gradevole da leggere e in perfetta armonia con il genere scelto. Mi è anche piaciuto molto questo intreccio tra presente (molto descrittivo e silenzioso) e il passato (caratterizzato per lo più da dialoghi). Trovo che questo contrasto abbia reso, come un pugno nello stomaco, il senso di solitudine, amarezza e impotenza… Un pugno nello stomaco che sono stata felice di prendere.

Gradimento personale: 3/3
Nulla da dire. A parte quelle poche sviste che ti ho già segnalato il testo mi è piaciuto davvero moltissimo.

Inserimento del tè: 3/4
L’inserimento del tè è buono e ne ho apprezzato anche la descrizione, però forse gli avrei trovato un pretesto un attimo più calzante.

Inserimento dell'elemento: 3,8/4
Al contrario, inserimento dell’elemento è di quanto più appropriato possa esserci all’interno del testo. Non ti ho dato punteggio pieno a causa di quelle poche informazioni mancanti che ti ho segnato nella sezione trama.

Punteggio finale (parziale): 26,6/30

Nuovo recensore
09/04/20, ore 14:52

Una bella storia striste, trattata con la giusta sensibilità dato il tema molto delicato. Mi è piaciuta molto il richiamo al limone morente, come se anche lui fosse parte di quel ciclo che stava volgendo alla fine. Sembra anch'esso morire insieme ai due protagonisti, che sembrano amarsi alla follia, finché non si ritrovano entrambi vicini, per l'ultima volta...che magari non sarà nemmeno l'ultima volta.

Una buona introspezione per quanto mi riguarda, ma avrei preferito che tu fossi andato più in là nel pensiero dove ti rivolgi all'Uomo, in generale, filosofeggiando un pochino. L'ho apprezzato. Fa riflettere sulla società, sui temi che essa affronta e su come la vita sia qualcosa di effimero. Come la metteva un vecchio samurai giapponese ''La vita è come una foglia di un albero che, ondeggiando nel vento, alla fine deve pur cadere in terra''. Comunque bravo.

Thumbs up for me!
(Recensione modificata il 09/04/2020 - 02:56 pm)

Recensore Veterano
26/03/20, ore 13:02

Leggere la tua storia mi ha distrutta. È un complimento, seppur appaia strano, ma lo è. Partendo dal presupposto che il drammatico è uno tra i miei generi preferiti, la tua storia è straziante per due motivi ben precisi: sia perché hai ripreso il disagio della pandemia che purtroppo stiamo vivendo attualmente, giornalmente, e sia perché hai posto l'attenzione su un altro tema delicato - l'amore gay - che, nonostante il 2020, ancora produce scalpore e razzismo in alcuni soggetti. Nonostante le parole forti utilizzate siano poche, l'intero testo risulta forte e riflessivo: per la mattia, per lo struggimento, per l'amore, per la preoccupazione, per la rassegnazione... Io, davvero, non ho parole. Hai detto tutto quanto tu. Il finale poi... da brividi. Complimenti davvero, la tua storia invita a riflettere parecchio e non è cosa da poco, ma è cosa per pochi. Non tutti ci riescono.

Recensore Master
23/03/20, ore 07:17

Buongiorno.
Questo sì che è un dramma... triste lasciar morire delle persone per questo motivo...
Noto una discreta ispirazione tratta da eventi dei nostri tristi giorni!
Il racconto è scritto bene, in bocca al lupo per il Contest!