Ciao, Mari!
Finalmente riesco a dedicarmi a questa storia che, letteralmente, mi ha travolta con un senso di benessere assurdo – non credevo davvero, a inizio lettura, che avrebbe prevalso questo tipo di sensazione, una volta terminato il racconto.
Premetto che sono tra coloro che ignoravano l'esistenza di un genere specifico per situazioni come quella protagonista di questo racconto, credo di essermi trovata solo una volta dinanzi a hurt/comfort e di aver frainteso alla grande come tradurlo in racconto. Ma non indugio oltre sul genere, perché devo passare alla tematica.
Confesso che quando ho letto epidemia, virus sconosciuto, infetti, isolati il primo istinto è stato quello di rinunciare a proseguire e scegliere un'altra lettura, perché in questo periodo mi sento un po' sopraffatta da questa situazione e dal ritrovare ovunque notizie e opinioni a riguardo, però poi mi sono detta che in questa storia c'è Luna che pesca plimpi per Draco (!) e che malgrado le premesse non poteva essere niente di angosciante, quindi (e per fortuna!) sono arrivata sino alla fine.
Una fine che mi ha comunicato solo benessere, come premesso.
Mi sono sentita un po' come Draco, ormai guarito nel fisico e un po' anche nell'animo, tra infusi di plimpi (sul serio, che schifo!, ha ragione lui!) e giochi inventati perché si può, basta solo un po' di fantasia.
Nonostante non riesca a vedere questi due come una coppia – e in generale fatichi a immaginare Luna in situazioni "romantiche" –, leggendo le tue righe ho voluto bene a entrambi e li ho un po' (ma solo un po'!) visti come una potenziale coppia a suo modo interessante e curiosa. In fondo, ho riflettutto leggendo, nessuno più di Luna – così libera, così al di là di qualsiasi pregiudizio e vergogna – potrebbe avere abbastanza coraggio e giusta predisposizione d'animo per avvicinarsi a una persona come Draco Malfoy, vincerne la corazza e le debolezze, senza rischiare di scivolare nel giudizio o nella morale.
Luna è rilassante, molto più curativa del suo infuso!, e credo che nulla come un po' di tranquillità possa indurre Draco a calare un po' le difese in un mondo che, su questo non c'è alcun dubbio, non è modellato su e per lui come il precedente – un mondo cui non è abituato, dove essere Malfoy non significa niente, se non errori traditori ignominia.
E in un mondo così, ancora troppo bistrattato dagli echi della guerra e dalla diffidenza e dalle colpe, ho trovato credibile che l'unica disposta a infischiarsene di tutto, a non rintracciare davvero alcun motivo per starsene alla larga, sia Luna: probabilmente la sola in tutta Hogwarts a non aver paura del contagio, tra l'altro!
Le loro interazioni mi sono piaciute dalla prima all'ultima, e mi sono parse soprattutto credibili.
Non so se mi abbia fatta ridere di più questo infuso assurdo da bere caldo (ché altrimenti non fa effetto!) o i fogli-chenonsonofoglimacarte su cui lei ha disegnato creature magiche e di cui non sa assolutamente che farsene; tutto ciò che sa è che vuole trovare un compagno di giochi con cui inventarsi qualcosa.
Ecco, guardando la storia dall'altra prospettiva, mi è piaciuta tanto la fotografia sulla solitudine di Luna, cui in tanti ormai vogliono bene, ma che continua a essere oltre la facile comprensione, un contesto entro cui le sue abitudini e le sue idee sono pur sempre stranezze – e quanto sarà stato strano, immagino, trovare in piena epidemia qualcuno che anziché preoccuparsi della mascherina chiedeva di giocare con dei fogli con dei brutti disegni sopra?
In conclusione, con la sua deduzione, Draco sfoggia il suo acume e il suo poco tatto, ma non lo fa per offenderla, mi è parso più un modo per sentirsi meno solo, un modo per consolarsi e trovare un po' della propria solitudine in un'altra persona.
Come è intuibile da tutto ciò che ho scritto, le caratterizzazioni mi sono parse più che riuscite. E credo di averti già detto quanto trovi complicata Luna, quindi non posso che farti i complimenti: è stato come leggere della sua controparte cartacea, anzi nel suo relazionarsi con Draco proponendo anche cose "assurde" non mi ha neanche dato quella sensazione un po' eccessiva (dire caricaturale è un po' brutto) che alle volte mi ha dato la Luna originale.
Draco, d'altra parte, è il ragazzo che immagino sia dopo la guerra: uno che cerca i carnefici fuori, perché crede di esserlo dentro. Il momento del non ti odio è stato tra i più belli del racconto, perché emergono i brandelli in cui Draco suo malgrado si è spaccato.
Lo stile, come avevo già avuto modo di constatare leggendo altre tue storie, è sempre piacevole e coinvolgente! Anche se, devo dire, il tratto più caratteristico e riuscito in questo caso sono i dialoghi, perfettamente in grado di caratterizzare i personaggi e dare voce alla trama.
Insomma, mi è decisamente piaciuta tanto questa storia e credo la rileggerò!
Grazie di averla scritta e complimenti davvero per l'originalità e la coerenza d'insieme.
Un abbraccio,
Rosmary |