Recensioni per
The day we die
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
05/12/20, ore 09:09

semplicemente stupende è bello per una volta trovare i personaggi IC, un compito arduo vista la complessità dei personaggi

Recensore Master
01/09/20, ore 23:52

Ciao cara! 💖
Eccomi qui con un ritardo immenso per la seconda recensione premio per il contest degli haiku.
NON potevo non passare a leggere questa storia!! Innanzitutto perché amo le drabble, e in secondo luogo perché questi due personaggi mi sono sempre piaciuti moltissimo e ho adorato la tua scelta di volerti soffermare sul loro rapporto!
Neanche a dirlo che sei stata strepitosa. Ogni volta che leggo qualcosa di tuo rimango davvero sconvolta per l'incredibile capacità di linguaggio che davvero ti contraddistingue. Riesci sempre a inserire il vocabolo o il termine che ti permette di evocare una determinata immagine o sensazione in maniera diretta ed efficace, in più il ritmo di ogni drabble è curatissimo, si leggono in maniera molto scorrevole ma sei riuscita ad attribuire a ogni singola frase impatto e importanza, in modo tale che il lettore legga e viva davvero ogni singola lettera. Davvero, tu riesci a fare cose difficilissime, non è affatto facile trasmettere tante emozioni con testi così brevi, ma credo davvero che tu riesca sempre a essere perfetta, è tutto funzionante al cento per cento.
Comunque, al di là della potenza evocativa in sè delle drabble, mi è piaciuto moltissimo il tuo modo di caratterizzare i personaggi, sono emersi incredibilmente bene e con una potenza a tratti disarmante, in più li ho trovati assolutamente IC. Alcuni aggettivi mi hanno proprio colpito come una pallottola, l'espressione del 'sorriso asimmetrico' mi ha steso, ma in particolare l'ultima drabble credo sia un vero e proprio capolavoro, l'ho trovata una conclusione perfetta, hai evocato tanto di quel pathos che ti giuro mi stava venendo da piangere e fidati non mi era mai successo prima con una drabble, cioè l'ho riletta almeno quaranta volte perché veramente l'ho trovata sconvolgente.
Scusami per la recensione breve o sconclusionata, ma purtroppo sono rimasta senza computer e da telefono ho sempre più difficoltà a recensire!
Comunque, ti mando un forte abbraccio, scusami di nuovo per l'immenso ritardo!!
Alla prossima ^^

Recensore Master
25/05/20, ore 11:43

Quarto Posto
The day we die
Premio “Oggi sono io” per la migliore caratterizzazione
e Premio “Dalla pelle al cuore” per il miglior effetto stilistico
di DamadiSangue





Grammatica: 3.4/5

La grammatica va bene, ma la coerenza modale e verbale va un attimino rivista. Ho trovato poi l’uso errato del trattino ( - ) al posto della lineetta ( – ) e ho dovuto assegnare una penalità generale di -0.5.
Di seguito gli errori trovati:

Sei mia sorella, vorrebbe dirle. → -0.25(Vorresti dirle… il resto della drabble è in seconda persona narrante)
"Jaime." ti chiama → -0.5 (Anche qui ho assegnato una penalità generica, perché commetti lo stesso errore in tutti i dialoghi. Il punto non va messo all’interno se c’è un verbo dicendi a seguire.)
ti invoca- → -0.1 (manca lo spazio)
e mai come in quel momento assomiglia a una leonessa ferita, disperata. → -0.25 (Io credo che questo particolare costrutto voglia, per forza maggiore, il verbo al passato. Quindi: è/era assomigliata)


Stile: 18.5/20

Lo stile è un tatuaggio che s’imprime a fuoco sulla pelle di chi legge. Se ne sente tutta la potenza, se ne assaggia tutta la bravura di chi scrive, ma questa volta è venuto a mancare un po’ di sano labor limae.
Partiamo dalla punteggiatura e dal tono del narratore. È una punteggiatura piena di contrasti, gli unici segni usati sono la virgola – che ha un tono morbido, dolce – e il punto e la lineetta – che hanno un tono duro, spigoloso. Questa semplicità di pause ha reso il tono della narrazione pieno di contrasti bellissimi, un sali e scendi di emozioni più fragili e sensazioni più potenti, inevitabili, brucianti. Credo, però, che proprio l’uso massiccio della lineetta non abbia saputo accompagnare al meglio questa dualità, diventando troppo predominante.
La lineetta ha diversi scopi, e la usi per creare diversi effetti.
Ci sono momenti in cui la lineetta è stata usata in maniera ineccepibile, con una potenza senza eguali. Sono quei momenti in cui la seconda parte “ridicolizza” e annulla quello che dice la prima. Ad esempio:

- Non possiamo, il verdetto - la menzogna. → La parola “menzogna” smentisce la forza della parola “verdetto”. La smaschera, la priva di valore pratico.

O ancora:

- l'accende di un desiderio immorale - viscerale. → “Viscerale” sembra dire “me ne frego dell’immoralità”. Cosa vuoi che ne sappia chi giudica qualcosa immorale quando il desiderio è così profondo, un tutt’uno con il corpo?

Ci sono frasi in cui la sua funzione è quella di accentuare, di accrescere l’incisività rispetto alla prima parte, come nella frase “"Jaime." ti chiama - ti invoca-[…]”. Altre in cui invece ti serve per aprire una finestra al narratore e far risaltare il suo commento, la sua voce che spoglia il personaggio, come nella frase “Bruciano le tue illusioni, le tue patetiche scuse - debole, mai cresciuto leone senza denti."
Ci sono frasi, però, in cui il suo utilizzo è stato smoderato, creando nell’insieme un effetto troppo spezzettato. Quando si usa un effetto per troppo tempo, si rischia di rendere il tutto più “piatto”, rendere il tono più continuato, mentre credo che questa storia sia piena di spigoli ma anche piena di curve, e che sia proprio il gioco asimmetrico tra queste due intonazioni la carta vincente su cui puntare in maniera più accurata. Anche perché queste diverse “tonalità” andrebbero ad accompagnare le diverse tonalità emotive dei personaggi: il loro ardore ma anche le loro debolezze. Asprezza e dolcezza insieme.
Esempi di frasi a cui mi riferiscono sono:

- Tra vostre dita - sotto la lingua - un sentimento che ruggisce e vive. → Avrei messo, al posto della lineetta, le semplici virgole, per ammorbidire un attimino il tono, renderlo più morbido. Qui poi non ho ben compreso la mancanza dell’articolo determinativo, senza la frase risulta avere un costrutto completamente slegato dal tono e dallo stile del resto della raccolta.

- Brucia Cersei tra le tue braccia - lungo le spigolosità di un corpo indurito dalla guerra, dall'assenza. → Qui avrei evitato il prolungamento di quell’effetto di cui parlavo sopra, perché nonostante abbia capito che tu voglia mettere in contrasto l’umanità delle braccia con l’idea di un corpo quasi privo di vita, vista la lunghezza del periodo avrei evitato di spezzarlo, lo avrei lasciato scorrere, gli avrei lasciato addolcire un momento lo stile.

- Jaime avanza di un passo, due - l'accoglie proprio mentre cade, diventando polvere e pianto. → Anche qui, come sopra, una scorrevolezza maggiore nel tono avrebbe accompagnato la dolcezza del momento.

L’uso di un narratore diverso all’inizio mi ha spiazzato, ma l’effetto che viene creato è di una centralità “spostata”, come qualcosa di asimmetrico, che entra in contrasto con l’estetica speculare del testo (ma dell’impaginazione parlerò in altra sede). Ho trovato che il cambio di narratore abbia reso un particolare effetto vicino/lontano; allo stesso modo, ha creato un prima e un dopo. Da una parte abbiamo un momento passionale, dove sono i sentimenti, ma anche la “superficialità” dei personaggi a prendere il sopravvento, sono loro contro il mondo. La seconda persona ti aiuta a far indossare al lettore la pelle di Jaime, a mostrargli con che forza brucia questo amore incestuoso, a rendere il lettore meno “moralista” nei suoi confronti, in un certo senso; ma è anche la drabble più emotiva, più sensoriale, più slegata dalla trama (si potrebbe contestualizzare in diversi punti della serie) più introspettiva. Le altre due, con il narratore esterno e POV del personaggio, accompagnano i due momenti che seguono i due differenti addii, ne manifestano nella forma la separazione, ma credo che oltre al distacco accompagnino anche la maturazione e la presa di consapevolezza dei personaggi, il loro svelarsi per quello che sono; non sono più due anime chiuse nello stesso corpo, ma due corpi diversi e indipendenti che riescono paradossalmente a diventare uno.
In tutto questo, il tempo presente della narrazione fa sì che l’introspezione e le emozioni vengano amplificate, risultino più dirette e immediate.
Per riuscire a elogiare al meglio il lessico dovrei citare ogni singola frase e analizzarla pezzo per pezzo, poiché non ce n’è una che sia più debole o meno importante, ogni sillaba è chiamata al compito di evocare, di scavare nella mente di chi legge sensazioni poliedriche, profonde, complesse, ricche di contrasti. Ogni parola è atta ad affermare quanto sia impossibile resistere a certi istinti viscerali, necessari quanto l’aria. Esprime la forza dei personaggi, mostrando in quale modo la loro debolezza e il loro bisogno si mischiano e convivono con sensazioni opposte: l’immoralità, la lotta, l’amore, la mancanza, la possessione. La forza del lessico si poggia su alcune sfere semantiche, legate tra di loro: il fuoco e la polvere innanzitutto, ma anche il corpo e la simbologia del leone. Come ti avevo già detto una volta, il fuoco non è solo del drago, ma anche proprio del leone. La ferocia è fuoco.
Inoltre ho notato un climax discendente, come un gioco di due forze in contrasto: nella prima drabble è il fuoco che vince a mani basse; nella seconda fuoco e polvere convivono, il fuoco anzi sembra allearsi in una doppia analogia con la polvere e si “chiude” negli occhi di Cersei, diventa distruttore e separatore (mentre nella prima drabble è il fuoco che brucia di passione i due amanti e li fonde insieme); nella terza drabble il fuoco sembra non esserci più, è la polvere che ha il dominio, li seppellisce ma non può in alcun modo dividerli, anzi li cristallizza insieme, il compito del fuoco è stato ormai ultimato, tanto che persino Cersei diventa polvere (il fuoco, il fervore, la furia, la passione si sono consumati, hanno lasciato polvere, a nudo soltanto la sua fragilità).
È l’uso del corsivo a evidenziare alcuni termini-specchio tra le varie drabble: assenza-urgenza; morire-vive; brucia-estinto-divorarli (questo è davvero particolare, perché da un lato c’è il fuoco e dall’altro la sepoltura, e in mezzo l’annullamento, un po’ il connubio dei due); possiamo-doveva-voglio (a parte il climax ascendente dei tre verbi servili, ho notato la diversa persona “noi-lui-io” che segue un po’ l’evoluzione del loro rapporto, prima loro due contro il mondo, poi l’intralcio esterno che mette a nudo le loro debolezze e i loro limiti, e infine quell’indipendenza che mette in risalto la maturazione del noi finale).
Tra tutte, poi, questo effetto specchio è di una poesia indescrivibile:

- "Jaime." ti chiama - ti invoca- e tu non puoi fare altro che cadere. Morire.
Jaime avanza di un passo, due - l'accoglie proprio mentre cade, diventando polvere e pianto. Approdo del Re muore, loro con lui. → Bello anche l’idea speculare e opposta della caduta di Jaime e Cersei: Jaime cade, muore nel desiderio; Cersei cade nello sconforto e cade anche fisicamente. Credo sia uno dei modi più belli che potevi trovare per caratterizzare la loro affinità e allo stesso tempo la loro diversità. Jaime cerca la passione e l’amore in Cersei, Cersei cerca la protezione e la forza in Jaime. Anche la morte è speculare e opposta: la morte nella prima drabble è il suo annullamento di singolo e un tutt’uno con la sorella, muore la sua identità, la sua resistenza, muore la sua opposizione. Muore lui in quanto uomo e si fonde con lei… è un passaggio spirituale; la morte nella terza drabble è fisica, concreta.

O ancora:

- Bruciano i suoi occhi, la sua bocca.
Jaime le cerca gli occhi, la bocca - tutto ciò per il quale era partito e infine tornato. → Anche qui c’è un effetto a specchio. Quel “cerca” poi sembra continuare l’evoluzione del “bruciare” come se il fuoco avesse potuto aver già divorato occhi e bocca.

Non posso esimermi – mi dispiace per la lunghezza vergognosa di questo commento – dal riportare anche alcune delle frasi in cui le varie sfere semantiche si vanno a incastrare, si mischiano.

- Jaime osserva la grotta crollare attorno a loro, divorarli vivi. → Divino il modo in cui i leoni diventano pecore e la grotta è personificata nel leone. “Divora” tra le sue fauci cavernose i due Lannister. Inoltre questa è una delle tre personificazioni che hanno impreziosito il testo senza mai appesantirlo.

- Avanzi di un regno finito - estinto. → Anche qui l’analogia con i leoni è forte, la parola “avanzi” richiama le carcasse che si lasciano dietro i leoni dopo aver consumato il loro pasto. Inoltre la lineetta e il corsivo insieme riescono a dare alla parola estinto sia una valenza di contrasto sia una valenza rafforzativa. Sembrano suggerire un doppio tono con cui leggerlo, davvero bello e particolare.

- Sotto la lingua → Qui c’è l’analogia del corpo con il fuoco. Sotto la lingua pulsa un sentimento, così come sotto la cenere si può trovare della brace che arde.

Altre figure retoriche (o espedienti narrativi) che hanno concorso a raffinare questo stile sono le seguenti:

- Jaime solleva il viso verso il cielo, al suo fianco lei - sempre. → L’immagine del cielo sembra quasi schiacciarli, li rende piccoli, soli, formiche destinate a essere schiacciate. E intorno a loro, già ci sono macerie, quasi una profezia di quello che li aspetta alla fine della loro vita.

- Il suo ultimo respiro avrà lo stesso sapore di Cersei. → Non credo che sia propriamente una sinestesia, ma l’effetto è il medesimo. C’è questa fusione tra il senso dell’olfatto con quello del gusto che rende graffiante e struggente quest’epilogo.

- Macerie di sogni, rimasugli di gloria.
Avanzi di un regno finito - estinto. → Crei un bellissimo parallelismo tra Approdo del Re e la relazione tra Cersei e Jaime. Sembra che a essere distrutto non sia soltanto il tempio di Baelor ma anche tutto ciò che li legava. L’ultimo legame – Tommen – è stato distrutto.

Accodo a questi complimenti due piccoli suggerimenti:

- tutto ciò per il quale era partito e infine tornato → Mi suona meglio “tutto ciò per cui”

- "Non avevo altra scelta." gli dice solo → “soltanto” lo trovo più elegante

Concludo con un piccolo commento sui generi trattati. L’angst è protagonista, pervade la scena e caratterizza l’introspezione, la quale non lascia niente di inespresso o di affrontato. Concordo anche sulla scelta di non segnalare il genere “romantico” ma quello “sentimentale”, poiché la gamma di emozioni affrontata è talmente ampia e sfaccettata che limitare la chiave di lettura di questa raccolta con il romanticismo non sarebbe stato per niente coerente o completo.
Non mi resta che farti i complimenti per la bellezza di questo stile, per l’eleganza e la pienezza con cui hai saputo caratterizzarlo, e l’incisività con cui ha saputo esprimere tutte le emozioni.


Sviluppo del tema: 14.5/15

Fino all’ultimo ho avuto qualche difficoltà a decidere il punteggio in questa voce.
Sicuramente hai svolto con originalità il tema della “rivelazione”. La consapevolezza che metti in atto non è quella di provare amore, ma di non poterne fare a meno. È una consapevolezza matura, disillusa, e questo la rende più profonda e inappuntabile. La passione, il desiderio c’erano fin dall’inizio, ma Jaime ha avuto bisogno di separarsi da Cersei e scoprire se stesso prima di raggiungere la consapevolezza di non poter esistere senza di lei. Prima era fin troppo facile affermare che erano loro due contro il mondo: ogni cosa che diceva, ogni cosa che faceva, era per volontà di Cersei o per compiacerla. Ma chi era Jaime Lannister veramente? Jaime si è scoperto, ed è da uomo che è tornato e ha potuto dire di essere lui a volere lei. In questo la tua storia ha saputo seguire benissimo l’evoluzione da un amore “infantile”, cieco, un amore a senso unico in cui le persone che vi concorrono non conoscono altro, a un amore maturo, consapevole, che ha visto i difetti dell’altra persona e che la ama comunque. Ed è quando si ama l’altro, difetti compresi, che l’amore si priva del suo candore e diventa profondo, sporco forse, ma vero.
Le difficoltà che ho avuto invece sono inerenti al tema de “l’addio”. Ci sono due momenti che lo rappresentano: il primo è quando Jaime abbandona ad Approdo del Re Cersei e parte per il nord; l’altro è la loro morte effettiva di entrambi sotto le macerie della capitale. In entrambi i casi, però, la richiesta del contest, temo, non sia stata soddisfatta appieno. Per quanto riguarda la seconda drabble, è vero che c’è una separazione ma non è definitiva, non si percepisce il sapore di un addio irreversibile; c’è una rottura nel loro rapporto, una scissione nel loro essere un unico corpo, un’unica mente. Ma poi Jaime torna da lei, e l’addio in qualche modo viene annullato. Per quanto riguarda la terza drabble, non posso del tutto accettarla come adempimento perché la richiesta del contest era che uno dei due morisse, ovvero doveva esserci un addio l’uno dall’altro; mentre, nella tua storia sono loro due insieme che dicono addio alla vita, ma non c’è una vera e propria separazione.
Per questi motivi non ho potuto darti il punteggio pieno in questa voce; nonostante questo, ho voluto sicuramente premiare la maturità e la personalità nel modo in cui hai sviluppato il primo tema.


Titolo, Introduzione e impaginazione: 4.75/5

La prima cosa che mi ha colpito del titolo è il gioco di suoni, dato da “day” e “die”. Quest’assonanza sembra renderlo ancora più corto, contrarlo. È un gioco che resta impresso nella mente di chi legge. Di per sé il titolo non l’ho trovato molto originale, né il suo significato forse è accattivante; ma è proprio il suono a catturare, stavolta. Scelta insolita, ma interessante.
Per quanto riguarda l’attinenza, invece, ho sicuramente notato il rimarcare l’attenzione sul verbo “morire”, che all’interno della raccolta assume diversi significati: muore Jaime nella prima drabble annullandosi nel richiamo di Cersei; muore il loro rapporto simbiotico quando Cersei “uccide” il loro ultimo figlio; muoiono loro sotto le macerie di Approdo del Re. Anche il “giorno” arricchisce di una prospettiva nuova, più consapevole, la raccolta, perché sembra suggerire il modo in cui leggerla, ovvero la raccolta è formata da tre giorni diversi, tre momenti che hanno segnato la loro “morte”.
L’introduzione ha un tono particolare, ma la sua attrattiva sta proprio nella sua eleganza. Non sembra invogliare, catturare il lettore presentando la storia; sembra piuttosto di sentire la sentenza del narratore che commenta la storia. È un tono che non lascia ai personaggi vie di fuga, si professa invece come il messaggero del destino. Ho apprezzato anche il modo duro e deciso, freddo, a rimarcarne l’aspetto più negativo forse, ambiguo, in cui hai caratterizzato i due fratelli a partire dall’introduzione: oro e metallo. In una prima impressione, sembra che il primo sia destinato a lei e il secondo richiama l’essere un cavaliere di lui; ma a ben guardare, persino l’introduzione li rende un tutt’uno, diversi eppure affini, perché il dorato si riferisce sicuramente anche a Jaime, mentre il metallo rimanda alla corona che tanto brama Cersei. E in tutto questo, esalti anche il sentimento, questo fuoco che diventa emblema del leone, del loro respiro. Qualcosa che non è concreto come nel caso del drago, ma che brucia per la forza dei sentimenti che provano.
Arrivo infine all’impaginazione, di cui avevo fatto cenno sopra. L’impaginazione colpisce per la specularità della prima e terza drabble, tra cui la seconda viene compressa in un unico blocco. L’estetica, quindi, ha il compito di dare un senso più ordinato, simmetrico al testo, laddove invece il narratore aveva spostato l’asse dell’equilibrio. Ho notato come “morie” sia isolato al pari di “un destino inevitabile”. Così come le due frasi indipendenti rispetto al corpo delle due drabble abbiano un’impostazione sintattica e una tonalità molto differenti rispetto al resto, che le fa esaltare, cosa che fa anche l’impaginazione.
Una scelta che devo contestare in parte è l’uso del corsivo per evidenziare sia pensieri sia alcuni termini. Avrei evitato di dargli questo doppio compito, perché fa perdere d’immediatezza delle due diverse funzioni.
Infine posso solo complimentarmi per l’eleganza dei titoli sottolineati e la cura con cui hai scelto le due citazioni poste una in apertura e l’altra in chiusura. Sembrano dare due diverse chiavi di lettura, una che parte dall’alto verso il basso e l’altra che invita a interpretare la raccolta dal basso verso l’alto.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Inizio facendoti i complimenti per il modo in cui hai saputo caratterizzare entrambi i personaggi. Hai saputo mettere in risalto sia le loro affinità sia le loro differenze. A partire dall’ultima drabble, quando vediamo il loro diverso modo di reagire alla morte imminente. Jaime resta fermo, calmo, a osservare, il suo unico bisogno è stringere Cersei, riunirsi a lei gli dà la pace. Mentre nella sorella è l’urgenza di scappare, il bisogno di continuare a vivere che smania, Cersei è talmente attaccata alla vita che è sopravvissuta alla morte di tutti e tre i suoi figli. E subito dopo c’è la soluzione uguale per entrambi: lei è tutto ciò che lui desidera, lui è il suo unico rifugio sicuro, l’altra parte di sé.
Ma adesso procedo con più metodo.
Cersei è perfettamente IC, fin da quella risata che sembra prendersi gioco delle patetiche obiezioni di Jaime. È Cersei che comanda, Cersei che decide; e finché lei non dice basta, Jaime non ha proprio modo di sottrarsi. Anche il “brucia tra le tue braccia”, come se quando si trova nelle braccia del fratello Cersei prendesse fuoco, si fondesse con lui è pieno di significati: sembra fondersi proprio con quel corpo indurito dalla guerra, virile, mascolino, che è il simbolo di ciò che lei non è, libera. Quello che voglio dire è che Jaime è il suo riscatto verso un destino che l’ha relegata a semplice cavalla da soma e merce di scambio in mano agli uomini. Attraverso Jaime, Cersei diventa padrona di se stessa, il fratello è la parte mancante della sua forza, della sua ferocia pure. Ecco perché Jaime è quasi un’arma, un mezzo nelle sue mani e perde coscienza, volontà.
Altrettanto perfetto è il tono distaccato con cui parla a Jaime nella seconda drabble: non fa accenno al figlio, è privata di ogni barlume di umanità. La sua “voce” è in linea con il momento, hai saputo caratterizzarla molto bene, dandogli un tono atono, freddo, sprezzante. Quel ringhio manifesta tutta l’offesa per l’umiliazione subita, lo scorno che ha fatto pagare a caro prezzo a tutti i suoi aguzzini. E ancora una volta Cersei aspetta che sia lui ad andare da lei, nella loro relazione è sempre stata lei a comandare, a muovere i fili; Jaime è l’unico che la “supplica” in qualche modo, mentre gli altri pretendono e basta, la costringono a elemosinare, a piegarsi al suo ruolo di donna. Ecco perché nell’ultima drabble il fatto che sia lei a “cadere” tra le sue braccia, come un “amante” al prodigo che ritorna a casa segna l’evoluzione nel loro rapporto e una maturità nella loro scissione: Cersei non ha più il controllo del fratello, adesso vede in lui davvero un’altra persona, distinta da sé, ma che nonostante tutto la ama. Ed è questo amore “nonostante quello che è” che la fa sciogliere finalmente, liberare di quella corazza meschina di cui si era ammantata.
Anche Jaime – che lo dico a fare – è perfettamente IC.

- debole, mai cresciuto leone senza denti. → Potrei non fermarmi più nell’elencare tutti i riferimenti racchiusi in quest’unica frase. Credo di poter riassumere il tutto dicendo che Jaime non ha mai veramente preso una sola decisione nella sua vita, fino a questo momento; non lo ha fatto mai da persona indipendente, quanto meno. Dietro ogni sua azione c’è la famiglia, ma ancor di più c’è Cersei. Inoltre un leone senza denti fa tanto pensare a un bambino. È Jaime è veramente un bambino, lo è attraverso la sua ingenuità, la sua semplicità di pensiero, lo è nel modo in cui è attaccato a entrambi i suoi fratelli, lo è nell’arroganza con cui affronta il mondo, nel modo sfacciato e strafottente con cui evita le responsabilità e si limita a riempire quella definizione di Sterminatore di Re che gli danno gli altri.

La prima drabble mi ha fatto pensare a un momento già post amputazione della mano, quando lo Sterminatore di Re è stato messo faccia a faccia con la sua fragilità. È un Jamie ferito, privato dell’orgoglio e della forza, “senza denti” per l’appunto, pieno di dubbi che Cersei riesce ancora a mettere a tacere. Jaime è passione, è ardimento, è l’impavido coraggio di chi non teme stoltamente nulla. Jaime è colui che affronta il nemico di petto, perché è così che fanno gli uomini. Nella seconda drabble c’è il Jaime messo davanti a una scelta: la perdizione o la lotta per essere se stesso. Jaime rifiuta di farsi per l’ennesima volta azzittire e usare, la donna che ama non c’è più, è stata divorata da un fuoco distruttore, adesso rappresenta esattamente tutto quello che lui aveva combattuto, tutto quello per impedire il cui aveva dato via l’onore e la fama. Sceglie di lasciarla, ma come dice l’incipit della terza drabble “amarla non era mai stata una scelta” e Jaime si mostra il personaggio più coerente quando accetta i suoi difetti, i suoi peccati e soprattutto i peccati di lei. Lo fa da uomo libero, consapevole di sé e delle sue bruttezze. Quello nel finale è un Jaime in pace con se stesso, il Jaime amante delle piccole cose. L’uomo che non ha mai voluto responsabilità, l’uomo che ha rinunciato alle grandi imprese. È l’uomo che ama.
Non solo sono IC, ma la forza di questa caratterizzazione sta proprio nella completezza in cui ha saputo dipingere i personaggi. Non ti sei limitata a tratteggiarne alcuni aspetti, ma sei riuscita, attraverso il punto cruciale della loro relazione, a mostrargli tutti. Ogni dettaglio, nella sua complessità, colora un’unica immagine con tutti i colori che, unendosi, danno vita a chiaro scuri e a sfumature inscindibili tra di loro. Il tutto ha concorso a farli risultare non solo identici agli originali, ma soprattutto reali quanto persone di carne e ossa.


Gradimento personale: 5/5

Devo partire questa voce della valutazione con un commento non proprio “formale”.
“Sempre lui”: le due parole che hai messo in grassetto. Sarà che quando mi trovo davanti questo personaggio la mia capacità di raziocinio si annulla totalmente, ma la posso leggere come una dichiarazione d’amore, un messaggio inconscio inserito dall’autore all’interno della raccolta? Beh, sicuramente credo che sia il messaggio in codice nascosto nel POV di Jaime da parte di Cersei (della seria, deve sempre dire la sua, anche quando è il fratello che è chiamato a raccontare) ma io mi ci accodo.
Il tuo stile è davvero molto particolare, spezzettato, scomposto, e questo lo rende graffiante, scava nella pelle e sa come marchiarla a fuoco. Fa male e il lettore di questo se ne compiace, per giunta. La potenza che riesci a dare al lessico mi affascina, mi rincretinisce. Starei ore a osservare un singolo termine e a cercarci tutti i possibili significati dietro. In questo, la tua scrittura sa essere davvero ermetica.
Il modo in cui hai usato le parole per evocare ogni più infinitesimale percezione mi ha fatto venire i brividi. Giuro, a un certo punto sembrava di essere a una seduta spiritica. Perdona il paragone, ma è stato davvero così per me, leggerti. Le emozioni dei personaggi non sono descritte, sono evocate, incise nella mente del lettore, prendono sostanza, forma, vita propria. Si attaccano alla pelle e il lettore diventa il personaggio, quasi viene posseduto. Non saprei in quale altro modo spiegarti le sensazione che mi dà il tuo stile, il tuo modo di raccontare. E raccontare di loro, poi.
Ho amato alla follia i loro personaggi nella serie (la loro fine è una delle poche cose che non cambierei del finale), li sto amando ancora di più nei libri (sto al terzo e tutto quello che riesco a dire è: Jaime, oh Jaime) e li ho adorati leggendo la tua bellissima raccolta. Se ne sente tutto il tuo amore, la cura con cui li vuoi rendere fedeli e profondi quanto se non più degli originali. Io non riesco a dilungarmi oltre in questa voce, perché credo che tutto quello che devo dire è che – può non crederci – ma leggere di loro mi ha lasciato senza parole. Chapeau.

Punteggio: 66.15/70

Recensore Veterano
12/04/20, ore 12:17

Ciao!
Sto passando a leggere tutte le storie che partecipano al contest e non potevo non lasciarti un pensiero!
Purtroppo posso farlo solo relativamente, perché non conosco il fandom - mea culpa, lo so - tuttavia, il tema si intuisce benissimo e scrivi in modo splendido.
Non so chi siano i personaggi, tuttavia hai reso benissimo ogni momento - in particolare mi ha colpito la tua bravura nel descrivere un rapporto carnale tra i due così bene e in così poche righe senza mai cadere nel banale. Ho amato la descrizione delle situazioni, delle introspezioni e delle azioni, le metafore che utilizzi e le parole curate nei minimi dettagli.
Molto bella!
Alla prossima,
Ile

Recensore Master
11/04/20, ore 11:37

Ciao!
Sto passando a leggere tutte le storie partecipanti al contest, e devo davvero farti i complimenti per questo stupendo ritratto della coppia Lannister.
Il tuo stile, o almeno, quello con cui hai scritto questa tripla drabble, mi è piaciuto molto: è diretto e incisivo, molto adatto sia al contesto scelto che all'espressione delle emozioni dei protagonisti. In una storia lunga perderebbe di incisività, ma per delle drabble è davvero perfetto. Il modo in cui hai interrotto e poi ripreso sia le frasi che i pensieri mi ha proprio coinvolto.
Inutile dirlo, anche l'IC è stato elaborato molto bene, riassumendo all'interno della prima drabble tutta la passione e l'ossessione dei Lannister, i due gemelli che si riuniscono. Ho trovato molto originale parlare anche della morte di Tommen: in quel punto della serie ho trovato molto strano il fatto che Cersei abbia lasciato andare così anche l'ultimo dei suoi figli, quando per esempio avrebbe facilmente potuto farlo trattenere più a lungo dalla montagna, ma ormai aveva la strada verso il trono spianata e la sua ambizione è sempre stata inarrestabile, si sa...
anche il finale mi è piaciuto molto, ricco di quell'introspezione su Jaime che mi era mancata nell'originale. Davvero complimenti, hai scritto una grandissima flash!
Alla prossima e in bocca al lupo per tutto^^
mystery_koopa

Recensore Master
10/04/20, ore 00:19

Visto che partecipo allo stesso contest e le sto leggendo tutte per la votazione, mi sembrava giusto lasciare un segno del mio passaggio – e fa niente che queste tre drabble le avrò rilette almeno 20 o 30 volte (non sto scherzando…) e fin dal primo momento in cui le hai postate. Fa niente!

Allora.
Allora.
Io mi vergogno ad ammettere che ti ho tra le mie autrici preferite da tempo immemore ed è la prima volta che mi decido a commentare un tuo scritto. Sono scandalosa e imperdonabile, lo so, scusa. Però, per giustificarmi, mi nasconderò dietro al fatto che non conosco nessuno dei fandom su cui scrivi o, se li conosco, non mi sono mai piaciuti – Got, per esempio è uno di questi XD. Però hai uno stile di cui io mi sono innamorata perdutamente a prima lettura, fin da quando ho letto una tua fic su Tekken che partecipava a un contest in cui c’ero anche io. Mi pare che quello sia stato l’inizio della fine, da lì ho spulciato tutto il tuo profilo, letto qualsiasi cosa e amato qualsiasi cosa. E anche se scrivi su gente che manco ho mai sentito nominare, a me piace come li caratterizzi tu, adoro come li descrivi tu, adoro quello che fai risaltare tu di loro. E potrebbero essere tutti OOC per quel che mi riguarda e non me ne fregherebbe niente (e sono una per cui l’ooc è il male >_>), perché io ogni volta mi innamoro dei tuoi personaggi e della crudezza con cui li metti su carta (beh, su word).
Jamie e Cercei, in questo caso, non fanno eccezione.
In realtà qualcosa di loro so pure io – qualcosa di molto vago, che inizia e finisce con “Ah, sono i fratelli incestuosi” e sapevo anche morissero… come tutti in quella serie! XD Ma still, per me potresti scrivere anche sul cavallo del contadino random della season X e io stare qui a leggerti e a sospirare d’amore per la tua capacità di esprimere così tanto in pochissime parole.
Adoro il tuo stile secco, il ritmo delle tue storie che qualcuno ha definito “spezzato” o frammentato. È assolutamente l’opposto di quello a cui sono abituata e non saprei nemmeno spiegarti quanto riesce a trasmettermi, pur con queste battute telegrafiche – ci vuole un’ottima proprietà di linguaggio per saper giocare così bene con le parole, come fai tu.
Per non parlare dell’immediatezza con cui riesci a descrivere i sentimenti di Jamie, il suo amore per Cercei, il modo in cui lo consumano (si consumano?) e poi, perfino, la loro morte. Adoro come tu li abbia resi umani. Ogni tua frase è una dannata stilettata al cuore – mi prepara per quello che so, sarà il colpo di grazia e che, quando arriva, non mi lascia scampo.
E poi ci sono tante piccole descrizioni meravigliose che mi sono entrate dentro, come “la risata asimmetrica” di Jamie o “Jaime le cerca gli occhi, la bocca - tutto ciò per il quale era partito e infine tornato.”
O la mia preferita in assoluto: “Cosce umide, ansiti soffocati - un corpo unico, che neppure la carne ha potuto dividere.” Non solo è una descrizione bellissima di un momento erotico tra di loro, ma sei stata capace di aprire gli occhi perfino a me sul fatto che non fossero “semplicemente fratelli”, ma fossero nati gemelli.
Ma dovrei davvero copincollare ogni singola frase per farti capire quanto io abbia amato ogni riga e ogni virgola. Non c’è una parola fuori posto, perfino i discorsi sono pochi, centellinati, ma lasciano il segno esattamente come tutto il resto.
Ho adorato perfino le due quote con cui inizi e concludi le tre drabble.

Ok, scusa per la recensione un po’ sconclusionata – mi sento un po’ una fangirl davanti al suo idolo, capiscimi! XD
Comunque oltre a farti i miei più sinceri complimenti, ti auguro in bocca al lupo per il contest! <3

Recensore Junior
05/04/20, ore 15:26

Ciao :) ero proprio curiosa di leggere la storia da quando ho visto che il pairing sarebbe stato Jaimie/Cersei.
Mi è piaciuto molto il modo in cui li hai rappresentati, il realismo dei loro sentimenti.
Ho trovato la prima drabble un po' difficile da leggere, ha un ritmo spezzato che risulta un po' strano, mentre l'ultima è veramente ben scritta, si legge in un soffio.
Ho apprezzato particolarmente molte figure che hai inserito (le spigolosità di un corpo indurito dalla guerra, un corpo unico che la carne non ha potuto dividere ... ) e la frase di chiusura, veramente struggente e ad effetto.
Complimenti :)

Recensore Veterano
02/04/20, ore 19:04

Ciao! Partecipo anch'io al contest e quindi sto passando a curiosare e recensire le altre storie.
La coppia che hai scelto rientra tranquillamente tra le mie OTP, quindi mi ha fatto piacere leggerla e struggermi insieme a Cersei e Jaime. Tutti e tre i momenti sono stati molto intensi e incisivi, e sei riuscita a delineare perfettamente i pensieri e le preoccupazioni del protagonista assoluto – Jaime – con parole precise e centrate per i diversi sentimenti illustrati.
Ho trovato, inoltre, entrambi i personaggi caratterizzati benissimo, completamente IC, le cui emozioni forti prorompono irruenti com'è giusto che sia nella situazione in cui si trovano. Mi è piaciuta anche la citazione iniziale di Rumi, che calza a pennello con il tema e i toni della storia.
Ti faccio dunque i miei complimenti, e in bocca al lupo per il concorso!
Alla prossima,
Federica ♛

Recensore Master
02/04/20, ore 11:29

Ciao Dama, mi fa piacere tornare a leggere qualcosa di tuo. Partecipo al tuo stesso contest, quindi sto iniziando a dare un'occhiata a tutte le altre storie. Anche tu hai scelto Game of Thrones, optando per una coppia decisamente canonica e importante: Jaime e Cersei sono legati da sempre e fino alla fine, e tu hai reso sicuramente bene l'indissolubilità del loro rapporto, per quanto insano e minato di ossessioni. Non hai proposto momenti originali, ma hai seguito l'addio della serie, che per loro non coincide in un addio l'uno dall'altra, ma curiosamente in un addio al mondo di loro due insieme. La seconda drabble posta tra la passione iniziale e la morte finale, si pone come addio momentaneo con l'immagine dell'anello che non ha più valore, e l'ho trovato un momento azzeccato da proporre.
Tra vostre dita - sotto la lingua - un sentimento che ruggisce e vive. - Questa frase mi è piaciuta molto, così come il ripetere all'inizio e alla fine del binomio cadere-morire.
Per quanto riguarda gli aspetti che non mi sono piaciuti: ho trovato lo stile un pochino troppo frammentario in alcuni punti (per mio gusto personale) e non ho trovato particolarmente incisivo il titolo. In ogni caso hai centrato sicuramente il tema del contest e hai reso giustizia alla coppia. 
In bocca al lupo per il contest e alla prossima!
 

Nuovo recensore
31/03/20, ore 20:42

Molto bella complimenti. Dopo quasi tre anni sono tornata su Efp e non potevo, come prima cosa, controllare cosa avessi scritto, cara Nocturnia. Come al solito i tuoi scritti sono delle vere e proprie poesie, pungenti e dolci allo stesso tempo. Alla prossima! :3 - Fallout Girl