Recensioni per
Promise you won't dream a little dream of us
di Fuuma

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/11/20, ore 12:10

Ciao cara, eccomi qua! Ma che spettacolo è questa fic? Ti sei guadagnata il mio sostegno alla tua candidatura a capo del mondo. Quando avverrà, non solo le fic vm18 andranno lette per le strade, ma io voglio la versione cinematografica di questa. Ahahaahahahah
Bellissima e coinvolgente.
La caratterizzazione dei personaggi è meravigliosa e assolutamente IC, mi sembrava di vedere il film. I pensieri di Illya sono dolcissimi (lui probabilmente mi ucciderebbe per aver scritto una cosa del genere) e Gaby come al solito ha capito tutto, è sempre troppo avanti quella donna. Napoleon è perfetto, cosa gli vogliamo dire? Io ho un debole per lui, ma è la frase finale di Illya che mi ha conquistata.

Le scene di sesso sono meravigliosamente coinvolgenti e non ho trovato la storia affatto volgare, anzi perfetta. Direi che il tuo proposito di tornare a scrivere storie erotiche per il nuovo anno è assolutamente da seguire.

Bravissima,
Sev

Recensore Master
09/08/20, ore 18:17

Carissima Fuuma,
Oggi è il mio primo giorno di ferie e ho voluto inaugurarlo leggendo cose che rimando da tempo e, a questa shottina, io gli sto dietro da un po'. Scusami se sto praticamente passando sul tuo profilo senza un ordine logico, ma vado a sentimento del momento ç.ç per ora necessito di Operazione Z.I.O. quindi sopportami ♥
Io adoro le 5+1 e in italiano ne ho lette veramente poche, e per ora solo questa e un'altra di un'altra autrice hanno avuto l'onore di entrare nel mio cuore (e nella mia lista preferiti). I motivi per il quale questa storia rientra nei miei gusti personali sono tanti, ma uno fra questi è di certo l'argomento trattato e la tua scelta di affrontare il tema dei sogni e della realtà in questo modo.
Sognare e vivere nel mondo reale spesso sono cose che coincidono anzi, forse DEVONO coincidere, ma prendi una spia russa e un agente segreto gentiluomo che della realtà ne fanno un lavoro, che forse nemmeno se lo possono permettere di sognare, e nel gesto di Napoleon io ci ho visto un tentativo, sotto sotto, di invitare Illya a non illudersi per non soffrire; che loro due possono condividere tutto, ma nessuna utopia.
Condividono sesso, baci, bollori; fanno l'amore, studiano ogni centimetro del loro corpo; è una relazione che comincia al "contrario"; non hanno paura di fondersi nel corpo, ma sono le anime a non incontrarsi, sono loro che non glielo permettono. Chi mette un muro da una parte e chi dall'altro; la chiacchierata con Gaby l'ho semplicemente adorato, perché lei ci prova a scalfire la corazza del russo più famoso di Netflix, ma lui è proprio granitico e... profondamente orgoglioso. Poi quando si parla di Napoleon svicola, sorvola, l'orgoglio pare una corazza di metallo. Illya mi ha subito dato l'idea di essere un tortino al cioccolato. Hai presente, no? Quelli con la scorza fuori di pan di spagna ma duro e dentro un cuore di cioccolato che si scioglie appena lo apri e, la cosa che mi soddisfa sempre enormemente quando lo leggo scritto da te, mi dà la stessa sensazione. Sono tutti così dannatamente loro, ma Illya, che a mio parere poi è il personaggio più complesso a livello sentimentale – meno cristallino, è meravigliosamente perfetto nelle tue manine sante a cui spezzerò ogni singola falange sia per le capacità grafiche che quelle di scrittrice ** (ricordati che è un gesto amorevole u.u lo faccio solo con le persone a cui voglio bene u.u)

Infine, io potrei semplicemente riassumere il final di questa 5+1 così:

E non ci sono sogni nella lista di Illya. Quelli li lascia ai ricchi, ai politici, agli illusi – che ci si trastullino e ne facciano quello che vuole, lui è già incasinato così.
Si sistema a cavalcioni sul corpo di Napoleon e dall’alto lo guarda, cercando di trovare le parole da cui entrambi sono sempre fuggiti – è più semplice affrontare un’esplosione nucleare, che non quello che provano.


E chiudere poi citando quel Da, Illya ma in verità ho molto da dire anche su questo finale. Ci si arriva, alla fine, ad un confronto con questi due. Ci vuole tempo. Le parole non sono semplici normalmente, figurati tirar fuori i sentimenti... e come dici tu è più facile affrontare un pericolo che mette a rischio la vita intera, che esporre il cuore con il rischio che si spezzi. L'ho amata la sinfonia incantevole di ogni frase pronunciata; ho amato i modi di fare di Napoleon, sempre così sicuro di tutto, sempre quello più istintivo, che è così diverso da Illya che è impossibile non vederli come due incastri perfetti di un puzzle incasinato di emozioni. Non c'è niente di male nel voler sognare; liste di cose che si desiderano e che forse non si avranno mai. Sogni che poi diventano privazioni, magari. O tempo perso a rincorrerli senza mai raggiungerli e invece Napoleon è lì, è reale, e quello che condividono è reale; quello che vogliono è reale. Quello che sarà dopo è reale, subito dopo quel Da.
Un meraviglioso concetto che rende i desideri qualcosa di palpabile e i sogni solo sogni, nulla più; un discorso coerente con i ruoli dei personaggi che, dopotutto, forse di sognare nemmeno se lo possono permettere.
Mia cara Fuuma, ogni volta mi riprometto di essere breve e di non appestarti, ma è evidente che non ne sono capace, ma la colpa, mia dolce cinnamon roll, è tutta tua u.u
L'ho amata questa shot, e come sempre amo il tuo modo di saper scrivere sempre su nuove basi, continuando a sorprendermi ogni volta di più. Sei sempre una vera sorpresa ♥
Un abbraccio e a presto **
Per ora hai le falangi salve u.u
Miry

Recensore Veterano
01/08/20, ore 10:57

Cara Fuuma,

Come ti dicevo altrove, l’unica pecca che si può ragionevolmente imputare – sì, mi ergo a magister elegantiarum e pontifico come se non ci fosse un domani – a The Man from UNCLE è che non abbia seguito. Una delle tante che si possono imputare a me, è che non mi sia mai accorta che esistesse un fandom attivo, perché altrimenti sarei stata qui anni fa a leggere voracemente, un po’ come un’eroinomane in piena crisi di astinenza.

“Non dar retta a sogni” – sic, con la determinazione assolutamente indefinita data dalla mancanza di un qualunque articolo – è una di quelle massime, morali o forse di vita (che trascende la morale), che mi si è impressa in mente presto, nei giorni dell’infanzia. Non so se sia una citazione dotta, un modo di dire locale, o una perla di saggezza individuale; negli anni, non mi sono mai premurata di scoprirlo, perché, certe cose, assai occasionalmente, è bene lasciarle nel loro alone di mistero, nella loro assolutezza lapidaria, che  non richiede un contesto. Non ho mai neppure colto in pieno che  cosa volesse dire, e del resto la forza delle massime assolute è  nel lasciare un ampio margine all’interpretazione alla suggestione – il che, nel caso specifico, crea quasi un ossimoro, un paradosso dell’autoriferimento. Eppure, qui, divorando riga dopo riga di questo tuo splendido, impeccabile lavoro, ne ho trovato quasi una declinazione – analitica nell’essere narrativa, concreta, perché  dar retta a sogni è un lusso frivolo che solo gli stolti si possono concedere. Dar retta  agli obiettivi, alle circostanze, ai desideri concreti, ai cuori difettosi e a tutto il resto, finanche alle affinità elettive, questa è un’altra cosa. E quella che mostri qui, d’altronde, è la fisionomia, la fisiologia, di un’elezione, per frammenti cruciali. Stars shining bright above you… e cosa importa se siano circondate da un campo di strisce (ah, la sobrietà!) o, invece, quell’unica stella che troneggiava in un angolo, quasi in esilio, su una vecchia bandiera rossa? Sono stelle che vanno relegate sullo sfondo, di cui ci si può – un po’ ci si deve?– dimenticare, ma di cui chi è ben sveglio e non spera di sognare sogni da camomilla Bonomelli non ha, poi, bisogno.

A me, personalmente, piace la struttura dell’ “n+1” (dove “n” sia un numero naturale a scelta, di solito 5, come in questo caso). Mi piace un po’ perché mi piacciono le  strutture rigide in generale, il focus di riflessione che consentono e l’assoluta libertà di sviluppo che  si apre all’interno di paletti fissati e confini ben definiti; e mi piace per la simmetria, il nitore di progresso e sviluppo, che la macrostruttura impone al contenuto, la profonda coerenza che ne risulta e tiene insieme il famoso n numero di frammenti selezionati. A me piace la coerenza, a priori; e, altrettanto aprioristicamente, poi, a me piacciono anche i frammenti, in sé e per sé. Credo, senza se e senza ma, che  questa sia una delle n+1  più belle e meglio concepite che mi sia  capitato di leggere negli ultimi anni. Un giorno, imparerò a scrivere recensioni ordinate, che non sembrino un monologo da bar, una di quelle cose che si sciorinano di fronte ad un caffè rigorosamente corretto. Un giorno, magari, imparerò anche a non dilungarmi ad oltranza. Ma, al di là degli elementi che ho menzionato en passant, ti prego di consentirmi di sottolineare rapidissimamente due cose. Innanzitutto, ho amato la tua scelta di procedere con una focalizzazione interna dal punto di vista di Illya. Non ha l’estro camaleontico di Napoleon, Illya; è un personaggio almeno  in apparenza più pacato, più solido, per certi versi più sottile o che richiede un altro tipo di sottigliezza per farsi raccontare; impone un altro tono, Illya. Dalla prima visione, Illya mi ha ispirato una tenerezza ed una simpatia infinite. Tutti lo hanno fatto, in verità – Gaby pure, ché in una spy story è raro trovare un personaggio femminile che non sia presentato né come la Bond Girl di turno né come femme fatale D.O.C..

In secondo luogo, consentimi di menzionare come abbia trovato assolutamente godibile, di immenso impatto, la scelta di ogni tua parola, di ogni immagine lapidaria, delle evocazioni piene di suggestione nella loro secchezza e del loro contrasto con l’essenzialità cruda ma sobria – senza fronzoli né sdilinquimenti – dei passaggi erotici. Ho amato ogni riga della tua prosa, così incisiva, così ritmica.

È stato davvero un piacere e temo, dunque, che non ti libererai di me tanto presto.

Sherry

P.S. Ti prego di perdonarmi per la pedanteria che  segue, ma sono una brutta persona e tendo a soffermarmi su quello che non mi è chiaro. C’è un “Pecchino” nella sezione V; si tratta di un posto che non conosco – ebbene, signori e signori, in un glorioso test di geografia, nell’una tantum più ignominiosa della mia carriera scolastica, riuscii a prendere un tre, grasso, tondo, netto, e secondo me era anche un voto gonfiato; quindi è plausibilissimo che si tratti di un luogo esistente a me ignoto – o di “Pechino”?

Recensore Master
11/06/20, ore 16:04

Ciao!
Ora che mi hai fatto scoprire questi due, non posso fare a meno di cascarci ogni volta, sappilo.
Questa storia mi è piaciuta veramente tantissimo: innanzitutto, mi piace molto la struttura che le hai dato, con questa divisione quasi a capitoli che permette di condensare delle scene in momenti brevi e molto incisivi, senza però mai andare a perdere la coesione d'insieme di tutto il racconto. Sei bravissima a gestire la brevità: non c'è mai una parola di troppo, ogni momento è perfettamente bilanciato e in grado di esprimere perfettamente delle immagini estremamente incisive, eppure la storia, nel suo insieme.
Ho adorato, semplicemente adorato il perfetto equilibrio di angst ed erotismo (cioè, io sogno sempre di riuscire a scrivre qualcosa del genere, ma finisco per soffocare tutto nel fluff o nel buttare in vacca tutto con qualche elemento demenziale XD): ci sono scene crude, dirette, decisamente esplicite, eppure c'è anche sempre un forte sentimento a sorreggere tutto, ed è fantastico. Con questi personaggi credo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro: sei riuscita a rendere perfettamente tutta la difficoltà della situazione, che è una realtà oggettiva, data dalla distanza fra le loro posizioni (lavoreranno anche insieme, ma sono pur sempre un russo e un americano, e hanno pur sempre degli ordini ben precisi, al di là della missione corrente). Ed è anche una difficoltà che va oltre questa "sovrastruttura assoluta", perché le loro storie personali sono difficili, sono spesso in contrasto... insomma, al di là di tutto, lasciarsi andare per Illya credo sia difficilissimo. E farlo con un uomo, poi, lo è ancora di più, anche se è inevitabile. Mi è piaciuto davvero tanto il modo in cui hai rappresentato Napoleon: pur non essendo suo il punto di vista, riesci benissimo a fare emergere tutta la sua malizia, il suo sarcasmo e la sua leggerezza, e al tempo stesso mi sono un po' commossa quando, nonostante fosse stato ferito, si trattiene dal ferire ancor di più, come pure potrebbe benissimo fare.
Menzione speciale a Gaby che, quasi come una mamma esasperata, cerca di convincere questi due testoni a fare pace (e ci riesce, in un certo senso XD).
La parte finale è davvero bellissima: Illya che ha bisogno del suo tempo per rendersi conto di che cosa vuole davvero, e come va a prendersi la sua realtà è stupendo. Stupendo!

Complimenti davvero, e a presto!

Recensore Veterano
25/05/20, ore 16:29

Ciao! Eccomi per lo scambio del Giardino!
Operazione U.N.C.L.E. è un film che avevo in lista da una vita praticamente e questo tuo racconto è stato l'occasione per guardarlo finalmente! Adoro tutto ciò che riguarda agenti segreti, missioni, spionaggio e l'atmosfera che si crea intorno a questo genere di film.
Ma passiamo al contenuto del tuo racconto! Devo dire che ho apprezzato molto come hai distribuito il susseguirsi degli eventi. Inizialmente i due protagonisti si muovono all'interno di una relazione che sembra solo relativa al sesso e nulla di più. Anche il continuo antagonismo in questo ambito si configura quasi come un gioco, che piace a entrambi, ma non costituisce nulla di più. Entrambi infatti si definiscono come disillusi e non adatti ai sogni, sotto qualsiasi punto di vista, anche quello romantico.
Proseguendo nella lettura, però, appare sempre più evidente come l'antagonismo, dovuto soprattutto alla nazionalità dei due e in parte anche alle differenze di carattere (che sono poi la naturale conseguenza dei contesi profondamente diversi dai quali provengono), costituisca un forte freno all'accettazione di quello che in realtà la relazione rappresenta per ognuno di loro. Soprattutto Illya, dal cui punto di vista è narrata l'intera vicenda, provenendo dal contesto estremamente severo e restrittivo della Russia entra in forte contrasto con se stesso nel momento in cui deve ammettere ciò che prova per un americano, per di più "playboy incallito e depravato", come lo definisce lui stesso. Eppure alla fine cede. In un certo senso il sentimento brucia e non può essere trattenuto, così finisce per esprimerlo con le parole e con i gesti, in maniera del tutto sua.
Oltre alla narrazione in sé ho apprezzato anche il tuo stile di scrittura che ho trovato adatto al tipo di vicende narrate e azzeccato nella resa dei personaggi con le loro particolarità.
Ti faccio i miei complimenti! Alla prossima~

Recensore Master
03/05/20, ore 00:03

Ciao tesoro! Eccomi qui con grande piacere per lo scambio a catena del giardino! Ebbene sì, per una volta ho deciso di mettere da parte gli Stucky del mio cuore e avventurarmi in qualcosa di diverso, soprattutto perché mi è capitato di vedere questo film, Operazione UNCLE, proprio qualche settimana fa!
Inutile dire che ho cominciato a shippare i due protagonisti come se non ci fosse un domani e appena ho finito di leggere questa storia me ne sono innamorata ancora di più!
Sei sempre una garanzia, non c'è niente da fare! <3
La prima cosa che mi ha colpito è il modo in cui sei riuscita a caratterizzare i due protagonisti, Ilya in particolar modo perché è colui a cui è affidata l'introspezione, ma anche Napoleon attraverso semplici frasi, atteggiamenti o modi di rispondere. Si vede che sono personaggi che ormai padroneggi, che hai fatto tuoi, dunque riesci a renderli al meglio, trasmettendo la loro essenza più profonda al lettore.
In generale, adoro le Fic 5+1! Sono come un lento percorso che culmina in quel +1 finale, proprio come accade nella tua storia: al principio, il sesso fra Illya e Napoleon è come un gioco o almeno entrambi cercano di mantenerlo tale, l'uno parlando di sogni e di illusioni, l'altro rimanendo sulle sue, barricandosi dietro modi altezzosi e quella compostezza un pò algida che lo caratterizza.
Ma alla fine, le carte vengono scoperte e il sesso bollente dei primi paragrafi viene sostituito dai sentimenti, dove sono i cuori a toccarsi invece dei corpi e delle mani.
Illya confessa ciò che vuole e non ha niente a che fare coi sogni: vuole Napoleon, nient'altro che Napoleon, senza più giochetti né altro.

Come al solito (oddio, forse sto diventando ripetitiva!) devo farti i complimenti per il tuo stile di scrittura, che rimane tra i miei preferiti in assoluto. Le frasi sono semplici, immediate, eppure ogni parola è pensata, ricercata, sentita e riesce a trasmettere emotivamente molto di più di quanto farebbero venti righe di inutili aggettivi messi in fila. Anche nelle parti più erotiche, i termini forti sono gestiti bene, dando alla scena quel tocco più crudo che però rende tutto solo accattivante e mai volgare.
Insomma, come avrai capito, questa OS mi è piaciuta veramente tantissimo! Sono felicissima di averla trovata e letta!
Un abbraccio, Violet :)

Recensore Master
20/04/20, ore 21:06

Il prompt era stupendo e l'idea di svilupparlo in una 5+1 l'ho trovata geniale: lo rende così tanto più ampio, approfondito. Come al solito adoro ogni singola volta che fai parlare Illya, lo fai parlare e io sento la sua voce del film subito, non so come tu ci riesca, ma continua <3

Recensore Veterano
05/04/20, ore 18:19

Come già ti avevo accenato sul gruppo ho adorato il modo in cui tu abbia caratterizzato i personaggi: sono IC, certo, ma riesci a metterci qualcosa altro, qualcosa in più, qualcosa che li rende ancora più reali, che te li fa sentire, ti rende completamente partecipe di tutto ciò che provano. Ovviamente, essendo il POV quello di Illya, abbiamo uno scorcio più profondo sui suoi pensieri rispetto a quelli di Napoleon, ma allo stesso tempo quella di Napoleon non è un'introspezione accennata ed è bellissimo che tu sia riuscita a descrivere perfettamente ciò che prova, senza andare a trascrivere quello che pensa, ma solo attraverso semplici gesti e parole. Abbiamo quindi un Illya che cerca di convincersi che la loro relazione non è altro che un gioco, sesso puro e semplice, e in certi momenti sembra covare quasi rabbia nei confronti di Napoleon, come a volerlo incolpare per averlo coinvolto. Quello che pensa, però, va poi a mettersi in netto contrasto con i suoi gesti, perchè quando sono a letto insieme, pensa di voler qualcosa di crudo, veloce, un piacere effimero, ma poi non fa nulla per realizzare questi pensieri e invece si sofferma su cose come il cuore di Napoleon che batte contro la sua schiena, gli mette una mano tra i capelli come se fosse in realtà una carezza e si scusa, non per il bene della missione, ma perchè sapere di averlo ferito gli fa più male di quanto si sarebbe aspettato. E poi abbiamo Napoleon, con quel suo "Non credere ai sogni" che sembra dirlo più a se stesso, cercando di convincersi a mantenere le cose in superficie e a non scavare più a fondo perchè è certo che tutto finirà e non vuole restarne ferito. Tanto è vero che sul balcone è lui a troncare le cose alla prima avvisaglia di dubbio da parte di Illya, come se si stesse mettendo al riparo. Però, nonostante questo, non lascia la stanza, perchè in realtà non è vero che può abbandonare quel qualcosa che esiste tra loro così, senza problemi. E infine Illya chiarisce la situazione, soprattutto con se stesso, e tutto finisce bene, anche se ai sogni ancora non ci credono, perchè quello che hanno dopotutto non è un sogno, ma una bellissima realtà. 
Sì, insomma, si è capito che l'ho amata tantissimo? Anche questa va dritta dritta nelle preferite! *-*
Ci vediamo alla prossima, cara.
Baci.