Allora.
Tu devi capire che io sono in un brodo di giuggiole al momento. Dopo anni di disperazione e latitanza, mia e non solo, e un sito di EFP che ormai sembrava perduto, tante, tantissime delle mie autrici preferite si sono risvegliate e sono tornate a pubblicare (e anche la sottoscritta è tornata a scrivere dopo anni di pausa). Ad ogni modo, so benissimo che tu non ti sei mai fermata e so benissimo di essere colpevole perché mi limito a seguirti da lontano e non ti recensisco neanche lontanamente con la frequenza con cui vorrei, perché sei tra le mie preferite, ma - caso fortuito - sono appena entrata sul sito oggi e la prima cosa che ho visto è stato un tuo aggiornamento.
E ti sei superata, come al solito. È una flash veramente bellissima, tanto che mi sento altamente incompetente anche solo per scrivere una recensione degna di una cosa simile. Non ho letto le altre del contest (non ho manco letto il bando del contest, quindi non so se la storia risponda a ciò che ti veniva chiesto), ma ti auguro davvero di vincere, perché te lo meriti assolutamente.
Tom e Helena sono una coppia particolare (sia nel senso di ship, che nel senso di accoppiata). Hanno un rapporto affascinante, ho accarezzato l'idea di scrivere di loro, ma mi sono sempre arresa perché non avrei ben saputo cosa dire. Tu, invece, sei riuscita a dire tutto, rimanendo in un limite di parole ridotto. Mi stupisce sempre, perché io sono una persona naturalmente prolissa, per me tagliare è una fatica, mentre tu riesci a dare peso e significato a ogni singola parola che scrivi. Hai saputo intrecciare un dialogo meraviglioso tra i due personaggi, rendendolo al contempo esplicito ed introspettivo (sembra un controsenso, infatti è assurdo che ti riesca così bene, hai davvero un talento).
I due protagonisti hanno sicuramente avuto una relazione basata più sul non detto che sulle parole, o almeno io me la immagino così anche nel canon e sono certamente simili: introversi, ombrosi, ambiziosi. Il tuo Tom mi piace perché non è una macchietta, non c'è nulla di folle in lui, tranne la freddezza assolutamente disumana. Helena non è una donnina patetica, ma una mente lucida persino nella morte. Tu non la vesti della malinconia dei fantasmi, tu la rendi con l'acciaio del più efficace dei Maghi Oscuri. Chapeau! Il loro appare assolutamente uno scontro alla pari, fanno a gara a chi frustra di più l'altro ed è una relazione particolare quella che Voldemort ha con la Dama Grigia, perché è una relazione con la Morte stessa (ma di quello parliamo dopo).
Ah, ne approfitto per dire che la tua impaginazione, la cura grafica e la simmetria fanno bene al mio animo. È così aesthetically pleasing (e io ho dei seri problemi, ma che ci vuoi fare, siamo tutti un po' particolari) che mi fa proprio stare bene. Bella la scelta di tenere quasi esclusivamente i dialoghi al centro (il "detto", che però nasconde comunque tantissimo "non detto") e i lampi, le immagini, quello che i personaggi sono realmente, ai lati. In più, la simmetria nell'alternanza tra i due protagonisti che domina il tutto mi ha quasi commossa, perché si vede quanto è curato, si vede quanto è studiato, io so quanto possa essere difficile e so che è sempre bello quando qualcuno nota il nostro lavoro. Quindi, assolutamente bravissima.
E allora iniziamo (mi sento un critico letterario che deve sviscerare una poesia - ed è la sensazione migliore del mondo)!
Tom e Helena ci vengono entrambi presentati con due immagini di decadimento, sono sporchi entrambi, entrambi già corrotti dai loro peccati quando si incontrano. I peccati di Helena, il sangue, la connotazione bestiale di artigli e aculei, come un qualcosa di morto (ma organico), si scontrano con il totale nulla, il nero di Tom che mette paura persino ai fantasmi (ma non a Helena, che ne è chiaramente intrigata). Sono innegabilmente simili, eppure al contempo inconciliabili tra di loro: a Helena il futuro non è concesso, mentre Tom vive solo e soltanto in funzione di esso, e allora anche lei vive in funzione di Tom, che è l'unica nota diversa nella monotonia assoluta che invece è la morte, che essendo un punto di arrivo non può che lasciare nel passato. Il dialogo tra i due in questa prima parte è molto efficace nello spiegare la progressione del loro rapporto, che è sempre più stretto (quel “salvati” denota, per me, una voglia di non vedere Tom fallire anche perché alla fine credo che la Dama Grigia si fosse effettivamente innamorata di Tom).
Che dire del nostro Tommuccio? Adulante nei suoi dialoghi (“E se ti pregassi?”) MA furioso e frustrato nella realtà dei fatti. Dopotutto, sedurre Helena deve essere stato un impegno costante, per un bel po’ di tempo. Inoltre, conserva la sua megalomania di sempre, che lo rende lui, vedi quel “sono oltre l’umana comprensione”, (mizze, Tom tu sì che sei modesto… A meno che non stesse parlando degli Horcrux con quel “sono”, ma in ogni caso è più o meno lo stesso).
Alla fine, Helena cede: “Sono redenta”. Redenta nella carne? Redenta nella vita? Sicuramente, cercare redenzione in Tom è una scelta perdente, come si renderà conto anche lei, che, infatti, si illude che Tom sia diverso da ciò che, palesemente, è.
La tua Helena è proprio un bel personaggio, dicevo, perché riesci a darle dignità e statura anche quando racconti della sua illusione: è una Corvonero, dopotutto, è sveglissima di suo e ha anche indossato il diadema, in passato, è l’unica (tranne forse Silente) che aveva capito subito ciò che Tom era - e comunque, nonostante ce l’abbia sotto il naso, lo veda, lo sappia, si illude che sia diverso, che sia chi dice di essere, che farà quello che dice di voler fare. In questo sei anche attinente al canon, perché lei è effettivamente raggirata da Tom e non pensava che lui ne avrebbe profanato l’Horcrux.
E bello, bello, bello il fatto che quello che vince Helena è l’amore, che però Tom non comprende. Si noti come, attorno a Voldemort, l’amore assume sempre la forma carnale del desiderio (l’Amortentia della madre, etc), che è l’unica forma che egli accetta e con cui vuole avere a che fare.
Rimane costante, anche in questa seconda parte, la simmetria tra di loro, che scavalca anche gli asterischi, la “separazione temporale”, bellissimo il rimando dei due “e sia” .
Il finale mi ha fatto riflettere per un po’. Lo capisco meno del resto, anche se mi sembra di capire dalle note che sia volutamente così, ma è bello per questo quindi non preoccuparti, te lo puoi certamente permettere. La mia interpretazione? Helena è fiera di essere stata almeno parte della caduta di Tom, che l’ha profondamente ferita nell’orgoglio e che, comunque, lei ama. Non so se rimanga qualcosa di Tom alla fine, anche se quello “sradica la gabbia” suppongo indichi quello, la morte del corpo e qualcosa che rimane nonostante il Limbo e la fine che vedremo farà la sua anima, ma sicuramente è carino il fatto che alla fine Helena si smentisca, alla fine lei tradisce chi ama. È per orgoglio ferito? È per senso della giustizia? Bah. Magari è perché nella sua testa c’è veramente una dissociazione tra Tom - il giovane brillante, uguale a lei - e Voldemort - l’assassino pazzo, che sembra averla battuta.
Bene, *caccia un bel sospiro* io credo di aver detto praticamente tutto, compresi i dettagli stilistici. L’unica cosa che posso fare è rinnovarti i miei complimenti e un grande in bocca al lupo per il concorso.
Un bacione forte,
Black Beauty
|