Recensioni per
Crisalide
di Rhymesketcher

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 0
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
16/05/20, ore 18:43
Cap. 1:

Ciao! Non so se ti ricordi di me, mi avevi recensito qualche poesia un po' di tempo fa. Sono assente da efp da un anno circa, ma ho comunque pensato di fare una capatina qui per guardarmi intorno e ricambiare, perché no, anche la gentile disponibilità di alcuni miei ''vecchi'' lettori. Non recensisco da molto in effetti, ma spero di cavarmela ancora bene. La recensione che qui ti lascio è cumulativa di entrambi i capitoli che hai pubblicato.

Non ho molto da dire sul primo capitolo: è breve, ma ci può tranquillamente stare dato che lo hai fatto fungere quasi da prologo, ma ho riscontrato una scarsezza nelle descrizioni del paesaggio e un eccesso, invece, in quelle dei pensieri e del passato del personaggio, che, lungi da me voler criticare questo tipo di impostazione programmatica, poco mi convince. Se si vuole fare un'analisi relativa alla struttura del testo, qualcosa la si può aggiungere; ci sono troppi ''due punti'' che rallentano inutilmente la narrazione, anche perché in determinate sequenze possono essere agevolmente sostituiti da virgole o punti e virgola, che renderebbero comunque il testo più fluido e meno schematico. A un certo punto, addirittura, usi i due punti all'interno della stessa frase, probabilmente per semplice noncuranza nella rilettura - ti riporto direttamente il periodo incriminato così che possa guardarlo tu stessa: ''La verità era che la routine l’aveva stancato: la sua vita era stata una corsa fino a quel momento, gli obbiettivi che gli si paravano davanti gli sembravano ostacoli: prima l’andare bene a scuola per riuscire a farsi comprare figurine e completare l’album dei calciatori (...)'' Un piccolo errore ortografico (se vuoi una svista, ripetuta anche nel secondo capitolo): hai scritto ''obiettivi'' con due 'b'' quando il termine lo necessita solo se stiamo parlando degli obbiettivi della macchina fotografica. Avresti potuto altresì evitare parole come ''dopo-sbornia'' (sarebbe poi stato corretto usare post sbornia, dato che il primo non mi sembra attestato) o ''viaggio-fuga'' perchè facilmente sostituibili da parole più convincenti; stesso discorso con all-inclusive, ma non voglio risultare pedante. Dopo i tre puntini sospensivi non è necessaria la maiuscola. 
Quest'espressione, inoltre, non mi ha convinto del tutto: insieme ad hashtag adeguati, che ritraessero il comico paradosso tra spiaggia vuota e calma, quasi onirica, ed il suo amico che vomitava. Non riesco a capire quale possa essere il paradosso, tra l'altro comico, perché, nell'immagine che mi viene alla mente, non lo è. Sembra più un'aggiunta fatta tanto per allungare il brodo, come anche altre che comunque non ti segnalerò. Sicuramente non è semplice scrivere in terza persona, ma l'utilizzo del corsivo per riferirsi ai pensieri del protagonista non è una mossa così geniale, dal momento in cui, soprattutto, nel descrivere il suo ''collega'' con una punta di stereotipo ''Ma era un bravo ragazzo, a differenza di tutta l’altra gentaglia che arrivava dal sud e dall’oriente'', che sarebbe stata probabilmente efficace se posta in corsivo, rompi una parete tra narratore e personaggio, così che la linea sia in primis poco marcata, e, in secondo luogo, non permette di dare al lettore la chiave di lettura del personaggio. Chi è che pensa questo del segretario? Il narratore bigotto o il personaggio bigotto, o entrambi? Siamo sì nel primo capitolo, ma è necessario fin da subito ribadire i ruoli, dando autonomia ai protagonisti. La riflessione sullo smartophone è ok, anche se non possiamo dire che non sia un poco abusata.

Nel secondo capitolo siamo in tutt'altra atmosfera. A parte il solito discorso sui ''due punti'', il capitolo, se di capitoli stiamo parlando, sembra più un abbozzo di quello che sarebbe dovuto essere realmente. Per carità, è tutto concentrato, ma la narrazione non sembra, a parte qualche periodo più energico, prendere mai il via. Comunque, a una lettura rapida, il testo è godibile e il personaggio di Du
šan discretamente caratterizzato. La descrizione è leggermente caotica, perchè giustamente intervallata da qualche riflessione, come quella sui filosofi, che, oltre a dare rilevanza a quella sugli smartphone, può essere tipica del nostro mondo contemporaneo. Avrei evitato l'utilizzo di ''pragmaticamente'', dato che comunque allude alla pratica del fare, e per quanto non sia sulla stessa linea del progetto di distruzione del colonnello, è pur sempre il contrario di ciò che forse era in mano ai filosofi, e quindi l'astratto e il fumoso. 

I due capitoli sono molto diversi fra loro, sembra quasi non ci sia alcun collegamento, ma sono certo che, seppur qui non ci siano spie, nei capitoli successivi, si potranno delineare. I titoli sono importanti, la loro assenza rende il tutto più sterile e poco accattivante, soprattutto in prosa. Per ora è tutto, spero la recensione possa comunque averti fatto piacere, nonostante sia un po' fredda (ma credo, in questi casi, sia necessario) e, di fatti, neutra. Un saluto,

Fervens_gelu_