Recensioni per
Una vita senza importanza
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/08/21, ore 15:51

Questa l’avevo adocchiata già da un pezzo, ma ho fatto il giro largo prima di arrivarci. <3

Molly è forse uno dei pochi personaggi dei quali ti parlai durante la lettura di Paradiso. Nell’ultimo capitolo James aveva intenzione di cedere all’Ombra, alla fine quella si è servita di Albus, ma prima di tutte queste dinamiche io ero convinta che Molly sarebbe stata l’anello debole di tutta la storia, perché non combatteva.
Mi gelava vederla così apatica nei momenti durante i quali l’Ombra si palesava a lei, però la capivo. Non mi faceva arrabbiare. Perché il vissuto che si porta dietro è uno di quelli che ti scavano dentro piano piano, senza che nessuno intorno a te se ne renda conto finchè la voragine non diventa enorme e tutti poi arrivano a pensare “Dovevamo fare qualcosa prima”. Per farla sentire integrata, amata, considerata.
E questo missing moment dà così tanto spazio a Molly da farcela sentire ancora più vicina. Mi fa tenerezza, la vorrei coccolare. :3 Ho amato capire di più di lei, le radici di quel suo malessere, quel suo sentirsi quasi sproporzionata rispetto a tutto ciò che la circonda, la fama dei cugini, il loro rapporto, il castello stesso che dovrebbe essere casa sua e invece già vede come una dolorosa illusione nonostante abbia solo undici anni e sia appena arrivata.
Mi è venuta curiosità per il momento in cui lei parlerà di questo malessere con Louis. Perché in Paradiso litigano e Louis sa di queste sue paranoie, del disagio che sente ad essere una Weasley non degna di nota quindi lei ne ha parlato con lui. Roxanne la cerca sul treno ma Molly non se ne cura, si è già sentita messa da parte solo perché Louis non l’ha aspettata e ha preferito James. E gli altri cugini sanno? Lo hanno capito con gli anni? Mi manca qualche altro pezzo, c’è sicuramente qualcosa da recuperare che è collegato a questa shot, me lo sento! (Occhietti)

Accanto al dolore che fai provare per Molly, ci sono però tutti questi momenti più leggeri, bambini.
Io veramente resto sempre allibita (ma proprio sempre) da come tu riesca in ogni fic a sistemare riferimenti a tutto e a non renderli MAI noiosi. Il legame fra Louis e James come prima cosa, l’egocentrismo di Louis, l’astio nascente di lui verso Lorcan, Lorcan che cerca Rose.
“L’ho detto che è scemo,” biascica Louis. “Non ha undici anni.”
Poi tu dimmi come devo fare a non amare Louis! Ahahahahah!! E’ un sovrano che è anche voce del popolo. Lunga vita al Re! :,D

E’ forse il missing moment più leggibile da solo, fra quelli che ho letto fin’ora. Bellissimo, poetico con quelle citazioni perfette e i tuoi versi perfetti che ho riletto anche a fine lettura. Straziante la chiusura.
Grazie Rosmary! <3
Un abbraccio,
gabry

Recensore Veterano
25/07/20, ore 22:43

Eccomi finalmente qui!

Dopo SECOLI riesco finalmente a recensire questo missing moment che, col senno di poi, mi ha offerto più di una chiave di lettura per capire l'insicurezza cronica di Molly e dei suoi comportamenti che in origine non riuscivo a capire. Qui ci sono tutte le basi della Molly diciassettenne della storia madre con il suo imperituro timore di questa "vita senza importanza". Mi viene in mente il momento in cui lei è sollevata all'idea che esista un'Ombra e che le varie défaillance, le stanchezze, le difficoltà non siano dovute alla sua inadeguatezza rispetto all'ultimo anno.

Detto questo, quanto è stato bello vederli così piccoli? Erano tenerissimi! 
Sono partita con l'adorare anche il tuo Percy Weasley che le promette di riportarla a casa con i draghi di Charlie. Ho trovato la sua paura molto "familiare": sarà che io sono una che sul momento reagisce con timore ai cambiamenti ma la sua reazione era di un realismo infinito. 
Come dicevo, qui c'è già tutto: Molly che cerca Louis, Louis che vuole James tutto per sé, James diviso tra Louis e Lorcan, Lorcan e Louis che non si sopportano ("L'ho detto che è scemo" di Louis 😂♥️) e via dicendo, però le loro dinamiche da bambini sono decisamente meno cupe ed aprono più di un sorriso, di divertimento e di tenerezza. 

Mi ha fatta sorridere il regalo di Louis a Molly, la convinzione assoluta del "siamo tutti Grifondoro", che è davvero "tanto Louis", e quella prima incrinatura sull'appartenenza al ramo sbagliato dei Weasley, ai genitori che non sono tra i Grifondoro famosi come gli altri, e mi sono stupita insieme alla mini Molly guardando Hogwarts. 
Ho amato la parte del salto delle scale, la sfrontatezza di Louis e l'essere frenata di Molly ("è intuitivo": direi di si!).

Oltre le tinte light, però, sono stata catturatissima dalle riflessioni e dalle implicazioni sociali (che poi sono una delle cose che più mi affascina di tutto Paradiso Perduto, ma questo lo sai bene!). Benché filtrati dai pensieri della Molly undicenne, si avverte tutta la differenza tra quel boato e quell'attenzione al nome Potter e gli altri, il progressivo ed inevitabile scemare di attenzione. (Qui ti apro una parentesi breve: anche io ho sempre immaginato che il ramo Potter, in generale, avesse maggiore attenzione anche in famiglia in quanto eredi della figlia femmina e di Harry: che la Signora Weasley abbia preferenze spudorate è, tra l'altro, un fatto).
Tra l'altro, in questa frase trovo che sia perfettamente descritta l'essenza della tua Molly Jr: "A disturbarla, però, non è l’idea di brillare di riflesso, ma quella di non brillare affatto". È qui che trovano origine tante delle paure e delle insicurezze di Molly e che porteranno poi a tanti eventi successivi. 
La fine è amarissima, smorzata, forse un po', dall'età e dalle paturnie adolescenziali di cui siamo state tutte vittima e, per fortuna, siamo guarite. In Molly, però, questo senso di solitudine di "vergogna, fastidio ed invidia" è destinato a rimanere ancora per un po', indubbiamente acuito dal costante confronto con i cugini (e che nella long trovo riesca ad essere addolcito solo da Atlas).
Che dire? Alla famosissima prima lettura (ormai ce ne sono state molte molte altre) non ero esattamente una fan di Molly, la trovavo abbastanza odiosa. Ora, grazie a te, nonostante non sia uno dei miei personaggi preferiti, ne apprezzo gli spigoli e non posso che pensare a quanto sia innegabilmente cresciuta, non soltanto da questo missing moment, ma proprio dall'inizio della storia.
Se poi, quando aggiornerai ed avrai scritto e pubblicato tutto quello che devi scrivere e pubblicare, vorrai scrivermi anche un missing moment su James e Rose bimbi io non mi lamenterò ma è giusto a scopo informativo, eh! 
Un abbraccio, 
Fede

Nota finale, doverosissima:
“È solo un po’ Veela, ma non so che significa.”
“Però è scemo per intero,” dice ridacchiando Roxanne.

QUESTA di Roxy è una delle battute che porto nel cuore e che mi fa sghignazzare ogni volta che la leggo! 

Recensore Master
17/07/20, ore 12:37

Cara Rosmary,

Giungo con tremendo ritardo, dato che i miei piano sono andati totalmente a farsi benedire, ma finalmente eccomi qui <3. Come sai, apprezzo molto il personaggio molto complesso di Molly Weasley e questo excursus sul suo ingresso a Hogwarts è stato graditissimo. E poi quella poesia di Ungaretti che adoro – me la fecero studiare in quinta elementare e la so ancora a memoria. E trovo, per partire dalla fine ma solo per mia comodità, che i versi si adattino molto bene a una ragazzina che ha fin da subito la percezione molto dolorosa di non essere al centro dell’attenzione. È una Weasley un po’ monca per una serie di motivi che ora passerò a elencare.
Anzitutto, Louis non la considera più di tanto. Non la aspetta quando arriva il treno, non vuole che lei gli sieda accanto preferendole James, non la supplica di seguirli dopo le lezioni. Non le gironzola dietro e sebbene cerchi di includerla, non la coinvolge. Quello a essere immediatamente coinvolto è sempre James. Già si intuiscono quelle che saranno le grandi tematiche di Paradiso Perduto, ovvero Rose, cercata da Lorcan, la coppia amicale Lorcan – James che indispettisce Louis e viceversa, l’atteggiamento sommesso di Lysander.

All’interno di questa girandola che sappiamo si evolverà in potenza e dramma, Molly si sente parte della tappezzeria di Hogwarts. Molto esplicativi sono due momenti, a mio parere: nel primo, la ragazzina rivendica il fatto di doversi cambiare per prima perché femmina e festeggiata, nel secondo le viene regalato da Amanda un bellissimo braccialetto. Amanda, per ingraziarsi entrambe le Weasley, propone che sua madre compri altri due braccialetti, ma Molly disdegna questo gesto in verità molto carino e da sorellanza: non ama avere accessori identici a quelli delle amiche perché Louis giudicherebbe male la cosa e perché lei vorrebbe essere al centro dell’attenzione.
L’altra tematica fortissima è quella familiare. Molly è una Weasley “povera”, perché figlia del ramo rinnegato dei Weasley, ovvero di Percy. Questo la colloca in una posizione fastidiosa, perché è comunque una Weasley, quindi non può sperare di trovare iniziale amicizia in un Nott o in un Malfoy – cosa che invece capiterà ad Albus, né la rende una Weasley interessante. Ha la sfortuna di entrare insieme al figlio di Harry e Ginny e prima della regina, figlia di Hermione e Ron – e qui si spiega anche come mai la cugina le starà sempre un po’ sulle scatole: perché, in fondo, è il corrispettivo di James e diventerà il centro di un terzetto, così come voleva essere lei, non spettatrice da includere, ma protagonista. E sono indicative le riflessioni che Molly fa sul fatto che James, di base, non è ‘sto granché. A undici anni non è un figo, non sa fare magie come Lorcan e non ha neanche l’acume di Louis. Non potendo essere cool come il cugino preferito, Louis mette in atto una strategia che lo fa sembrare, agli occhi di Molly, uno sbruffoncello e che mette subito in evidenza due elementi: a Louis piace manipolare le persone. La prima cosa che fa è raccontare una serie di palle assurde sulle proprie origini e capacità e nel proporre sfide. Ciò si inserisce nel tipico modo di imporsi dei ragazzi in cerca di una leadership e dimostra anche come Louis debba costruirsi da sé la propria immagine, a discapito di James, cui basta esistere per sfoggiare la sua grandezza. Louis deve raccontare di Fleur mezza veela e di Charlie che fu ferito da un mannaro; deve creare un’immagine di sé che sia interessante quasi come quella del figlio di Harry Potter. Tutto questo non sfugge a Molly che, al contrario di Louis, è tagliata fuori in questo senso.
Un altro elemento che bisogna considerare è quello legato a Hogwarts: il castello visto da lontano è percepito come bellissimo e imponente, una vera e propria casa, un luogo che fa venire voglia di iniziare un nuovo percorso, ma le sue mura sono piene di fantasmi, di cose che bisbigliano e di un veleno che gli altri, i ragazzi, non percepiscono.

Ciò si ricollega anche a come sarà Molly da quasi adulta: una caposcuola molto bella e popolare, in verità, che però si sentirà per sempre inadeguata e inadatta, non all’altezza dei cugini più cool – di Louis, in particolare – e sempre pendente dalle sue labbra, ma anche in cerca di un affetto che colmerà nel modo sbagliato, con una vita libertina – o meglio, sbagliato nella misura in cui non la rende realmente felice, altrimenti sarebbe giusto e giustificabile. Sul titolo e sullo stile rischio di essere ridondante. Che amo come scrivi credo che sia cosa nota, ma forse non ti ho detto quanto apprezzi anche la scelta delle frasi (i versi iniziali sono bellissimi) o i titoli, sempre azzeccati ed evocativi. Mi dispiace solo di non essere potuta passare ieri, e intanto ti mando un grande abbraccio e ti faccio i complimenti per quest’altra deliziosa perla.
Shilyss

Recensore Master
10/06/20, ore 15:43

Valutazione per la partecipazione a "Il contest delle prime volte".

1 (parimerito)- Rosmary (prompt: 5)
Titolo e introduzione: 5/5 Il titolo è meraviglioso ed è poetico esattamente come il tuo stile di scrittura riesce sempre a essere, io non sono mai capace di scegliere titoli adatti alle mie storie, quindi un po’ invidio chi, come te, pare essere in grado di farlo quasi senza difficoltà. Ho apprezzato tantissimo il collegamento che hai fatto tra la poesia di Ungaretti, la storia narrata e il titolo; una volta arrivati alla fine vediamo come sia Molly stessa a considerarsi senza importanza e questo rende il titolo perfettamente calibrato per la sua protagonista. La sinossi è breve e molto d’impatto, ci permette di intuire l’argomento principale della storia, ma senza svelare troppi dettagli, come a esempio il fatto che pur concentrandosi su Molly lei non sarà l’unica protagonista della storia.
Stile e Lessico: 10/10 Il tuo stile è pura poesia, sei una delle me autrici preferite e questa storia non fa eccezione, dimostrando la tua capacità di creare una storia prendendo spunto dall’opera di altri autori e riuscendo a rendere tuo l’argomento trattato. Paragonerei il tuo modo di scrivere alle pennellate di un quadro impressionista, in cui i dettagli sembrano quasi sovrapporti in maniera casuale se visti da vicino, ma che si scoprono essere necessari per creare un'armoniosa visione d'insieme, osservando il quadro da lontano. Se dovessi citare le mie frasi preferite potrei andare avanti per pagine e pagine, quindi mi limito a segnalarti quanto mi sia piaciuta la riflessione finale della tua protagonista, che ho trovato estremamente cruda e molto matura per un’undicenne: “E c’è una sensazione che ha appiccicata addosso, non è per niente piacevole e non sa spiegarla neanche a se stessa – come se anziché una persona, una Weasley, non fosse altro che una cosa da posare in un angolo e dimenticare.
Per un giorno e per sempre.
Senza importanza alcuna.”
Il lessico che hai utilizzato è decisamente adeguato alla storia, utilizzi una terminologia ricercata, senza che questa risulti pesante o fuori luogo in una storia con protagonisti così giovani, leggere un tuo pezzo è sempre un grandissimo piacere e si tramuta sempre in un viaggio in cui riesci a mostrarci le emozioni dei protagonisti e ce la fai vivere insieme a loro e non solo some semplici spettatori.
IC / Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 I personaggi sono tutti caratterizzati benissimo, ricordo che eri in dubbio riguardo alla possibilità di leggere questa storia senza conoscere “Paradiso perduto” eppure ti confermo che non ho avuto alcuna difficoltà a rapportarmi con tutti loro; forse anche perché qui ci troviamo nel passato, prima che tutto ciò che è stato scatenato dall’Ombra li ha investiti e cambiati. Le dinamiche tra i personaggi sono tutte molto ben delineate, già a 11 anni: abbiamo Louis e James che sono decisamente sicuri di loro, a differenza di Molly, l’anglo-francese ci tiene comunque a mostrarsi solidale con la cugina, le dedica la giusta dose di attenzioni visto che il primo setrtembre è anche il suo ocmpleanno e, al contempo, inizia già a dimostrare insofferenza nei confronti di Lorcan. I gemelli Scamander sono meno partecipi della storia, eppure anche le loro caratterizzazioni sono convincenti e molto evidenti: con Lorcan che è protettivo nei confronti del fratello e, pur essendo interessato all’amicizia di James, non vuole escludere Lysander — complimenti, perchè sei anche riuscita a farmi provare tenerezza per Lorcan, che cercava Rose... qualcosa non da poco! Molly mi ha provocato una gran tenerezza, specialmente nell’ultima parte della storia, in cui si è dimostrata la tipica adolescente che non si senza abbastanza e io avrei solo voluto abbracciarla e ricordarle che non è affatto così. Non posso che complimentarmi per la tua capacità di delineare in maniera così veritiera un numero così alto di personaggi.
Aderenza al bando: 5/5 Tra tutti i partecipanti tu sei quella che si è focalizzata su una prima volta decisamente diversa dalle altre, scegliendo di focalizzarti sulle emozioni che la protagonista si ritrova a provare quando, per la prima volta, si allontana dalla sua quotidianità e dalla famiglia che le ha sempre fatto da scudo. Ho apprezzato moltissimo la scelta e l’ho trovata decisamente originale, oltre che molto adatta al contest, trovo poi che la tua Molly abbia iniziato a maturare molto velocemente, fin dai primi giorni a scuola, preparandosi a diventare il personaggio incontrato nella long da cui hai tratto ispirazione.
Gradimento personale: 5/5 La storia mi è piaciuta tantissimo, tra l’altro trovo che sia qualcosa che possa essere veramente accaduto, se non a Molly, a qualche altro membro del clan Potter-Weasley in quanto tutti hanno sicuramente riversato grandi aspettative sui figli di questi eroi del monto magico e non era affatto detto che ognuno di loro fosse in grado di mostrarsi all’altezza di queste aspettative. Mi sono rivista in Molly, nonostante io sia generalmente piuttosto sicura di me, perché comunque lasciare la famiglia per andarsene lontana per tutti quei mesi non deve essere facile e tu sei stata bravissima a mostrarci tutte le insicurezze della giovane Grifondoro.
Punti bonus: 2/3 Non ti ho assegnato il massimo, perché diciamo che il castello non ricopre un ruolo particolarmente importante all’interno della storia, o meglio è lo sfondo delle avventure riguardanti i primi giorni a scuola di Molly, dei cugini e del resto dei personaggi, ma non spicca in maniera particolare durante lo svolgimento della storia.
Totale 42/43

Recensore Master
09/05/20, ore 14:30

Ciao Rosmary!
Mi incuriosiva non poco questa storia su Molly e su Louis che se n'è mezzo impadronito, finalmente riesco a passare! (Veramente ho letto e iniziato questa recensione due giorni fa, spero questa sia la volta buona che riesco a concluderla!)
Il tema della figlia "del Weasley sbagliato" viene accennato nella long, e già lì credo di averti detto che mi aveva colpita, ma qui racconti proprio la nascita di questo senso di esclusione. E ha fatto male, onestamente, seguire Molly con tutte le sue incertezze in questa amara scoperta. Il professore di Difesa onestamente lo prenderei a schiaffi, ma tralasciamo che è meglio.
Andiamo con ordine, però: quanto è tenera la scena iniziale alla stazione? Mi è piaciuto tantissimo leggere di Percy in versione padre, sicuramente più spigliato di quanto non fosse da giovane ma comunque sempre lui: "Hogwarts ti arricchirà". Ho iniziato a rivalutare Percy da non moltissimo, quindi davvero leggere di lui in questi panni mi fa molto piacere!
Ti risparmio (quasi del tutto) le mie osservazioni su come James fosse insopportabile già a undici anni e passo a Louis *^* Ma quanto era carino da bimbo?! Accanto al suo Jaime (tutti hanno un difetto) si vede che si trova nel suo elemento. È sicuro che saranno tutti Grifondoro, chissà se l'avrebbe detto anche con Albus. Molly che cerca sul vocabolario le parole per capirle meglio è tenerissima, a proposito (degna figlia di suo padre, in senso positivo!).
Tornando però a Louis (e niente, si è impadronito dell'OS su Molly e gli spetta anche una parte in questa recensione), vederlo deciso a diventare la matricola più chiacchierata raccontando in giro di essere un mezzo mannaro mi ha sia stupita (non fa proprio benissimo alla reputazione un'affermazione del genere, suppongo) sia divertita tantissimo! È stato bello vederlo divertirsi genuinamente, senza preoccupazioni eccessive sull'apparire il Re perfetto.
Molly invece è ben lungi dal rilassarsi. Si sente distaccata un po' da tutto e da tutti, infastidita, ansiosa quasi. Sono sensazioni spiacevoli, che non crede di aver mai sentito prima 
– sensazioni che nascono insieme alla realizzazione del peso che porta con sé chiamarsi Potter o Weasley. Una responsabilità che su di lei però pesa in modo diverso.
Persino il modo in cui tutti pendano dalle labbra di Louis risulta fastidioso, l'invidia si apre una strada sottile anche lì. {Bellissima, comunque, tutta la riflessione su come "non saltare nel vuoto" sia intuitivo!}
L'irritazione può soltanto crescere nel venire ignorata, esclusa, dagli amici (non proprio, ma non è importante qui) che circondano Louis, il cugino preferito: "esplode" presentandosi ai gemelli Scamander e Lorcan non le viene proprio incontro. {Lysander sì, però, dolcino lui!}
Anche la competizione che si viene a creare con James l'hai dipinta molto bene: lui, insopportabile, si comporta come se tutto gli fosse dovuto e il suo posto accanto a Louis sia scontato, perché Molly – come chiunque non sia nella sua ristrettissima cerchia – non conta nulla ai suoi occhi.
Tra parentesi, "cugino molesto" mi piace tantissimo come appellativo per James. Voglio un po' più bene a Molly. Con lei concordo anche sull'aggettivo per il professore: non è solo scemo, ma anche e soprattutto insopportabile. Non dovrebbe poter insegnare, se non è in grado di rendersi conto che ponendosi in questo modo rischia di far venire seri complessi ai suoi studenti che, ricordiamolo, hanno solo undici anni. [Non che Hogwarts sia famosa per professori pediatri, ma insomma.] Capisco l'entusiasmo, però insomma.
Quindi – hai raccontato in modo estremamente realistico la "discesa" di Molly in questo senso d'inferiorità negato ma sofferto, nella convinzione di avere una vita senza importanza. Si ritrova in competizione con i cugini senza quasi rendersene conto, messa alle strette dalle aspettative che tutti riversano su di loro ma non su di lei. Quest'ultima considerazione in realtà è più una conseguenza che non vedo in questa storia direttamente ma ragiono sulla base della long, dove Molly non a caso è Caposcuola. Mi rendo conto che esuli un po', però.
In conclusione: il titolo è assolutamente perfetto (e doloroso), la struttura che hai scelto (poesia d'inizio, che non ti è venuta affatto male, e poesia conclusiva a circondare la shot) è intrigante e la storia in sé fila benissimo, come spero di aver già detto. Il ritratto che fai di Molly permette di empatizzare con lei, la dipinge senza filtri né giustificazioni, spiega ciò che prova e come arriva a provarlo semplicemente mostrandolo, il che è molto meglio di uno "spiegone".
Si trova in una posizione spiacevole, Molly, e spero che sua sorella riesca a imboccare una strada diversa quando toccherà a lei essere accolta da Hogwarts.
Chiudo quest'ultima parentesi e ti faccio i complimenti per le caratterizzazioni, ho ritrovato i personaggi conosciuti attraverso le tue parole (insofferenza tra Louis e Lorcan inclusa) ed è stato davvero bello tuffarsi nel loro inizio. Bello e amaro, limitandomi a Molly, ma sicuramente interessante.
Spero davvero che ciò che ho scritto risulti intellegibile e non solo uno sclero dopo l'altro, ci ho provato.
Un bacio e ancora complimenti!
Alla prossima,
Mari

Recensore Master
06/05/20, ore 16:14

Ciao :-)
Ci tengo a rencensire (laddove mi sia possibile a livello di fandom) le altre storie che partecipano al contest.
Mi piace molto la Nuova Generazione e, immagino, sia perfettamente logico che i figli degli 'eroi' sentano il peso della loro discendenza.
Questa Molly è sicuramente originale e ben diversa da quelle che si trovano solitamente sul fandom e tutto sommato mi piace, specialmente per quanto riguarda il suo legame con Louis e James. Le difficoltà iniziali di Molly sono ben plausibili, anzi lei sembra anche abbastanza matura per la sua età.
Le fandonie di Louis sono esilaranti e assurdo come anche i ragazzi più grandi sembrino crederci.
Ho trovato la lettura piacevole e scorrevole; ma soprattutto la scelta della 'prima volta' di Molly.
In bocca a lupo per il contest ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Master
28/04/20, ore 23:13

Carissima Rosmary,
è sempre un piacere tornare da te e, malgrado non lo faccia da tempo e mi scuso per questo, sono felice di aver avuto modo di leggere questa shot.
Il tuo stile è sempre in grado di incantarmi, ma in questa shot in particolare c'è dell'altro, tra le righe. La narrazione dal punto di vista di Molly, della sua prima volta, ha portato alla luce un mare infinito di emozioni, anche contrastanti, vissute in un mondo tutto nuovo, solo immaginato, ma che si presenta tutt'altro che prevedibile. In più, nello spazio che intercorre l'inizio della shot e la sua fine, si percepisce questo cambiamento radicale dello stato d'animo di Molly e, inesorabilmente, una crescita quasi istantanea, che attiva in lei una sorta di meccanismo di difesa che la convince di un fattore rilevantissimo: i cognomi famosi sono porte spalancate al futuro, sono paspartu che permettono di facilitare un cammino difficile come quello della crescita e della socializzazione. Non sempre sono così, nel caso di Harry ci furono sentimenti contrastanti di ammirazione, rispetto ma anche odio e disprezzo. Qui lei vede solo la negatività della cosa, ed è questo che le rende difficile legarsi con le persone. Una porta che lei stessa decide di chiudersi davanti, senza lasciar entrare nessuno.
Visto da un contesto esterno, senza il POV di Molly, James e Louis sono persone normali, che vengono sì riconosciute, ma che non fanno altro che socializzare, fare amicizia, divertirsi, trovare equilibrio tra gli altri. Visto da lei è tutto più complesso, più automatico. Non capisce che il peso del cognome pesa anche su di loro, che combattono con quel fatto ogni giorno, al castello. Che come Harry al tempo, quello che vogliono è solo essere Louis e James, nient'altro.
Molly si chiude in un mondo suo, che le appartiene, la sua comfort zone, fatta solo di poche presenze e familiari, che non le fanno provare quel senso di fastidio di cui parla per tutta la shot. Qualcosa appeso alle parole, che si percepisce, che si può provare visto dal suo POV.I primi giorni al castello sono consapevolezze, ma anche timori auto imposti, che le fanno vivere non del tutto serenamente quella nuova esperienza, che la accompagnerà per sette anni. Ha deciso che è così, e così sarà: il fastidio rimarrà, e lei si chiude. Ad ogni parola di più. E mentre il mondo va avanti, le relazioni umani si costruiscono intorno a loro, lei sembra rimanere indietro a quel primo giorno. Sola, emarginata e impaurita. Col peso di una famiglia particolare, Molly vive con la costante idea che rimarrà sola e dunque lo ha già accettato.

Una shot che parla di un personaggio, Molly, che è lo specchio di molte persone che abitano il mondo, troppo convinte e troppo pessimiste per credere che un posto diverso da casa, possa essere considerato tale allo stesso modo, come in passato lo è stato per Harry, e ora per i suoi compagni. Triste, ma umana. E il muro che ha alzato, alla fine, sembra troppo alto persino per essere valicato.
Come sempre un ottimo lavoro, uno stile che conquista e le introspezioni che lasciano un graffio nel cuore.
A presto, e complimenti,
Miry

Recensore Master
28/04/20, ore 12:05

Ciao Rosmary, piacere di conoscerti :D

sono passata da qui perchè partecipo allo stesso contest e non ho potuto fare a meno di sbirciare le storie dei fandom che conosco <3
conosco pochi dettagli della nuova generazione (solo quanto letto nell'epilogo, per intenderci) pertanto non conoscevo l'esistenza di Molly e Louis, ma li ho adorati entrambi così come ho adorato questa storia ^^.
Per prima cosa è scritta benissimo con un lessico ampio e variegato, assolutamente adatto al contesto e a dei ragazzini, poi è ben impaginata ed è della lunghezza giusta. Inoltre tratta di un tema a me carissimo, quello dell'adolescenza, l'inizio della scuola, il distacco dai genitori e la paura di non piacere per quello che si è. Il terrore di rimanere soli, emarginati, non riuscire a farsi nuovi amici.
Per mettere in luce tutto ciò tu hai scelto la figlia di Percy, il Weasley meno amato, il fratello rinnegato; il ramo, si potrebbe dire, marcio della famiglia. Si dice che le colpe dei padri ricadano sui figli ed è quello che è accaduto a Molly. Non hai idea di quanta tenerezza mi abbia fatto, di come mi sia rivista in lei alla sua età (e grazie al cielo taaaaante cose sono cambiate da allora). Pur soffrendo per lei ho apprezzato moltissimo questo scorcio del suo primo approccio a Hogwarts, il suo confronto con cugini più famosi e interessanti, le prime cotte e il tentativo di integrarsi.
Hai reso tutto in maniera così vivida da fare male, anche perchè, come dicevo sopra, mi ci sono rivista tantissimo. I personaggi li hai gestiti benissimo, sia i nuovi, sia i rimandi ai vecchi, sia gli accenni a Neville e Percy.
Complimenti, di cuore, un piccolo gioiellino che sono sicurisssima sarà molto apprezzato.

E' stato un piacere, ti faccio tanti auguri anche se non ne hai bisogno <3

Leila

Recensore Master
27/04/20, ore 21:03

Ciao, Rosmary!
 
Ti confido che non vedevo proprio l’ora di leggere qualcosa incentrato su Molly (intrusioni di certi cugini molesti a parte!), anche perché per una volta si meritava di brillare solo lei. E niente, questa storia è ben oltre tutto quello che mi potevo immaginare proponendoti di scrivere qualcosa incentrato sul suo personaggio, per cui grazie infinite di aver accolto la mia proposta!
 
Credo che ormai tu lo sappia (ma può  anche darsi di no, in fondo le mie preferenze in “Paradiso perduto” sono un gran mistero), comunque Molly è – insieme ad alti due insospettabili individui, ovviamente, non potrei mai dimenticare di citarli – il mio personaggio preferito. Se per Louis ho perso la testa dal capitolo uno (credo, forse eravamo ancora al prologo, ma dettagli), lei mi ha conquistata a sua volta dalla primissima apparizione in scena: è stato come un riconoscersi immediato, come se già sapessi che mi sarei ritrovata poi a condividere molte delle sue riflessioni e dei suoi pensieri. Questo, anche e forse soprattutto, perché il personaggio che spesso ha la visione più lucida degli avvenimenti e dei meccanismi del loro piccolo mondo è proprio lei, e da lettore esterno che ha accesso al quadro, o meglio mosaico, della long da fuori non posso non trovarmi d’accordo con il suo esame, spesso spietato, della situazione. A questo proposito, avevo davvero trovato coerente il suo modo di relazionarsi alla scoperta della natura dell’entità che li minaccia, la lucidità con cui esamina la situazione e ragiona sulla natura dell’Ombra. Coerente e anche in sé tragica, perché la accoglie quasi con sollievo nel momento in cui realizza che non è lei a essere inadatta e debole, e per quanto sia un passo straniante da leggere, è estremamente in linea con il suo personaggio.
Ecco, l’impressione che ho del suo personaggio potrebbe riassumersi in una concatenazione di causa-effetto. È, sin da piccolissima come notiamo qui, acutissima (il dettaglio di lei che cerca sul vocabolario il significato di ardimentoso mi ha strappato un sorriso), tanto da cogliere subito le ombre e le falsità della loro società (probabilmente ingigantite dalla sua posizione di ragazzina, ma senza alcun dubbio veritiere); di conseguenza capisce quale sia la sua posizione nelle gerarchie di Hogwarts e del Mondo Magico, scatenando così tutte le insicurezze che la caratterizzano; e da queste insicurezze nasce ovviamente l’invidia verso le altre ragazze, prime tra tutte le cugine perfette (anche verso una Roxanne che di “colpe” non ne ha, se non essere espansiva e in grado di farsi velocemente amici, una Roxanne che tra l’altro cerca sempre di coinvolgerla e sappiamo che tende spesso a giustificarla, anche davanti a una Dominique critica). Delinei così un personaggio che ha mio parere è talmente vivido e realistico che immedesimarsi in lei mi è venuto quasi più che naturale: soprattutto per le insicurezze e le invidie, anche piccole, temo si tratti di un meccanismo così umano che prima o poi quasi tutti lo sperimentiamo nella vita. Motivi per cui empatizzare con lei mi è sempre molto più facile che con altri personaggi, e soprattutto vorrei spesso stringerla in un grande abbraccio per infonderle sicurezze: perché fa male, davvero male, in modo particolare vedere una ragazzina di soli undici anni alle prese con queste sensazioni.
E di nuovo si rivela la più acuta, perché mentre tutti gli altri paiono godersi estasiati le novità del castello, lei si trova a ragionare fino allo stremo sulla situazione in cui vivono (il tricheco-lepricano è proprio professionale nel suo approccio agli studenti, non c’è che dire…) e sulla propria condizione di appendice. E a forza di ragionare rimane sopraffatta da tutti questi pensieri che le fanno vivere Hogwarts come un peso: di nuovo una situazione tanto realistica, in cui non ho potuto che esserle solidale, capendola bene.
A quel componimento di Ungaretti sono particolarmente legata per una serie di ragioni, e qui versi, estrapolati dal loro contesto, li ho subito associati a lei leggendone: dire che ho amato come li hai usati credo sia un po’ riduttivo, e mi è piaciuta molto la struttura che hai dato, ponendoli come ribaltamento dei versi iniziali (a me è piaciuto moltissimo questo tuo espediente, davvero, e se c’è qualcuno che può prendersi questa licenza quella sei tu) e sviluppando la storia attorno alla sua presa di coscienza.
 
Mi ritaglio un angolino – un po’ frivolo, in alcuni punti, ma devo – per gli altri personaggi.
Louis che vanta ascendenze mostruose (ma ormai abbiamo appurato che almeno sui lupi mannari qualche ragione aveva, e se non erro lo stesso attore ha recitato anche in una serie sui vampiri, non so interpretando che creatura, ma sua maestà potrebbe aver ragione anche su quello… XD) mi ha letteralmente stesa, così come quando vorrebbe saltare le scale: Hogwarts temo gli abbia davvero dato alla testa!
Ovviamente ho adorato (ehm, sì, a me basta averli nella stessa scena assieme per smettere di ragionare) Lorcan che sghignazza per questa intenzione assurda del francesino, così come ho amato che Lor riuscisse già a compiere incantesimi imparati da solo (Corvonero lo è non a caso e solo per discendenza!) diversamente da James: non solo si vedono i germi della sua antipatia per Louis, ma anche una sorta di concorrenza tra lui e James (insopportabile pure da piccolo, Potter primo!) anche nelle piccole cose, che tende a fomentarli quando sono assieme e che poi porterà dove sappiamo… A questo proposito, avresti dovuto mettermi un avviso, una insegna con luci neon, non lo so, qualcosa!, per il piccolo Lorcan che cerca la sua Rose nata in ritardo: non ero pronta!
Piccolo appunto, come capisco Molly che nonostante tutto non può non notare come sia carino (e poi ovviamente non degnare di grandi attenzioni il gemello).
 
Non avrò sicuramente detto tutto quel che volevo, e spero tanto di non averti solo riempito di parole vuote e sconclusionate. Questa storia è una meraviglia, come sempre, e mi sa che l’in bocca al lupo nemmeno ti serve tanto è bella (a proposito di questo, mi è piaciuta tantissimo la scelta della prima volta!). Posso solo ringraziarti per aver sviluppato il suggerimento: ancora una volta sei andata ben oltre le mie aspettative.
Complimenti, davvero!
 
Un abbraccio e a presto,
Maqry
 
 
(Recensione modificata il 27/04/2020 - 09:35 pm)

Recensore Master
27/04/20, ore 19:01

Ciao!
Sono stata davvero, davvero felice di leggere anche questo momento dedicato proprio a Molly. Molly che, non so se l'ho mai detto apertamente, è uno dei personaggi della tua long a cui mi sento più vicina: tutti sono estremamente umani e credibili, ma lei mi sembra sempre così vera, così comprensibile con quel suo carattere difficile e forse poco amabile, che non posso fare altro che entrare in totale empatia con lei.
Credo che Maqry ti abbia davvero proposto un estratto perfetto, perfetto per Molly: c'è tutta la sua insicurezza e il modo in cui si rapporta al mondo, in quei versi. E tu hai saputo trarre davvero il meglio da questo estratto, andando a costruire uno spaccato che stringe davvero il cuore, perché, al di là di ciò che poi sarà nella long, vedere una bambina annegare così tanto nelle sue insicurezze e filtrare il mondo e ogni comportamento attraverso questa concezione che la fa sentire tanto ignorata e giudicata è terribile (e di nuovo, talmente reale che un po' fa male).
Quello che più mi ha colpito, infatti, è proprio questa incapacità di Molly di uscire da sé stessa e di guardare alla situazione in modo oggettivo: è come se a ogni passaggio lei si richiudesse sempre di più in una concezione costruita da lei stessa, dove ogni parola, ogni gesto e ogni sguardo è una conferma a qualcosa che lei ha già deciso, più che una smentita. Ed è terribile, perché si condanna da sola a soffrire molto più di quanto dovrebbe (e, per certi versi, seppur in termini un po' diversi, questo mi ha ricordato tanto certi atteggiamenti di Percy, a confermare ancor di più la tua bravura nel costruire trame e legami fra i personaggi). Si vede già all'inizio, quando soffre perché convinta che i cugini l'abbiano "abbandonata" salendo in treno, quando poi incontriamo Roxanne che in realtà la sta cercando.
Mi ha colpito davvero tanto anche il momento in cui si priva del piacere di guardare Hogwarts, piccata per essere stata la seconda scelta di Louis: insomma, è un momento che mi ha molto toccata, perché è qualcosa che riesco a riconoscere e in cui la me ragazzina si rispecchia fin troppo bene.
Mi è piaciuto moltissimo anche il modo in cui hai iniziato a tracciare il legame un po' malsano che la unirà a Louis: vederla già così succube, così dipendente dalle sue attenzioni per poter trovare la propria felicità mi stringe il cuore.
È bellissimo, poi, vedere come, di nuovo, tu sia stata capace di inserire in maniera del tutto credibile degli accenni, degli indizi leggibili solo con il famoso senno di poi, di ciò che sarà: l'astio di Louis per Lorcan, l'attenzione di Lorcan per Rose (quel pezzo mi ha fatto morire dal ridere, e poi mi ha fatto male come una pugnalata, sappilo), e l'angoscia che Molly prova a Hogwarts... insomma, la coerenza e la concretezza che sostiene tutto questo tuo progetto mi stupisce ogni volta, perché so quanto lavoro ci sia dietro.

In generale, mi ha particolarmente colpita questa atmosfera da speranze infrante che accompagna Molly nei suoi primi giorni a Hogwarts: non c'è cosa più terribile (e reale, terribilmente reale) che scoprire che dietro un sogno tanto a lungo atteso e cullato c'è, in realtà, una concretezza ben diversa, fatta di delusioni e aspettative non rispettate. Credo sia uno degli aspetti più dolorosi del diventare adulti. E poi, per quanto io abbia sempre amato il concetto di Hogwarts come casa (perché lo è per Harry, ma lo è anche un po' per noi lettori che abbiamo conosciuto la saga durante l'infanzia, e che ormai la consideriamo un po' un porto sicuro), trovo che sia terribilmente realistico che invece, per qualcun altro, sia un'esperienza molto difficile. Insomma, lasciare una casa in cui si è amati e apprezzati, in cui ci si sente al sicuro e si hanno i propri genitori vicini (Percy che le promette che andrà a prenderla con i draghi di zio Charlie, se non dovesse essere felice, è una delle cose più dolci che io potessi leggere) per ritrovarsi soli, lontani, circondati da persone con cui non si riesce a legare per davvero è un'esperienza che può essere davvero dura e complessa.

Insomma, mi sono ritrovata per l'ennesima volta a scriverti una recensione confusionaria, ma ormai temo tu ci sia abituata.

Però ti faccio davvero i miei complimenti: questa storia è davvero bellissima.

Nuovo recensore
27/04/20, ore 17:16

Ciao,
ho trovato molto delucidante e interessante questo nuovo racconto.
Come ben sai Molly non è tra i miei personaggi preferiti, e ho capito che la cosa che più mi turba e mi irrita di questo personaggio è l’ invidia, l’ invidia che prova verso le altre persone.
Lei crede che essere un James o un Louis sia facile, che a loro sia tutto dovuto, ma secondo me si sbaglia, non li comprende appieno; credo che il loro modo di essere al di sopra di tutti sia una specie di autodifesa, così come il loro non legarsi a nessuno, soprattutto da parte di James (dove l’ eredità del suo cognome è più pesante essendo figlio del salvatore del mondo magico), penso che i loro cognomi ne siano la causa, e penso che non abbiano mai legato con nessuno proprio per quello, per paura che i compagni e le persone li vedano solo per il cognome che portano… e non come semplicemnte James e Louis. Le troppe aspettative e la paura che le persone possano approfittarsi di loro li ha resi ciò che sono ora.
Da notare ad esempio il professore di Difesa Contro le Arti Oscure, come li guarda, e come si pone verso di loro, e perché no anche Woods in Paradiso Perduto quando capisce chi sono coloro che deve curare.
Molly alla fine del racconto chiede “Dovete per forza dare un soprannome a ogni professore?” e Louis risponde “Non a tutti, no, Neville è a posto.”, penso che il suo a posto significa che lui sia una delle poche persone che li ha sempre visti solo come James e Louis.
Credo che alla fine Molly mal sopporti Rose proprio per invidia, non capisce perché riesce ad avvicinarsi a loro, ad essere quasi un loro pari, non capisce il motivo perché lei si… e il motivo per me è proprio perché Rose a differenza di Molly li comprende, e perché no, che anche lei in fondo si senta un po’ come loro.
La raffigurazione di Molly che ha fatto di suo padre Percy l' ho trovata realistica, e mi è piaciuta, è sempre l' invidia che fa definire Molly il suo, il ramo marcio della famiglia, e che la spinge a provare vergogna per i genitori, è troppo dura con loro proprio per questo motivo. Spero che in futuro si ricreda, Percy non lo merita, non sarà stato proprio carino ai suoi tempi, ma penso che quello che abbia fatto, lo abbia fatto con un pò di ingenuità.
Spero come sempre di non essere stata confusionaria e di non essermi ripetuta, direi che ti saluto rimanendo in trepidante attesa del capitolo ventirtè.
(Recensione modificata il 27/04/2020 - 05:57 pm)

Nuovo recensore
26/04/20, ore 14:38

Ciao. Ho trovato questa storia molto carina. Mi è piaciuto come hai caratterizzato i personaggi. Tutte le sensazioni e le paure che prova Molly sono le stesse che chiunque proverebbe nell'affrontare un ambiente nuovo. Comunque sia, mi piace che non sia proprio isolata al 100% e alla fine vada d'accordo con i cugini, almeno con Roxanne. Anche Amanda è stata molto carina con lei. :)
Un po' trovo strano che la gente la "giudichi" per quello che ha fatto suo padre in passato: dubito che in molti sappiano della separazione di Percy dalla sua famiglia, inoltre è comunque uno che ha combattuto alla Battaglia di Hogwarts e che nel presente ha una carica alta al Ministero (almeno così dice la Rowling). Se fosse stato un Mangiamorte sarebbe stato un altro conto, ma così non è.
Comunque sia, è una bella storia. Molto ben scritta. :)