Recensioni per
Nella gabbia
di Striginae

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/09/22, ore 12:51
Cap. 1:

Allora posso subito dirti come inizio è interessante. Infatti, partire dall'ambientazione, prima di arrivare in fondo rende la storia interessante. Infatti, non mi aspettavo che si trattasse di un omicidio e non avrei mai detto che fossimo dentro a un processo. Le descrizioni dell'ambientazione sono molto crude e profonde. Se ho capito bene, lei era sciatta, ma lui si era innamorato dei suoi occhi, al punto da strapparglieli? Se avessi capito male, vanno allora messe più parole che aiutino a capire meglio il tutto. In ogni caso è bello leggere questa storia dal punto d vista del ragazzo: vedere tutto ciò che pensava e sente in tribunale. I miei complimenti, mi è piaciuta moltissimo :)
 

Recensore Master
29/12/20, ore 23:52
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero.
Wow! Non avevo mai letto nulla del genere prima d'ora e devo dire che mi è piaciuto.
È una storia che ti tiene incollata fino al suo termine. Tragica e crudele pur nella sua brevità, ma parecchio carica di pathos.
Per tutte le righe pensi di stare leggendo qualcosa raccontata con la voce del protagonista serial killer e poi ti rendi conto, alla fine, che altro non era che la sua testimonianza al suo processo.
Sentenza giusta, io gli avrei fatto anche di peggio... vuoi solo per il gesto assolutamente disgustoso e tremendo che ha compiuto su questa povera ragazza indifesa.
Alla prox, ciao, Chiara.

Recensore Junior
13/12/20, ore 18:24
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio di recensioni!
Cosa posso dire su questa storia? E' semplice, una narrazione che scorre liscia senza neanche un intoppo, senza grumi, ma molto efficace. Lo è per due motivi principali, anzi, tre:

1) Il fatto che il narratore sia un criminale, un assassino seriale che preda le prostitute; è una volta che si finisce il racconto, che, personalmente, mi sono trovata invasa dalle domande. Per esempio, uccide le donne, le odia talmente tanto per via del suo complesso di inaccettazione? Molti seriali hanno cominciato la loro attività perchè la società li trattava come degli scarti, dei rifiuti da cui liberarsi, e questo mi sembra uno di quei casi. Premetto che non sto giustificando l'accaduto, sto solo dicendo che capisco maledettamente bene la motivazione dietro alle loro azioni.

2) Lo stile con il quale enuncia la sua versione dei fatti. Inizialmente non sembrava neanche fosse parlato, ma mano a mano che leggevo mi è salita una sensazione strana, serenità mista a stranezza mentre mi rendevo conto che la piega presa non era affatto normale. Proprio questo è il punto forte del racconto: la naturalezza con cui i fatti vengono presentati: tra le righe si percepisce l'odio, il rancore che quest'uomo deve provare verso l'intero genere femminile, e al tempo stesso la fascinazione verso quest'ultimo, dato dal dettaglio degli occhi azzurri, che il protagonista trova attraenti. A proposito di questo, un'altra emozione che mi ha lasciato dentro è stata la tristezza, tristezza nel constatare che uomini (ma in generale, esseri umani, non importa se uomini o donne) che presentano dei problemi fisici debbano essere ridicolizzati, bullizzati, derisi. Da ciò esplode la violenza cieca. Apprezzo molto il fatto che non si capisca, che non venga descritto il modus operandi con il quale viene uccisa la donna: viene lasciato là, all'immaginazione del lettore, e personalmente credo che l'abbia strangolata.
Forse questo criminale tenta l'approccio con le prostitute perchè le sente più 'vicine' a lui, più moralmente ambigue e quindi indegne di criticarlo? Anche questa è una domanda che mi è sorta in mente.

3) La sentenza finale. Non lascia alcuno spazio ai dibattiti, alle suppliche, alle prese di posizione, ad una salvezza. L'ordine è perentorio ed è stato allora che tutto ha acquisito un senso, l'ultima confessione del condannato prima della pena di morte. Sai cosa mi ha ricordato la scena, per tematiche e dialoghi? 'Il miglio verde' di Stephen King. Ho riscontrato delle somiglianze pazzesche con quest'ultimo, specialmente nella questione dell'ultima confessione davanti ai parenti della vittima; solo che qui, di parenti, non ce ne sono. C'è solo disperazione, calcolo, cinismo, rassegnazione.

Aggiungo che la descrizione dei personaggi è scarna, essenziale e, come ti avevo già anticipato, d'effetto. La vittima è raffigurata perfettamente nella sua miseria, una donna che ha perso tutto, terribilmente incauta. Lui, invece, è una figura fisicamente anonima, eccezion fatta per il dettaglio dell'impotenza, che è il motivo per cui si sdipana la matassa. E va bene così, non c'era bisogno d'altro.
Ti ringrazio molto per aver accettato lo scambio, ho veramente gradito queste righe. A presto!

Made of Snow and Dreams.

Recensore Master
04/10/20, ore 01:06
Cap. 1:

Buonasera cara, eccomi qui con piacere nuovamente nel tuo profilo. Dopo il primo interessantissimo incontro con una flash decisamente interessante, e devo ammettere, sconvolgente, ho deciso di proseguire con questa. Lo specchietto presenta poche semplici parole che mi hanno colpita subito, potrebbe accadere qualsiasi cosa qui. Sono pronta, amo leggere questo genere di vicende. Innanzitutto brava ad aver lasciato la tua comfort zone per lidi inesplorati, mettendoti in gioco e riuscendoci più che bene. Ho capito dopo si trattasse di una deposizione ad un processo, e il tutto rende estremamente realistico ciò che ho letto: il punto di vista dell’assassino, direttamente per bocca sua.
Cosa potrei avere di meglio, in un contesto simile? Non c’è nessun terzo che parla per lui, non ci sono parti descrittive, occhi esterni, presenze inutili. C’è soltanto lui, che parla apertamente di ciò che ha fatto, di come ha trovato la sua vittima, di ciò che ha vissuto. Ho provato disgusto a momenti, ribrezzo, mi sono sentita a disagio tra le sue parole: sì, il suo è stato un monologo destabilizzante a tratti, ma che per assurdo ha trovato una punta di dolcezza infinita nel trovare quegli occhi, splendidi occhi di cui si è perdutamente innamorato.
Questo piccolo momento di paradiso per poi cascare alla realtà in cui ammette senza problemi d’aver ammazzato lei, e non solo lei, riscontrando quanto potesse apprezzare e amare quel particolare così puro in una presenza tanto malata e marcia. Hai utilizzato un modo di raccontare interessante, spiazzante, atto a non nascondere nulla: me lo sono immaginato, sai, a parlare tranquillamente al giudice ed ai giurati, mostrando ciò che ha fatto come fosse stata la cosa più naturale, come potesse esserci davvero una giustificazione qualsiasi per un tale gesto efferato.
Non c’è, ma a lui non importa nemmeno. E la condanna se la merita, ma ho come l’impressione che ci andrà col sorriso sulla sedia.
Il testo è chiaro, è schietto, riesce ad entrare nella testa di chi legge sbattendogli direttamente sui neuroni la realtà della cosa, senza mezzi termini e senza filtri. Hai scelto personaggi di forte impatto sia per fisicità che per personalità e infatti il tutto è così sgradevole, quasi grottesco, che non si può fare a meno di restare incollati allo schermo fino alla fine. La storia è breve, perfetta per ciò che hai deciso di raccontare. Ti chiedo solo una cosa: esci più spesso dalla tua comfort zone, perché se il risultato è questo non posso fare a meno di essere entusiasta! Alla prossima cara, spero di ritrovarti presto, buonanotte e buona ispirazione! :3

Recensore Master
09/07/20, ore 10:46
Cap. 1:

Ciao!
Io adoro le persone che escono dalla comfort-zone, tutti ne abbiamo una, la mia è proprio questa xD mare e mare di angst, horror e dark, sono presa male quando scrivo qualcosa di romantico, e infatti siccome qui non c'è assolutamente nulla di roseo mi è piaciuto moltissimo.
Passo prima a dirti che la cosa è originale e interessante a partire dall'ambientazione, prima di arrivare in fondo non avrei mai detto che si trattasse di una confessione a un processo, più che altro avrei pensato a un uomo davanti a un boccale di birra che si confessava ai compari, quindi già la sorpresa finale ha reso tutto bello. Le descrizioni sono molto crude e anche dettagliate come piace a me, anche i pensieri del protagonista in mezzo al suo racconto sono inseriti bene come in una narrazione, e la scena degli occhi, sia il fatto che lui li abbia visti dopo averla uccisa esplodendo di rabbia sia che fossero i più belli mai visto, è stato molto suggestivo, i miei complimenti.
A presto!

Recensore Master
18/05/20, ore 13:31
Cap. 1:

Molto carino, fai bene a sperimentare. E' una cosa che ti aiuta a sgranchire le tue abilità di scrittore, per quanto mi riguarda. Il PoV del pazzo è stato breve, ma con parole d'impatto e descrizioni che ci stavano nel contesto. Il finale l'ho gradito parecchio, perché è come se lui avesse avuto un brevissimo momento di ''lucidità'' e quasi amore mentre cavava gli occhi della donna.

Quando hai neuroni scoppiati, è difficile discernere la realtà dalla fantasia. Questo si tratta di qualche malattia mentale, tipo schizofrenia o psicosi. E ho avuto a che fare con persone del genere, ed hanno proprio una scissione della realtà. O se vogliamo vederla in altri termini, quando non riesci ad accettare i tuoi demoni interiori è normale proiettare l'odio che si prova verso sé stessi verso altre persone in maniera distruttiva. Tutto, pur di non guardarsi dentro e fare un viaggio di introspezione. Parte tutto da lì, alla fine.

Molto bello, seppur breve. Io ti consiglierei di continuare a sperimentare. E' divertente e aiuta pure a vedere dove arrivano i nostri limiti, nonostante il genere.

Saluti,

AP.
(Recensione modificata il 18/05/2020 - 01:34 pm)
(Recensione modificata il 18/05/2020 - 01:37 pm)

Recensore Master
14/05/20, ore 12:48
Cap. 1:

Ciao! È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, ma vedendo che la storia per cui avevo espresso preferenze era una originale horror, mi sono subito incuriosita. Secondo me hai fatto un lavoro davvero ottimo nell'entrare nella mente del serial killer: la visione che dai della donna in modo indiretto rende benissimo il disgusto e allo stesso punto l'attrazione che spinge l'uomo a sceglierla. Mi è piaciuto molto lo scatto tra la prima descrizione a dir poco orribile e quel "era perfetta" che da solo basta a far capire Tutta la devianza intrinseca del protagonista-narratore. L'orrido, la putrefazione e l'ossessione sono resi molto bene, perchè espressi in pochi azzeccati concetti. Due sono i punti chiave in particolare: la risata della donna che sembra far esplodere il delirio dell'uomo, e poi gli occhi - occhi che finalmente svelano un aspetto di bellezza nella donna e quasi romantico nell'uomo. Un romanticismo però deviato e quindi nuovamente horror (gli occhi sono talmente belli che glieli cava per conservarli, infatti). I personaggi restano senza nome e la storia si caratterizza come lo spaccato di un'intera attività di serial killer che resta taciuta - se non nell'epilogo di giustizia con la condanna a morte. Secondo me questa struttura è stata perfetta, la migliore per incutere il misto di ripugnanza e inquietudine che il genere richiede. Mi è piaciuta molto, anche da un punto di vista di scelta stilistica e lessicale. Complimenti!

Recensore Junior
11/05/20, ore 11:34
Cap. 1:

Mi sembra una storia ben fatta. La mia impressione è stata quella di una premessa, una delle scene che fanno parte e precedono un libro più ampio e complesso. Anche se funziona bene da sola, secondo me avrebbe anche del potenziale per essere sviluppata in più capitoli. Bye!