Recensioni per
Leggenda taciuta
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/02/22, ore 14:55

Mia Georgie ♥

Prosegue il mio recupero matto e disperatissimo delle storie degli Oscar, uahahah, ed eccomi da questa meravigliosa flash. Non leggo quasi mai dei Fondatori, quindi ammetto che alla possibile coppia Tosca/Salazar non avevo proprio pensato, ma ho un debole per gli opposti che si attraggono quindi ecco non poteva non piacermi (a parte che non credo possa esistere qualcosa scritto da te che non mi piaccia u_U). Il testo è come sempre un incanto per gli occhi e per la mente, con tutta questa musicalità e le parole usate sapientemente per creare immagini suggestive. Quello che ho percepito poi è questo sfiorarsi, prendersi, affondarsi, di due opposti che, per quanto si desiderino, sono comunque destinati a respingersi sempre, a rimanere inconciliabili. E' come se Tosca e Salazar non fossero due esseri umani dotati di libero arbitrio, bensì, l'incarnazione di due ideali opposti e, in quanto tali, impossibili da unire. Per Salazar è inaccettabile l'inclusività di Tosca come per lei lo è il rigore (che difatti continua a distruggere) di Salazar.

Sapevo che non sarebbe finita bene, ma ci ho sperato lo stesso, e quando lui se ne è andato via mi è scesa la lacrimuccia :'(
Un bacione, e grazie per la bellissima lettura ♥

La tua Lee

Recensore Master
01/12/21, ore 01:27

Ciao! 💙
Ho scoperto (o riscoperto? Per qualche ragione sono convinta di averla già letta, probabilmente ci ero già incappata e mi è rimasta impressa) questa storia grazie agli Oscar e finalmente riesco a commentarla per bene :3

Anni e anni fa mi ero presa a cuore questo pairing ed è stato bellissimo riscoprirlo così. Naturalmente dei Fondatori sappiamo ben poco, per trovare dettagli su di loro e le loro personalità bisogna davvero setacciare i libri in cerca di informazioni, perciò trovo ammirevole il modo in cui hai preso ciò che si sa (o si può inferire) di Tosca e Salazar e ci hai costruito su due personaggi vivi e vividi, che nello spazio di una flash emergono nelle loro differenze e nei loro punti d'incontro.

Sono rimasta molto affascinata da come descrivi Salazar - "quadrato", meticoloso, amante dei dettagli e delle geometrie perfette e inevitabilmente destinato a scontrarsi con una personalità come quella di Tosca, che invece è libera e "ottusa" (come l'angolo contrario all'acuto, giustamente). Eppure da quella frizione, da quella differenza sostanziale nasce un rapporto di cui nessuno dei due riesce a fare a meno. C'è moltissima passione in queste poche righe ed è palpabilissima, un gioco di contrasti che semplicemente funziona - lui rigido come i monumenti e i labirinti che innalza, lei cedevole come le spighe di grano e i fiori. Il finale è un ulteriore gioco di contrasti che, nella sua semplicità, mi ha fatto dire "AH-HA!" (perché non mi ero mai soffermata a pensare alla vicinanza tra le sale comuni di Serpeverde e Tassorosso - e dire che shippo pure questa coppia -__-) e mi ha emozionata molto.
Lo stile è bellissimo, elegante ma essenziale, con ogni parola perfettamente pesata: è proprio quello che piace a me, e infatti spero che questa storia ottenga i giusti riconoscimenti agli Oscar perché mi piace da matti *__*

Insomma: bravissima. Mi spiace averci messo tanto a commentarla e mi spiace per la scarsità del commento - io e le recensioni non ci frequentiamo molto XD - ma sono davvero molto felice di averla letta. 💙

Recensore Master
07/09/20, ore 17:48

Recensione premio per "Il contest delle prime volte" 1/3

Cara, come già ti avevo anticipato, eccomi finalmente a recensire questa storia che avevo già letto e apprezzato tantissimo. Mi aggiungo alla lista di coloro che non ha mai riflettuto molto sulle sorti dei Fondatori e sui legami tra loro, nonostante non nego che ci sia molto potenziale — qualcosa che tu hai sfruttato in maniera assolutamente splendida in questa flash.
Ho letteralmente amato la caratterizzazione che hai fatto di entrambi i personaggi, mettendo in luce quanto fossero opposti l’uno all’altra, ma come questo non abbia impedito loro di trovarsi — nonostante sapessero che si trattasse di qualcosa di passeggero. Credo che tu ti sia superata con l’opposizione tra Salazar e il suo amore per la perfezione, paragonato a Tosca che danza a piedi nudi e calpesta le geometrie create da Salazar: sei riuscita a farmi immaginare una Tosca assolutamente carefree, contrapposta a un Salazar ce invece raramente si lascia andare e segue l’istinto — tra l’altro anch’io mi sono sempre immaginata Tosca bionda e Corinna mora, anche se non c’entra nulla.
Amo l’idea che sia lui a cedere per la prima volta, ma che sia lei a farlo la seconda, trovo che questo mostri l’intensità del loro sentimento e che equilibri il loro rapporto, mettendo i due sullo stesso piano all’interno del loro legame, non so se mi sono spiegata, ma spero proprio di sì. Il paragone tra la passione e la logica è struggente, meraviglioso, decisamente d’impatto e mette a nudo la fragilità di un sentimento forte come quello che sicuramente loro due hanno condiviso, ricordandogli che purtroppo ci vuole molto di più della semplice passione per poter costruire un rapporto duraturo. Sinceramente il Salazar che immagino io, ma anche quello che mi sembra di veder tratteggiato qui, non credo nemmeno che fosse alla ricerca di un legame duraturo con un’altra persona: l’irritazione che prova nei confronti della comprensione di Tosca ne è la prova lampante. Al tempo stesso però, mi pare che Tosca, la tua Tosca per lo meno, non sia destinata a legarsi a un’unica persona, credo piuttosto che il suo amore sia destinato a tutti gli ultimi, ai dimenticati, della terra.
L’immagine finale è qualcosa di estremamente poetico: posso immaginarlo, Salazar che mente a se stesso insistendo quanto il suo rapporto con Tosca non significasse nulla — consapevole che non ci sia nulla di peggio che mentire a se stesso.
Lo stile di questa flash mi ha fatto letteralmente innamorare, anche se già adoravo le tue storie, è inebriante, coinvolgente e lo trovo quasi una poesia non in versi. L’utilizzo del corsivo è assolutamente perfetto: mette in risalto le parole giuste in ogni frase, ponendo l’accento di volta in volta sulla sfumatura che tu desideravi mostrarci.
Insomma, mi rendo conto che questa è, al solito, una recensione alquanto sconclusionata, ma la colpa è tutta della tua meravigliosa storia; ormai non riuscirò più nemmeno a immaginare Salazar con Corinna, sappilo.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Veterano
06/09/20, ore 10:54

Ciao, Maqry! 
Alla fine, ce l’ho fatta a passare da questa storia MERAVIGLIOSA che è finita dritta dritta nelle preferite. Sappi che, di solito, sono una persona molto impulsiva con le cose che mi colpiscono: in caso di una storia che reputo bella, devo fiondarmi a recensire, altrimenti è come se il mio entusiasmo si smorzasse. Ecco, nel tuo caso, ho riletto la storia più volte, in pause di giorni diversi e… il livello di entusiasmo non ne ha affatto risentito.

Ecco, innanzitutto, è come se tu avessi restituito la voce a Salazar Serpeverde – una voce severa, rigorosa, così perfettamente distinguibile che non si perde mai in nessuno di questi brevi spaccati che hai ricreato. Il suo timbro si percepisce prepotentemente in tutti i suoi giudizi sui fondatori (dai quali prende le distanze sin dalle prime battute) e su Tosca, alla quale associa inevitabilmente l’idea di ingenuità.
Ho adorato il modo in cui hai saputo ritrarre la personalità ambiziosa di Salazar e come riesca ad emergere, per contrasto (è tutta una storia di contrasti, del resto), anche quella di Tosca: lui con la sua geometrica, metodica precisione e Tosca con la sua incoercibile, inafferrabile, sinuosa libertà che non può "imbottigliare"; lui così attento ad elemosinare le sue attenzioni e lei così “democratica” nel donare il suo amore (persino agli “insetti”), così pronta ad abbracciare la diversità, lei così indiscriminata.
Hai delineato una serie sublime di momenti di grazia e di equilibrio, di passione, che si snodano attraverso la via impervia dell’inconciliabilità – un sentiero cieco, senza futuro – e di ideali ("la loro imprescindibile essenza") contrari.

Ti confesso che soprattutto gli ultimi due “spaccati” mi emozionano sempre, ad ogni rilettura. Da quell’immagine tanto potente del loro contrasto (lui che addensa nubi e lei che fa spuntare soli), al momento inevitabile dell’addio che hai reso con estrema, encomiabile coerenza (Salazar che non si volta e lei che, sempre, comprende).
E, infine, quel brivido che percuote le ossa, l’ennesima conferma di una passione tra due anime che, pur nella totale divergenza e nella disarmonia, si sono trovate legate forse per sempre.  

Ho amato tutto di questa storia: dalle singole parole scelte con cura e messe al posto giusto, fino al filo conduttore di questa “leggenda taciuta” – la storia vissuta, non scritta e non tramandata, che si srotola come un fiume sotterraneo accanto alla Storia ufficiale dei quattro fondatori.
Io non posso non concludere questo messaggio un po’ affrettato (che, comunque, volevo e dovevo lasciarti), se non facendoti i miei complimenti e ringraziandoti: grazie perché a me incuriosisce molto l’epoca dei fondatori, così come tutti quei contesti lasciati indefiniti, e – come accennavo sotto il tuo post – questa è una coppia che mi ispira particolarmente, perciò…grazie! Grazie per aver scritto esattamente il tipo di storia che avrei voluto leggere su di loro – per di più, con tale maestria.
Brava, brava, brava. Un bacione.

Nuovo recensore
04/09/20, ore 18:08

Ciao!
Trovata per caso su un gruppo Facebook... e me ne sono subito innamorata! Sarà che le fanfic su i fondatori mi sono sempre piaciute ed è raro trovarne di belle e ben scritte... ma qui i miei occhi si sono trasformati a cuoricino quasi subito. Inanzi tutto voglio complimentarmi per il tuo stile di scrittura. Davvero molto raffinato, molto curato... e penso che ogni storia (al di là che sia fanfic o originale) debba avere uno stile curato e non buttare lì due parole tanto per buttarle. Complimenti! Ho apprezzato tanto anche le piccole note che riporti poi in fondo al capitolo. La terza, sopratutto, non la sapevo!
Mi è piaciuto come hai chiuso la storia, ma le righe più belle (che mi hanno colpito parecchio) sono state queste:
"Ma non può durare, non davanti a scelte più grandi: la passione non si cura della logica, ma ci sono valori in grado di creparla e frantumarla.
Nemmeno il centesimo affondo nel suo calore gli permette di apprezzare il gusto della cieca lealtà e dell’accoglienza indiscriminata, e lei, ottusa, non sceglie la retta via – si perdono."
Si percepisce uno stato di rammarico (?), ma anche di profonde consapevolezze. La consapevolezza che non doveva succedere, ma qualcosa tra i due è successo. La consapevolezza che non può durare e che, nonostante tutto, quel qualcosa riecheggerà nelle mura di quella che conosceremo come Hogwarts, come un eco di voci lontane.
Nulla da dire.... solo che è stata bellissima ed è già nelle mie preferite! <3
Complimenti!
Alla prossima,
-LumierDellaFronde.

Recensore Master
02/09/20, ore 13:45

A me del fandom di HP non interessa molto, ma uno sguardo sui fondatori non mi dispiace affatto perché penso che ci sia un sacco di potenziale e anche di suggestione perché anche se persone ormai il lato umano è andato perduto e rimane solo quello leggendario. E questa fanfic non mi ha deluso per nulla: l'ho amata, ho amato tutto, come ci hai parlato di persone umane e mi ci hai convinto e come hai giocato su quello che nel futuro diventeranno: icone. Ma soprattutto ho aperto questa fanfic per due motivi: il primo è che amo profondamente il tuo stile, hai una maturità, una profondità e una consapevolezza della lingua italiana che sinceramente mi lascia senza fiato, un talento innato o acquisito non so, ma un talento che raramente ho visto, sia nel mondo delle ff che nei libri e per cui ti faccio i complimenti.
Il secondo motivo è che ho un debole per le coppie fatte di opposti e controsensi e anche questo tema ho apprezzato un sacco come lo hai sviluppato.
Andando con ordine e provando a scrivere una recensione di senso compiuto, ma non so quanto mi verrà bene. Come prima cosa: bellissimo l'inciso in corsivo tra i trattini che viene ripreso simile alla fine: mostra un'attenzione e una cura che wow!
Bellissimi gli aggettivi come hai scelto nel primo paragrafo per i fondatori: un solo aggettivo a testa che riassume tutto, tratto distintivo, ma anche punto di debolezza.
Bellissima questa frase: imbottiglia Morte e distilla Fama, è abile artefice che scava labirinti e innalza monumenti. Intanto perché mi ricorda Voldemort, uno dei più famosi serpeverde, che strenuamente ha lottato contro la Morte. In generale Pozioni, assimilabile con la nostra medicina, questo fa: lotta contro la morte. Ma ci si può vedere anche un rimando alle arti oscure e la morte viene distillata per darla agli altri, non solo per sconfiggerla. Poi la fama, vabbè... l'orgoglio dei serpeverde e la voglia di vincere. Il labirinto che rimanda a come la loro casa sia nel sotterraneo e il monumento che comunque innalza è hogwarts. Una frase brevissima ma così carica di significati che l'ho amata. Poi non sapevo della cosa che solo Salazar ha la statua e quindi l'uso di monumenti ha pure un doppio significato! Stupendo!
Bello come descrivi Tosca mettendola contro le rette e aggiungendo cerchi: che bella immagine caotica che hai creato! Amo gli opposti che si attraggono, che si studiano e non si capiscono e continuano ad orbitarsi intorno perché ovviamente la vita non è fatta solo di razionalità ma anche di sentimenti e quindi ovvio che non tutto è comprensibile. Unica nota, inutile, ma sono una persona puntigliosa: non è che quadrare il cerchio voglia dire trovare il quadrato che gli si avvicini meglio, ma in generale trovare il poligono che meglio gli si potesse avvicinare, una figura fatta di lati, spigoli, angoli... quadrato o esagono o ottagono ecc...
Bello come hai descritto la scena d'amore: fatta di urgenza, smania, impazienza. L'ho trovato bello perché appunto stai descrivendo qualcosa di irrazionale e quindi anche l'approccio è caotico, confuso, pieno di dolore... bello, lo so, mi ripeto, ma tutto davvero bello, attento, poetico...
E poi ovviamente tutto finisce: la logica ritorna, ma soprattutto come dici tu gli ideali ritornano, quegli ideali che se li hanno cristallizzati per sempre nella Storia in immagini statiche allora quegli ideali dovevano essere forti e decisi, dovevano valere tutto per loro se si sono riuniti insieme pur essendo profondamente diversi.
L'ultimo pezzetto, l'accenno agli alambicchi e al fuoco era l'unico che davvero non avevo capito ma poi ci spieghi delle ricette di Tosca e tutto torna :)
Bellissima fanfic, bellissima la grazia con cui scrivi e stupendo questo tono epico con cui canti a tratti di loro come leggende e a volte invece li racconti per gli umani che sono stati. Meraviglioso.

Recensore Veterano
02/09/20, ore 11:48

Ciao Maqry! Quando ho visto questa storia presentata sul gruppo di FB non ho potuto fare a meno di leggerla! Se devo essere sincera, shippo da anni Salazar con Tosca/Helga e... niente, devo prestare più attenzione a ciò che viene pubblicato su questo sito perché questa tua flashfic è davvero fantastica! Sei riuscita a delineare bene i due personaggi e anche il tuo stile mi ha fatta innamorare... ora li shippo più di prima XD
Complimenti ancora, l'aggiungo nelle preferite :)
Clo

Recensore Master
26/06/20, ore 20:45

Ciao, cara!
Te lo avevo detto che ci saremmo risentite prestissimo, e volevo già da qualche giorno tornare sul tuo profilo. Anche perché siamo entrambe appassionate di Harry Potter e io ancora non avevo letto nulla di tuo su tale mondo.
Questa storia è incredibile. Non ho letto molte fic sui Fondatori anche se ultimamente ne sono attratta ed è impossibile non far partire le ship. Tra Serpeverde e Tassorosso, poi ❤️ con questa storia mi hai invitata a nozze, hai delle bellissime idee che apprezzo sempre molto.
Mi ha colpita tantissimo l'attenzione che hai messo per i dettagli, come quello sulla geometria, sui cerchi e quadrati che io non avrei mai e poi mai potuto concepire (anche perché la geometria non è mai stata il mio forte). E ho riconosciuto subito la citazione di Piton,l'ho amata.
Ma vogliamo parlare della scena dell'amplesso? Mi sembrava di vederli e di sentire i loro sentimenti come se stessi guardando un film, ero completamente catturata.
Ho imparato molte cose che non conoscevo sui Fondatori da questa fic.
Ma soprattutto ogni flash è stata un piccolo universo ricco di visioni, emozioni, dettagli curatissimi.
L'ultima poi è stata maestosa. L'immagine di lui nel sepolcro che si rivolta, del brivido che percuote le ossa, caspita, ho sentito persino questo.
Hai scritto qualcosa di spettacolare, la inserisco immediatamente tra le preferite perché è troppo bella.
E il tuo stile poi sembrava essere cucito per la loro epoca, ricco, lirico, evocativo e musicale. Incredibile, insomma.
Hai fatto un lavoro incredibile e maestoso e hai arricchito una storia già bella di suo con tantissimi dettagli particolari che ho amato ancora di più.
Sono felicissima anche io di averti trovato e so per certo che mi farò ancora numerosi giri sul tuo profilo nei prossimi giorni, ancora una volta mi hai incantata.

Recensore Master
26/06/20, ore 15:40

Ciao ^^
Era ben ora che mi facessi viva dalle tue parti!
Questa storia mi ha incuriosita da subito, a partire dall’introduzione, che ne richiama un’altra con la quale credo che anche tu sia cresciuta (mi riferisco al canto che apre “La Spada nella Roccia”) e, già solo per questo, ti offro il mio cuore su un piatto d’argento.
Ammetto di non essermi mai soffermata troppo sulle vite dei quattro Fondatori di Hogwarts, ma, d’altra parte, come hai giustamente sottolineato, di loro si sa talmente poco che la fantasia può davvero correre a briglia sciolta. La coppia è perfetta, credo di essermene innamorata dal primo istante. Hai usato delle immagini bellissime per descrivere sia Salazar che Tosca, e ti confesso che a un certo punto mi è sembrato di leggere un racconto su Ade e Persefone, tanto le tue suggestioni mi hanno rimandata all’antico mito. C’è qualcosa di oscuro e ctonio in Salazar, nella sua ambizione, nel suo alambiccare e nella sua smania di perfezione che contrasta ma allo stesso tempo si adatta meravigliosamente alla luce con cui hai rivestito la figura di Tosca – i suoi capelli biondi che ricordano il colore del grano, i suoi piedi nudi che si muovono a un ritmo che pare avvertire lei soltanto, i suoi occhi luminosi e ricolmi di comprensione verso qualsiasi creatura vivente. La strega sembra pulsare di vita e non mi stupisce che Salazar ne sia così irresistibilmente attratto: Tosca lo accoglie in lei con slancio e generosità, e nei loro amplessi rubati alla notte e al mattino (ho adorato quella parte, sappilo) sembra esserci un bisogno primordiale che li spinge ad avvicinarsi e a cercare ristoro l’uno nelle braccia dell’altro. Tuttavia, lo sguardo acuto e, per certi versi, spietato di Salazar svela come questa passione sia in realtà destinata a non durare – troppe sono le divergenze tra i due (tra i quattro) per poter pensare sul serio a un destino condiviso. Gli occhi di Salazar guardano da tempo in direzioni opposte rispetto agli altri Fondatori, e il distacco, carico di rabbia e rancore, è inevitabile. Eppure. Tosca ancora lo guarda con comprensione, come se lei sola, fra tutti, avesse realmente capito – toccato il cuore e l’anima del capostipite dei Serperverde. Forse è proprio questo che Salazar non può tollerare, chissà.
La Storia fa il suo corso, Hogwarts sopravvive alle faide dei suoi Fondatori e, nei secoli dei secoli, i loro nomi sempre saranno ricordati insieme. E il brivido finale che scuote le ossa di Salazar rivela sul potente mago molte più cose che tutte le opere e gli incanti che ha compiuto in vita.
Ho amato moltissimo questa flash – io ho un debole per le short-stories, tra tutti i modi in cui si può esprimere una fanfiction (e non solo) sono in assoluto il mio preferito. Con poche – ma intensissime – pennellate tu sei riuscita a delineare una passione travolgente e struggente, che mi ha fatto battere il cuore e scivolare piacevoli brividi lungo la schiena. Non penserò mai più a Serpeverde e Tassorosso allo stesso modo.
Ho apprezzato, naturalmente, anche tutti i riferimenti alla saga, sono particolari (che denotano una profonda conoscenza del canone, cosa non da poco) che è sempre un piacere ritrovare.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti **
Un abbraccio e a presto,

padme

Recensore Master
24/06/20, ore 16:41

Ecco la mia recensione per lo scambio, scorrendo sul tuo profilo mi ha incuriosita subito questa one-shot con un pairing insolito e siccome volevo leggere qualcosa di diverso ho scelta questa.
Ho adorato il modo particolare in cui l'hai scritta, sembra proprio appartenere ad un testo perduto di storie d'altri tempi e tramite le parole hai saputo evocare delle immagini davvero belle. In particolare mi è piaciuto moltissimo il passaggio in cui associ Salazar alle nubi e Tosca al sole, a dimostrazione che a volte gli opposti si attraggono.
Inoltre il richiamo alla lezione di Piton, anche se non del tutto letterale, l'ho trovato azzeccatissimo in questo contesto!

Recensore Veterano
11/06/20, ore 17:44

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena.

Allora, da brava fan di Harry Potter quale sono conosco, ovviamente, i Fondatori. E da subito ho shippato Salazar e Tosca che, nella mia mente, sarebbero stati i classici " opposti che si attraggono ". Ecco, tu con questa Fanfiction hai avvalorato e concretizzato questo mio pensiero, grazie!

Venendo alla storia: essendo solo al primo capitolo preferirei aspettare prima di dare un giudizio, anche se sicuramente, dato ciò che ho letto, non potrò che farmi un'opinione positiva. Mi piace molto come hai valorizzato le caratteristiche delle rispettive Case, stesse caratteristiche caratteriali dei Fondatori che danno loro il nome: complimenti, ottimo lavoro. Mi sembra che i due protagonisti si completino a vicenda e la cosa mi affascina molto.

Spero ci ritroveremo presto, comunque continuerò a seguirti. Alla prossima!
 

Recensore Master
04/06/20, ore 00:44

Ciao! Scusami per il ritardo nel lasciarti questa recensione. Inizio dicendo che questa storia è, a mio parere, non solo la migliore del contest ma anche tra le migliori che io abbia letto su questo sito. Mi fa sempre piacere leggere qualcosa sui Fondatori, sui quali si scrive ben poco, e ti faccio i miei complimenti per l'idea decisamente inusuale di scrivere sulla coppia Tosca/Salazar. Dei loro personaggi canonici sappiamo poco o nulla ma i personaggi della storia mi sono sembrati perfettamente credibili, fedeli a loro stessi e ai valori della loro Casa. Lei giusta e comprensiva fino alla fine, lui orgoglioso fino al punto da mettere le sue convinzioni e le sue ambizioni davanti alla passione che lo lega a Tosca – anche se questa passione viene rievocata nel finale con un'immagine meravigliosa, d'impatto, che mi ha fatto letteralmente venire i brividi. Ciò che mi ha fatto innamorare della storia è lo stile. È poetico, elegante e ricercato, non risulta mai pesante ed eccessivamente artificioso e si adatta perfettamente al contesto medievale. Mi ha incantata dall'inizio alla fine, le immagini mi scorrevano davanti agli occhi come se diventassero vive e palpabili. Tra le espressioni che mi sono piaciute di più ci sono “fra le sue dita friniscono spighe di grano”, “lui addensa ombre e lei fa spuntare soli” e questa perla; “La passione non si cura della logica ma ci sono valori in grado di creparla e frantumarla”. Credo che sia uno stile molto efficace nel rendere le caratterizzazioni dei personaggi - il primo paragrafo è infatti una splendida presentazione di Salazar Serpeverde e la sua personalità emerge anche attraverso gli aggettivi con cui vengono "apostrofati" gli altri tre Fondatori - e questa atmosfera da ballata medievale. I riferimenti alla storia di Hogwarts e allo scorrere dei secoli mi hanno commossa e la parte finale mi ha trasmesso un profondo senso di malinconia, come se avessi vissuto le vicende in prima persona e stessi rimpiangendo un passato che non tornerà mai più. La parte che mi ha colpita di più è stata il finale, l'immagine di Salazar che si rivolta nel sepolcro e che sente un brivido scuotergli le ossa è di una forza evocativa incedibile. (A quel punto ho avuto i brividi anch'io) Non posso che ammirarti per la tua padronanza lessicale e la tua capacità di "dipingere" le immagini, di renderle così intense e capaci di evocare delle emozioni durante la lettura. Ti faccio ancora i miei complimenti, sicuramente leggerò altro di tuo!

Recensore Master
26/05/20, ore 19:21

Ciao, Maqry! ❤

Questa è una delle storie che ho preferito, forse proprio la mia preferita, perché mi ha sorpresa e ammaliata – e l'ho amata, così epica nei toni che la aprono e chiudono da trasportarmi in un altro mondo, un passato remoto che sa di foschie e di amori indicibili.
Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse andare così a ritroso nella scelta dei personaggi, ma sei stata veramente fantastica, perché non ti sei limitata a scegliere un'epoca antica, ma l'hai cantata con sollenità, distanza, rispetto, permettendo ai lettori di toccare con mano i millenni trascorsi e queste vite che hanno forgiato la Storia.
Avrei voluto candidarla ovunque, ma alla fine ho optato per quelle categorie che a mio parere la rappresentano di più e la rendono unica – un piccolo gioiello da leggere e rileggere ancora, perché non stanca mai.

Iniziando dall'Oscar alla miglior veste stilistica, non nascondo che ho avuto pochi dubbi a riguardo: benché altre storie mi avessero colpita in positivo, la tua ha una marcia in più che è tutta nel suo azzardo.
Lo stile di questa storia è infatti un azzardo, è stata la prima cosa che ho pensato a fine lettura. Non strutturalmente parlando, ma lo è dal punto di vista lessicale-espressivo, un piano dove eccedere può tramutarsi in un ruzzolone – e il fatto che la storia non abbia “ruzzolato” è stato il primo fattore che mi ha convinta ad assegnarle questo Oscar.
È un racconto che ha il sapore di secoli trascorsi e remoti, di verità taciute ai più e “cantate” attraverso metafore e immagini evocative, perché non c’è altro modo di narrare quegli eventi incastrati nel passato e nella leggenda. E se ha questo “sapore” lo deve al lessico estremamente espressivo e ricercato, che osa con consapevolezza e disegna immagini che sembrano uscite dalle labbra di un cantore.
Non meno ricercata è anche la struttura, che isola il periodo di apertura e quello conclusivo, dove è forte “la voce” del narratore onnisciente, lasciando al cuore della storia l’onere del tempo presente che sembra srotolare dinanzi agli occhi ignari del lettore la storia perduta di Salazar e Tosca.
L’unico, microscopico appunto è relativo alla frase “La seconda volta è lei a cercarlo e avvolgerlo, chi sia stato la terza lo dimenticano presi dalla foga.”, che mi è parsa meno evocativa delle altre allineate al centro (riflettendoci, forse è una questione di ritmo: le altre due frasi hanno tre pause, mentre questa ne ha due; però non saprei dire con certezza, è più una riflessione del momento che sto condividendo con te!) –, ma è una minuzia che in nessun modo ha potuto incidere sulla preziosa veste stilistico-lessicale del racconto.
Insomma, mi ha colpita proprio tanto, e aggiungo qui che ho letteralmente amato la voce del narratore onnisciente – è stata lei, quella voce, a catturarmi e ad ammaliarmi, rendendomi desiderosa di saperne sempre di più dei tuoi protagonisti, di conoscere stralci di questo amore perduto nei secoli. Uno stile fantastico, davvero, sei stata eccezionale, questa storia è bellissima da leggere e difatti ad oggi non so quante volte l'avrò riletta!

Le ho assegnato anche l'Oscar alla miglior ispirazione perché trovo che il prompt sia stato personificato in questo racconto, al punto tale da essere esso stesso cuore dell'intera trama. Insomma, se dovessi raccontare a qualcuno la tua storia con pochissime parole probabilmente citerei il prompt, perché dice tutto e dà un'idea perfetta del tipo di amore che lega i tuoi protagonisti – e della parabola stessa della loro esistenza. Riportando qui il mio commento, ho optato per questa storia perché ho amato il modo in cui il prompt sia esso stesso fondamento, causa e sviluppo della relazione tra i due personaggi. Salazar e Tosca non sono fatti l’uno per l’altra (“erano destinati a perdersi […] a non trovarsi”), eppure si illudono – sia pure per il tempo di un amplesso – di poter trovare un incastro tra loro: si trovano malgrado non abbiano alcun motivo razionale per farlo, e alla fine si perdono, e il loro “perdersi” ha proprio il sapore di una presa di coscienza ignorata troppo a lungo.
La trama è il promtp, e credo che non esista utilizzo migliore di questo, ne hai fatto un uso oserei dire immersivo e non ha potuto fare altro che colpirmi in positivo. Piccola nota frivola (ché altrimenti senza frivolezze e senza crossover non è una nostra recensione! XD), quando ho scritto la frase che hai scelto come prompt nella mia mente l'ho associata a Evan e Dorcas, immagina la sorpresa di ritrovarla in un contesto così lontano da loro! Eppure, il discorso che porti avanti su ideali e valori – che li caratterizzano e al contempo li allontanano – non ha fatto altro che indurmi a dei paralleli, che dimostrano quanto tu, forse anche inconsciamente, abbia colto l'anima di queste mie parole. È stato bellissimo anche questo per me.

Arrivo anche al titolo (ebbene sì, dovrai sopportare l'ennesima recensione-papiro!), che trovo richiami alla perfezione sia la sollenità della struttura stilistico-lessicale che l'epoca in cui è immerso il tuo racconto. E poi, lo ammetto, quel taciuta mi ha ammaliata tantissimo, perché sottintende un segreto, qualcosa che viene rivelato a pochi – evoca quel genere di atmosfera che si accompagna a toni epici, che narrano di personaggi ed eventi fantastici e, appunto, quasi indicibili. Per Salazar e Tosca non avresti potuto pensare titolo migliore, soprattutto in coerenza alla maniera con cui hai scelto di scrivere questa storia.
E, finalmente, arrivo a commentare anche i personaggi, questa coppia senza futuro, che si trova senza aver alcun diritto di farlo. Non ho mai ragionato molto sui Fondatori in senso romantico, per cui sono aperta a qualsiasi legame tra loro, e devo dire che ho amato il contrasto di valori e ideali alla base del senza futuro che abbraccia questa coppia. In generale, il terreno dei valori e degli ideali mi affascina molto quando sono in gioco legami – che siano d'amore, d'amicizia o anche di altra natura –, perché trovo che una persona, e di conseguenza un personaggio, sia caratterizzato soprattutto da questo: da come ragiona, cosa pensa, quali sono le sue priorità. Ho apprezzato tantissimo come tu abbia sfruttato ogni dettaglio canon per costruire questa impalcatura che regge i tuoi protagonisti e rendere così il loro rapporto perduto a monte: non c'è nulla che possano fare oltre perdersi, perché sono troppo diversi, e amore e attrazione non possono niente quando si è agli antipodi della scala di valori.
Mi è piaciuta tantissimo la morale conclusiva, con lui che volta le spalle a lei e a tutti consapevole che Tosca lo abbia perdonato ancora una volta – perché è Tosca la buona, lei –, una consapevolezza che lo irrita, che lo indispone, perché ancora una volta lei gli appare debole, votata a valori che lui proprio non capisce (splendido, a riguardo, il riferimento agli insetti cui Tosca dedica attenzione).

Per concludere (perché prima o poi devo concludere, ma confido tu abbia con te la solita tazza di caffè!), questa storia è una meraviglia. L'ho già detto, lo so, ma lo ripeto perché è così. È una meraviglia e sono felicissima che il contest-challenge ti abbia dato l'occasione di scriverla, perché hai dato vita a una perla.
Giusto perché sono arrivata sino a qui senza neanche un crossover (!), mi dilungo brevemente per dire che ho visto che hai aggiornato la long e non vedo l'ora di trovare il tempo per leggere e recensire (Ryan T_T), perché so che i miei piccoli irlandesi mi aspettano!
Complimenti davvero, leggerti è sempre una bellissima esperienza.
Un grande abbraccio e a presto!

Recensore Veterano
23/05/20, ore 17:02

Ciao!
Inizio col dire che il tuo stile è qualcosa di unico. Molto armonioso!
Mentre la leggevo mi sembrava di essere stata catapultata in una specie di cantica cavalleresca (non so se rendo l'idea).
Non hai usato parole superflue come di chi non sa cosa sta scrivendo. Sembravi avere un'idea ben precisa in mente e ne è uscita una piccola meraviglia! Titolo super azzeccato.
Ammetto di non aver saputo apprezzare appieno la coppia, in quanto nella mia mente ho sempre visto Salazar con Priscilla, però alla fine dei fondatori non sappiamo niente. Quindi chissà?
Complimenti ancora e alla prossima!

Recensore Master
21/05/20, ore 09:56

Ciao Maqry, ho deciso di attendere la fine della challenge per passare a recensire le storie perchè mi sono accorta che avrei detto probabilmente molto più di quanto avrei dovuto. La tua storia è stata molto interessante e mi ha colpito tantisismo, sicuramente la inserisco subito tra le ricordate. Cercherò di andare con ordine, perchè c'è molto da dire.
Partiamo dalla coppia: ammetto che Salazar e Tosca non li ho mai visti insieme (preferendo per Salazar nettamente Rowena) e questa scelta mi ha incuriosito molto. A causa dell'impostazione stilistica, non è secondo me emersa troppo la caratterizzazione della coppia, nè dei personaggi, in quanto quello che davvero si respira è l'atmosfera, la suggestione, grazie a un impianto che mi è parso più razionale che emotivo. Credo che tu ti sia concentrata più sulla forma che sul contenuto e questo non è assolutamente un difetto, anzi, in un certo senso la minore enfasi sui personaggi è qualcosa di proprio nel genere della "leggenda" - per questo parlavo prima di "a causa dell'impostazione stilistica". Per assurdo, credo che far emergere troppo i personaggi avrebbe in qualche modo ridimensionato la potenza del taglio narrativo scelto. Non so se mi sono spiegata bene, ma spero che tu abbia capito cosa voglio dire. Quello che intendo è che mancano dialoghi, episodi concreti specifici o una narrazione dettagliata che avrebbe potuto far entrare nel vivo davvero della relazione tra i due: quello che presenti è al contrario come sospeso nel tempo e nello spazio, ha i contorni sfumati tipici della leggenda... ma è del resto quasi per questa mancanza (e non nonostante) che funziona.
La scelta narrativa è appunto davvero rispettata e potentissima, grazie all'attenzione per tutti gli aspetti più estrinseci, come il titolo (che richiama appunto la "leggenda" e che secondo me è perfetto) e lo stile. Questo è davvero il punto di forza della flash e ciò che la rende preziosa. Sono rimasta colpita e incantata dalla tua maestria nelle scelte lessicali e nell'accostamento delle frasi ed è per questo che non ho potuto far altro che darti la mia nomination per la veste stilistica. Credimi, i complimenti che voglio farti valgono in un certo senso doppio, perchè di solito non prediligo stili troppo artificiosi e aulici. Tuttavia qui sei stata bravissima a fare due cose: a usare le parole auliche e le espressioni particolari dando loro un significato preciso (e non usandole a caso); e a non creare un’inutile ridondanza che avrebbe potuto facilmente trasformare la flash in una cantilena sterile. Qui questo non succede: la struttura funziona talmente tanto che il testo, nonostante la scelta aulica, scivola via nella lettura in modo incredibilmente scorrevole. Per di più, questo stile adottato ricrea quell'idea di "leggenda" e - sia lo stile, sia la leggenda - sono azzeccatissimi per i personaggi (Salazar e Tosca rimandano inevitabilmente a un tempo cronologico che richiede arcaismi lessicali e concettuali). 
Sei stata geniale secondo me, hai tentato un "azzardo" e lo hai superato brillantemente. Non tutti - anzi ben pochi - sarebbero stati capaci di rendere in modo funzionale e potente un impianto simile. Tu ci sei riuscita.
Ancora i miei complimenti, l'Oscar alla miglior veste stilistica lo hai meritato tutto! 

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