6° CLASSIFICATO - TRUTH BE TOLD di adamantina
Titolo: 3/5
Di per sé l’ho trovato un titolo adatto alla storia che vai a raccontare. Esprime perfettamente ciò che si andrà a leggere, per cui direi molto azzeccato.
Grammatica, stile e sintassi: 9.3/10
Ho riscontrato solo qualche errorino sulla grammatica, nulla di serio. Al contrario, ti faccio davvero i complimenti perché è raro trovare una mini-long così ben scritta, si nota la dedizione che hai dedicato nella stesura, davvero brava.
“[…] a investigare le persone scomparse a Watson […]” Investigare, a meno che non si utilizzi licenza poetica in prosa, si utilizza con il “su”. Per cui, investigare sulle persone scomparse a Watson.
“[…] ogni singola parola che Dean era stato costretto a pronunciare che gli risuonava in testa ripetutamente.” Il secondo che esplicativo si può omettere.
“«Volevo allontanarmi da papà e della caccia, non da te.»” Dalla caccia, ma è chiaramente un errore di battitura.
“[…] se piangere di gelosia o entrare nella doccia e farsi una doccia […]” Di per sé non è un errore, ma è una ridondanza troppo vicina, potresti ovviarla con l’eliminazione del superfluo “entrare in doccia” (se si fa una doccia ghiacciata è sottinteso l’idea dell’entrare in doccia).
“«Cristo, pensavo che dopo tutto questo tempo fosse in grado di controllarvi, almeno quando c’è il lavoro di mezzo.»” Foste in grado. Errore di battitura.
“[…] l’unico suono nella stanza la voce di John che continuava a leggere le parole in latino […]” Anche qui non è considerato grammaticalmente un errore omettere il verbo, però ammetto di aver riletto il periodo una seconda volta perché non mi ritrovavo. Sarebbe più facilmente esplicativo con il verbo, quindi “l’unico suono nella stanza era la voce di John […]”.
“[…] doveva trovarsi all’ospedale.” A ed in sono entrambe preposizioni che indicano uno stato in luogo, tuttavia quando si parla di un luogo specifico sarebbe preferibile utilizzare in invece di a. Doveva trovarsi in ospedale.
“Batté le palpebre contro la luce della lampada al neon sulla propria testa e la girò lentamente per cercare Dean.” Si fatica a comprendere chi sia il soggetto di girò – potrebbe riferirsi sia alla lampada che alla testa. Sarebbe preferibile utilizzare un pronome relativo (sulla propria testa, che girò lentamente per cercare Dean).
Un’altra puntigliosa (perdonami) accortezza è l’utilizzo che fai della parola papà fuori dal contesto dialogato. Anche qui, sarebbe preferibile utilizzare nella sequenza narrativa la parola padre, “papà” esprime un contesto colloquiale ch’è tipo della sequenza parlata.
Dal punto di vista stilistico, invece, sono rimasta davvero colpita, soprattutto dai dialoghi, che hai inserito in maniera davvero meticolosa e precisa. Mi è piaciuta in toto ogni scelta che hai fatto in ambito stilistico, davvero un lavoro certosino e ben fatto. Complimenti.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ho trovato la storia davvero eccezionale dal punto di vista introspettivo di entrambi i due protagonisti. Si parla in primis di Sam, e devo dire che ho sempre preferito Dean a quest’ultimo, tuttavia sei riuscita incredibilmente a farmelo piacere.
Il dolore di Sam appare reale, forse anche più di quello del fratello: ha sognato una vita normale, vincolandosi a credere che il concetto di normalità fosse l’avere una fidanzata, ottimi voti, un futuro lavoro e dei progetti da portare a termine. Poi arriva Dean e si ricomincia tutto daccapo, dimenticandosi nuovamente del suo scopo principale, salvo poi comprendere che ciò che per gli altri viene definito normale, per lui non lo è affatto.
Ho apprezzato tantissimo Dean nel crogiolarsi quasi nella sua frustrazione, nel non poter mentire, nell’apparire scoperto di fronte all’ineluttabilità di quella maledizione ch’è nata anche dai suoi sentimenti.
E poi, il paradosso: per liberarsene, doveva solo essere sincero. Fa quasi ridere che una maledizione che faccia dire la verità nasconda in realtà il vero proposito. Ho davvero molto apprezzato questa scelta narrativa.
Le emozioni, il vietarsi di esporsi al sentimento che entrambi provano l’uno per l’altro, la rabbia di Dean e l’impotenza di Sam sono davvero elementi cardine di un racconto che è andato ben oltre le mie aspettative.
Eppure, realizzò Sam, per la prima volta nella vita sentiva di avere davvero tutto quello di cui avrebbe mai avuto bisogno. Ed era ironico rendersi conto che era l’unica cosa – l’unica persona – che aveva avuto fin dal primo momento.
Questa frase finale mi ha davvero steso – in senso buono ovviamente. L’idea che finalmente Sam abbia capito che sarebbe stato inutile continuare a fuggire da un sentimento che, in fin dei conti, aveva sempre provato, che c’era sempre stato. Ed ecco che fuggire non rappresenta più una liberazione, ma una condanna.
Davvero un finale d’effetto e che fa riflettere. Complimenti davvero.
Originalità: 8.5/10
Sarò sincera, pensavo di averne “fin sopra i capelli” di Sam e Dean – li adoro, ma ormai ogni fanfiction che leggo è su loro due. Eppure, questa storia mi ha davvero colpita. Sicuramente per il tuo stile narrativo che non permette al lettore di annoiarsi, ma soprattutto per quelle sequenze dialogate molto d’effetto ed evocative, questo racconto ha sicuramente qualcosa in più da dire rispetto a molti altri. Ho apprezzato l’intermezzo di questi giorni d’attesa, noiosi e tuttavia fondamentali per far comprendere ai protagonisti le loro emozioni, così come mi è piaciuto l’utilizzo che hai fatto di John, che praticamente è risultato essere l’effettivo climax di questa storia – Dean si confessa più a lui che al fratello, per cui la figura paterna diventa quasi un capro espiatorio per “vomitare” addosso tutto ciò che avevano creduto di tenergli nascosto.
Hai fatto davvero un buon lavoro, brava.
Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 5/5
Il pacchetto è stato rispettato perfettamente, sia dal punto di vista del prompt, che dal punto di vista della citazione. Hai usato la citazione per esprimere al meglio quello che era il pensiero prima del ritorno di Dean: Sam utilizza questa frase per convincersi di ciò che ha fatto – andarsene di casa, trovarsi una fidanzata, vivere una vita semplice – e apparentemente sembra scendere a patti con quella parte di sé, nascosta e vulnerabile, che sa che non è affatto come lui crede. Di per sé, la frase esprime perfettamente l’idea di cambiamento forzato, perché in realtà Sam è incapace di lasciare andare il passato e, con esso, Dean.
Prompt rispettatissimo. Le conseguenze si osservano dappertutto in questo racconto. Ricalchi più volte l’utilizzo di questa parola, che rimane latente in ogni singolo momento: le conseguenze delle azioni di Sam, di quelle di Dean, il monito della strega e le conseguenze che dovranno ancora avvenire a seguito della decisione dei due fratelli di rimanere insieme.
Lavoro davvero eccellente.
Gradimento personale: 4/5
È una bella storia, ricca di elementi narrativi innovativi e interessanti. Ottima l’introspezione dei personaggi – non ci posso fare niente, sono fissata con il carattere dei protagonisti – e la successione degli eventi, che non annoiano il lettore, invogliandolo a continuare nella lettura.
Brava.
Totale: 44.8/50 |