Recensioni per
Tutto ciò che non posso dirti
di Angel_lilac

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/10/20, ore 13:59

Ok, questa storia mi ha fatto salire un magone in gola.
Hai trattato una tematica molto delicata e lo hai fatto secondo me con grande tatto, senza scadere nella banalità.
La persona che dà voce a questa "lettera" ( mi piace pensare che sia rivolta ai suoi figli o nipotini) è ancora lucida, ma sa che lo sarà ancora per poco: la sua è una corsa contro il tempo, perché lentamente, giorno dopo giorno, i ricordi la lasciano come le foglie che lasciano un albero in autunno, e presto sarà condannata a perdere per sempre contatto con i suoi affetti, col suo mondo, che diventerà sempre più vuoto ed estraneo.
Mi è piaciuto molto come hai reso il senso di impotenza di questa persona, lo spaesamento dato dal non riuscire ad avere più punti di riferimento, dal non trovare familiarità in nessun luogo, oggetto o volto che la circondi.
Deve essere una sensazione orribile, soprattutto perché, purtroppo, irreversibile. Ma è bello e toccante che questa anziana persona inviti i suoi cari a conservare un ricordo affettuoso di lei nel cuore, anche quandi sarà costretta a trattarli con distacco e indifferenza.
Complimenti davvero, alla prossima!

Zob

Recensore Master
06/10/20, ore 19:29

Che botta questa storia. Mo ha colpito davvero tanto perché entrambi i miei nonni materni hanno sofferto di Alzheimer uno e demenza senile l'altra. Ed è molto doloroso vedere la coscienza sbiadire a poco a poco da una persona che ami. Quando ti rendi conto che non ti riconoscono più poi è uno strazio però resti attaccato al tuo amore per loro e continui a stargli vicino nonostante tutto. Ciò che mi consola è una frase che mi disse mia nonna: che non era mai triste perché quando lo era poi se lo scordava. Qui invece nel tuo scritto siamo a un attimo prima, quando il/la protagonista ha questa consapevolezza di cosa sta accadendo eppure c'è quasi una rassegnazione, come se avesse accettato la sua condizione e stesse in qualche modo salutando i propri cari. Molto bella e molto toccante. Sei stata brava a rendere tutto con molta dolcezza, con un'atmosfera quasi rarefatta e senza scadere per nulla nel retorico

Recensore Master
12/09/20, ore 18:01

Eccomi! Ci credi che ogni volta che mi accingevo a recensire questa storia accadeva qualcosa a distogliermi? Ma ora finalmente ce l'ho fatta! Questa volta si tratta del rapporto tra due sorelle, una ambiziosa e determinata a seguire i propri sogni e l'altra che resta a casa. Non so perché ma immagino che queste due sorelle siano abbastanza vicine di età e sia quella più giovane ad andarsene lasciando l'altra indietro. Sebbene questa sorella affermi di non provare rancore e che non rimproverebbe la sorella delle sue azioni di fatto anche se nel suo cuore lo sta facendo. È come se questa donna (ormai, immagino siano passati anni) avesse costruito tutta la sua vita intorno alla sorella e al loro rapporto che immagino molto esclusivo e che non riesca ancora a farsi una ragione che la sorella avesse altri ambizioni che non quella di rimanere relegata a quella vita che conduceva che probabilmente le andava stretta e che la nostra protagonista trova tutto sommato soddisfacente. O ancora non osa andarsene per il timore che la sorella tornando non possa trovarla. Ci ho letto molta solitudine e senso di abbandono in questa storia.

Recensore Veterano
08/09/20, ore 19:17

Interessante questo sfogo, all'inizio credevo che si parlasse di un amore finito, ma leggendo ho capito che "l'amore" di cui si tratta non è quello sentimentale, ma un legame diverso. Si parla di sogni condivisi, di strade che ad un certo punto si dividono. Immagino che la storia parli di due sorelle, due sorelle unite da un sentimento che non ha mai avuto bisogno di parole per essere espresso. Eppure, in questo caso la protagonista sente di non aver fatto abbastanza per impedire all'altra di allontanarsi. Ho immaginato che la ragazza a cui ci si riferisce abbia abbandonato la casa condivisa per tanti anni per inseguire le sue ambizioni, cosa che la protagonista, nonostante all'inizio sostenga di non portare rancore, a conti fatti non le ha perdonato. Si sente abbandonata in qualche modo, ma si sente anche egoista e ingiusta. Sono sentimenti che non può non provare e che sono comunque molto umani.
Molto toccante la parte in cui vengono ricordati momento dell'infanzia, il costruire insieme castelli fatti di rametti o il cespuglio di fiori che tanto piaceva alla sorella e che probabilmente saprà sempre di casa per lei.
"Vorrei poterti abbracciare fino a soffocare o fino a convincermi di quanto sia vano il dolore che ho provato per tutto questo tempo". Questa frase mi ha colpita molto e credo racchiuda tutto il significato del racconto. Per quanto il dolore sia forte, per quanto la solitudine di questa persona abituata ad avere sempre il sostegno della sorella sia insopportabile a tal punto da provocarle rabbia e amarezza, basterebbe solo un semplice gesto d'affetto per cancellare tutto il resto e riportare le cose alla semplicità di un tempo. Quanto è vera questa cosa!
La nostra protagonista ammette lei stessa di essere ancora giovane e che probabilmente crescendo anche in lei matureranno la volontà di indipendenza e di cambiamento, ma alla fine sente di comprendere quanto sia stato doloroso per sua sorella lasciarli.
Il significato del racconto è molto bello e profondo e mi ha toccata particolarmente, ma confesso di averlo trovato meno scorrevole rispetto agli altri. Forse a causa dei periodi lunghi e privi di pause , a volte ho dovuto rileggere una frase per essere sicura di averla compresa. Forse sarebbe stato più efficace usare frasi più brevi, per conferire un ritmo più incalzante e dare maggiore enfasi al contrasto interiore della protagonista.
Naturalmente, prendilo come un semplice consiglio XD
Ciao, a presto :*

Nuovo recensore
07/09/20, ore 12:31

Ciao, eccomi per lo scambio.
Questa storia è molto particolare, è un insieme di emozioni, pensieri, parole che lascia al lettore io piacere di intuire cosa sia successo fra i due personaggi.
Che ci sia stato un tradimento? Ma potrebbero anche non essere una coppia. È molto interessante e intelligente questa scelta, perché permetti al lettore di interpretare la storia un po' come vuole.
Mi piace molto il tempo lento che hai scandito con la narrazione, mi piace come tu abbia continuato a spostare "la telecamera" dal protagonista ai fiori, elemento che trovo importantissimo.
Lui ha fatto qualcosa, lei guarda i fiori, lui si pente di quello che ha fatto, ma lei guarda i fiori.
Il tuo stile di scrittura è piacevole, fai un buon uso delle pause e descrivi le emozioni in modo molto chiaro.
Mi ha fatto piacere leggerti, a presto!

Recensore Veterano
02/09/20, ore 14:17

La cosa bella di quando leggo i tuoi racconti è che nella mia testa non posso che immaginarmi situazioni e persone dietro le tue parole. In questo caso mi sono divertita ad immaginare un povero musicista squattrinato (un chitarrista, magari latino ahaha) che tanpina la donna di cui è così irrimediabilmente e ostinatamente innamorato. Lei invece me la immagino come una donna in carriera con tailleur e tacchi alti,magari coi capelli biondissimi accolti sulla nuca e la ventiquattrore sotto braccio, che fa lo stesso itinerario casa-lavoro e che solleva gli occhi al cielo ogni volta che si ritrova davanti il nostro povero musicista innamorato. Potrebbe venirne fuori un corto animato stile Pixar. XD
Ok, la pianto e torno coi piedi per terra eheheh
L'idea di scrivere questa dichiarazione d'amore come se fosse essa stessa la canzone mi è piaciuta molto, è originale e si sposa a pennello col contenuto musicale. Il filo conduttore che lega tutti gli scritti che ho letto fin'ora è l'incapacità di comunicare le proprie emozioni, che siano amore, dispiacere, rabbia, delusione. Anche in questo caso, il musicista, che si esprime grazie alla musica, è bloccato, non per sua volontà ma per volontà dell'oggetto del suo desiderio, che continua a sfuggirgli senza dargli l'opportunità di esprimersi. Eppure, lui è proprio sicuro che se solo avesse quei benedetti tre minuti di tempo da dedicargli, le farebbe sciogliere il cuore!
Ma l'indifferenza di lei lo porta persino a dubitare che ciò che ha prodotto possa effettivamente essere gradevole...un po' come quando noi scrittori non riceviamo recensioni e iniziamo a chiederci se non sia il caso di darci all'ippica XD
Ho adorato la conclusione, perché dimostra come, alla fine, lei non abbia bisogno di ascoltare questa canzone per conoscere i suoi sentimenti: forse il solo fatto di continuare a provarci basterà prima o poi a conquistarla e a farle cadere quella maschera di indifferenza.

Recensore Master
30/08/20, ore 19:45

Ciao! Veramente originale e particolare questa storia. Mi ha vagamente ricordato una canzone dei Negramaro. Qui l'interpretazione risulta più sfumata, è una richiesta di attenzione quasi disperata. Questa persona che scrive una canzone d'amore e non riesce non solo a cantarla all'oggetto dei suoi sentimenti ma questi quasi non gli permette di palesargli ciò che prova. Ed è una situazione antica dato che neanche il/la protagonista saprebbe come reagire se la maschera (ma è poi una maschera?) d'indiferenza si sgretolasse. Trovo sempre molto belle le tue storie proprio perché sono quasi ermetiche e costringono noi lettori a riflettere.

Recensore Veterano
25/08/20, ore 19:06

Ciao!
Questo scritto mi è piaciuto molto, ci troviamo di fronte ad una profonda analisi di coscienza e ad un tentativo da parte della voce narrante di fare ammenda dei propri sbagli. Anche in questo caso, il motore scatenante di questa riflessione è un conflitto tra due persone, due persone legate da un forte sentimento, di amore o di amicizia, che si è logorato a causa stavolta delle parole, non più del silenzio. Le parole, si sa, possono ferire più della spada, soprattutto se pronunciate in un momento di rabbia, poiché sono i momenti in cui esce fuori la parte più cattiva di noi, ma forse anche quella più vera. E come in uno scontro fisico, ci si attacca finché uno dei due non crolla. Il protagonista ne è ben consapevole, ma forse ci è arrivato troppo tardi. Si intuisce tutto il suo senso di colpa e la sua impotenza nel rimettere a posto le cose. Da un lato sa bene che tutto ciò che potrà dire per spiegare e scusarsi non rimedierà al male inflitto, che quelle parole pronunciate di getto e in maniera quasi inconsapevole hanno avuto un peso sulla persona a cui sono state rivolte, che rimarranno impresse nella sua mente e nel suo cuore come delle cicatrici. Mi è piaciuta molto la metafora che vede l'anima come una stanza dalle pareti lacerate dai colpi inflitti da quelle parole, e anche il fatto che il protagonista si auguri che, decorandole, magari con nuovi ricordi piacevoli, la vittima di quelle cattiverie possa un giorno farsi forza e ritrovare il sorriso. Un augurio sincero e uno slancio altruistico da parte sua. Probabilmente la vittima non dimenticherà mai quel dolore inflitto, ma col tempo potrebbe riuscire a perdonare , chissà. Lo stile ha un sapore poetico, volto alla riflessione più che al racconto, le parole sono scelte -almeno nel tuo caso eheh- con estrema cura e trovo che esprimano bene i concetti di cui vuoi parlare. Nonostante la sua ricercatezza infatti il testo risulta molto chiaro e riesci ad andare dritta al punto senza perderti, cosa estremamente facile quando si dà voce a riflessioni di questo tipo. Il rischio di divagare o di attorcigliarsi su sé stessi è dietro l'angolo, ma non è il tuo caso.
Complimenti davvero, alla prossima!


Zob

Recensore Master
25/08/20, ore 19:01

Eccomi per lo scambio. Devo farti i miei complimenti perché hai veramente un bellissimo stile, molto ricercato e nello stesso molto comprensibile. D'altra parte necessario per una storia così introspettiva. Le parole sono importanti, possono essere davvero un'arma molto potente e quando scavano, la ferita che lasciano può suppurare e incancrenirsi anche per molto tempo. Perciò qui il protagonista prova a rammaricarsi delle parole dette per ferire, ben consapevole del potere che hanno avuto sull'altra persona. Evidentemente non rendendosi conto di quante fragilità ci fosse dall'altra parte. Direi che si, qualsiasi cosa possa dire ora non sarebbe altrettanto efficace. È proprio vero che le parole come il tempo non possono tornare indietro!

Recensore Veterano
17/08/20, ore 13:27

Ciao, eccomi per lo scambio
Se nel primo racconto hai affrontato il silenzio di una coppia sul punto di separarsi, qui ci troviamo di fronte ad un altro genere di silenzio, forse ancora più straziante. È straziante che in vita questa figlia non sia mai riuscita a confrontarsi con sua madre e ad esprimere i sentimenti che si è portata dentro per tutta la vita.
Il suo gesto, quello di portare sulla tomba della madre i suoi fiori preferiti, è sì un gesto d'affetto, ma secondo me è anche un voler dire "nonostante l'enorme distanza e differenza tra noi, ti ho sempre voluto bene e ti perdono". Poi magari ho travisato tutto eh ahahah. Per i genitori non è sempre facile accettare che i propri figli non siano la loro copia spiccicata, che siano individui con una propria sensibilità e proprie inclinazioni. E allo stesso tempo, per una figlia magari è assurdo che una madre preferisca lasciarla andare piuttosto che imporre la propria presenza, farle da figura di riferimento. Insomma, non c'è un manuale per essere genitori, né per essere buoni figli, ma l'assenza di dialogo credo che sia l'ostacolo più grande e devo dire che sei riuscita a trasmettere molto bene questo senso di amarezza che la protagonista del racconto prova verso sua madre. Ormai lei non c'è più e quindi tutti quei non detti resteranno tali. Un bel focus sul difficile rapporto tra una madre troppo testarda per ammettere di essere fiera della propria figlia e di una figlia che non è mai riuscita ad esprimere i suoi sentimenti verso sua madre. Hai deciso di affrontare un tema non facile, ma lo hai fatto in maniera secondo me molto originale ed efficace. Brava, continua così!

Zob

Recensore Master
16/08/20, ore 19:27

Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino.
Ho iniziato questa raccolta che, già dalla trama, c'è un gusto dolceamaro e questo primo racconto non è da meno.
Non ci è veramente chiaro cosa qui sia successo, un tradimento? un fantasma? un divorzio? non si sa, l'unica cosa che capiamo è che i due protagonisti non possono più rimanere nella stessa casa e lui se ne deve andare, per sempre, lei non lo calcola più fissa i fiori senza mai guardarlo, subito ero convinta si trattasse di lui morente nel letto e lei che non aveva il coraggio di guardarlo sofferente, ma così non è stato quindi ci lascia solo il dubbio di quello che sia successo tra i due, non male come cosa se stiamo a vedere, in quanto ognuno di noi può lasciare la sua libera interpretazione e chissà se uno di noi indovinerà.
Lo stile è semplice e scorrevole, adatto per il genere, non ho notato errori grammaticali o di battitura quindi nulla da rimproverarti.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima ciaoo.

Nuovo recensore
16/08/20, ore 11:44

Bello.
Non avevo capito che fosse il padre fino quasi alla fine.
La sintassi è ottima.
Stai migliorando con le descrizioni.
I periodi sono ancora un po'troppo lunghi per i miei gusti, ma è il tuo stile.

Hai scritto "silenziò" al posto di silenzio.

Recensore Master
04/08/20, ore 18:12

Ciao, continuo a leggere questa raccolta perché mi affascinano tutti questi pensieri. Qui credo si tratti di una figlia che porta i fiori sulla tomba della mamma. E nel farlo come spesso si fa sulle tombe dei propri cari si lascia andare a parlare con lei, come forse non ha mai potuto fare in vita. Rimprovera alla mamma forse di non averla mai tenuta vicina a sé ma di averla lasciata andare, farle fare i suoi sbagli e non averla fatta diventare come lei. E quello che la figlia rimprovera alla madre forse è invece proprio il regalo più bello che questa possa averle fatto

Recensore Master
28/07/20, ore 16:07

Buon pomeriggio carissima Angel_lilac!
Grazie allo scambio del Giardino ho avuto modo di incontrarti e leggerti per la prima volta. Sono molto grata a questo tipo di iniziative, poiché mi hanno permesso di conoscere nuovi autori e nuove storie, che mi hanno aiutato a crescere e a maturare. Devo ammettere che sei stata una bella scoperta. Quello che ho appena letto è un concentrato di emozioni forti ed intense. Non sappiamo con esattezza cos’è accaduto, sconosciamo l’identità dei personaggi, i loro nomi o l’età, eppure sappiamo che qualcosa ha rotto l’equilibrio che si era istaurato, tanto che, appunto, non è rimasto più niente da dire. L’introspezione del personaggio maschile l’ho trovata ben descritta, infatti mi ha permesso di entrare empaticamente in contatto con lui, nonostante non sappia cosa sia successo. Ma la donna? Perché non rivolge la sua attenzione all’uomo? Cos’è accaduto? Giuro che mi sto facendo trecento film mentali per riuscire a trovare la soluzione giusta a questo dilemma. Purtroppo non lo scopriremo mai e credo che sia questo mistero a rendere questa prima flash fic molto originale e particolare. Lo stile è molto scorrevole, fluido ed è anche molto curato. Ho ammirato questa scelta di non specificare le motivazioni e la vicenda scatenante, poiché hai dato modo alla mia fantasia di divagare. Complimenti davvero cara! Spero di rileggerti prestissimo!

Recensore Veterano
28/07/20, ore 00:18

Ciao, eccomi per lo scambio!
La cosa bella di questo racconto é che ciò che avviene nella testa del protagonista potrebbe essere durato un brevissimo istante, un solo momento, eppure racchiude una valanga di emozioni: senso di colpa, impotenza, paura, desiderio.
Non sappiamo nulla del contesto, e per questo tipo di narrazione per quanto mi riguarda va benissimo così. Dà modo al lettore di immedesimarsi nella vicenda, farla propria, e allo stesso tempo di spaziare con l'immaginazione. Il nostro Lui ha tradito la sua donna? Oppure l'ha ferita in qualche altro modo? Di certo c'è tanto dolore nell'ostinata indifferenza di lei, quanto nel disperato bisogno di lui di instaurare un qualsiasi contatto. A chi non è capitato, in fondo,di avere qualcosa per cui farsi perdonare, eppure non riuscire a cavare fuori neanche una parola? Il silenzio che pesa tra i due, questo Lui e questa Lei, è anche pieno di paure: paura di aver perso per sempre la possibilità di ottenere il perdono, di aver perso per sempre lo sguardo rassicurante di lei. Eppure, ecco che sul finale si apre un piccolo spiraglio di luce: gli occhi della donna si posano finalmente su di lui. Ma sarà davvero una vittoria per il protagonista?
Ho trovato questo breve racconto molto intenso e poetico, le frasi brevi e semplici contribuiscono a dare un ritmo incalzante alla narrazione, a trasmettere il senso di frustrazione del protagonista. Mi piace il fatto che il sentimento tra queste due persone sia veicolato attraverso lo sguardo più che le parole e ho trovato molto bella anche la "gelosia" di lui verso ogni oggetto su cui si sposta lo sguardo di lei e che gli sta in quel momento "rubando" le sue attenzioni. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai deciso di raccontare questa storia, l'ho trovato originale e coinvolgente. Non mi capita di leggere molte storie di questo genere, ma la tua l'ho davvero apprezzata, quindi complimenti! ^^

Zob

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