Recensioni per
Tutto ciò che non posso dirti
di Angel_lilac
Ok, questa storia mi ha fatto salire un magone in gola. |
Che botta questa storia. Mo ha colpito davvero tanto perché entrambi i miei nonni materni hanno sofferto di Alzheimer uno e demenza senile l'altra. Ed è molto doloroso vedere la coscienza sbiadire a poco a poco da una persona che ami. Quando ti rendi conto che non ti riconoscono più poi è uno strazio però resti attaccato al tuo amore per loro e continui a stargli vicino nonostante tutto. Ciò che mi consola è una frase che mi disse mia nonna: che non era mai triste perché quando lo era poi se lo scordava. Qui invece nel tuo scritto siamo a un attimo prima, quando il/la protagonista ha questa consapevolezza di cosa sta accadendo eppure c'è quasi una rassegnazione, come se avesse accettato la sua condizione e stesse in qualche modo salutando i propri cari. Molto bella e molto toccante. Sei stata brava a rendere tutto con molta dolcezza, con un'atmosfera quasi rarefatta e senza scadere per nulla nel retorico |
Eccomi! Ci credi che ogni volta che mi accingevo a recensire questa storia accadeva qualcosa a distogliermi? Ma ora finalmente ce l'ho fatta! Questa volta si tratta del rapporto tra due sorelle, una ambiziosa e determinata a seguire i propri sogni e l'altra che resta a casa. Non so perché ma immagino che queste due sorelle siano abbastanza vicine di età e sia quella più giovane ad andarsene lasciando l'altra indietro. Sebbene questa sorella affermi di non provare rancore e che non rimproverebbe la sorella delle sue azioni di fatto anche se nel suo cuore lo sta facendo. È come se questa donna (ormai, immagino siano passati anni) avesse costruito tutta la sua vita intorno alla sorella e al loro rapporto che immagino molto esclusivo e che non riesca ancora a farsi una ragione che la sorella avesse altri ambizioni che non quella di rimanere relegata a quella vita che conduceva che probabilmente le andava stretta e che la nostra protagonista trova tutto sommato soddisfacente. O ancora non osa andarsene per il timore che la sorella tornando non possa trovarla. Ci ho letto molta solitudine e senso di abbandono in questa storia. |
Interessante questo sfogo, all'inizio credevo che si parlasse di un amore finito, ma leggendo ho capito che "l'amore" di cui si tratta non è quello sentimentale, ma un legame diverso. Si parla di sogni condivisi, di strade che ad un certo punto si dividono. Immagino che la storia parli di due sorelle, due sorelle unite da un sentimento che non ha mai avuto bisogno di parole per essere espresso. Eppure, in questo caso la protagonista sente di non aver fatto abbastanza per impedire all'altra di allontanarsi. Ho immaginato che la ragazza a cui ci si riferisce abbia abbandonato la casa condivisa per tanti anni per inseguire le sue ambizioni, cosa che la protagonista, nonostante all'inizio sostenga di non portare rancore, a conti fatti non le ha perdonato. Si sente abbandonata in qualche modo, ma si sente anche egoista e ingiusta. Sono sentimenti che non può non provare e che sono comunque molto umani. |
Ciao, eccomi per lo scambio. |
La cosa bella di quando leggo i tuoi racconti è che nella mia testa non posso che immaginarmi situazioni e persone dietro le tue parole. In questo caso mi sono divertita ad immaginare un povero musicista squattrinato (un chitarrista, magari latino ahaha) che tanpina la donna di cui è così irrimediabilmente e ostinatamente innamorato. Lei invece me la immagino come una donna in carriera con tailleur e tacchi alti,magari coi capelli biondissimi accolti sulla nuca e la ventiquattrore sotto braccio, che fa lo stesso itinerario casa-lavoro e che solleva gli occhi al cielo ogni volta che si ritrova davanti il nostro povero musicista innamorato. Potrebbe venirne fuori un corto animato stile Pixar. XD |
Ciao! Veramente originale e particolare questa storia. Mi ha vagamente ricordato una canzone dei Negramaro. Qui l'interpretazione risulta più sfumata, è una richiesta di attenzione quasi disperata. Questa persona che scrive una canzone d'amore e non riesce non solo a cantarla all'oggetto dei suoi sentimenti ma questi quasi non gli permette di palesargli ciò che prova. Ed è una situazione antica dato che neanche il/la protagonista saprebbe come reagire se la maschera (ma è poi una maschera?) d'indiferenza si sgretolasse. Trovo sempre molto belle le tue storie proprio perché sono quasi ermetiche e costringono noi lettori a riflettere. |
Ciao! |
Eccomi per lo scambio. Devo farti i miei complimenti perché hai veramente un bellissimo stile, molto ricercato e nello stesso molto comprensibile. D'altra parte necessario per una storia così introspettiva. Le parole sono importanti, possono essere davvero un'arma molto potente e quando scavano, la ferita che lasciano può suppurare e incancrenirsi anche per molto tempo. Perciò qui il protagonista prova a rammaricarsi delle parole dette per ferire, ben consapevole del potere che hanno avuto sull'altra persona. Evidentemente non rendendosi conto di quante fragilità ci fosse dall'altra parte. Direi che si, qualsiasi cosa possa dire ora non sarebbe altrettanto efficace. È proprio vero che le parole come il tempo non possono tornare indietro! |
Ciao, eccomi per lo scambio |
Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino. |
Bello. |
Ciao, continuo a leggere questa raccolta perché mi affascinano tutti questi pensieri. Qui credo si tratti di una figlia che porta i fiori sulla tomba della mamma. E nel farlo come spesso si fa sulle tombe dei propri cari si lascia andare a parlare con lei, come forse non ha mai potuto fare in vita. Rimprovera alla mamma forse di non averla mai tenuta vicina a sé ma di averla lasciata andare, farle fare i suoi sbagli e non averla fatta diventare come lei. E quello che la figlia rimprovera alla madre forse è invece proprio il regalo più bello che questa possa averle fatto |
Buon pomeriggio carissima Angel_lilac! |
Ciao, eccomi per lo scambio! |