Recensioni per
Udugu
di John Spangler

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/01/22, ore 12:23
Cap. 1:

Ciao. Mi fa sempre piacere passare da chi mi lascia un pensiero.
Dico solo una cosa: sono assolutamente d'accordo con il Capitano, non ho mai sopportato quelli che saltano sul carro dei vincitori e scappano non appena le cose vanno male, non importa se vanno dalla parte dei "buoni", concetto quantomai soggettivo, preferisco chi combatte fino in fondo, anche se non condivido la sua causa. Temo che questo scenario non sia così distopico e fantascientifico come sembra, comunque. In ogni caso, davvero un ottimo frammento.

Recensore Master
07/06/20, ore 22:06
Cap. 1:

Interessante inversione di prospettive! Di solito le popolazioni africane nelle 'distopie' sono rappresentati come le vittime, echeggiando le condizioni attuali; qui invece sono gli invasori. E mi è piaciuto come il Capitano sia ritratto: con un suo codice d'onore, ma anche pronto a guerre di conquista e a far massacrare civili, non diversamente da quanto conquistatori bianchi come il latte hanno fatto in passato. Alla fine, l'umanità è la stessa un po' ovunque.
Storia breve, ma molto interessante: complimenti!

Recensore Junior
20/05/20, ore 14:56
Cap. 1:

Salve John, è bello rivederti.
Ok, piccola premessa: credo che questa più che una recensione sarà un dibattito.
Potrei essere stato io a non capire il messaggio finale, non lo escludo, ma la storia non ha avuto su di me l'effetto che mi aspettavo, perché il twist finale della fic sembra essere il fatto che una cultura diversa possa soppiantare la nostra, cosa che sinceramente non condivido, ma capisco.
Mi spiego: la radice della mentalità razzista è pensare che il progredire di una cultura straniera risulti nel diminuire la propria.
Forse questo esercito che ci presenti la pensa così e appunto demolisce una chiesa estremamente importante per trasformarla in Moschea, il punto è che non vedo la spiegazione di questa, ne di nessun altra mentalità che lo porti a questo gesto, perché nella realtà sappiamo bene che se anche in Italia venissero costruite altre 1000 Moschee le chiese né cesseranno di esistere né perderanno valore.
Il punto è quindi, chiedo a te autore perché potrei avere frainteso il messaggio della fic: cosa vogliono davvero questi soldati? Cosa spinge loro a questo gesto?
Per il resto la fic come tuo solito è scritta bene e non avevo dubbi su questo.
A presto,
-Il tuo non così tanto questa volta cazzeggione Prowler di quartiere

Recensore Master
17/05/20, ore 02:35
Cap. 1:

Carissimo, da quanto tempo! Devo passare più spesso da te.
Mi aspettavo un racconto più lungo perché di solito scrivi di più, ma breve è più d'impatto, anzi no, di tuo ho letto da flashfic a oneshot lunghe.

Vorrei che non fosse così verosimile perché, purtroppo, ritrae bene ciò a cui andiamo incontro. Ogni volta che penso all'impotenza che abbiamo riguardo al salvaguardare la nostra cultura e la nostra identità, mi girano la testa e i cosiddetti. C'è da rincuorarsi però dell'onestà dei tuoi personaggi, sono persone con un'etica che combattono, di conseguenza uccidono, ma conoscono il rispetto, anche se lo concedono solo a chi credono se lo meriti, non a tutti.
​Mi piacciono le storie di guerra come questa, dove i personaggi non si dividono in buoni e cattivi e nessuno giudica nessuno. Mio figlio si è rifiutato di fare il compito per il 25 aprile. Lui parla solo di soldati, militari, armi, guerre, ecc, ma gli piacciono finché si tratta di cartoni animati e videogiochi. Nella realtà non comprende le motivazioni anche se sente che sono questioni delicate e fa un sacco di domande. Il suo punto di vista sulla resistenza è che è guerra, per niente diversa da quella dei soldati, quindi lui ha deciso che: da quando per avere la pace si fa la guerra?
Scusa se sono andata ot ma mente leggevo mi tornava in mente a maggior ragione del fatto che ai bambini si insegna la storia parlando di guerre come lotte tra buoni e cattivi che però sono tutti cattivi, mentre in realtà non è così.
Quando ho letto la frase sulla resistenza, ho pensato che, se qualcuno legge in modo distratto, chissà se coglie tutto. Hai ragione, ormai a causa del buonismo ci si sente tenuti a fornire mille spiegazioni e ci facciamo suggestionare. 

I prossimi giorni torno a rileggere, non vorrei che mi fosse sfuggito qualcosa. Se avrò da aggiungere altre riflessioni, provvederò. A presto!

(Recensione modificata il 17/05/2020 - 02:47 am)

Recensore Master
15/05/20, ore 21:53
Cap. 1:

Caro John, ogni tanto arrivi come un fulmine a ciel sereno e ci spiazzi con i tuoi racconti futuristici, che lasciano sempre nel lettore un che di profondamente inquietante. Non solo c'è quello spauracchio che, sotto sotto, cova nell'immaginario - quello dell' "altro" percepito come minaccia - ma c'è anche quel tocco di verità-denuncia laddove si parla del comportamento vigliacco degli abitanti della città, incapaci di fare causa comune persino quando si tratta di difendere se stessi. Quella mediocrità che non è mai "aurea" e che ogni tanto salta sempre fuori...
Le tue storie-fulmine sembrano spesso altrettanti inizi, ovvero: al termine della lettura si vorrebbe poter leggere e sapere di più. Si immaginano possibili svolgimenti e capovolgimenti, scenari, realtà parallele. Diciamo che dai l'imbeccata al lettore, lo attiri nella rete e "dopo" sta a lui cercare di tirarsene fuori, immaginando un seguito e mettendoci del suo. Così, mi piacerebbe che anche questa storia fosse l'inizio di qualcosa di più lungo, e invece mi lasci qui, sulla soglia di questo mondo spauracchioso e in balia delle mie inquietudini... e allora direi che anche questa volta hai fatto centro. Ottima flash, in cui delinei un mondo attorno al lettore e poi lo fai "lavorare" a suon di fantasia e di domande...

Recensore Veterano
15/05/20, ore 20:35
Cap. 1:

Ehilà! Mi stavo giusto chiedendo dove fossi andato a finire perché mi mancavano i tuoi racconti ^^
E non hai certo deluso le aspettative, anzi!
Adoro la fantascienza perché permette di parlare di attualità attraverso la fantasia e questo consente una maggiore libertà a chi scrive e a chi legge di affrontare temi anche scottanti. Pensiamo al coraggio che ebbero all'epoca gli sceneggiatori di "Star Trek".

E' una serie che non cito a caso: penso che rappresentasse un'utopia contraria alla distopia di cui scrivi (e che di fatto stiamo vivendo, è innegabile). In quell'universo ognuno è accolto, rispettato e valorizzato per quello che è. Tutti sono diversi ma è necessario il contributo di ognuno.
Credo che sia questo che la Storia passata e presente può insegnarci, anche se non l'abbiamo ancora imparato.
Il tuo racconto però pone una riflessione fondamentale: per coesistere pacificamente nessuno deve sopraffare l'altro e perché questo accada ciascuno deve essere consapevole e rispettoso in primis della propria identità.

Perdonami se ti ho scritto un papiro.
Ti ringrazio molto per lo splendido racconto e tutte le riflessioni che ne sono conseguite.
Tantissimi complimenti!

Recensore Master
14/05/20, ore 21:32
Cap. 1:

Ciao^^
permettimi di citarti: "Ma accogliere il nemico in quel modo, rinunciando al proprio retaggio culturale nella speranza di avere vita facile, era quanto di più vigliacco ci potesse essere."
Temo che questa tua storia non andrà molto lontano dalla realtà. Stiamo rinunciando alla nostra cultura e alle nostre tradizioni, ci stiamo riducendo a un branco di imbelli radical-chic, e presto chi sarà rimasto più cazzuto di noi ci piallerà e farà moschee un po' dove gli pare.
In poche righe hai condensato una visione fosca ma non poi così inverosimile del futuro, mostrando quello che succede a chi si disfa del proprio retaggio in favore di un globalismo perverso.
Come sempre, una flashfic scritta benissimo, che colpisce e suscita emozioni.
Alla prossima!