Ciao. Una storia molto inquietante, tutto mediante la simbologia degli occhi di questa donna. Occhi che la scrutano, forse immaginari e interiori, associati al suo sentire. Un sentire folle, malato, in questa vita sfortunata e dettata dai farmaci. Fa pena questa donna e il suo sguardo è davvero terrificante. E quel coltello è un simbolo di quel che di terribile potrà accadere. E il fatto che non abbia ucciso il figlio rende il tutto ancor più spaventoso, se si immagina l'attesa. Spero non accada ma questo a noi non è dato saperlo. Hai ben descritto quanto stia accadendo. Un saluto.

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One shot carina. Ho interpretato gli occhi con allucinazioni dati molto probabilmente dai farmaci che la protagonista prendeva, sebbene lei lo abbia negato. Alcuni sintomi di psicosi o schizofrenia rientrano in allucinazioni del genere, siccome i pazienti subiscono uno ''strappo'' della realtà. Probabilmente lei reprimeva l'odio per il figlio, e credo sia implicito che lo avrebbe ucciso prima o poi. Il coltello sotto il cuscino è come se fosse un reminder per non superare quella soglia moralmente aberrante.

Bel racconto.

AP.
(Recensione modificata il 18/05/2020 - 12:07 pm)

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