Recensioni per
A Sky Full Of Song
di Aliseia

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
15/02/21, ore 21:05

I tuoi elfi mi erano mancati tantissimo. Mi piace vedere come siano riusciti ad adattarsi, a trovare un posto nel mondo e a continuare ad amarlo, nella sua evoluzione. Il fatto che lo amino, che partecipino delle sue passioni, significa che sono felici. Anche se il tempo degli elfi è concluso sulla Terra di Mezzo, sembra esserci ancora spazio per le antiche fate. E forse, quindi, il loro tempo non è poi concluso davvero, solo mutato. Anche Cabranel sembra felice, e questo mi fa particolarmente piacere. E poi arriva Thranduil che, al contrario, appare inquieto. Non solo per questa minaccia, di cui spero che presto sapremo di più, ma anche per il contatto con la sua vita passata, che lo carica di nostalgia. Penso che, se non fosse stato per Thorin, probabilmente anche lui avrebbe scelto di restare. Del resto apparteneva al popolo di coloro che si erano fermati, preferendo le stelle e la vita della Terra di Mezzo alla luce perpetua di Aman. Penso che il suo desiderio sarebbe stato quello di conservare il mandato di Thingol, di cui il suo regno, più di tutti gli altri, era l’erede spirituale. Ad Aman forse una parte di lui si sente straniera, fuori posto, sradicato come un albero dalla sua foresta, a cui il suo cuore appartiene. Un compromesso che accetta perché è l’unico modo di restare con Thorin, ma non senza sacrificio. E questa nostalgia si apprezza in ogni riga. Nel modo in cui riprende il suo ruolo, con naturalezza ma testando la fedeltà dei suoi sudditi. E nel modo in cui li accarezza con lo sguardo, rimpiangendo, forse, di non averne seguito la crescita. E vorrei sapere di più su questo sito, su questi dipinti di omini verdi dalle espressioni enigmatiche. Ho adorato il velo antropologico con cui hai avvolto questo mistero, e che sembra suggerire il legame con un passato perduto, ricordato solo attraverso il mito, nei racconti distorti tramandati dagli uomini e divenuti culto. Un sito teatro di una questione attuale, ma che sembra in qualche modo radicato nel passato, e chissà fino a che punto potrebbe rivelarsi legato agli elfi, andando a ritroso negli abissi del tempo. Thranduil, peraltro, sembra esserne il proprietario. Sono molto curiosa di scoprire la direzione che hai pensato per gli eventi. Grazie per queste splendide suggestioni.
Un abbraccio,
Orlando

Recensore Master
25/05/20, ore 17:07

Ed eccomi di nuovo a immergermi nella tua incantata atmosfera elfica, mi piace già il fatto che tu abbia tradotto in elfico il titolo della canzone, è una caratteristica di queste tue storie che ho sempre amato perché già dall'inizio proietta in un mondo diverso... e non ha importanza se gli Elfi di cui parli (ovviamente li ricordo tutti benissimo!) vivono nel mondo moderno e fanno lavori normali, per me non è una contraddizione, forse perché sono stata "educata" dal mondo di The Originals, in cui personaggi con modi di fare e eleganza tipici di altri secoli vivono comunque in una realtà moderna.
Moderna, poi, fino ad un certo punto, visto che la Londra che descrivi sembra davvero un luogo in cui il tempo non è mai passato, o meglio in cui coesistono tutti i tempi, passato e presente, in una magica connessione che fa sì che le tecnologie più avanzate convivano con le credenze nei folletti e nelle fate. Bellissimo il colloquio tra Thranduil e i suoi Elfi preferiti, Cabranel e Caleloth, e ti devo proprio dire che me li sono immaginati benissimo a parlare nello studio del Re degli Elfi, con quel modo di fare... di Elijah e Tristan! E' più forte di me, io ci vedo tantissimo loro e i personaggi di The Originals in questa tua storia "urban fantasy" e forse anche per questo mi affascina tanto!
E c'è una sorta di "storia nella storia", perché gli Elfi non sono a Londra soltanto per accompagnare il loro Re, bensì hanno una missione: Lethuin (mi scuserai se continuerò a chiamarli con il loro vero nome, mi confondo un po' con tutti gli altri!) vuole proteggere il villaggio di Greenlawn e, come Caleloth, sente la natura e la vita semplice come un ritorno alle proprie origini. Al contrario, Cabranel e Thranduil amano la città e la sua vita vivace e frenetica, rivedendo in essa la vera gloria del popolo elfico. E ancora una volta c'è motivo di sofferenza per Caleloth (ecco un'altra cosa che ricordo delle tue storie, io shippavo Cabranel con Caleloth e mi dispiaceva che lo facesse soffrire!), perché Cabranel cerca un'affinità con Thranduil, vuole stare al suo fianco "contro" gli umani e contro quello che invece vorrebbero Lethuin e la maggioranza degli Elfi, la protezione per Greenlawn. A volte mi sono chiesta se il modo di fare di Cabranel, la sua ostentazione davanti a Caleloth dei suoi legami con il Re elfico, fosse dovuta davvero interamente all'amore per Thranduil o se, invece, non fosse proprio per ferirlo, per fargli sentire che lui poteva avere di meglio di un timido Elfo dei fiori...
Comunque il vero avversario di Thranduil in questa disputa si scopre essere l'editore, Auden Thunder, che abbiamo già conosciuto nella scorsa storia come Thorin... e quindi ci attende un incontro/scontro al vertice quando i due si riconosceranno!
Davvero tanti complimenti per questa storia che mi riporta sia nell'atmosfera del regno elfico che nel mondo particolarissimo di Elijah e Tristan, così antico e moderno insieme. E gli intrighi amorosi degli Elfi, soprattutto la gelosia di Caleloth e l'arroganza di Cabranel... beh, è come ritrovare dei vecchi amici.
Ed è davvero curioso che proprio nel tempo in cui tu sei ritornata a loro anch'io mi sia ritrovata a sognare e a innamorarmi alla follia di un fandom che seguivo nel 2016... ancora una volta procediamo in parallelo!
Ma di questo parlerò meglio nella mail.
Una storia bellissima e un progetto davvero interessante, sono molto contenta che anche tu stia vivendo questo momento di grande produzione e sogni che ritornano a farti compagnia!
A presto, un abbraccio!
Abby