Recensioni per
Crisalidi
di EleonoraParker

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/06/20, ore 14:31
Cap. 1:

Seppur il titolo aveva attirato la mia attenzione, le diciture Angst e Poesia avevano affievolito la mia curiosità.
La poesia è opera da maneggiare con cura, richiede sensibilità e attenzione.
Ho letto mettendo da parte ogni pregiudizio e ho dovuto ricredermi.
Pur non seguendo le rigide regole e la struttura classica di una poesia, il contenuto di questa pubblicazione è decisamente una poesia.
La ricerca accurata di ogni parola, la delicatezza delle metafore, tutto trascende da un semplice racconto.
Ogni riferimento alla versione originale di Vnb è delicatamente tratteggiato pur non essendo visivamente esposto.
Le figure retoriche, le crisalidi e le farfalle, non sono concetti banali usati all' uopo, con il solo scopo di impreziosire una scrittura già di per sé elaborata.
Una pubblicazione questa, di un livello decisamente alto.

Recensore Junior
16/06/20, ore 19:09
Cap. 1:

Ciao Eleonora Parker, questa tua mono capitolo è veramente ben scritta, fortemente allusiva ed evocativa.
Non potrebbe essere altrimenti dal momento che pone il tropo dell’allegoria come suo presupposto e sua magnifica conclusione.
Il testo è parecchio sudato, si evince che è il risultato di duro lavoro ma, ciò nonostante, la lettura non pesa.

La prosa è pregna ed è degna della struttura della poesia con la maiuscola ma non si perde ed esaurisce in acrobazie stilistiche fini a se stesse.
Le figure di parola e di costruzione si alternano e intrecciano mirabilmente con quelle di pensiero e soprattutto di senso regalando spessore e concretezza al filo di “seta” che, invisibile, ricuce la trama di fondo della storia a noi nota.
I rimandi all’originale si ritrovano magnificamente nel costante gioco di chiasmi e parallelismi, di allitterazioni e ossimori, di ipallage e di paronomasia e tra gli scambi di luce e di ombra e di suono e silenzio, creando una specie di fonosimbolismo in prosa e facendo, così, di questo scritto un piccolo gioiello.
Brava.

Fiammetta1372

 

Recensore Veterano
13/06/20, ore 10:24
Cap. 1:

Allora, ultimamente, purtroppo, non vedevo pubblicere qualcosa di così bello. Con maestria hai raccontato la storia, la loro storia.
Non vi sono i loro nomi, eppure tutta la loro vita è raccontata con una intensità unica.
Non si possono non riconoscere i punti salienti della loro vita, tutto è lì, pieno di poesia, di emozioni.
La luce e l'ombra, l'una non può esistere senza l'altro, esattamente come li abbiamo sempre "sentiti".
Le crisalidi, perché entrambi hanno passato la vita in un bozzolo, una notte di estate diventano farfalle.
La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare. È un emblema sia dell'effimero, sia di ciò che dura in eterno. È un simbolo dell'anima - sono sicura che avrai riconosciuto queste parole -. E tale è la farfalla che nacque quella notte.
Destinate queste due farfalle a vivere solo un giorno, insieme.
Uno scritto davvero mirabile, difficile trovarne di simili.
(Recensione modificata il 11/07/2020 - 10:20 pm)

Recensore Master
13/06/20, ore 09:26
Cap. 1:

Ciao Eleonora Parker. In questa storia, commista fra prosa e poesia, con un linguaggio ricercato e visionario, abbiamo le crisalidi con l'esplicazione della loro vita nel passaggio a farfalla, fino alla morte . Un concetto di questa trasformazione che avviene man mano, evocativo. Il tutto per rappresentare questa bellissima e tragica storia d'amore nella sua essenza. Suggestivo il finale, nello scomparire fra luce ed ombra. Un saluto. :)

Recensore Veterano
12/06/20, ore 22:02
Cap. 1:

“Mutiamo tutti, da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano”
Grazia Deledda

Leggere questo scritto, mirabile mistura tra prosa e poesia, è stato come entrare in una stanza piena di farfalle e seguire con lo sguardo e la mente i mille battiti d’ali, danza sensuale, che leggiadri disegnano e delineano il segreto del divenire umano. 
È stato una sorta di volo leggero, a primo sentire evanescente, sull’esistenza  di “terra” e poi di “cielo” di Oscar e di André.
Il volo è “giusto” e preciso, direi quasi vorace come quello di un falco che scende giù in picchiata sulla preda ignara, perché tocca, col suo piccolo fluttuare aleatorio ed elitario, i punti cardine che tutti les amantes di questo fandom conoscono e padroneggiano da sempre.

Muore solo quello che non siamo più, un bruco, una crisalide e quello che eravamo ieri e, nel mentre, non ce ne accorgiamo perché nasce quello che siamo diventati oggi.
Gli altri non ci riconoscono come quelli che vivevano una vita “appesa” alle foglie e al vento e legata alla terra ma noi lo sapevamo anche allora che eravamo vivi, tutte farfalle in divenire, anime pronte, col tempo, a spiccare il volo. 
Poi quando quel volo si interrompe è come una interrupted melody, tutto si ferma e cessa ma diventa eterno.
È questo quello che è successo a loro e alla loro storia e tu ce lo hai saputo raccontare in maniera originale e assolutamente lirica.

Complimenti sentiti,

Minaoscarandre

Recensore Veterano
12/06/20, ore 19:36
Cap. 1:

L'ho riletta già tre volte, e ogni volta mi emoziona, ogni volta colgo dettagli nuovi. Sei riuscita a raccontare, in relativamente poche righe, tutta la loro esistenza, con riferimenti molto precisi e chiari seppur non espliciti, seguendo il filo conduttore della metamorfosi di un insetto. Mirabile il riferimento ambivalente allo strappo. Io poi adoro il concetto di luce/ombra riferito a questa coppia, per cui non posso non affezionarmi a questo tuo componimento, scritto con tutti i crismi di una poesia. E ogni volta che la rileggo, gli ultimi due righi mi riempiono di emozione, in parte tristezza, ma in parte anche gioia per la riunione di due anime destinate a stare insieme per sempre. Grazie per aver scritto qualcosa di così bello, ci voleva!!

Recensore Master
12/06/20, ore 15:54
Cap. 1:

Cara autrice,
Che nickname fantastico ti sei scelta, complimenti!
Arrivo in ritardo, ma non per caso o per scarso interesse, bensì per l' opposto di entrambi.
Si, ho letto varie volte il tuo scritto. Esso mi ha dato un bel po' da riflettere, ma, ti assicuro,
non sulla sua qualità, che ritengo buona.
Principalmente su titolo e sull' interpretazione dei fatti narrati che potrebbe ricavarne un lettore
neofita delle vicende oscariane, sono state legate le mie riflessioni.
E' bello il termine "crisalide", ma non dovrebbe essere assunto nel senso di "stato di inadegua-
tezza", oppure di "non completezza", cioè in segno negativo. Esso è solo uno dei tanti stadi
della metamorfosi della farfalla, l' ultimo e non necessariamente il meno meraviglioso di tutti.
Nella magnifica poesia dell' immortale poetessa, con cui hai introdotto il tuo scritto, infatti, il
paragone è un altro, cioè bruco-farfalla. Paragone altrettanto "ingiusto", eppure basato più su
diversità che inadeguatezza. Differenza sottile eppure perfettamente percepibile e condivisibile.
Molto belli simili scritti, eppure, come spesso accade nelle stesure più poetate che prosaiche,
fondamentalmente diretti a lettori esperti e non letture "esplicative" dirette a tutti. Non a causa
di ricercatezza narrativa, bensì per "mancanza di notizie necessarie" (per apprendere una storia
che non si conosce o di cui si sa ancora troppo poco).
Riflessioni e non giudizi...
Benvenuta e buona scrittura
Un caro saluto

Recensore Junior
12/06/20, ore 14:28
Cap. 1:

Purtroppo non sono brava a scrivere come coloro che ti hanno lasciato un commento prima di me, però volevo dirti che la poesia mi è piaciuta moltissimo e che il paragone mi è sembrato giusto e azzeccato.

Ciao.

Recensore Master
11/06/20, ore 17:19
Cap. 1:

Ciao, volevo lasciarti due righe di commento, sebbene non sia tanto brava ad esprimere le mie impressioni senza scivolare nel banale "Bellissima, bravissima".
Ho trovato il tuo scritto "difficile" , perchè scritto in mdo lirico, denso di pathos, di immagini evocative e simbolismi...non è una critica negativa, tutt'altro, intendo dire che è qualcosa impegnativo da leggere e ancor di più da scrivere. Non voglio usare il termine "elitario" perchè sono certa non fosse nelle tue intenzioni renderlo tale...però bazzico e leggo su questo sito da un po' e di certo non è usuale trovare qualcosa del genere.
L'ho interpretato come un'ode a questa bellissima storia d'amore, l'amore di due anime,  più che di due persone. Oscar e Andrè sono quasi trasfigurati nelle immagini che ci dai di loro e, per come ne hai scritto, è evidente che conosci molto bene la trama e gli episodi dell'anime e nei hai quasi estratto l'essenza.
Ho apprezzato il fatto che li hai resi "pari" nella tua visione, nessuno è subordinato all'altro, indipendentemente dai ruoli nella Storia, che hai colto i tanti "ritorni" (come il prato) nella loro vicenda umana. Certo, hai espresso magnificamente il pathos della loro storia e per me l'ineluttabilità della loro fine è una ferita aperta dalla preadolescenza...ma quando tutto questo è reso con tanta maestria, non posso che apprezzare.
Spero di rileggerti, è bello trovare qualcosa di originale, la traccia di qualcuno che maneggia con grande perizia la nostra lingua e la storia di Oscar ed Andrè.
 

Recensore Master
11/06/20, ore 11:17
Cap. 1:

Gentile Autrice, è sempre un piacere poter annoverare autori nuovi in questo fandom e pertanto ti do il benvenuto. E’ stata una autentica sorpresa leggere questo tuo scritto che mi aveva incuriosito per il titolo riferito ai due nostri amatissimi protagonisti e ho pensato potesse essere una poesia che poneva l’accento sulla evoluzione del loro rapporto appunto da crisalidi in splendide farfalle, ma mai avrei supposto di rimanere così tanto coinvolta oltre che dal contenuto dello scritto anche dal modo e dalle parole scelte per descrivere tutto ciò che è stato della vita di Oscar e André. Sei stata emozionante e coinvolgente, sei riuscita a far percepire già dai primi versi quale fosse il loro rapporto, due ragazzi sempre insieme, la luce e l’ombra, che non potevano fare altro che completarsi a vicenda. Ci hai mostrato, con una delicatezza nel tuo tratto di penna e proprietà di linguaggio, le vicende salienti che li hanno visti protagonisti, percependo ogni singolo ansito che ha animato i loro cuori e che ha di fatto trasformato il loro essere fino ad arrivare a toccare le loro anime le quali alla fine sono riuscite a svelarsi l’uno all’altra in un crescendo di vicende e di emozioni che hanno lasciato il lettore in un muto ed estatico silenzio ad ammirare come si stava dipanando una storia che via via che progrediva conglobava in sé quelle stesse emozioni che stavano provando i protagonisti. Abbiamo potuto leggere e quasi vedere, grazie alla capacità che hai saputo utilizzare con la tua penna, le scene che hai descritto rimandando al lettore tutte le sensazioni di cui stavi raccontando con tanta passione ma ponendo la giusta dose di pathos al momento giusto. E così dopo una vita vissuta insieme a osservarsi, sempre con il timore da parte dell’ombra di poter essere allontanato dalla sua luce, abbiamo assistito in chiave poetica allo strappo che di fatto li ha allontanati ma mai divisi, abbiamo atteso insieme a loro all’arrivo di una tempesta epocale che tutto avrebbe travolto e nel suo sconvolgimento ha dato loro la possibilità di aprirsi verso gli orizzonti che erano a portata delle loro mani se solo fossero riusciti a scorgerli prima. Bellissima la descrizione della loro notte delle lucciole con l’ombra che finalmente dopo tanto attendere può unirsi alla sua luce scoprendo che quelle ali leggere che sentivano ognuno sulla propria schiena le potevano ritrovare sulla schiena dell’altro in una carezza lunga una notte intera. Poi il finale ci trasporta nella perdita di uno dei due alla quale l’altra risponde con la rabbia che aveva in corpo per essere stata separata dalla sua parte più intima che faceva e aveva sempre fatto parte di lei e nella conseguente sua ricerca per riunirsi sapendo che avrebbe solo insieme a lui trovato quella pace e quella serenità tanto agognate. I versi finali sono il perfetto coronamento a questo tuo lavoro molto intenso che mi ha lasciato forti emozioni e di cui ti devo ringraziare, dove Oscar e André paiono salutarci sorridendo, eterni luce e ombra impossibili da separare ed eternamente legati indissolubilmente. Spero che vorrai tornare ad allietarci con la magia che sai creare insieme alla tua penna. Complimenti e un caro saluto.

Nuovo recensore
10/06/20, ore 20:33
Cap. 1:

Un intreccio sapiente di parole che scivolano sulla carta virtuale a riportare visione dopo visione, l’esistenza di Oscar e André, richiamata dalle crisalidi, di cui mutuano lo stesso stupore vergine nei confronti della propria vita e di quella dell’altro, lo stesso incedere forse inizialmente goffo, muto e silenzioso di un bozzolo, che però è vivo e si nutre di linfa vitale, immaginando ciò che è vita, sognando di esistere nei meandri di essa.

Le parole scorrono senza intercalari, asciutte, a disegnare con rapidità i momenti che si susseguono, non tanto gli eventi, quanto l’accenno ai gesti che richiamano però il moto della coscienza, il preludio a ciò che sarà.

Lui è sempre stato ombra e buio e dedizione, che normalmente dovrebbe essere chiarificatrice e portatrice di speranza e di forza e invece è l’unico mezzo per amarla.
Il divenire pare quasi inevitabile, nel senso che, esattamente come una crisalide diventa farfalla, secondo l’ovvio percorso della vita, così si lacera l’immaginario bozzolo che racchiude l’amore, rivelando la vita vera di contro a quella vissuta nell’immobilità.
Non dunque, quello di André, un gesto soltanto sconsiderato e folle e delirante ma il preludio naturale del divenire inevitabile e splendente che sarebbe stato l’amore.
E con esso l’altrettanta inevitabile fine.

Lei è luce ma a fatica riesce a respirare un brandello di amore racchiuso in un drappo di seta.
Stracciato quel velo, si giunge alla nascita (o rinascita) attraverso la luce che lambisce il bozzolo, recide l’antica esistenza ed al tempo stesso diviene lampo ad indicare il cammino, a condurre verso se stessi, verso un destino di amore che è al tempo stesso di morte.
Proprio come l’esistenza della maggior parte delle farfalle, tutto è fugace ed inevitabilmente segnato dal doloroso epilogo che il destino riserva all’ultimo volo.

Testo intenso come intensa e commovente la chiosa finale, da sempre anelata nel destino di queste struggenti crisalidi.
Grazie

Recensore Master
10/06/20, ore 19:12
Cap. 1:

Ciao Eleonor,è la prima volta che ho il piacere di leggerti qui e recensire una nuova autrice è sempre un' emozione per me.
A quanto leggo sei una poetessa piu' che una scrittrice. Usi un linguaggio aulico e metaforico ,anzi ,tutta la tua fiction e' visionaria e a tratti indefinita.
Personalmente io preferisco la semplicità romantica ,tuttavia la tua ispirazione notevole è degna di lode. Brava
(Recensione modificata il 10/06/2020 - 07:20 pm)